Archivio mensile per marzo, 2013

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E’ morto l’ultimo membro della spedizione di Hillary sul’Everest

George Lowe Obituary

E’ morto George Lowe (89 anni) ultimo membro della spedizione di Sir Edmund Hillay sull’Everest.

(nella foto è il terzo da sinistra e Hillary il secondo da destra)

Leggi: http://www.guardian.co.uk/world/2013/mar/22/george-lowe-last-everest-pioneer-dies

Fatica e sogni

Champion: Pietro Mennea won the gold medal at the 1980 Olympics

“Perché la fatica non è mai sprecata. Soffri ma sogni” Pietro Mennea

E’ morto Pietro Mennea

E’ morto Mennea uno dei miti dello sport mondiale. Qualcuno ha scritto che non dovremmo avere bisogno di miti, personalmente sono convinto del contrario. I miti per me rappresentano quelle terre sicure a cui ritornare quando mi sento incerto. Sono quei pensieri che non hai tutti i giorni, perchè sarebbe come sprecarli, ma che si presentano nei momenti difficili e ti danno la convinzione a continuare. E’ chiaro che te li rappresenti a modo tuo ma lo sono diventati miti per le loro caratteristiche intrinseche di dedizione, tenacia, forza, idea assoluta di riuscire a essere come si vuole. Naturalmente poi ci riescono a fare quello che vogliono, come è stato per Mennea vittorie indimenticabili e un record strabiliante sui 200m. Una vita assoluta, un vero e positivo blade runner.

record del mondo 200m: http://www.youtube.com/watch?v=2sczSLGRXDY

Lo sport diventa pittura con Tafa

Beautiful Games: painting by Tafa

Quadri a olio di Tafa artista del Ghana 

Altri su: http://www.guardian.co.uk/sport/gallery/2013/mar/20/beautiful-games-sport-oil-paintings-gallery#/?picture=405917654&index=6

Scegli il tuo allenamento mentale

Dichiara i tuoi sogni. Ti aiuteremo a realizzarli

 

CEI Consulting aiuta gli atleti a: 

  • Identificare i punti di forza e di debolezza della loro concentrazione attraverso un sistema innovativo per la valutazione della prestazione sportiva.
  • Identificare le proprie abilità comparandole con quelle dei migliori atleti al mondo.
  • Sviluppare un programma di coaching mentale per l’alto livello allo scopo di ottenere le prestazioni migliori.
  • Sviluppare una mentalità vincente.

 

CEI Consulting utilizza The Athlete’s Mental Edge, un esclusivo sistema per lo sviluppo dello della prestazione già usato da campioni olimpici e squadre professionistiche. E’ il risultato di 30 anni di ricerche svolte in USA, Canada, Europa e Australia nello sport di livello assoluto. 

Scegli il nostro programma per:

 1.     Stabilire i tuoi obiettivi

  • Come stabilire gli obiettivi
  • Come s’impegna l’atleta tenace
  • L’atteggiamento mentale corretto durante l’allenamento
  • L’attenzione: sulla prestazione e non sul risultato
  • I principali errori degli atleti

 2.     Gestire lo stress agonistico

  • Strategie per ottenere un livello di attivazione pre-gara ottimale
  •  A cosa serve rilassarsi
  • Come imparare a rilassarsi e come raggiungere l’attivazione necessaria
  • Come gestire la tensione psicologica e la fatica durante le gare

 3.     Migliorare la concentrazione

  • A cosa prestare attenzione nel tuo sport e in gara
  • I tuoi Punti di forza e di debolezza nella concentrazione
  • Il recupero della concentrazione dopo un errore e nelle fasi decisive della gara
  • Esercizi per migliorare l’attenzione in allenamento e in gara

 4.     Incrementare la tenacia

  • Sei pronto a gareggiare al tuo meglio?
  • Un piano per contrastare la fatica e restare fiduciosi
  • Di cosa sei preoccupato?
  • Come trasformare la paura in un vantaggio competitivo

 5.     Pianificare la competizione

  • Come restare nella tua zona di attivazione pre-gara ottimale
  • Un’ora prima della gara: che cosa e come fare: al via sei pronto?
  • I tuoi pensieri e stati d’animo prima della e durante la gara
  • Cosa fare durante la giornata di gara
Per informazioni scrivi a: info@cei consulting.it

Primavera è tempo di maratone

La primavera è tempo di maratone. Si è iniziato con quella di Roma la scorsa domenica e adesso vi sono Londra, Parigi, Boston, Berlino, Praga per citarne solo alcune. E’ una disciplina sportiva che raduna ormai centinaia di migliaia di praticanti ed è certamente la pratica individuale più diffusa fra le persone adulte. Cosa attira le persone a correre, probabilmente la facilità di accesso, avere amici che già corrono e farlo con loro, la possibilità di correre all’aria aperta e nei parchi, correre al ritmo e per la durata che si vuole, alternarlo con la camminata e quindi allungare a piacere il tempo dell’attività, potere scegliere quando farlo e variare gli orari in funzione del tempo libero. Un altro aspetto interessante è che è uno sport, la corsa, molto praticato anche dalle donne. Sembra un fatto quasi banale da ricordare ma invece non è sempre stato così. Infatti Kathrine Switzer (USA) è stata la prima donna a correre e a terminare la maratona di Boston del 1967, cinque anni prima dell’ammissione ufficiale delle donne. Partecipò alla gara come K.V. Switzer, così gli organizzatori non avrebbero potuto scoprire che si trattava di una donna. Durante la gara, riuscì a sfuggire al tentativo degli organizzatori di eliminarla. Corse 35 maratone e vinse la maratona di New York del 1974.

Ascolta Switzer rievocare la sua prima maratona:

http://www.youtube.com/watch?v=fOGXvBAmTsY

Come eseguire un respiro profondo

Dal momento che gli allenatori e i preparatori ficisi non insegnano a eseguire un respiro profondo, volgio darvi alcune indicazioni su com effettuarlo. Respirare profondamente è un ottimo modo per ridurre la tensione muscolare di tutto il tronco ed ha una notevole influenza positiva sulla mente.

  • Prendi l’aria-  dal naso inizialmente si riempie la parte inferiore dei polmoni, così facendo il diaframma si abbassa ed è questo il motivo per cui l’addome viene in fuori. Successivamente, l’aria occupa la parte media dei polmoni, in tal modo le costole inferiori e lo sterno si alzano; il torace si dilata immediatamente dopo, quando l’aria invade anche la parte superiore dei polmoni. Naturalmente, non esistono tre fasi distinte ma un unico movimento ritmico di respirazione.
  • Trattieni l’aria – per qualche secondo in modo da permettere ai polmoni di assorbire l’ossigeno che hai appena introdotto.
  • Espelli l’aria – gradualmente dalla bocca.

Allenati a fare delle serie di tre respiri per volta per tre volte consecutive, mettendoci tra una serie e l’altra una breve pausa di 30 secondi.

Perchè gli allenatori non consigliano l’allenamento mentale

Sempre più spesso mi chiedo perchè la maggior parte degli allenatori non consiglia ai propri atleti di seguire un programma di allenamento mentale. Non parlo di atleti principianti ma di ragazzi che praticano da diversi anni uno sport e che vogliono valorizzare le loro abilità quando gareggiano. Le parole tipiche degl allenatori di fronte a delle difficoltà psicologiche sono: “mettici un po’ più di …” e qui si può scegliere la dimensione psicologica che si ritiene più opportuna: più fiducia, più attenzione, più decisione, più impegno e così via. Il problema è che gli atleti di solito non capiscono queste frasi, e non sanno come “essere più”. D’altra parte la scarsa attenzione degli allenatori alla dimensione psicologica è evidente nel fatto che quasi nessun atleta sa fare un respiro profondo, non hanno perso tempo a insegnarglielo! Mentre è noto a tutti che un respiro profondo è in grado di abbassare livelli di tensone psicologica troppo elevati ma non importa l’allenatore che si trova in questa situazione dirà al suo atleta, la frase risolutiva “Stai calmo” e come conseguenza l’atleta o si sentirà ancora più agitato oppure si arrabbierà con l’allenatore che non lo sa aiutare.

Come si risolve questo problema? Semplicemente, gli atleti più consapevoli del valore della mente decidono da soli di andare da un esperto in mental coaching, naturalmente esistono anche gli allenatori che orientano  gli atleti a seguire questa opzione ma sono pochi.

La nuova maturità psicologica della nazionale di rugby

L’Italia del rugby sinora è stata sempre una bella incompiuta, ogni tanto vinceva una partita ma di solito le prendeva in modo rovinoso dalle squadre più affermate. Alcune settimana fa Brunel, l’allenatore della nazionale, si è espresso dicendo che qualsiasi squadra può fare un exploit e vincere una partita, ma le squadre tecnicamente e psicologicamente mature sono in grado di vincerne anche altre e di essere competitive con tutte. In questa stagione l’Italia si era comportata alcune volte in questo modo, vincendo contro la Francia e giocando alla pari con gli inglesi e abbastanza bene con la Nuova Zelanda, però poi si era nuovamente persa con il Galles e la Scozia. In altre parole aveva perso partite con chi avrebbe potuto vincere, Galles e Scozia, dove quindi maggiore era la pressione agonistica, che nasceva dalla consapevolezza di potere ottenere un risultato poitivo, laddove invece si era certi di perdere e quindi più scarsa era il livello di pressione, ha giocato le sue partite migliori pur perdendo. Cio dimostrava che il livello tecnico-tattico e la condizione fisica erano buone ma mancava la convinzione per giocare con avversari alla loro portata; dove la differenza era tanta probabilmente sono entrati in campo meno ossessionati dal risultato e questo gli ha permesso di giocare meglio. La partita con l’Irlanda era quindi un bell’esame per la nazionale per dimostrare che si era in grado di giocare per vincere con un avversario di pari livello e, quindi, in una situazione di massima pressione agonistica. La nazionale ha vinto e quindi ha passato questo esame di maturità che non a caso si è concretizzato attraverso una serie di calci piazzati, che sono sempre stati un punto debole e che al contrario in questa partita sono stati messi a segno.

Il vincitore della leggendaria corsa con i cani in Alaska

Anche se Mitch Seavey ha vinto la grande battaglia, una serie di lotte campali per le altre posizioni ha avuto luogo dopo il vincitore della Iditarod Sled Dog Race ha tagliato il traguardo a Nome, Alaska. Anche perchè la differenza di un punto nella classifica vale migliaia di dollari per il musher. Nessuna corsa verso il traguardo è stata così intensa quanto la lotta per il settimo posto, dove il norvegese Joar Leifseth Ulsom ha stroncato Jake Berkowitz di Big Lake per soli 16 secondi. Anche l’ottavo posto è stato un successo per Berkowitz, che è stato uno dei musher che ha lottato per vincere una delle Iditarod più turbolente della storia recente. L’anno scorso, Berkowitz era in posizione per arrivare fra i top-10 in dirittura d’arrivo quando si tagliò  la mano con un coltello e dovette abbandonare la gara.

Al mattino di mercoledì 14 musher sono passati sotto l’arco di arrivo a Nome pnendo fine alla loro corsa di 1000 miglia attraverso l’Alaska. Il campione in carica Dallas Seavey (figlio del vincitore) ha guidato un team giovane cane classificandosi  al quarto posto dietro a Jeff King e Aily Zirkle.

A 59 anni, DeeDee Jonrowe ha concluso al 10° posto. Ecco un rapido sguardo ai classificati finora, dove si può notare che dopo molti giorni di gara i distacchi fra i primi sono stati veramente minimi:

1. Mitch Seavey, Sterling, 9 days, 7 hours, 40 minutes; 2. Aily Zirkle, Two Rivers, 9 days, 8 hours, 4 minutes; 3. Jeff King, Denali Park, 9 days, 9 hours, 22 minutes; 4. Dallas Seavey, Willow, 9 days, 10 hours, 21 minutes; 5. Ray Redington, Wasilla, 9 days, 11 hours, 5 minutes; 6. Nicolas Petit, Girdwood, 9 days, 11 hours, 39 minutes; 7. Joar Ulsom, Norway, 9 days, 12 hours, 34 minutes; 8. Jake Berkowitz, Big Lake, 9 days, 12 hours, 34 minutes; 9.Sonny Lindner, Fairbanks, 9 days, 13 hours, 11 minutes; 10. DeeDee Jonrowe, Willow, 9 days, 13 hours, 25 minutes; 11. Aaron Burmeister, Nome, 9 days, 14 hours, 19 minutes; 12. Ken Anderson, Fairbanks, 9 days, 16 hours, 9 minutes; 13. Peter Kaiser, Bethel, 9 days, 17 hours, 37 minutes; 14. Josh Cadzow, Fort Yukon, 9 days, 18 hours, 8 minutes.

(From: http://www.alaskadispatch.com/article/20130313/iditablog-some-close-finishes-14-mushers-reach-nomes-burled-arch)