Spesso sento ripetere che l’allenamento mentale è utile solo agli atleti/squadre che sono di alto livello, per il motivo che vivono situazioni di stress agonistico così intense per cui devono incrementare le loro abilità psicologiche. Mentre, invece, sarebbe poco utile per gli atleti/squadre di livello inferiore poiché questi devono lavorare ancora molto per migliorare le loro competenze tecnico sportive.
Personalmente, sono convinto che superata la prima fase di apprendimento di una disciplina e non si è più un principiante, l’allenamento mentale diventa altrettanto necessario rispetto a quello tecnico. Ciò per un dato di fatto incontestabile: chi sa concentrarsi in modo più efficace, fornisce prestazioni che sono coerenti con il proprio livello tecnico quale esso sia.
Infatti la ripetizione mentale del gesto sportivo prima della sua esecuzione reale mette l’individuo nella condizione di “pronti” e l’immediata esecuzione lo trova già concentrato sulla prestazione. Inoltre, la ripetizione mentale è anche utile al termine di un’azione, soprattutto nell’eventualità che questa sia stata molto efficace.
In questo caso il ripercorrere mentalmente ciò che si è appena fatto permette di memorizzare ulteriormente il gesto, proprio come se lo si stesse facendo un’altra volta. Inoltre, un’altra componente mentale che va allenata è il dialogo con se stessi, ovvero le parole che ci diciamo durante l’attività.
Imparare a essere positivi e affermativi è un aspetto psicologico estremamente importante anche se non si diventerà dei campioni. Infine svolgere un riscaldamento non solo fisico ma anche mentale è nella maggior parte degli sport essenziale per iniziare in modo soddisfacente. Queste sono alcune ragioni per cui l’allenamento mentale è utile.