Perchè gli allenatori non consigliano l’allenamento mentale

Sempre più spesso mi chiedo perchè la maggior parte degli allenatori non consiglia ai propri atleti di seguire un programma di allenamento mentale. Non parlo di atleti principianti ma di ragazzi che praticano da diversi anni uno sport e che vogliono valorizzare le loro abilità quando gareggiano. Le parole tipiche degl allenatori di fronte a delle difficoltà psicologiche sono: “mettici un po’ più di …” e qui si può scegliere la dimensione psicologica che si ritiene più opportuna: più fiducia, più attenzione, più decisione, più impegno e così via. Il problema è che gli atleti di solito non capiscono queste frasi, e non sanno come “essere più”. D’altra parte la scarsa attenzione degli allenatori alla dimensione psicologica è evidente nel fatto che quasi nessun atleta sa fare un respiro profondo, non hanno perso tempo a insegnarglielo! Mentre è noto a tutti che un respiro profondo è in grado di abbassare livelli di tensone psicologica troppo elevati ma non importa l’allenatore che si trova in questa situazione dirà al suo atleta, la frase risolutiva “Stai calmo” e come conseguenza l’atleta o si sentirà ancora più agitato oppure si arrabbierà con l’allenatore che non lo sa aiutare.

Come si risolve questo problema? Semplicemente, gli atleti più consapevoli del valore della mente decidono da soli di andare da un esperto in mental coaching, naturalmente esistono anche gli allenatori che orientano  gli atleti a seguire questa opzione ma sono pochi.

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