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Quanto è difficile diventare un atleta junior di livello internazionale?

Quanto è difficile diventare un atleta junior di livello internazionale?

Negli sport di opposizione in cui si combatte direttamente contro un altro avversario è molto difficile, perchè aldilà delle abilità sportive e di quelle fisiche, l’elemento mentale è quello che determina il successo.

Con questo non intendo dire che vi sia una prevalenza mentale sulle altre due componenti ma che senza la guida mentale e con un grado di agonismo ridotto non sarà possibile per l’atleta esprimere le sue capacità sportive e motorie.

Negli sport di opposizione velocità e precisione sono due aspetti inscindibili della prestazione. E’ evidente che chi si allena per coniugate insieme queste due caratteristiche corre maggiori rischi di sbagliare ma un’altra opzione non è possibile. Se si rallenta troppo si diventa prevedibili e la mancanza di precisione comporta il tirare i colpi in modo casuale.

Allenarsi su questi due aspetti, comporta anche lavorare mentalmente nel mantenere un livello elevato di fiducia anche se all’inizio si commetteranno più errori. Il mantenere elevata la fiducia permetterà però di insistere in questo tipo di allenamento e, di recuperare in fretta dagli errori e di competere con maggiore convinzione.

 

 

Tennis: test psicologici

Accademia Tennis Apuano

Continua il lavoro sugli aspetti mentali con il prof. Alberto Cei. In questo terzo incontro test attitudinali su aree di sviluppo con colloqui privati per definire obiettivi e modalità di raggiungimento. Due giornate full time di comprensione su come meglio orientare il lavoro di campo con i nostri atleti. Per noi grande occasione di crescita professionale grandi spunti di riflessione.

Ripresa dello sport ed esigenze degli atleti durante il coronavirus

Sono state pubblicate le linee guida sulle modalità di svolgimento degli allenamenti per gli sport individuali. Contengono anche l’indicazione che “per gli atleti è ritenuto fondamentale anche il supporto psicologico per prevenire o contrastare la conflittualità o la possibile resistenza al rientro nei siti sportivi, l’eventuale riduzione della motivazione e delle performance, la difficoltà nel portare a termine le attività in ragione dell’ansia, nonché i rischi di infortunio legati a stress e difficoltà di concentrazione”. Estremamente utile avere sottolineato l’importanza del supporto psicologico ma viene affiancato a temi esclusivamente collegati a problemi psicologici che potrebbero insorgere negli atleti all’apertura dei centri sportivi. Complessivamente sviluppo programmi di preparazione psicologica per circa 40 atleti e con molti di più sono in contatto tramite i loro allenatori e psicologi dello sport e mi sembra che per la quasi totalità di loro la possibilità di ritornare ad allenarsi nel modo abituale sia motivo di piacere e di soddisfazione. Problemi di ansia, di mancanza di motivazione e di stress sono stati, invece, quelli più spesso avvertiti in questi ultimi due mesi, chiusi in casa e senza nessuna notizia certa sulla ripresa dell’attività. In questa prima fase, il supporto psicologico che è stato loro fornito da allenatori e psicologi dello sport è stato decisivo per vivere queste giornate in modo soddisfacente e per uscire da una condizione di passività.

A questo punto, trascorsi due mesi dall’inizio di questo periodo di pandemia dovuta al coronavirus posso dire che l’attività di preparazione mentale con gli atleti e con gli allenatori è proseguita in modo molto positivo. Nella mia esperienza gli atleti hanno apprezzato da un lato l’attenzione rivolta verso loro in questa situazione di chiusura nelle proprie case e in tal senso il contatto online ha permesso di ridurre le ansie connesse all’isolamento sociale e all’impossibilità di condurre la propria vita sportiva abituale, composta da viaggi, allenamenti e competizioni.

Dal punto di vista dell’allenamento mentale, questo periodo è servito a fare scoprire molti aspetti di questo lavoro che spesso non vengono curati a causa del ritmo pressante imposto alla loro vita dalle competizioni e dall’essere centrati più che altro a migliorare le competenze psicologiche più strettamente collegate con la gestione della fatica e dello stress agonistico.

In questi due mesi, invece, lontani dalle gare si è potuto lavorare sull’allenamento della concentrazione in modo molto specifico e senza la pressione del tempo, percepito come limitato a causa dello svolgimento delle stagione sportiva. In queste lunghe giornate a casa, molti atleti hanno potuto allenarsi mentalmente non solo su macro competenze, come ad esempio la visualizzazione delle loro abilità sportive e delle azioni di gioco ma anche su aspetti estremamente particolari come il miglioramento della fase di espirazione in condizioni di riposo e di stress fisico o la gestione dei 3 minuti di cambio campo nel tennis o di periodi anche più brevi come la fase di recupero di 7 secondi circa tra i punti nel tennis tavolo e così via per altri sport. Lavorare mentalmente su questi aspetti cosiddetti minori può comunque rappresentare quel marginal gain che spesso nello sport di livello assoluto costituisce la differenza fra la vittoria e la sconfitta.

Inoltre, si è lavorato anche sullo sviluppare programmi specifici per ognuno della durata di 45 minuti da praticare quotidianamente con una serie di esercizi da svolgere a riposo e in condizioni di stress fisico.

In sostanza, questo periodo è stato vissuto come un’opportunità per vivere la vita di atleta in modi diversi da quelli abituali, così come è stato per la preparazione fisica e l’allenamento tecnico-tattico, e che ha visto gli atleti impegnati complessivamente per diverse ore ogni giorno con attività di qualità. Sarà interessante, ora che riprendono le attività consuete di allenamento, verificare in che modo quanto svolto in questi  due mesi sia stato utile per favorire una ripresa più veloce delle abilità tecnico-tattiche avendole allenate diversamente ma certo per molti con la stessa intensità e quantità di tempo in virtù del lavoro proposto dallo staff degli atleti.

L’auto-spiegazione è un’importante tecnica di apprendimento

Una rassegna degli studi sul valore dell’auto-spiegazione che gli studenti si danno in relazione al contenuto del loro studio e al processo di apprendimento ne mette in evidenza. Questo studio è particolarmente significativo per la numerosità delle ricerche analizzate (64) e per il quantità di giovani coinvolti (6.000).

Questo studio nasce dall’osservazione che spesso gli studenti imparano senza comprendere le relazioni che uniscono i vari stadi dell’apprendimento di una determinato argomento e di conseguenza non sono così competenti a a trasferire di un compito a condizioni differenti. Nello sport, significa non riuscire a eseguire un fondamentale tecnico in situazioni di gioco o durante le gare. Saprebbero eseguire il compito ma gli manca il legame con una situazione diversa da quella in cui hanno imparato. Oppure non sono in grado di comprendere che quel problema è un sotto-obiettivo di un problema globale.

Non sono quindi competenti nello sviluppare un ragionamento basato sull’anticipazione di quanto sta succedendo sul campo, inquadrando la soluzione in un sistema più globale. Nel tennis, potrebbe riguardare la gestione di un punto (aspetto globale) partendo dal colpo che si sta per effettuare (sotto-obiettivo).

Bisogna insegnare ai giovani a fornirsi delle auto-spiegazione attraverso

Bisra, K., Liu, Q., Nesbit, J.C., Salimi, F., e Winne, P.H. (2018). Inducing self-explanation: A meta-analysis. Educational Psychology Review, 30, 703-725.

 

 

Il mental coaching nel Tennis

Il mental coaching nel Tennis

 Offerta di 2 Webinars di psicologia dello sport sul Tennis

La gestione degli errori nel Tennis

 Relatore: Alberto Cei

Data: 21 ottobre, ore 19.00-20.15

Durata: 75 minuti

Programma: Questo webinar è dedicato ai tennisti che sanno quanto è dura non spaccare la racchetta dopo l’ennesimo stupido errore e che vogliono migliorare il loro self-control proprio in questi momenti.

La forza di ogni tennista consiste nel giocare al meglio delle proprie capacità.Questo è ciò che conta:

  • Giocare come sai
  • Impegnarti al massimo su ogni palla

Solo alla fine della partita farai conti e si vedrà chi ha vinto. Pensare al risultato del set o del game serve solo ad aumentare il proprio stress agonistico e a perdere più punti ancora. “Il tennis lo ha inventato il diavolo” ha detto Adriano Panatta perché ti spinge in errore, a  pensare, ad esempio, che oggi giochi proprio bene e … di colpo cominci a sbagliare; oppure che vuoi fargliela pagare al tuo avversario con quelle pallette che ti mette sempre lì … e così ti arrabbi e non ne prendi più nessuna. O ancora che vuoi tirare forte la prima, vuoi osare … e ti trovi ad avere difficoltà sulle seconde. Lo stesso ha detto la Pennetta dopo la vittoria con la Williams: “pensavo solo a correre e a buttare la palla dall’altra parte”.

Il webinar è rivolto ai tennisti, ai maestri di tennis, agli psicologi a tutti coloro che amano questo sport bellissimo e così difficile.

Partecipando si acquisiranno competenze su:

  • L’errore come parte integrante della partita
  • Accettare che vi sono momenti difficili in ogni partita
  • Conoscere se stessi: in quali situazione commetto più errori
  • Come valorizzare il momento positivo di gioco
  • Come uscire da un momento di gioco negativo
  • Strategie e tecniche psicologiche per aumentare il proprio self-control

Per corrispondere meglio alle vostre esigenze, inviate tre domande su questo tema a cui vorreste trovare una risposta durante il webinar vi risponderemo.

Riceverai una e-mail di conferma entro 24 ore.

 

La concentrazione nel tennis

Relatore: Alberto Cei

Data: 4 novembre, ore 19.00-20.15

Durata: 75 minuti

Programma: Questo webinar è dedicato ai tennisti che vogliono migliorare la loro concentrazione durante i game, riducendo i momenti di passività nel gioco e le azioni dettate solo dalla loro impulsività.

Per ogni tennista è necessario sapere riconoscere a cosa presta attenzione durante la partita. Pensa come giocare o a fare i punti? Pensa a correre e a buttare la palla dall’altra parte o pensa che il suo avversario è fortunato? Pensa che oggi è una giornata storta o ragiona, anche semplicemente ma ragiona. Tu che tennista sei?

Per essere concentrati durante gli scambi di gioco è necessario predisporsi a questo impegno durante le pause di gioco. E’ necessario possedere una routine stabile ed efficace che permetta al tennista di essere pronto nel momento del servizio o della risposta. Le pause più lunghe quando si è seduti rappresentano un altro momento importante per ridurre le tensioni mentali dannose, sostituendole con un atteggiamento che predispone al gioco. Verranno discusse le tecniche mentali che possono essere utilizzate in quei momenti per mantenere o ricostruire se necessario una condizione emotiva che valorizzi le proprie capacità di tennista.

Il webinar è rivolto ai tennisti, ai maestri di tennis, agli psicologi e a tutti coloro che amano questo sport bellissimo e così difficile.

Partecipando si acquisiranno competenze su:

  • Riconoscere a cosa si presta attenzione durante la partita
  • Coraggio, umiltà e tenacia sono abilità mentali decisive per restare concentrati sul gioco
  • Come predisporsi a essere attenti durante le pause tra i game
  • Come visualizzare le proprie azioni
  • Gli esercizi di mindfulness per restare concentrati sul presente

Per corrispondere meglio alle vostre esigenze, inviate tre domande su questo tema a cui vorreste trovare una risposta durante il webinar vi risponderemo.

 

Il sessismo nel ciclismo

“Nel 1973 Billie Jean King ha costretto i padroni di tennis a riconoscere alle donne gli stessi premi in denaro degli uomini. Quaranta anni più tardi, il ciclismo femminile sta ancora cercando di ottenere un salario minimo per le atlete.

Nel 2013 un sondaggio condotto dalla Women’s Cycling Association ha denunciato che il 50% delle cicliste professioniste guadagnava  3,000$ (1969 £)  o meno all’anno. Questo è solo un dato statistico tratto da Half The Road, il superbo documentario di Kathryn Bertine, che si è battuta contro l’UCI, organo di governo sciovinista del ciclismo.

Brian Cookson, ora al timone della UCI, viene anche intervistato. Mi ha detto l’anno scorso che l’introduzione di un salario minimo “potrebbe ritorcersi contro”… perché le donne non sono abbastanza forti per affrontare il Tour de France – un argomento potentemente confutato da una donna che ha corso il Tour nel 1980 … Almeno non usa gli argomenti di Hein Verbruggen, uno dei suoi predecessori. Secondo Inga Thompson, dieci volte campione nazionale degli Stati Uniti, Verbruggen provò a introdurre una regola per fermare le donne quando durante il ciclo mestruale”.

(da The Guardian)

Ebook: Concentrarsi sotto stress

TennisWorldItalia  presenta l’ ebook “Concentrarsi sotto stress” di Alberto Cei.
Avvertire un senso di stabilità e di solidità prima di giocare una partita di tennis è fondamentale: talvolta i giocatori (a volte in modo del tutto inconsapevole) eseguono un respiro profondo, che spesso non è altro che un tentativo mal riuscito di riduzione dello stress. Anche quando lo eseguono bene la loro mente continua a essere preda di pensieri inutili e dannosi.
L’abilità a restare focalizzati sull’obiettivo in situazioni di elevato stress può essere costruita: allenamento, costanza e concentrazione sono elementi essenziali per raggiungere un livello di prestazione ottimale.
Alberto Cei in questo testo insegna la pratica del centering o focalizzazione.
Grazie alle tecniche presenti nel libro chiunque potrà imparare a tenere sotto controllo lo stress per una performance in campo eccellente, a qualsiasi livello si giochi.

Concentrarsi sotto stress: Come concentrarsi nei momenti decisivi di una partita di tennis

Sport, responsabilità e dimensioni delle palle

La National Science Foundation ha annunciato i seguenti risultati relativi alla pratica sportiva nelle aziende americane:

  1. Lo sport dei dipendenti della manuntenzione è il bowling.
  2. Lo sport degli impeiegati è il football.
  3. Lo sport dei supervisori è il baseball.
  4. Lo sport del middle management è il tennis.
  5. Lo sport dei manager è il golf.

Conclusioni: maggiore è il livello di responsabilità aziendale, più piccole sono le palle.

Cos’è la competitività per Errani e Vinci

“Portare a termine qualcosa di difficile. Padroneggiare, manipolare o organizzare oggetti fisici, esseri umani o idee. Farlo il più rapidamente e autonomamente possibile. Andare oltre gli ostacoli e mantenere elevati standard. Eccellere per se stessi. Rivaleggiare e superare gli altri. Incrementare la consapevolezza attraverso l’osservazione delle proprie esperienze di successo frutto del proprio talento.” L’ha scritto H.A. Murray nel 1938. Questo è quanto ci hanno fatto vedere oggi Sara Errani e Roberta Vinci, incredibili vincitrici di Wimbledon.

Serena Williams

Serena Williams è tra le 100 persone più influenti secondo la rivista Time. Di seguito le parole scritte da Dwyane Wad, tre campionati NBA vinti con i Miami Heat, per celebrarla.

“… Non c’è dubbio che lei ha avuto un incredibile impatto sul mondo del tennis, ma è la sua determinazione a non mollare mai che ha sempre risuonato con me …. io rispetto la sua incessante etica del lavoro, il focus, il sapersi guidare e la disciplina. … Capisco cosa vuol dire essere infortunati e la lotta che ci vuole per ritornare sul campo. … Ammiro la sua capacità di combattere e come ha sfidato ogni difficoltà con grande determinazione e cuore. Sul campo Serena è un guerriero. una natura aggressiva e competitiva in combinazione con passione, leadership e abilità la rendono un avversario temibile e feroce …. Serena non da per scontate le sue abilità. Lei merita il successo che ha ottenuto, perché è una delle persone più laboriose e disciplinate che conosco”.