Archivio per il tag 'olimpiadi'

Ultimi giorni di preparazione alle Olimpiadi

Iniziano le Olimpiadi di Parigi 2024 e molti atleti e squadre per coronare il loro sogno si troveranno nella condizione di dovere fornire la prestazione che vale una vita sportiva. I Giochi olimpici sono l’evento più importante per ogni atleta, è la gara che può cambiare la loro carriera sportiva, molto più di un mondiale. Vale per chi ha già vinto e vorrebbe ripetersi e per quegli atleti e squadre che si trovano per la prima volta nel ruolo di protagonista. Infatti, nonostante gli scandali del doping e i problemi politici, vincere una medaglia alle Olimpiadi continua a essere il sogno di ogni atleta e per chi è disposto allottare sino alla fine rappresenta veramente tutto quello che non si osava pensare, per timore che il desiderio non si realizzasse.

Ciò che gli atleti devono gestire in questi giorni è il loro panico, si può oscillare dalle vette della sicurezza nelle proprie capacità, sostenute dai risultati sportivi ottenuti, a momenti di puro terrore in cui gli scenari più negativi sembrano prendere il sopravvento. Più raro che provino queste emozioni quegli atleti che non sono da podio, che aspirano a un piazzamento dignitoso, che sono già contenti di gareggiare durante il più grande evento sportivo mondiale.

Per gli altri, quelli che aspirano a una medaglia, quelli nelle prime posizioni del ranking mondiale, l’attesa può essere sfibrante. Bisogna sapere gestire questa fase di attesa, accettando questo rumore emotivo di fondo in tutte le sue sfumature, riducendo le emozioni distruttive con stati d’animo e pensieri costruttivi. La gara con se stessi non comincia al pronti-via, è già iniziata in questi giorni. Perché il prima determina il dopo, come si affrontano le giornate immediatamente precedenti determina come si arriverà al giorno della gara.

Spesso chiedo agli atleti quale sia la parte mentale del loro riscaldamento finale poco prima della gara. Per molti consiste nel ripetersi mentalmente la prova che dovranno affrontare oppure si servono di parole scelte da loro per raggiungere un livello di attivazione emotiva ottimale. Questo lavoro mentale determina un misto di sentimenti, sensazioni fisiche e pensieri che consente di essere focalizzati solo sulla loro prestazione. In questo modo giungono agli attimi che precedono la partenza, dentro la loro bolla, totalmente presi da quello che stanno per fare, poi si parte e tutto succede, o dovrebbe succedere, in modo apparentemente spontaneo. Ovviamente non è così, ogni sport richiede un equilibrio tra aggressività e combattività e capacità di stare sul compito senza diventare impulsivi. E’ come in Formula 1 bisogna osare e attaccare senza cadere nella trappola di volerlo fare a tutti i costi indipendentemente dalla situazione.

Pochi giorni al più grande evento dello sport

Fra qualche giorno iniziano le Olimpiadi di Parigi 2024.  Dai Giochi di Atlanta 1996 seguo atleti e atlete che partecipano al più grande evento mondiale sportivo, alcune volte sono stato con loro mentre altre volte, come sarà per questa, li ho seguiti a distanza.

Lavorare con persone che lottano per dare il meglio di sé e per vincere una medaglia olimpica è una grande responsabilità e una grande emozione. Gareggiare ai Giochi Olimpici è la realizzazione del sogno di ogni atleta, che si fonda su una lunga preparazione che stravolge la loro vita e che dà loro una visibilità quasi impensabile per la maggior parte degli sport.

Lavorare con loro è una responsabilità notevole, poiché ti viene richiesto di prepararli a essere mentalmente pronti quando verrà il momento di gareggiare. Essere pronti non è facile e probabilmente non è neanche facile a spiegarlo. Non si tratta solo di essersi preparati al meglio ma è qualcosa che va oltre la condizione psicofisica raggiunta attraverso i mesi di allenamento e di gare. Vincere una medaglia olimpica significa entrare per sempre nella storia dello sport mondiale e già solo questa idea può togliere il respiro a chiunque. Anche gli atleti degli sport meno seguiti dai media e sui social in questi giorni vengono intervistati e raggiungono una visibilità di molto maggiore rispetto a quella a cui sono abituati, ad esempio, quando gareggiano ai campionati del mondo, che per tutti è il secondo evento sportivo più importante.

Alle Olimpiadi vince chi è capace di gestire al meglio questo tipo di stress oltre a quelli provenienti dalla competizione. Ci sono atleti e squadre che falliscono proprio per questa ragione, non si sono preparati a queste situazioni e lo stesso villaggio olimpico può essere una fonte di distrazione che allontana dallo stare concentrati su se stessi. Fra gli atleti professionisti, molti come i tennisti e i ciclisti vi partecipano non tanto perchè la loro carriera possa cambiare in caso di successo ma vogliono esserci proprio per il valore che questo evento rappresenta, voglio essere ricordati come parte di questa storia.

Fra pochissimi giorni tutto avrà inizio, fra entusiasmo e paura, sarà un bellissimo spettacolo e, quindi, che vincano i migliori.

Gestire lo stress agonistico di partecipare alle olimpiadi Parigi

Gestire lo stress agonistico di partecipare alle Olimpiadi è cruciale per qualsiasi squadra che mira a eccellere in questa competizione di altissimo livello. Ecco alcuni passaggi e strategie che una squadra può adottare per gestire al meglio lo stress durante le Olimpiadi di Parigi:

Preparazione Psicologica

  1. Supporto Psicologico Professionale: Assumere psicologi dello sport per lavorare con gli atleti, aiutandoli a sviluppare tecniche di gestione dello stress, come la respirazione profonda, la visualizzazione e la meditazione.
  2. Sessioni di Mental Training: Integrare sessioni regolari di mental training nella routine di allenamento, focalizzandosi su strategie per mantenere la concentrazione e la calma sotto pressione.
  3. Creazione di Routine Pre-Gara: Aiutare gli atleti a sviluppare routine pre-gara che includano tecniche di rilassamento e attività che li aiutino a sentirsi centrati e preparati.

Supporto Fisico e Logistico

  1. Adeguato Recupero e Riposo: Assicurarsi che gli atleti abbiano abbastanza tempo per il recupero e il riposo tra le gare, inclusa una corretta gestione del sonno e dei tempi di allenamento.
  2. Alimentazione Bilanciata: Garantire che gli atleti seguano una dieta equilibrata e adeguata, con il supporto di nutrizionisti specializzati nello sport, per mantenere livelli energetici ottimali e ridurre lo stress fisico.
  3. Gestione degli Infortuni: Avere un team medico pronto a intervenire in caso di infortuni, fornendo trattamenti immediati e piani di recupero efficaci.

Supporto Emotivo e Sociale

  1. Ambiente Positivo: Creare un ambiente di squadra positivo e di supporto, dove gli atleti si sentano apprezzati e incoraggiati, riducendo così la pressione individuale.
  2. Comunicazione Aperta: Favorire una comunicazione aperta e onesta tra allenatori e atleti, dove le preoccupazioni e i problemi possano essere discussi liberamente e affrontati insieme.
  3. Coinvolgimento delle Famiglie: Consentire, ove possibile, il supporto delle famiglie, che possono offrire un conforto emotivo significativo agli atleti.

Preparazione Tecnica e Tattica

  1. Simulazioni di Gara: Eseguire simulazioni delle condizioni di gara, inclusi scenari ad alta pressione, per abituare gli atleti alla gestione dello stress in situazioni competitive.
  2. Analisi degli Avversari: Studiare gli avversari e sviluppare piani tattici dettagliati, riducendo l’incertezza e aumentando la fiducia degli atleti nelle loro capacità.
  3. Feedback Costante: Fornire feedback costruttivi e continui agli atleti durante tutto il percorso di preparazione, aiutandoli a migliorare costantemente e a sentirsi più sicuri.

Preparazione Logistica

  1. Pianificazione Anticipata: Organizzare ogni aspetto logistico con largo anticipo, compresi alloggi, trasporti e accesso alle strutture di allenamento, per ridurre le preoccupazioni organizzative.
  2. Adattamento al Fuso Orario: Arrivare a Parigi con sufficiente anticipo per adattarsi al fuso orario e alle nuove condizioni ambientali.
  3. Minimizzare le Distrazioni: Ridurre al minimo le distrazioni esterne, come interviste e attività promozionali, permettendo agli atleti di concentrarsi sulle loro prestazioni.

Conclusione

Gestire lo stress agonistico delle Olimpiadi richiede un approccio olistico che integri supporto psicologico, fisico, emotivo e logistico. Attraverso una preparazione completa e mirata, una squadra può affrontare le sfide delle Olimpiadi di Parigi con maggiore serenità e fiducia, massimizzando le proprie possibilità di successo.

10 dimensioni mentali per vincere le Olimpiadi

Mancano pochi giorni all’inizio delle Olimpiadi di Parigi 2024, proviamo a descrivere quali sono le caratteristiche mentali che hanno dimostrato nelle precedenti edizioni gli atleti e le atlete che hanno vinto una medaglia.

1. Determinazione e Tenacia

Gli olimpionici sono estremamente determinati e non si arrendono di fronte alle difficoltà. La loro tenacia li spinge a continuare ad allenarsi e migliorare, anche quando incontrano ostacoli o momenti di sconforto.

2. Concentrazione 

La capacità di rimanere concentrati sul proprio obiettivo e mantenere la focalizzazione durante l’allenamento e la competizione è fondamentale. Gli atleti olimpici riescono a bloccare le distrazioni e a concentrarsi interamente sulla loro performance.

3. Resilienza

La resilienza è la capacità di recuperare rapidamente da insuccessi o infortuni. Gli atleti di successo sono in grado di superare le avversità, imparare dai propri errori e continuare a migliorarsi.

4. Autodisciplina

Gli atleti che vincono una medaglia d’oro mostrano un altissimo livello di autodisciplina. Questo si manifesta nella loro capacità di seguire rigorosamente programmi di allenamento, diete e routine quotidiane necessarie per raggiungere l’apice della loro performance.

5. Autostima e Fiducia in Sé Stessi

Credere nelle proprie capacità è cruciale per raggiungere il successo a livelli così alti. Gli atleti olimpici hanno una forte autostima e fiducia nelle loro competenze, che li aiuta a performare al meglio sotto pressione.

6. Gestione dello Stress

La capacità di gestire lo stress e la pressione delle competizioni internazionali è vitale. Gli atleti olimpici sviluppano tecniche per mantenere la calma e la lucidità mentale anche nelle situazioni più stressanti.

7. Motivazione Intrinseca

Gli olimpionici sono spesso guidati da una motivazione intrinseca, ovvero un profondo desiderio personale di eccellere e di raggiungere i propri obiettivi, piuttosto che da motivazioni esterne come premi o riconoscimenti.

8. Capacità di Visualizzazione

Molti atleti utilizzano tecniche di visualizzazione mentale per immaginare le loro performance perfette. Questa pratica li aiuta a prepararsi mentalmente e a migliorare la loro fiducia nelle proprie capacità.

9. Mentalità di Crescita

Gli atleti di successo abbracciano una mentalità di crescita, credendo che le loro abilità possano essere migliorate attraverso il duro lavoro e l’apprendimento continuo. Questa mentalità li spinge a cercare sempre nuove sfide e a non temere il fallimento.

10. Passione e Amore per lo Sport

Una passione genuina e un amore profondo per il proprio sport sono caratteristiche comuni tra i medagliati olimpici. Questa passione li motiva a dedicare innumerevoli ore alla pratica e all’allenamento.

Queste caratteristiche mentali sono fondamentali per raggiungere l’eccellenza e il successo nel contesto altamente competitivo delle Olimpiadi

Partecipare alle Olimpiadi è un evento straordinario

Partecipare alle Olimpiadi di Parigi rappresenta un traguardo straordinario per qualsiasi atleta, uomo o donna, per una serie di ragioni fondamentali che vanno al di là del semplice contesto sportivo.

1. Riconoscimento Internazionale

Le Olimpiadi sono la vetrina sportiva più prestigiosa al mondo. Partecipare significa ottenere un riconoscimento internazionale che va oltre le barriere nazionali, offrendo agli atleti l’opportunità di dimostrare le loro capacità e di confrontarsi con i migliori del mondo.

2. Valore Storico e Simbolico

Le Olimpiadi non sono solo una competizione sportiva; sono un evento storico e culturale che celebra l’unità e la pace tra le nazioni. Partecipare a un evento di tale importanza conferisce agli atleti un ruolo significativo nel promuovere i valori olimpici di eccellenza, amicizia e rispetto.

3. Motivazione e Crescita Personale

Prepararsi per le Olimpiadi richiede anni di dedizione, disciplina e sacrifici. Partecipare ai Giochi Olimpici è una dimostrazione di resilienza e determinazione, e rappresenta il culmine di una carriera atletica. Questa esperienza offre una crescita personale significativa, aiutando gli atleti a sviluppare una forte etica del lavoro e capacità di superare le avversità.

4. Opportunità di Sponsorizzazione e Carriera

La visibilità ottenuta partecipando alle Olimpiadi può aprire molte porte in termini di sponsorizzazioni e opportunità di carriera post-competitiva. Molti atleti ottengono contratti con marchi prestigiosi e possono intraprendere carriere come allenatori, commentatori sportivi o imprenditori nel settore dello sport.

5. Ispirazione per le Nuove Generazioni

Gli atleti olimpici sono modelli di riferimento per le giovani generazioni. Partecipare alle Olimpiadi permette agli atleti di ispirare i giovani a perseguire i loro sogni, indipendentemente dalle difficoltà. Questo ruolo di ispirazione è fondamentale per lo sviluppo dello sport e per la promozione di uno stile di vita sano e attivo.

6. Esperienza di Vita Unica

Le Olimpiadi offrono un’esperienza di vita unica, dove gli atleti possono vivere un’atmosfera di cameratismo e competizione sana, conoscere persone di culture diverse e fare parte di un evento che trascende i confini dello sport. È un’opportunità irripetibile per vivere momenti indimenticabili e creare ricordi che dureranno tutta la vita.

7. Rappresentare il Proprio Paese

Partecipare alle Olimpiadi significa rappresentare il proprio paese sul palcoscenico mondiale. Questo è un onore immenso e un motivo di grande orgoglio per qualsiasi atleta. La responsabilità di portare i colori della propria nazione e di competere per essa è un’esperienza che rinforza il senso di appartenenza e patriottismo.

In sintesi, partecipare alle Olimpiadi di Parigi è di fondamentale importanza per un atleta perché rappresenta il culmine di anni di duro lavoro, offre un riconoscimento internazionale, e permette di fare parte di un evento che celebra i valori più alti dello sport e dell’umanità.

8. Esperienza di Competizione di Alto Livello

Le Olimpiadi rappresentano il massimo livello di competizione sportiva. Partecipare permette agli atleti di misurarsi con i migliori del mondo, affinare le loro competenze e strategie, e crescere ulteriormente come professionisti. Affrontare avversari di altissimo livello consente di capire i propri punti di forza e le aree di miglioramento.

9. Impatto Psicologico Positivo

Partecipare a un evento come le Olimpiadi può avere un impatto psicologico positivo significativo. Gli atleti possono sviluppare una maggiore autostima e fiducia nelle proprie capacità, affrontando con successo una sfida così grande. Questo rafforza la loro resilienza mentale, rendendoli più preparati ad affrontare future sfide nella vita e nella carriera sportiva.

10. Networking e Collaborazioni

Le Olimpiadi offrono una piattaforma unica per il networking e la costruzione di relazioni professionali e personali. Gli atleti possono incontrare colleghi, allenatori, e professionisti del settore sportivo da tutto il mondo, creando opportunità per collaborazioni future, scambi culturali e progetti comuni che possono arricchire la loro carriera e il loro sviluppo personale.

 

Sport e pace

Pronti per le XXXIII° Olimpiadi

E’ stata accesa in Grecia, al tempio di Era risalente a 2.600 anni fa, vicino allo stadio dove nacquero le Olimpiadi nel 776 avanti Cristo. Mancano poco più di 100 giorni al 26 luglio, quando ci sarà l’inaugurazione a Parigi dei XXXIII° Giochi Olimpici.

Attualmente sono 193 gli italiani/e qualificati in 23 discipline. Le Olimpiadi costituiscono il sogno di ogni atleta e l’apice della carriera sportiva. Vincere una medaglia olimpica è come scalare l’Everest senza ossigeno. Degli atleti/e dell’élite mondiale, in Italia circa 300 tra uomini e donne,  probabilmente solo il 10% salirà sul podio. Vincere una medaglia è un evento veramente raro e per questo corrisponde all’impegno di una vita.

Pechino 2022: accesa la fiamma olimpica | EuronewsCome sappiamo non basta solo il talento personale, servono motivazione e dedizione, allenamenti di qualità, anni, molte ore/settimana, allenatori e staff eccellenti, prevenzione dagli infortuni, capacità di recupero, uno stile di vita adeguato e un ambiente extra-sportivo positivo.

Tutto questo non vaccina contro paura e ansia ma mette nella condizione di saperle affrontare con successo. A poco più di tre mesi dall’inizio delle gare allenamenti e gare continuano, molti si devono ancora qualificare, gli sport di squadra sono nel vivo delle competizioni con il campionato e le coppe internazionali, negli sport individuali si gareggia per trovare il pass per Parigi. E’ un periodo intenso e in questi giorni il pilota che c’è dentro di noi che ci guida nel lavoro quotidiano diventa sempre più importante. Il compito è alternare con efficacia i momenti in cui si spende la propria energia, allenamento e gare, con quelli in cui si recupera l’energia che si è spesa (alimentazione, sonno, relax, vita sociale). Queste due fasi si alternano ogni giorno e sono ambedue importanti per giungere pronti alla fine.

Bisogna entrare in questi due ambienti con facilità e farsi aiutare da chi ci sta vicino a mantenere questa alternanza. Si dà tutto sapendo di avere il tempo per recuperare e si recupera per potere dare tutto.

 

Come vivere l’anno pre-olimpico

Meno di un anno alle prossime Olimpiadi e Paralimpiadi di Parigi 2024 e mi chiedo come sarà questo anno per atleti, team e staff. I giochi olimpici mantengono inalterato il loro fascino che va oltre la commercializzazione dello sport. Molti aspirano ad andarci anche solo per una volta nella loro carriera sportiva e lo stress legato a questa partecipazione è per tutti molto forte. Degli atleti italiani che partecipano alle Olimpiadi solo circa il 15% tornerà con una medaglia.

Questo anno va però vissuto non solo a forza di stress, di rinunce e di timori ma anche con l’entusiasmo di chi si sente impegnato a raggiungere un grande obiettivo senza esserne schiacciato. Vogliamo alto per raggiungere un risultato, quale che sia per ognuno, ma viviamo con piacere la quotidianità.

Ormai siamo diventati consapevoli che non esiste l’individuo e l’atleta, non sono due entità distinte ospitate nello stesso corpo. Non ci sono due persone diverse, una delle quali deve sacrificarsi per soddisfare l’altra e non a caso le ricerche condotte fra gli atleti di élite evidenziano che le loro prestazioni dipendono dalla loro motivazione dedizione a questo lavoro che è lo sport, gli allenatori e lo staff che la vora con loro e la famiglia e gli amici, quindi il loro ambiente sociale principale.

Le loro prestazioni dipendono in larga parte dall’integrazione efficace fra questi elementi. Ci saranno sempre le eccezioni a questo approccio ma questo non rappresenta la regola. E allora è auspicabile che si diffonda sempre più questa cultura dell’integrazione, che riscopre il valore della globalità della vita degli atleti e del loro benessere.

Cosa pensano i campioni

In partita è meglio pensare? Oppure pensare rallenta l’azione? Nella mia esperienza molti atleti non hanno risposte precise a queste domande e non sanno cosa sia meglio fare. Non voglio entrare nel merito di come da più giovani hanno imparato, se hanno seguito essenzialmente quanto gli veniva richiesto dall’allenatore o se hanno anche sviluppato pensieri autonomi. Anche se è ovvio che ognuno si forma mentalmente nei primi anni di gioco.

Tuttavia a me interessa parlare di come ragiona un giovane, ormai sportivamente competente durante una partita che sia di uno sport di squadra o che riguardi sport situazionali come il tennis, il tennis tavolo, la scherma e gli sport di combattimento. Sport di opposizione in cui l’obiettivo è dominare gli avversari. Per raggiungere questo obiettivo, in gara, si pensa?

Se confronto la mentalità degli atleti di vertice mondiale con cui ho lavorato (in 7 olimpiadi ho collaborato con atleti che hanno vinto 12 medaglie olimpiche nel tiro a volo, scherma, windsurf e lotta e ai Giochi del Commonwealth 2 medaglie con l’India) e quella di atleti di livello internazionale, uomini e donne, ma che non sono tra i primi 10 al mondo nella loro specialità ritengo che la differenza principale riguarda essenzialmente come usano in gara la loro mente. Teniamo sempre presente che anche gli atleti di vertice non sono sempre vincenti, spesso perdono, tuttavia più di frequente degli altri si ritrovano a lottare per una medaglia.

Alcuni esempi di pensieri di atleti di livello assoluto:

Giovanni Pellielo - “L’ultima delle serie di selezione è stata la più pesante, ho fatto zero al penultimo bersaglio in prima pedana, ho chiuso con ventitre ed è stata la serie in cui ho sofferto di più perché bisognava fare il risultato in condizioni difficili e con un carico emotivo altissimo in quanto ero comunque l’uomo che aveva vinto due medaglie alle Olimpiadi. Diciamo che in quell’occasione tutti i fantasmi sono arrivati alla mente: è stato difficile chiudere quel risultato ma l’ho chiuso. Poi ho pensato alla finale facendo riferimento al bagaglio di quattro anni d’esperienza e ho rivissuto tutto quello che avevo fatto nell’ultimo anno a livello di preparazione soprattutto psicologica così da affrontare la finale come io volevo e desideravo.”

Francesco D’Aniello - “Lo stress lo accumuli se pensi al risultato. Nella finale olimpica sapevo che tutti mi guardavano ma convogliavo la mente su quello che serviva per rompere i piattelli. La mia concentrazione era convogliata nel pensare solo a quel che dovevo fare per rompere i piattelli. Sapevo che il cinese mi aveva raggiunto, uno zero non glielo avevano dato e questo fattore mi poteva distruggere. Quindi mi sono detto: “Se faccio uno zero questo mi mangia”, quando ho realizzato che non potevo più fare zero mi sono concentrato solo sul mio gesto tecnico”.

Manavjit Singh Sandhu – Competere testa a testa con due campioni olimpici in un solo giorno e avere la meglio su entrambi è stato davvero speciale. Tuttavia, ritengo che nel tiro si cerchi semplicemente di centrare il proprio obiettivo e che il punteggio parli da sé. Psicologicamente, può essere intimidatorio sparare contro le leggende, ma non ho lasciato che questo mi disturbasse”.

Emerge in modo evidente, che nei momenti di pressione agonistica, dopo un errore, quando le emozioni potrebbero determinare un blocco mentale, questi atleti s’incoraggiano e si concentrano su quello che devono fare. Se pensano al risultato è solo per pochi momenti, perchè la mente va subito alla prestazione, a cosa fare. Come Roberta Vinci quando nella partita vinta contro Serena Williams si ripeteva: “Corri e buttala di là”. Questo è l’autocontrollo dei campioni che dobbiamo allenare nei giovani atleti.

Sofia Goggia a 9 anni scrisse: ”Voglio vincere l’oro in discesa”

Non è mai troppo presto per sognare. Sofia Goggia a 9 anni scrisse: “Voglio vincere l’oro in discesa”.

L’ha scritto rispondendo alle domande della Scheda degli Obiettivi del mio libro di allenamento mentale per atleti “Mental Training“.

Voleva essere mentalmente pronta e a lungo termine prontissima. Al suo allenatore chiedeva di seguirla al massimo.