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Sofia Goggia a 9 anni scrisse: ”Voglio vincere l’oro in discesa”

Non è mai troppo presto per sognare. Sofia Goggia a 9 anni scrisse: “Voglio vincere l’oro in discesa”.

L’ha scritto rispondendo alle domande della Scheda degli Obiettivi del mio libro di allenamento mentale per atleti “Mental Training“.

Voleva essere mentalmente pronta e a lungo termine prontissima. Al suo allenatore chiedeva di seguirla al massimo.

 

 

Le Olimpiadi di Rio iniziano: Si realizza il sogno degli atleti

Le Olimpiadi di Rio stanno per iniziare. La piaga del doping, che umilia lo sport, è forte e non sembra retrocedere nonostante le squalifiche e i risultati del rapporto di Richard McLaren. Nonostante questo, per la maggior degli atleti, partecipare alle Olimpiadi rappresenta un evento straordinario (gli italiani presenti saranno 308). Sappiamo benissimo i costi e i rischi che le Olimpiadi impongono a chi le organizza ma il mito resiste oggi come una volta. Questo è l’evento sportivo mondiale più importante, accade una volta ogni quattro anni, per la maggior parte delle discipline bisogna qualificarsi e in alcune è presente solo un atleta per nazione. Rappresenta anche un legame forte con le nostre origini passate, dove si uniscono la ricerca del bello, della prestazione, della competitività, della pace e dell’eroe. Chi vince una medaglia alle Olimpiadi entra di diritto nella storia dello sport mondiale, per questo è la gara della vita. Infatti, vi sono atleti che non si sono più ripresi da una sconfitta alle Olimpiadi, altri che hanno vissuto i quattro anni successivi in attesa di quel giorno, in cui avrebbero dimostrato al mondo il loro vero valore. Per questo molti si dopano, perché vogliono aumentare al massimo la probabilità di vincere, fino a oltrepassare il confine del lecito. Vincere le Olimpiadi è il compimento di un sogno, che si è avuto decine di volte in precedenza. Non bisogna dare retta a quando gli atleti dicono: “non ci avevo proprio pensato, il mio obiettivo era fare il mio meglio”. Ci hanno pensato eccome ma sono stati bravi e brave ad allontanare questa idea e a concentrarsi solo su ciò che serviva per fornire una prestazione eccezionale. Infatti, la vittoria di una medaglia alle olimpiadi viene solo da una prestazione eccezionale, l’eccellenza in questo caso non consiste per forza in un record o in azioni irripetibili per qualità. Nasce dall’avere tenuto a bada il dolore interno dell’idea della sconfitta. L’atleta in questa condizione, per affrontare questa idea, non esagera nel suo desiderio di volere fare bene a tutti i costi, irrigidendo corpo e mente e deteriorando la prestazione ma non si butta neanche nella mischia senza pensare, mostrandosi così impulsivo. Accetta invece l’idea della sconfitta e fa esattamente quello che si è preparato a fare, in tutte quelle lunghe ore di allenamento, né di più, né di meno, cioè fa quello che è capace. Raggiungere questa condizione mentale non è facile ed è l’esito di un lavoro mentale su condotto su di sé. E’ questa la sfida che aspetta chi gareggerà a Rio.

Servizio gratuito per conoscere il mental coaching

Siamo all’inizio dell’anno Preolimpico. Infatti i Giochi Olimpici inizieranno a Rio il 6 agosto 2016 e quelli Paralimpici il 7 settembre 2016. Per la maggior parte degli atleti inizia un periodo decisivo per la loro carriera sportiva: devono allenarsi e gareggiare per qualificarsi alla più importante manifestazione sportiva. Ognuno di loro vivrà questo periodo in un modo personale. Vi sono coloro che non hanno partecipato alle Olimpiadi che sperano di raggiungere questo traguardo e accanto a loro vi sono gli atleti più esperti che hanno già vissuto questa esperienza ma che vogliono nuovamente esserci ed essere competitivi. Anche la preparazione psicologica è ormai parte integrante dei programmi di molti atleti e squadre. Questi programmi non sono diffusi solo in Europa, nel Nord-America e in Australia ma anche in molti paesi dell’Asia. Tanto è vero che è stato da poco pubblicato un libro intitolato “Secrets of Asian Sport Psychology” che contiene 22 esperienze condotte in altrettante nazioni di questo continente. Qui sotto riporto le principali abilità psicologiche degli atleti vincitori di medaglia olimpica:

  • Elevata motivazione e impegno
  • Tenacia
  • Livello elevato di fiducia nei momenti di pressione agonistica
  • Identificazione degli obiettivi
  • Autoregolazione delle emozioni nei momenti decisivi
  • Avere routine ben organizzate durante la competizione
  • Sapere fronteggiare le distrazioni e gli eventi inattesi
  • Elevata concentrazione
  • Visualizzazione
In Italia questo approccio non è invece ancora diffuso come dovrebbe e molti atleti non raggiungono il livello a cui aspirano per capacità tecniche e fisiche proprio perché non investono risorse nella preparazione psicologica o mental coaching o perché si affidano a professionisti poco qualificati o con nessuna esperienza a livello di competizioni internazionali.
Inoltre non vi è un’organizzazione riconosciuta a cui porre domande su questo tema e richiedere un contatto con un consulente per avere informazioni su cosa consiste un programma di mental coaching.
Il mio studio, Cei Consulting, vuole invece offrire gratuitamente questo servizio a atleti, allenatori e dirigenti sportivi che vogliamo conoscere meglio questo aspetto dell’allenamento sportivo e della competizione.
Per intraprendere un percorso di allenamento mentale bisogna sapere a cosa si va incontro. In particolare atleta e allenatore troveranno specifiche risposte in relazione a:
  • Tempi di attuazione del programma
  • Abilità che verranno sviluppate e ottimizzate
  • Utilità per l’atleta e l’allenatore
  • Modalità dell’allenamento e sua periodizzazione
  • Frequenza della partecipazione del mental coach agli allenamenti e alle gare
  • Valutazione psicologica delle gare passate
Infine assolutamente nuovo è il sistema proposto in collaborazione con Enhanced Performance System di San Diego relativo a:
  • Analisi e allenamento dello stile attentivo personale (di squadra) comparato con le richieste attentive e di rapidità/precisione dello sport praticato
  • Comparazione fra lo stile attentivo e interpersonale dell’atleta e quello dell’allenatore (punti di forza della relazione e probabili punti di attrito)
  • Identificazione del livello di Killer Instinct dell’atleta, decisivo nei momenti di maggiore pressione agonistica
  • Confronto delle caratteristiche attentive dell’atleta con quelle degli atleti di molte nazioni che detengono un record del mondo.
Chi è interessato a conoscere di più in relazione al mental coaching applicato al suo sport non esiti a contattarci scrivendo a: info@ceiconsulting.it

Quanto una medaglia vale davvero la pena

 

 

Tiro a volo mental coach

Mi chiedono spesso da quanto tempo lavoro con il tiro a volo. Come risposta voglio mostrare questa foto delle olimpiadi di Atlanta 1996 in cui sono con: Albano Pera ( argento double trap e ct attuale della fossa olimpica) e Ennio Falco (oro skeet) e Andrea Benelli (bronzo skeet attuale ct keet).

 

 

 

 

 

 

 

Lo sport eretico

Lo sport eretico riguarda quel tipo di prestazioni che non vedremo mai alle olimpiadi ma che richiedono un analogo livello di ratabilità e di dedizione da parte di chi le pratica. Guarda questo video.

Giovanni Pellielo: Una leggenda dello sport olimpico

Oggi a Granada Giovanni Pellielo ha conquistato per la settima volta il diritto di partecipare alle Olimpiadi. E’ arrivato 3° ai campionati del mondo con un percorso esaltante. Nella fase eliminatoria ha ottenuto 124 su 125 classificandosi primo insieme ad altri due tiratori. Nella semifinale ha preso 14 piattelli su 15. Ha dovuto spareggiare con un altro tiratore, ha sbagliato subito e si è trovato a gareggiare contro un altro tiratore per il terzo posto. Di nuovo 15 piattelli, li ha presi tutti mentre il suo avversario ne ha sbagliati 3. Con questo risultato ha vinto anche la carta olimpica per Rio alla prima occasione in cui è stata messa in palio. Se, come probabile, andrà a Rio sarà la sua settima olimpiade dove finora ha vinto 3 medaglie. E’ l’atleta più vincente della storia del tiro a volo, avendo anche vinto 4 mondiali e decine di gare internazionali. Ha 44 anni.

La felicità dell’olimpionico Tom Daley

L’olimpionico inglese di tuffi Tom Daley ha rivelato la sua relazione con un altro uomo in un video emotivamente intenso su YouTube. Daley, 19 anni spiega: “E’ arrivata la primavera quest’anno, la mia vita è molto cambiata da quando ho incontrato qualcuno e ciò mi ha fatto sentire così felice, così sicuro e ogni cosa sembra meravigliosa. E questo qualcuno è un uomo”.

 

Una storia poco conosciuta: la rivalità fra Jesse Owens e Eulace Peacock

Recentemente Sport Illustrated ha pubblicato la storia della rivalità tra un mito dello sport, lo sprinter Jesse Owens e un altro sprinter americano Eulace Peacock nato anche lui in Alabama e di un anno più (1914). Nel 1933 Peacock stabilì il record nazionale scolastico nel salto in lungo, tornando a casa sentì alla radio che un altro ragazzo, che si chiamava Owens, aveva però stabilito il nuovo record del mondo. Era la prima volta che sentiva quel nome.  Peacock non si qualificherà per le Olimpiadi Berlino a causa di alcuni infortuni che ne rallentarono la preparazione, gareggiò 10 volte contro Owens, 5 volte vinse e 5 volte perse. Leggete questa storia straordinaria.

Il ruolo dello psicologo dello sport nella squadra nazionale

Si è tenuta presso la Scuola dello Sport un workshop sul ruolo delle differenti figure professionali che lavorano in una squadra nazionale prima e durante grandi eventi sportivi. In relazione al ruolo dello psicologo ho messo in luce quali sono le principali attività da svolgere:

  • La preparazione psicologica essenziale è stata svolta in precedenza
  • Non introdurre nuove strategie e procedure ma aiutare gli atleti a seguire le loro abitudini
  • Lo psicologo non deve essere ossessionato dal “fare”
  • Sono necessarie 24 ore di assistenza e disponibilità a fornire consulenza in qualsiasi ambiente
  • Lo psicologo deve essere preparato all’unicità dei giochi olimpici
  • Seguire il programma preparato in precedenza
  • Essere reattivo e efficace
  • Promuovere l’uso di routine comportamentali e e piani giornalieri
  • Aiutare gli atleti a restare concentrati sulla competizione senza lascirsi distrarre dall’ambiente del villaggio e dell’atmosfera olimpica
  • Aiutare atleti e allenatori a non porre eccessiva enfasi sulla gara
  • Aiutare la squadra a generare un’atmosfera positiva e facilitante soluzioni efficaci
  • Essere pronti a sostenere psicologicamente i tecnici
  • Preparare strategie di gestione delle relazioni interpersonali
  • Comunicazione interpersonale fra i membri dello staff: gestione del tempo libero, relazioni con capo delegazione e dirigenti federali, gestione dei media