Archivio mensile per ottobre, 2019

Nel Regno Unito si assumono psicologi dello sport

… once again the UK sport shows that hiring a psychologist in an Olympic team is a serious thing, it requires to find an expert with specific skills, which only the sport psychologist has developed. UK sport is against sports charlatans, unskilled people who often work under the name of “motivator” or “mental coach” but also against the work entrusted to personal or family recommendation, so widespread in Italy.
Sport Psychologist/Senior Sport Psychologist.
 Location: flexible

Salary: £26,266 – £36,988 p.a pro-rata

Contract Type: Permanent

Position Type: Part Time

Interview Date: Tuesday, 10 December 2019

Closing Date: Wednesday 20 November 2019

ROLE SUMMARY 

This role will lead and deliver the Psychology programme and mental health strategy for Boccia UK, providing effective performance focused support to athletes and their coaches. The support will maximise the opportunity for success at the Paralympic Games by supporting senior athletes to develop the mental skills to win in Tokyo.  The psychologist will evolve the development of a high-performance training and competition environment and promote positive mental health, working closely with the Performance Director, Head of Performance Support and Performance Coaches.

MAIN TASKS AND ACTIVITIES

Work with the Head of Performance Support, Technical Lead Psychologist and identified NGB staff improve performance through developing, implementing and evaluating psychology services.

  • Proactively deliver performance focused psychological services to athletes which develops and consolidates consistent performance behaviours through the effective use of psychological support
  • Deliver psychological services to athletes to promote positive mental health, enhance psychological wellbeing and support athlete welfare
  • Support coaches by aligning psychological services with the coaching and training programmes of these athletes.
  • Use expertise in the field of psychology to advise the Boccia UK Senior Leadership Team on the cultural development of Boccia UK WCP.
  • Use expertise in the field of psychology to advise the Performance Team on building effective working relationships with athletes and coaches.
  • Contribute psychological expertise to performance-impacting multi-disciplinary team projects and support work with coaches, support staff and athletes.
  • Ensure that the delivery of the psychology service effectively meets its commitments to athletes, coaches and National Governing Bodies including appropriate training objectives.
  • Maintain a comprehensive, indexed database of work conducted with athletes and coaches
  • Where appropriate, attend, contribute to and provide regular reports at appropriate meetings associated with the programme and to key stakeholders including other EIS colleagues and NGB staff
  • Contribute to knowledge development, aggregation and sharing across the organisation to support the development of world class psychology services and the high-performance system #CollectiveBrilliance.
  • This job description is not to be regarded as exclusive or exhaustive. It is intended as an outline indication of the areas of activity and will be amended in the light of the changing needs of the organisation.

Le 10 regole per allenarsi con successo

Le 10 regole per allenarsi con successo

  1. Avere consapevolezza di sè – Lo scopo dell’allenamento è il miglioramento e l’ottimizzazione di tutte le competenze dell’atleta e lo sviluppo della consapevolezza di ciò che sa fare, di quello che deve ancora migliorare e di ciò che deve imparare.
  2. Volere imparare - L’atleta vive in un costante processo di miglioramento delle sue prestazioni e deve esserne pienamente consapevole
  3. Riconoscere le opportunità - L’allenamento è costituito da un insieme di situazioni da affrontare e risolvere con il massimo dell’impegno.
  4. Impegnarsi con costanza e precisione - La motivazione si fonda su questi due aspetti che sono alla base di qualsiasi attività in cui l’atleta è impegnato.
  5. Volere rischiare - L’allenamento non è una scienza esatta e anche le migliori proposte si basano sulla volontà dell’atleta di correre il rischio di sbagliare.
  6. Tollerare le difficoltà - L’atleta deve essere consapevole che ogni volta che raggiunge un livello di performance superiore a quello precedente, stacca il biglietto per affrontare nuove difficoltà.
  7. Accettare le sconfitte - Nello sport si commettono continuamente errori che devono essere accettati come fatti non evitabili; per i top atleti possono essere poco frequenti ma spesso sono  comunque decisivi a impedire una prestazione vincente.
  8. Dare importanza al tempo - Per diventare “bravi” ci vuole molto tempo e l’atleta deve essere pienamente consapevole di questa condizione.
  9. Collaborare con allenatori e staff - Riconoscere la leadership dell’allenatore e dello staff è un fattore decisivo per il successo di un atleta.
  10. Analizzare le proprie prestazioni - L’atleta deve sapere valutare con criteri specifici e precisi le sue prestazioni, senza valutarle solo in termini di risultato.

 

Rischio di sovrappeso e obesità per i bambini con autismo

The risk of overweight and obesity in children with autism spectrum disorders: A systematic review and meta‐analysis

Kahathuduwa CNWest BD  Blume J  Dharavath  Moustaid-Moussa N Mastergeorge A

Obes Rev. 2019 Oct 8

Multiple studies have suggested that autism spectrum disorders seem to increase the risk of overweight and obesity. We examined the pooled prevalence and relative risk of developing overweight or obesity among children with autism spectrum disorders in a systematic review and meta‐analysis. We searched PubMed, Scopus, ProQuest, and Web of Science databases and subsequently screened the records to identify studies that reported prevalence of overweight and/or obesity in children with ASD and matched groups of neurotypical children. DerSimonian‐Laird random‐effects meta‐analyses were performed to examine pooled prevalence and relative risk of obesity in children with autism spectrum disorders using the “meta” package in R software. Among children with autism spectrum disorders, the prevalence of obesity was 22.2%. Children with ASD had a 41.1% greater risk (P = .018) of development of obesity. Non‐Caucasian race, increasing age, female sex, and living in the United States emerged as positive moderators of the association between autism spectrum disorders and prevalence of overweight or obesity. Autism spectrum disorders seem to increase the risk of childhood obesity. Increased awareness of this association may allow the implementation of early interventions to reduce obesity and prevent potential deterioration of quality‐of‐life in this population.

Eliud Kipchoge sposta in avanti i limiti umani

Se la maratona è una metafora della vita; l’impresa di Eliud Kipchoge è la dimostrazione che i limiti sono un’espressione culturale che si può superare con il lavoro.

Bisogna condurre una vita adeguata agli obiettivi che si vuole raggiungere e quello che si vuole succederà.

Qualcuno obietta che eventi inattesi possono impedire questo risultato. E’ vero ma bisogna impegnarsi ogni giorno come se non potessero accadere.

L’eccellenza non richiede l’abbandono dei propri affetti, che invece devono trovare posto all’interno del progetto.

Si dice che “se non sogni in grande non sei realistico”, dobbiamo insegnarlo ai giovani. Bisogna volere tutto, sapendo che solo impegnandosi al massimo e al meglio si potrebbe ottenerlo, ma nulla e nessuno potrà mai garantire questa soddisfazione: bisogna correre il rischio di fallire avendo dato tutto.

 

 

 

#GiornataMondialedellaSaluteMentale

Contrastare l’obesità infantile

Protecting children’s rights: why governments must be bold to tackle childhood obesity

Oliver T Mytton, Claire Fenton-Glynn, Emma Pawson Russell, M Viner Sally C Davies

“La rassegna indipendente del Chief Medical Officer del Regno Unito sull’obesità infantile, ‘Time to Solve Childhood Obesity’, è stata pubblicata il 10 ottobre 2019.

In Inghilterra la prevalenza dell’obesità infantile è troppo alta; circa il 20% dei bambini di 10-11 anni sono obesi (≥95° centile nei grafici di crescita di UK90).

C’è un ampio sostegno pubblico all’azione con tre “capitoli” di un piano ambizioso delineato dal governo britannico.

Ora dobbiamo concentrarci sull’implementazione di soluzioni e la revisione indipendente richiede un’azione coraggiosa per migliorare la salute dei bambini.

Oggi, l’alta prevalenza dell’obesità nei bambini è il canarino nella miniera di carbone, un allarme precoce che le cose sono sbagliate nell’ambiente. Troppi pochi bambini hanno accesso ad alimenti sani e a prezzi accessibili e troppo pochi sono sufficientemente attivi per essere in salute. Inoltre, molti fattori ambientali contribuiscono alla salute dei bambini:

  • negozi e molti luoghi pubblici inondati da opzioni alimentari poco salutari;
  • pubblicità e sponsorizzazioni che pongono gli alimenti meno salutari al centro dell’attenzione dei giovani;
  • strade urbane dominate dal traffico, con poche opportunità di andare a scuola a piedi, in bicicletta o semplicemente per giocare ed esplorare.

Questi problemi riguardano tutti i nostri bambini. Tuttavia, non tutti i bambini ne sono colpiti allo stesso modo. I bambini che crescono in quartieri svantaggiati sono colpiti in modo sproporzionato“.

Le azioni ci formano … un po’ per volta

“Regnavano in me di volta in volta personaggi diversi, nessuno dei quali molto a lungo; ma presto quello esautorato riconquistava il potere: l’ufficiale meticoloso, fanatico della disciplina, pronto a dividere con gioia le privazioni della guerra con i suoi uomini; …il giovane luogotenente altero che si ritira sotto la tenda , studia le sue carte alla luce di un lume, e non fa mistero agli amici del suo disprezzo per come va il mondo; finanche il futuro statista….Poco a poco, entrava in funzione un nuovo venuto, un direttore di compagnia, un regista. Conoscevo i nomi dei miei attori; regolavo loro entrate e uscite plausibili; tagliavo le risposte inutili; evitavo con cura gli effetti volgari. Imparavo, infine, a non abusare del monologo: Poco a poco, le mie azioni mi formavano.

 Da Memorie di Adriano di Marguerite Yourcenar

 

Pensieri critici sugli allenatori

… ma gli allenatori fanno una lista di cosa deve succedere per essere licenziati da una squadra di calcio e conoscono delle contromisure efficaci? O vanno ogni volta allo sbaraglio? #Milan #Sampdoria #Genoa e altre

Alla fine i soldi non li perdono … e allora perché dovrebbero essere più flessibili, perdono il lavoro ma non rischiano nulla in termini di sicurezza economica.

Sono dei piccoli Cesare, non disposti a cambiare le loro idee di gioco … per la serie andrà meglio la prossima volta?

Quanto mettono in discussione le loro idee dopo un licenziamento? Oppure vivono solo in attesa di un’altra squadra su cui dimostrare la bontà delle loro idee?

Come deve costruire la coesione l’allenatore

In questo periodo iniziale della stagione sportiva dei giochi di squadra, mi viene spesso chiesto come migliorare la coesione di una squadra soprattutto da parte di chi lavora nelle squadre juniores e in quelle dei campionati che non giocano nei campionati di massimo livello. Faccio questo distinguo perché fra i coach è diffusa l’idea che avendo poco tempo a disposizione, tutto ciò che esula dal lavoro tecnico svolto in campo sia un lavoro superfluo, a cui non si ha tempo da dedicare, proprio perché: “Non siamo mica una squadra professionistica, dove i giocatori sono sempre a disposizione”.

Questo atteggiamento è la motivazione che spinge molti allenatori a ritenere che i giocatori debbano adattarsi al loro metodo di lavoro e alla gerarchie proposte. Preparazione fisica e tecnica/tattica la fanno da padroni e se qualcuno non è d’accordo, peggio per lui/lei.

La leadership si manifesta in sostanza con la somministrazione di un programma di allenamento che deve essere seguito senza discussioni. Si parte da considerazioni corrette (tempo limitato, poche risorse economiche, orari non ottimali) per giungere a conclusioni sbagliate. Chi si adatta è ok; chi non accetta questo approccio viene di solito etichettato come pigro, poco disposto a fare sacrifici o presuntuoso.

Purtroppo, la cultura del lavoro e la coesione di squadra sono fattori imprescindibili in uno sport di squadra e non si costruiscono con questo approccio. La prestazione di squadra trae invece la sua forza dall’allenamento quotidiano del concetto di NOI: la prestazione vincente nasce dall’integrazione del comportamento di vari giocatori, per cui bisogna insegnare a più persone a fare bene cose diverse, insieme e contemporaneamente.

L’allenatore deve:

  1. Favorire la partecipazione, ascoltando le indicazioni dei giocatori
  2. Evitare i favoritismi
  3. Premiare i comportamenti altruistici
  4. Ridurre i comportamenti individualistici
  5. Attribuire a ognuno obiettivi sfidanti e raggiungibili
  6. Attribuire a ogni giocatore un ruolo specifico
  7. Favorire un clima di allenamento orientato all’apprendimento e collaborazione
  8. Stimolare l’impegno massimo e rinforzarlo costantemente
  9. Sostenere sempre la squadra quando è in difficoltà
  10. Spendere del tempo per valutare con atleti l’impegno profuso in allenamento
  11. Analizzare freddamente con la squadra i risultati delle partite

La domanda per gli allenatori è: quanto tempo dedichi allo sviluppo di questi fattori della prestazione?

I trabocchetti della vita colpiscono tutti

Era il 1986. La parola sulla maglietta di Maradona è “No droghe” e quella sulla maglietta di Platini è “No alla corruzione”.

Ci devono fare ricordare che ogni essere umano è un groviglio di contraddizioni, anche se è un campione, e che bisogna sempre fare attenzione ai trabocchetti che la vita ci presenta, riconoscendoli per evitare di caderci dentro e per rispettare il nostro benessere e le regole della convivenza sociale.