Archivio mensile per giugno, 2013

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Per favore, non ucciderti per una partita di calcio

«Se l’Argentina dovesse vincere il prossimo Mondiale battendo in finale il Brasile, io mi suicido», ha dichiarato il sindaco di Rio de Janeiro, Eduardo Paes, a pochi giorni dall’inizio della Confederations Cup. Il primo cittadino della città brasiliana è consapevole del fatto che la nazionale brasiliana del ct Sabella è tra le favorite per il titolo e che un’eventuale vittoria dell’Argentina proprio in Brasile sarebbe una tragedia sportiva per i brasiliani, così come lo è stata quella subita ai Mondiali casalinghi del 1950 in cui furono sconfitti dall’Uruguay.

A tale riguardo per evitare questa drammatizzazione le consiglio di leggere quanto ha scritto Eduardo Galeano in un capitolo del libro”Splendori e miserie del calcio” (1997)  intitolato”Il peccato di perdere” e che in parte riporto.

“Nel calcio, come in tutte le altre cose, è proibito perdere. In questa fine di secolo, la sconfitta è l’unico peccato che non ha redenzione. Durante il Mondiale del 1994, un pugno di fanatici diede fuoco alla casa di Joseph Bell, il portiere sconfitto del Camerun, e il giocatore colombiano Andrés Escobar cadde crivellato da colpi a Medellìn. Escobar aveva avuto la sfortuna di segnare un autogol, aveva commesso un imperdonabile atto di tradimento alla patria.

Colpa del calcio o colpa della cultura del successo a tutti i costi e di tutto il sistema di potere che il calcio professionistico riflette e integra?”

Rifletta signor Eduardo Paes e accetti l’ipotesi che si può anche perdere, scoprendo magari quanto lenisce il dolore e unisce le persone il volerlo condividere.

Esercizi di visualizzazione per velocisti

Allenatori e atleti mi chiedono spesso esempi di esercizi di visulazzazione da effettuare durante le sedute di allenamento. Di seguito un esempio di un esercizio da fare svolgere a un velocista.

Esercizio: 10 volte 200m in 35sec

Compito mentale : Parti solo quando sei pronto, oppure aspetta qualche secondo sino a quando non hai questa sensazione.

Esecuzione:

  • Correre ogni 200m con questo tempo,
  • Al termine di ogni ripetuta, cammina and respira profondamente e prima di raggiungere la linea di partenza visualizza i 200m, sulla linea di partenza parti solo quando sei pronto.

Quanto è difficile fare del proprio meglio

Come siamo fatti strani: ci si prepara migliaia di ore per fornire una prestazione un determinato giorno che da tempo conosciamo e poi la cosa più difficile da fare è proprio fare ciò che di cui siamo capaci in quel giorno.

Tatuaggi nelle squadre NBA

Percetuali di tatuaggi nelle squadra NBA: NBA Tattoos Tumblr

80%Atlanta Hawks

73%Portland Trail Blazers

73%Brooklyn Nets

67%Denver Nuggets

67%Los Angeles Lakers

67%New York Knicks

67%Phoenix Suns

67%Utah Jazz

67%Los Angeles Clippers

67%Boston Celtics

60%Miami Heat

60%Memphis Grizzlies

60%Cleveland Cavaliers

60%Chicago Bulls

60%Houston Rockets

53%Milwaukee Bucks

53%Oklahoma City Thunder

53%Golden State Warriors

50%Detroit Pistons

47%Toronto Raptors

47%Charlotte Bobcats

47%Washington Wizards

47%Minnesota Timberwolves

47%Philadelphia 76ers

43%Orlando Magic

40%San Antonio Spurs

40%Indiana Pacers

40%Dallas Mavericks

38%Sacramento Kings

33%New Orleans Hornets

8 volte Nadal al Roland Garros: calma e aggressività

Mi piace definire “maestosa” la partita di Nadal contro Ferrer. Nadal ha mostrato una grande aggressività su ogni colpo senza però avere mai fretta di concludere. Le espressioni del suo volto sono lì a testimoniarlo.

Badminton spettacolare

http://www.youtube.com/watch?v=pNbbuqd3J2I

Essere in forma non basta

In questo periodo dell’anno nella maggior parte degli sport individuali gli atleti si percepiscono in forma e pronti a gareggiare.  Questo è il momento di ricordarsi che è positivo sentirsi in forma e avere dentro di sé questa convinzione ma bisogna anche sapere che da sola questa certezza non permetterà di gareggiare al meglio di se stessi. Perchè ciò che sarà decisivo per fare bene sarà la condizione emotiva che si avrà il giorno della gara; è questo stato psicologico che aprirà le porte a una prestazione ottima piuttosto che a una scadente.

La convinzione di sentirsi in forma è necessaria per sapere che si è fatto tutto quello che si doveva fare per raggiungere proprio ora questa condizione psicofisica, ma il giorno della gara serve avere una routine ben definita per gestire lo stress agonistico che, invece, cercherà di disturbare la propria prestazione. Maggiori sono le aspettative dell’atleta nonchè le sue reali possibilità di vittoria, maggiore è la necessità di entrare da subito nella propria condizione ottimale, proprio perchè agli atleti da podio è concesso di commettere pochissimi errori e che peggiorare la prestazione del 2% rispetto agli altri avversari significa spesso perdere.

La propria routine personale è di estrema importanza per seguire un tracciato fisico e mentale che metterà l’atleta nella condizione da lui/lei preferita.

Il cono rotante

L’ultima frontiera nello spingere le persone alla sedentarietà è il cono rotante, non dobbiamo più fare neanche quei piccoli movimenti della mano … a quando la lingua rotante che è uno dei pochi muscoli che usiamo ancora?

 

Accettare la paura

Cosa che spesso non capiscono gli atleti è che le emozioni sono parte integrante della loro attività e quando si sentono in forma non capiscono che c’è un altro gradino: sentirsi in forma sotto stress. Questa è la differenza tra un bravo atleta e un campione.