Archivio per il tag 'aggressività'

Ferrari: una vittoria di squadra

Competenza, aggressività e condivisione. E’ stato questo il mix vincente della Ferrari e di Vettel.

  • La squadra – In questi mesi, è stata calma e concentrata sul valorizzare le proprie competenze. “Ci siamo concentrati su quello che dovevamo fare di volta in volta senza guardarci intorno…specie negli ultimi due mesi siamo rimasti calmi e abbiamo lavorato”.
  • Il pilota – Vettel è stato aggressivo nei riguardi di Hamilton, lo pressato e lui ha ceduto. Emanuela Audisio ha scritto che ha seguito il consiglio che Rocco dava ai suoi difensori: “Seguilo anche in bagno”.
  • La squadra e il pilota – In tutto questo periodo Vettel e la squadra si sono ascoltati, hanno condiviso le idee e questo atteggiamento comune. Vettel ha detto: “La felicità in particolare. A Maranello la gente era felice di lavorare insieme. Gli uni con gli altri. Non c’erano scorciatoie del resto, bisognava lavorare tanto, pensare tanto a quello che si faceva; e tutto quel sacrificio lo sai fare solo se ti spinge la passione, la voglia”.

Il Napoli si è sciolto in Spagna

Alla prima partita importante della nuova stagione sportiva il Napoli è stato eliminato dalla Champions League. Ciò è stato dovuto, secondo quanto scrivono i giornali a una “disattenta linea difensiva”, “un innocuo lancio dalle retrovie, Albiol non si è inteso con Rafael, i due si sono fatti sorprendere dall’accorrente Aduriz che li ha bruciati sul tempo e ha comodamente infilato la porta rimasta sguarnita”, “la difesa regala la doppietta”. Indipendentemente dal valore tecnico dei singoli giocatori e della squadra nella sua totalità, questi commenti mettono in evidenza lo scarso valore psicologico della prestazione del Napoli. Benitez non è stato in grado di mettere in campo una squadra combattiva e determinata. Gli errori di attenzione manifestati dal Napoli sono a prescindere dal valore tecnico del singolo calciatore e sono convinto che l’aggressività sia una caratteristica indispensabile e allenabile se si vuole competere ad alto livello. Viene data poca attenzione alla ricerca di calciatori che posseggano questa dimensione mentale a favore della ricerca di giocatori magari più dotati tecnicamente ma che in campo si sciolgono come neve al sole. Questo parametro passa invece troppo spesso in silenzio e così mentre le squadre straniere corrono e lottano noi continuiamo a lamentarci.

Combattivi si diventa

La combattività è una dimensione psicologica importante che un atleta deve mostrare di possedere e padroneggiare. Essere combattivi significa essere tenaci e persistenti nel volere mantenere  la propria prestazione anche di fronte alle avversità della competizione. Si può eccedere in aggressività, diventando fallosi e pericolosi per se stessi e gli altri. Al contrario si può rinunciare dopo il primo momento di difficoltà convincendosi che non c’è più niente da fare. Uno degli scopi dell’allenamento deve essere di incrementare la combattività così da poterla esprimere in gara.

Inizia il campionato di calcio: vince chi gestisce meglio le emozioni

Inizia una nuova stagione di calcio, quest’anno ancora più importante perché si concluderà con la coppa del mondo in Brasile. Vi è quindi un’ulteriore ragione per i calciatori a voler giocare al proprio meglio, con l’obiettivo di rientrare tra i 22 convocati per il mondiale sudamericano. In ogni caso, ciascuna squadra avrà la sua meta da raggiungere: per qualcuna sarà non retrocedere, per altre entrare in zona UEFA o confermare il risultato della stagione  precedente,  per altre ancora sarà vincere il campionato o entrare in Champions League. Al di là del livello tecnico-tattico posseduto, ogni squadra potrà mostrare il proprio valore solo se i giocatori in campo, la panchina, l’allenatore e il presidente dimostreranno un livello elevato di controllo emotivo. La gestione dello stress agonistico riguarderà tutti, nessuno  escluso.  Siamo stati spesso campioni di stress. Abbiamo il record di allenatori licenziati durante il campionato da presidenti  che non sanno contenere le proprie paure o il proprio narcisismo ferito anche da pochi risultati negativi. Siamo anche un campionato in cui si commettono troppi falli e non è vero che i calciatori non saprebbero evitarli, perché quando giocano a livello europeo ne commettono molti di meno. In Italia si sentono più liberi di non rispettare le regole, protetti da tifosi, presidenti e allenatori sempre pronti ad attribuire la colpa agli arbitri, a una congiura contro la loro squadra o al non avere capito che il calcio prevede il contrasto fisico. Gli allenatori sapendo che metà di loro durante il campionato sarà esonerato dall’incarico rischiano di vivere in modo drammatico i risultati negativi della loro squadra,  per molti si tratta di un lavoro a termine, certamente molto ben remunerato, ma rischioso come salire un ottomila di cui si conosce il numero di vittime che miete ogni anno. Nonostante queste incertezze è però assolutamente necessario che i protagonisti del calcio sappiano mantenere il sangue freddo, ricordando a se stessi gli obiettivi della squadra e come raggiungerli. Autocontrollo, gestione efficace dello stress, aggressività leale e rispettosa dell’avversario devono essere alla base dei comportamenti sul campo; in altre parole vuol dire sapere gestire le proprie emozioni in un contesto, la partita, che è invece una situazione altamente emotiva. Quindi le squadre devono vivere per 90 minuti questa condizione mentale mostrandosi capaci di gestirla con efficacia. Questa è a mio parere la sfida che ogni squadra  deve prepararsi ad affrontare e vincere ogni giornata del campionato, oltre al risultato finale dell’incontro.

Leggilo su:  http://www.huffingtonpost.it/../../alberto-cei/al-via-la-serie-a-una-sfida-alle-emozioni_b_3805629.html

8 volte Nadal al Roland Garros: calma e aggressività

Mi piace definire “maestosa” la partita di Nadal contro Ferrer. Nadal ha mostrato una grande aggressività su ogni colpo senza però avere mai fretta di concludere. Le espressioni del suo volto sono lì a testimoniarlo.

Rugby: Italia-All Blacks

Il rugby è impegno, avanzamento e aggressività e l’Italia ha fatto una delle sue più belle partite perché ha mostrato questo atteggiamento con continuità.  Il rugby è uno sport in cui non ci si può risparmiare, non si può tirare indietro la gamba, non ci si può isolare dal gioco, non si può all’ultimo momento passare la palla a un compagno perché si ha paura di sbagliare. I giocatori italiani oggi hanno fatto tutto questo, giocando con una intensità ottimale. Hanno perso, era scontato, lottando con intelligenza sino all’ultimo minuto.

Calma e aggressività

Nel campionato di calcio è il momento della calma, umiltà e dell’aggressività. Mi sembra siano questi i tre atteggiamenti più importanti che gli allenatori stanno chiedendo alle loro squadre. La calma serve per entrare in campo e giocare con la mente libera da fantasmi e preoccupazioni. L’umiltà perchè bisogna sapere giocare con la stessa voglia e determinazione ogni settimana senza lasciarsi influenzare dai risultati precedenti, dalla posizione in classifica o dagli avversari. L’aggressività fa da contraltare alla calma. La calma è la convinzione nei propri mezzi e l’aggressività serve per giocare ogni palla per 90 minuti con la prontezza fisica e mentale necessaria, a gestire lo stress agonistico quando si è stanchi e a capovolgere i momenti negativi della partita.