Archivio per il tag 'tiro a volo'

Conoscere le caratteristiche dello sport è indispensabile

Per  intervenire in una disciplina sportiva specifica allo scopo di migliorare le prestazioni degli atleti è necessario, come primo passo, identificare quei fattori che la caratterizzano. A titolo esemplificativo vengono riportate le caratteristiche di due discipline che anche se sono tra loro molto diverse, richiedono un elevato impegno psicologico: la vela olimpica e la fossa olimpica nel tiro a volo

Caratteristiche distintive delle classi olimpiche della vela

  1. Sport open skill in cui la prestazione è influenzata dai cambiamenti che avvengono nell’ambiente esterno.
  2. Richiede il controllo e la guida di un’imbarcazione e il corpo è un mezzo che permette di regolare l’azione di forze esterne ad esso
  3. La prestazione viene effettuata in condizioni ambientali variabili, in cui il vento, la corrente del mare, l’onda e altri fattori meteorologici possono subire ampie e improvvise variazioni.
  4. La prestazione si svolge in un periodo di più giorni con due prove al giorno come da regolamento delle regate olimpiche;
  5. Comporta una notevole competenza tattica e rapidità decisionale.
  6. Lo svolgimento nell’arco di una giornata è di circa cinque ore tra preparazione, avvicinamento al campo di gara, regata, pausa tra le due prove e ritorno a terra.
  7. Per alcune classi olimpiche, che non sono individuali, richiede una forte intesa con il partner.
  8. Comporta una visione degli avversari limitata da diversi fattori: ambientali, postura sul mezzo, rotte differenti per raggiungere la boa.

Caratteristiche distintive della specialità della fossa olimpica nel tiro a volo

  1.  Sport closed skill in relazione all’uniformità del gesto tecnico, ma che richiede anche una notevole capacità di adattamento dell’atleta al variare anche improvviso (colpi di vento e cambi di luce) delle condizioni ambientali.
  2. Dopo che il tiratore ha sparato passano circa 45 secondi prima che ritorni il suo turno
  3. Questa condizione si ripete per tutta la serie che è di 25 piattelli e che, con sei tiratori in pedana, ha una durata complessiva di circa 25 minuti.
  4. Il tiratore ha il fucile imbracciato, due colpi a disposizione e tempi di uscita del piattello certi e immediati.
  5. Vi è incertezza nella determinazione della direzione del piattello (traiettoria, angolazione e altezza).
  6. Le condizioni meteorologiche possono condizionare la prestazione.
  7. La competizione si svolge nell’arco di due giornate (tre serie la prima giornata e due serie la seconda, più l’eventuale finale).
  8. Tra una serie e l’altra trascorre almeno un’ora durante la quale il tiratore deve: nella prima parte   recuperare  l’energia fisica e  psicologica e nella seconda ri-attivarsi per entrare in pedana nella sua condizione migliore.

La conoscenza delle caratteristiche dello sport nel quale si opera è di primaria importanza, in quanto consente di comprendere quali siano le implicazioni psicologiche e le richieste attentive connesse a quel tipo di prestazione. Ad esempio,   l’identificazione  delle caratteristiche del tiro a volo nella fossa evidenzia come il tiratore debba essere in grado di gestire l’imprevedibilità dell’uscita del piattello, mantenendo nel contempo la fluidità e la precisione del gesto tecnico. Inoltre, il tiratore deve essere sufficientemente calmo da gestire le pause di 50 secondi con sicurezza ma, una volta imbracciato il fucile e chiamato il piattello, dovrà essere altrettanto pronto e reattivo ad eseguire la sua azione. Maggiore sarà la sua capacità di alternare una condizione psicologica all’altra, maggiore sarà la probabilità di fornire una prestazione al massimo delle sue possibilità di quel momento. Per ogni tiratore diventa così necessario ridurre/eliminare qualsiasi tipo di pensiero negativo e autosvalutante, e incrementare ogni forma di azione positiva che lo metta in condizione di esprimere il meglio di sé come atleta.

Diversamente nella vela si evidenzia come all’atleta venga richiesto di svolgere un compito che non solo richiede elevato impegno mentale, in quanto è decisiva la scelta del tipo di azione da eseguire e sul come effettuarla e si svolge in un ambiente soggetto a forti variazioni dovute all’interazione fra imbarcazione ed elementi naturali. Inoltre, richiede un’accurata preparazione atletica e lo sviluppo di un elevato grado di tolleranza alla stanchezza fisica e mentale, in un contesto che necessita di previsioni rapide e scelte immediate. Una caratteristica della concentrazione nella vela è di dover essere rivolta costantemente verso l’ambiente esterno. Il velista sia nelle classi individuali che quando è parte di un equipaggio deve saper anticipare correttamente gli eventi muovendosi in maniera coordinata al continuo mutare delle situazioni, infatti, anche il più piccolo errore di valutazione del vento, piuttosto che una non adeguata regolazione delle vele o una mancanza di sincronismo nei movimenti dell’equipaggio possono causare la perdita di secondi preziosi.

Pellielo è argento alla finale di Coppa del Mondo di trap

Giovanni Pellielo aggiunge un altro tassello alla leggenda. Argento alla finale della Coppa del Mondo di tiro a volo a cui partecipano i 12 tiratori migliori di trap del 2014, solo un mese dopo avere vinto il bronzo ai mondiali, con relativa carta olimpica per andare alle olimpiadi di Rio nel 2016. E’ riuscito a mantenere per tutto l’anno una qualità e intensità agonistica che nessun altro possiede nel tiro a volo. Basta ricordare che nelle ultime quattro gare è entrato in finale per tre volte con il punteggio di 124 piattelli colpiti su 125 e in quest’ultima con 123 bersagli. Contro Pellielo i suoi avversari, in questo caso il compagno di squadra Massimo Fabbrizi, devono fare gare incredibili. Infatti hanno terminato alla pari lo scontro diretto per il primo posto prendendo 14 bersagli su 15, nello spareggio  Pellielo ha commesso un errore solo al 19 piattello, che invece ha colpito  il suo avversario. In carriera Pellielo ha vinto: 3 medaglie olimpiche individuali, 4 titoli mondiali individuali, 6 finali di coppa del mondo.

Fazz’a Italian Green Cup with Andrea Filippetti (coach of the Italian junior shooting national team)

No miracoli nello sport

Lo sport non è un ambiente nel quale succedono miracoli. Sono stato al Campionato del mondo di tiro a volo con la nazionale di Malta ed è successo proprio questo. I tiratori hanno fornito prestazioni al loro massimo livello ma non ci sono stati miracoli. Nella fossa olimpica i tiratori hanno ottenuto la migliore prestazione degli ultimi 10 anni  con 118 e 117 su 125. Mentre nella fossa olimpica l’atleta maltese juniores ha ottenuto il 13° posto su 65 partecipanti. Nella specialità double trap juniores Nathan Xuereb ha terminato al 1° posto la qualificazione con 139 su 150 e in finale è giunto 4°. Riporto questi risultati per spiegare che il viaggio verso l’eccellenza è lungo e si ottiene con miglioramenti che vengono prima consolidati in allenamento. La possibilità concreta di ottenere dei risultati di livello assoluto si costruisce facendo punteggi elevati già in allenamento e partecipando a molte gare internazionali. In queste situazioni la preparazione tecnica e mentale degli atleti viene messa alla prova e permette loro di diventare consapevoli della propria forza e di saperla esercitare nei momenti agonistici più importanti. Per questo non ci sono miracoli ma molto lavoro in cui tecnica e mente si allenano insieme con il supporto dell’allenatore e dello psicologo dello sport.

Giovanni Pellielo: Una leggenda dello sport olimpico

Oggi a Granada Giovanni Pellielo ha conquistato per la settima volta il diritto di partecipare alle Olimpiadi. E’ arrivato 3° ai campionati del mondo con un percorso esaltante. Nella fase eliminatoria ha ottenuto 124 su 125 classificandosi primo insieme ad altri due tiratori. Nella semifinale ha preso 14 piattelli su 15. Ha dovuto spareggiare con un altro tiratore, ha sbagliato subito e si è trovato a gareggiare contro un altro tiratore per il terzo posto. Di nuovo 15 piattelli, li ha presi tutti mentre il suo avversario ne ha sbagliati 3. Con questo risultato ha vinto anche la carta olimpica per Rio alla prima occasione in cui è stata messa in palio. Se, come probabile, andrà a Rio sarà la sua settima olimpiade dove finora ha vinto 3 medaglie. E’ l’atleta più vincente della storia del tiro a volo, avendo anche vinto 4 mondiali e decine di gare internazionali. Ha 44 anni.

Campionati del mondo di tiro a volo: non c’è posto per la distrazione

E’ iniziato oggi a Granada il Campionato del Mondo di Tiro a Volo. In questa prima giornata sono state fatte due serie da cui è emerso ancora una volta che questo è uno sport in cui non c’è spazio per gli errori. Su 50 piattelli sparati vi sono ben 12 atleti a punteggio pieno, non hanno fatto un errore e 24 che ne hanno commesso solo uno, su un totale di 145 partecipanti. In finale ne andranno solo 6 e quindi ci sono dopo il primo giorno 36 tiratori che realisticamente posso aspirare a questo risultato. La gara dura tre giorni e domani ci saranno altre due serie. Ce la farà chi stanotte dormirà bene e che domattina penserà che è un altro giorno in cui deve cominciare con sparare bene al primo e poi così di seguito ma sempre stando concentrato su un piattello alla volta. Guai a mettersi ulteriore pressione ma guai anche solo a pensare “come sto sparando bene oggi”. Chi saprà restare concentrato solo su quello che sta per fare e su nient’altro domani sera sarà contento.

Le domande degli atleti di alto livello di tiro a volo

Oggi sono a una competizione internazionale di tiro a volo a Todi e atleti di diverse nazionalità, dall’Iran alla Gran Bretagna mi hanno posto domande per risolvere le difficoltà che affrontano in gara, eccone alcune:

  • Cosa devo fare quando prima di tirare per un attimo mi dimentico quello che devo fare?
  • Cosa faccio per toglierli il panico che talvolta mi assale?
  • Cosa fare per non pensare di rompere il piattello e stare concentrato solo sul movimento?
  • Quali sono le abilità dei campioni di tiro a volo?
  • Come faccio a sapere che prima d’iniziare sono pronto?
  • Non ho sempre lo stesso tempo di sparo, che devo fare per essere più costante?
  • Dopo un errore divento troppo nervose, come posso controllarmi meglio?

Queste domande mettono in evidenza come le difficoltà degli atleti di livello internazionale sono specifiche e richiedono che lo psicologo dello sport abbia una conoscenza specifica di questo sport. Come psicologi non dobbiamo fornire risposte globali basate solo sull’idea che bisogna migliorare la fiducia di questi atleti, poiché queste domande sono poste da atleti che nel loro paese sono i migliori e sono abituati a gareggiare, ma ciò non elimina di per se stesso queste difficoltà.

Che ne pensate?

Bisogna gareggiare spesso

Nello sport quando si raggiunge un livello di competenza tecnica da iniziare a essere competitivi è necessario passare alla fase successiva che richiede di fare un certo numero di gare all’anno. Anche negli sport di tiro che sono quelli a cui partecipo ai Commonwealth Games è necessario prima di gareggiare a un evento così importante avere fatto almeno 6/7 gare la maggior parte delle quali deve essere di livello internazionale. Nel caso di atleti che ne ha fatto poche è molto difficile riuscire ad affermarsi in questo tipo di competizione, perché solo di rado hanno messo alla prova la loro capacità di affrontare con successo lo stress agonistico. Solo attraverso le gare si allena questa capacità personale di fare il proprio meglio nei momenti che contano. Altrimenti con facilità si soccombe allo stress e si fornisce una prestazione veramente negativa. Questa riflessione mette in luce non solo la rilevanza di un’adeguata preparazione psicologica da svolgere durante le gare ma anche la necessità di una pianificazione annuale degli impegni che l’atleta deve affrontare.

L’importanza dell’auto-controllo della mente nel tiro a volo

Ai Commonwealth Games con i tiratori di Malta, domani inizia il double trap e dopodomani il trap. Gare difficili in cui si perde per un piattello su 150. Oggi c’è stata la finale dello skeet e nella sfida per il primo e secondo posto, l’atleta scozzese che gareggiava in casa, è stato tradito dall’emozione. Dopo una gara in cui ha mancato pochissimi piattelli, in finale ha sbagliato gli ultimi 5. Incredibile! Se ne avesse sbagliati altrettanti nei primi 125 che danno l’accesso alla finale non sarebbe mai entrato. Mentre in finale su 15 piattelli ne ha sbagliati 6 ovvero il 40%. Il tiro al piattello richiede un quasi-perfetto controllo delle proprie emozioni e dei pensieri, se qualsiasi idea inutile o emozione non controllata entra anche solo per pochi istanti nella mente del tiratore la prestazione viene probabilmente compromessa.

Tiratori maltesi al termine dell’ultimo allenamento pre-gara.

Gli aspetti mentali dell’intensità

La componente mentale di un allenamento a intensità elevata si compone di almeno tre aspetti.

  1. Comprende le abilità mentali che l’atleta deve mostrare in quella determinata sessione e che deve avere e già sviluppate ad alto livello, altrimenti non potrà metterle in atto in modo continuativo nella sessione di allenamento che sta per cominciare.
  2. Comprende quelle esercitazioni  o loro parti in cui l’allenatore e l’atleta sono convinti che possono essere effettuate in maniera ottimale (ad esempio, per uno sprinter che deve correre 3x300m, probabilmente si prevede  che almeno il primo, pur se faticoso, sarà corso nel tempo previsto. Nel tiro a volo, un atleta esperto sa che 20 piattelli su 25 di solito li colpisce se mentalmente s’impegna al suo massimo. Lo stesso vale per il tennis, in cui una giocatrice sa come può giocare quando è totalmente concentrata sullo scambio che sta eseguendo).
  3. Comprende quelle esercitazioni o loro parti che determinano la qualità di quella singola seduta di allenamento. Ad esempio, sarà ottima se lo sprinter riuscirà a correre come previsto anche la terza ripetuta sui 300m, oppure se il tiratore colpirà più piattelli oltre ai 20 che sa colpire; per la tennista vale lo stesso discorso, si tratta di giocare bene anche se si sente stanca o se deve mantenere un livello elevato di qualità di gioco in una esercitazione più lunga e più impegnativa del solito.
Questi  sono a mio avviso gli aspetti psicologici che vengono messi in gioco quando l’allenamento richiede intensità fisica e mentale e si allenano solo in quei momenti.