Spesso i nostri atleti adolescenti hanno difficoltà a emergere a livello internazionale. E’ soprattutto evidente negli sport individuali a prevalente determinazione tattica (tennis, tennis tavolo e così via) e in quelli di precisione (tiro a volo, arco, golf), dal mio punto di vista il limite è almeno in parte dovuto al fatto che viene dedicata poca attenzione a come si deve affrontare e vivere la competizione. I nostri giovani migliore di solito non mostrano limiti tecnici che gli impediscono di essere competitivi ma sono carenti, a mio avviso, nella gestione della gara, nel sapersi adattare all’avversario e nel sapere cosa fare per giungere all’inizio di una competizione in una condizione di prontezza efficace.
La tecnica e la tattica sono fondamentali, rappresentano la grammatica sportiva, per cui vanno possedute nel modo migliore ma ciò detto la gara è un confronto pubblico con altri atleti di pari abilità dove bisogna essere in grado di affermare la propria supremazia tecnico-tattica e sapersi adattare al gioco dell’avversario. Non è una rappresentazione estetica ma di supremazia pretattica. Lo sport agonistico è una situazione in cui viene richiesto di mostrare un dominio sull’avversario nel caso degli sport di opposizione oppure un dominio su se stessi e sulla proprie azioni negli sport di precisione.
La domanda che mi pongo è: come viene allenata questa capacità in questi diversi sport? Gli atleti sono consapevoli che i limiti che mostreranno riguardano l’interpretazione di ciò percepiscono in gara e la seguente elaborazione di una decisione che dovrebbe essere in linea di massima la migliore possibile?
Una volta che si fosse risposto a questi due quesiti, quello successivo riguarda come allenare queste qualità?
A voi le risposte?