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Gianluigi Quinzi: sogni pure ma lavori duramente

Gianluigi Quinzi ha appena vinto il torneo juniores di Wimbledon. Si trova in una posizione invidiabile (ha vinto il torneo più prestigioso e solo un altro italiano vi è riuscito in passato) ma si trova sul baratro di aspettative personali e di pressioni  dell’ambiente esterno estremamente forti. Riuscirà nell’impresa? Nessuno può saperlo, ma se riuscirà a gestire con efficacia questa incertezza e si allenerà duramente allora avrà acquisito una tale forza mentale che il futuro potrebbe essergli amico.

Il tennis è mentalmente devastante

Conoscendo sempre più il tennis mi sto convincendo che sia uno degli sport più devastanti dal punto di vista mentale. Non è un caso che il concetto “Killer instict” sia stato ideato da un allenatore di tennis proprio a sottolineare la necessità di giocare con lo scopo di annientare l’avversario. Non a caso le migliori scuole di tennis, come quella di Nick Bollettieri o di Chris Evert, hanno nello staff anche degli psicologi che si occupano dell’allenamento mentale dei/delle tennisti/e. Le ragioni di questa scelta sono molte e sono così riassumibili:

  1. Il tennis è un gioco in cui al termine di ogni scambio si vince/perde un punto
  2. Essere competitivi/e significa essere capaci di sostenere continuamente il proprio gioco indipendentemente dal risultato
  3. Perdere una serie di punti in modo consecutivo mette alla prova la capacità di reagire a questa frustrazione con rinnovata convizione verso di sè
  4. Bisogna mantenere il proprio tempo di gioco, senza volere chiudere subito lo scambio con un vincente
  5. Bisogna avere una routine efficace tra un game e l’altro che permetta di restare concentrati sull’inizio di quello seguente.
  6. Bisogna essere in grado di avere un dialogo positivo con se stessi durante tutta la partita
  7. Bisogna ricordarsi che in partita si deve giocare al proprio meglio senza volere strafare
  8. Bisogna mettere continuamente in atto le abilità mentali che si è allenato (ripetizione mentale, respirazione, combattività, pensiero tattico)

Sono convinto che se ci si allenasse di più a soddisfare queste esigenze del tennis molti più atleti/e raggiungerebbero la soddisfazione e il successo a cui aspirano.

 

Ilie Nastase vs Arthur Ashe: grande tennis

http://www.youtube.com/watch?v=lf4wrrpzdYc

Sguardo e attenzione: una relazione poco allenata

In molti sport lo sguardo determina la qualità dell’attenzione. Un calciatore prima di battere una punizione guarda dove vuole vada la palla, nel tiro libero guarda un punto sull’anello o nel tennis dove vuole che vada la palla del servizio. Bene .. cosa si fa per allenare questa abilità? Secondo me poco, molto poco.

La gestione dello stress nel tennis

Scopri come gestire lo stress sul campo di tennis – e nella vita – in maniera facile e rapida con la tecnica del “Centering” e conoscendo il tuo “Stile Attentivo Personale”. Questo nuovo “corso rapido” di Tennis World Italia ti offre spiegazioni e una tecnica semplice e rapida per gestire le situazioni di stress.

Usalo sul campo di tennis, in altri sport e nella vita di tutti i giorni: i risultati che ti stupiranno.

Killer instinct

Killer Instinct. E ‘un attributo che tutti i campioni  di tennis hanno – innato o appreso che sia. Mite, gentile e umile, Rod Laver, è stato probabilmente il più grande giocatore di tennis di tutti i tempi, l’aveva e l’ha usato per diventare l’unico giocatore a vincere due volte il Grande Slam di tennis. Nel suo libro di memorie di recente aggiornato e ripubblicato LA FORMAZIONE DI UN GIOCATORE DI TENNIS ($ 19.95, nuovo capitolo Press, www.NewChapterMedia.com) Laver parla del killer instinct (un estratto qui di seguito).

Di Rod Laver

Quando ero un ragazzino,  cominciando a giocare bene, un po ‘meglio dell’ordinario, ho sperimentato il piacere di giocare di fronte a un pubblico. E ‘stata una bella sensazione di essere ammirato per i miei colpi, ed io non aveva fretta di uscire dal campo. Come risultato ho lasciato troppi avversari nei guai. Ho scoperto che si deve giocare con l’intenzione che sia un viaggio breve,  fare il lavoro rapidamente e completamente.

Non voglio dire in fretta. Tutt’altro. Ma quando si ha la possibilità di colpire allora ti rendi conto che nessun vantaggio è grande come sembra. Se il tuo avversario è sotto di 1-4, ci si sente abbastanza bene: tre giochi di vantaggio. Ma sono solo una pausa di servizio, e se non si desidera mantenere la pressione  si andrà incontro a delle difficoltà. Non è certo il momento di sperimentare nuovi colpi.
Ho sentito dire che o sei uno nato con l’istinto assassino o non lo sei. Non sono d’accordo con questo. Mi sento che ho dovuto sviluppare questa visione assassina che, per me, significa fare il tiro richiesto per vincere il punto. Non ci si complica la vita quando si ha un colpo facile e il tuo avversario è fuori posizione.
Le buone occasioni non sono frequenti, e il killer sicuramente le prende quandosi presenta l’occasione. L’assassino non molla. Questo si può imparare. Bisgna essere certi dei tiri facili – concentrarsi duramente in più su quelli. Tutti hanno problemi con i colpi difficili, ma l’assassino ottiene il suo scopo perché è meticoloso.
Non bisogna elogirsi quando si è in vantaggio. Concentrati su stare lì. Quando Charlie Hollis, il mio allenatore, ha deciso che non ero abbastanza omicida, mi ha allenato con l’intento di vincere ogni partita 6-0, 6-0. Forse vi sembra strano, ma l’idea di Charlie era buona e precisa: corri e non lasciare che nessuno si senta a suo agio.

Lo scarso controllo emotivo delle tenniste

Oggi ho assistito a una partita di tennis tra due ragazze numero 300 nel ranking mondiale che ha avuto il seguente punteggio: 6/2 0/6 e poi al 3° set 0/3, 2/4, 4/4, 6/6, 7/5. E’ un punteggio da manuale e frequente fra le tenniste che mostra lo scarso controllo emotivo delle due avversarie, di come si può perdere con facilità un set senza manifestare alcuna forma di reazione. Poi chi ha vinto il 2° set a zero e dopo 9 game vinti, commette due errori da cui non si riprende, permettendo all’avversaria di portarsi in parità e alla fine di vincere il match. Secondo coach e genitori questa difficoltà emotiva delle giovani tenniste è una difficoltà molto diffusa mentre è assolutamente assente una qualche forma di preparazione mentale. Il consiglio più frequente dei coach è quello di dire alle ragazze che giocando molti tornei impareranno a gestirsi in modo migliore, se non ci riescono passano a dire “con te non c’è proprio niente da fare”. Certamente non tutte possono diventare una campionessa, ma sono convinto che la maggior parte potrebbe migliorare se venisse allenata mentalmente. Il mio consiglio è che i coach comincino a collaborare con gli psicologi dello sport nella costruzione di programmi di allenamento che abbiano lo scopo d’insegnare alle tenniste ad acquisire una mentalità vincente. Oggi nemmeno più nel calcio l’allenatore è l’unico a lavorare con la squadra ma pur mantenendo la sua leadership lavora con una squadra di esperti, nel tennis al massimo c’è il preparatore fisico; un po’ poco per chi vuole raggiungere l’eccellenza.

Il ruolo dell’educazione mentale nel tennis

Guardando le partite di qualificazione per gli Internazionali d’Italia di Tennis che sono iniziate oggi appare subito evidente la scarsa educazione mentale al gioco delle giovani tenniste. La routine tra un gioco e l’altro è spesso assente, si può vedere che le tenniste non si servono della ripetizione mentale del servizio prima di eseguirlo, spesso non fanno neanche lo stesso numero di rimbalzi con la palla prima di servire. In tal senso posso dire che non solo non seguono un programma di allenamento mentale ma che neanche s’impegnano a servire in una condizione di prontezza mentale adeguato. Spero di non essere stato troppo negativo ma se continuano a fare in questo modo non possono andare molto lontano.

Cristiano Ronaldo tennista?

Fenomeno indiscutibile col pallone tra i piedi ma, secondo qualcuno, ipotetico big anche con la racchetta in mano. Cristiano Ronaldo viene scelto da Boris Becker come un giocatore di calcio che potrebbe esprimersi bene anche nel tennis: ”Il tennis è uno sport molto impegnativo - ha detto Becker alla Cnn -dove ci vuole fisico. Per questo penso che Ronaldo sia tagliato per questo sport anche per la prontezza nei riflessi”.

La spettacolarità del Badminton uno sport poco diffuso in Italia

Il badminton è uno sport quasi sconosciuto alla maggior parte degli italiani. E’ uno sport olimpico in cui primeggiano gli asiatici, gli inglesi e i danesi. Oltre all’abilità tecnica richiede prontezza fisica e mentale. E’ uno sport che permette di raggiungere l’alto livello internazionale anche se viene iniziato tardi, tra 16-20 anni.

In questo caso può essere praticato soprattutto da tennisti e pallavolisti che decidano di cambiare sport perchè non sono più soddisfatti di quel gioco o perchè non hanno ottenuto i risultati che speravano. Ad esempio, in relazione alla pallavolo ho in mente quei giovani che sono competitivi ma che se pur dotati fisicamente non hanno però raggiunto l’altezza necessaria per giocare in una squadra di alto livello, ecco che il badminton potrebbe rappresentare per loro un’opportunità per esprimere il loro talento agonistico e magari ottenere anche un posto in nazionale. Dico questo perchè molte esperienze effettuate in altre nazioni dimostrano come gli atleti evoluti imparano molto rapidamente uno sport che ha delle affinità con quello di origine (ad esempio pallavolo/tennis e badminton)  e se vi dedicano un tempo significativo nel giro di 3/4 anni possono partecipare a gare internazionali. 

Questo non significa sottrarre atleti ad altri sport ma permettere ai giovani che lo vogliono di valorizzare il loro talento sportivo in discipline in cui possono ottenerlo lasciando quelle in cui, per motivi diversi, non sono riusciti a emergere come avrebbero voluto.

Chi vuole avere notizie di questo progetto può scrivere a: http://www.badmintonitalia.it/la-federazione/contatti.html

Non va dimenticato che il badminton è pure molto spettacolare e adrenalinico come si può vedere in questo video:

Julien Maio badminton amazing shot

http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=4r6H9mUgcA8