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Il killer instinct nel tennis

Quante volte abbiamo visto buttare all’aria dei match point e poi perdere la partita? Troppe!

Quante volte si è visto tennisti giocare alla pari un set e poi perdere clamorosamente quello successivo magari a zero? Molte!

Quante dopo qualche servizio sbagliato si è visto tennisti perdere la testa e continuare con questa sequenza negativa fino alla fine del set? Molte!

Sono tutte situazioni in cui ha prevalso il killer instinct di un giocatore sull’altro, il risultato è che uno imponeva il suo gioco mentre l’altro con il suo atteggiamento negativo lo subiva.

Cos’è il killer instinct:

  • È la volontà di fare ciò che è ragionevolmente necessario per vincere o per raggiungere il proprio obiettivo.
  • È la consapevolezza di quando bisogna spingere per chiudere un game, un set o la partita e lo si fa.
  • È la consapevolezza che quando si conduce non bisogna lasciarsi sfuggire l’occasione di continuare a farlo.
  • È la consapevolezza che quando l’avversario è sotto, bisogna continuare a tenerlo sotto.
  • È la volontà di volere riemergere con successo da una fase di gioco negativa.

 Come svilupparlo:

  • Mai pensare che sarà facile vincere. Nessuno ci può garantire il risultato finale e tantomeno noi stessi.
  • Mai rilassarsi quando si sta conducendo una partita, se la tensione cala datti degli obiettivi gioco per gioco, per mantenere elevata la concentrazione.
  • Quando si sta vincendo si può ridurre la tensione agonistica e questo è pericoloso. Usa immagini mentali che mantengano costante il livello di attivazione.
  • L’eccesso di fiducia può diventare una trappola che avvolge e favorisce l’emergere di distrazioni. Bisogna agire mentalmente per restare concentrati colpo su colpo, perché i conti si fanno solo al termine dell’ultimo colpo.
  • Mai pensare al risultato finale ma come detto stai centrato solo sul presente e sul giocare al meglio delle tue abilità.
  • Mantenere sempre elevata la pressione sull’avversario è una delle chiavi del successo. Lo scopo è di trasmettere al tuo avversario l’idea che qualsiasi cosa possa fare, lui resterà sempre sotto.
  • Mai affrettare l’azione nel cambio palla, devi avere sempre lo stesso tempo di preparazione sia che tu serva o che risponda.

Killer instinct del tennista

Quante volte abbiamo visto buttare all’aria dei match point e poi perdere la partita? Troppe!

Quante volte si è visto tennisti giocare alla pari un set e poi perdere clamorosamente quello successivo magari a zero? Molte!

Quante volte dopo qualche errore si è visto tennisti perdere la testa e continuare con questa sequenza negativa fino alla fine del set? Molte!

Sono tutte situazioni in cui il tennista non si è servito del killer instinct, il risultato è che uno imponeva il suo gioco mentre l’altro con il suo atteggiamento negativo lo subiva.

Cos’è il killer instinct:

  • Volontà di fare ciò che è ragionevolmente necessario per vincere o per raggiungere il proprio obiettivo.
  • Consapevolezza di quando bisogna spingere per chiudere un game, un set o la partita e lo si fa.
  • Consapevolezza che quando si conduce non bisogna lasciarsi sfuggire l’occasione di continuare a farlo.
  • Consapevolezza che quando l’avversario è sotto, bisogna continuare a tenerlo sotto.
  • Volontà di volere riemergere con successo da una fase di gioco negativa.

Come svilupparlo:

  • Mai pensare che sarà facile vincere. Nessuno ci può garantire il risultato finale e tantomeno noi stessi.
  • Mai rilassarsi quando si sta conducendo una  partita, se la tensione cala datti degli obiettivi gioco per gioco, per mantenere elevata la concentrazione.
  • Quando si sta vincendo si può ridurre la tensione agonistica e questo è pericoloso. Usa immagini mentali che mantengano costante il livello di attivazione.
  • L’eccesso di fiducia può diventare una trappola che avvolge e favorisce l’emergere di distrazioni. Bisogna agire mentalmente per restare concentrati colpo su colpo, perché i conti si fanno solo al termine dell’ultimo colpo.
  • Mai pensare al risultato finale ma come detto stai centrato solo sul presente e sul giocare al meglio delle tue abilità.
  • Mantenere sempre elevata la pressione sull’avversario è una delle chiavi del successo. Lo scopo è di trasmettere al tuo avversario l’idea che qualsiasi cosa possa fare, lui resterà sempre sotto.
  • Mai affrettare l’azione nel cambio palla, devi avere sempre lo stesso tempo di preparazione sia che tu serva o che risponda.

Come sviluppare il Killer instinct

  • Mai pensare che sarà facile vincere. Nessuno ci può garantire il risultato finale e tantomeno noi stessi.
  • Mai rilassarsi quando si sta conducendo una  partita, se la tensione cala datti degli obiettivi gioco per gioco, per mantenere elevata la concentrazione.
  • Quando si sta vincendo si può ridurre la tensione agonistica e questo è pericoloso. Usa immagini mentali che mantengano costante il livello di attivazione.
  • L’eccesso di fiducia può diventare una trappola che avvolge e favorisce l’emergere di distrazioni. Bisogna agire mentalmente per restare concentrati colpo su colpo, perché i conti si fanno solo al termine dell’ultimo colpo.
  • Mai pensare al risultato finale ma come detto stai centrato solo sul presente e sul giocare al meglio delle tue abilità.
  • Mantenere sempre elevata la pressione sull’avversario è una delle chiavi del successo. Lo scopo è di trasmettere al tuo avversario l’idea che qualsiasi cosa possa fare, lui resterà sempre sotto.
  • Mai affrettare l’azione nel cambio palla, devi avere sempre lo stesso tempo di preparazione sia che tu serva o che risponda.

Killer instinct

Killer Instinct. E ‘un attributo che tutti i campioni  di tennis hanno – innato o appreso che sia. Mite, gentile e umile, Rod Laver, è stato probabilmente il più grande giocatore di tennis di tutti i tempi, l’aveva e l’ha usato per diventare l’unico giocatore a vincere due volte il Grande Slam di tennis. Nel suo libro di memorie di recente aggiornato e ripubblicato LA FORMAZIONE DI UN GIOCATORE DI TENNIS ($ 19.95, nuovo capitolo Press, www.NewChapterMedia.com) Laver parla del killer instinct (un estratto qui di seguito).

Di Rod Laver

Quando ero un ragazzino,  cominciando a giocare bene, un po ‘meglio dell’ordinario, ho sperimentato il piacere di giocare di fronte a un pubblico. E ‘stata una bella sensazione di essere ammirato per i miei colpi, ed io non aveva fretta di uscire dal campo. Come risultato ho lasciato troppi avversari nei guai. Ho scoperto che si deve giocare con l’intenzione che sia un viaggio breve,  fare il lavoro rapidamente e completamente.

Non voglio dire in fretta. Tutt’altro. Ma quando si ha la possibilità di colpire allora ti rendi conto che nessun vantaggio è grande come sembra. Se il tuo avversario è sotto di 1-4, ci si sente abbastanza bene: tre giochi di vantaggio. Ma sono solo una pausa di servizio, e se non si desidera mantenere la pressione  si andrà incontro a delle difficoltà. Non è certo il momento di sperimentare nuovi colpi.
Ho sentito dire che o sei uno nato con l’istinto assassino o non lo sei. Non sono d’accordo con questo. Mi sento che ho dovuto sviluppare questa visione assassina che, per me, significa fare il tiro richiesto per vincere il punto. Non ci si complica la vita quando si ha un colpo facile e il tuo avversario è fuori posizione.
Le buone occasioni non sono frequenti, e il killer sicuramente le prende quandosi presenta l’occasione. L’assassino non molla. Questo si può imparare. Bisgna essere certi dei tiri facili – concentrarsi duramente in più su quelli. Tutti hanno problemi con i colpi difficili, ma l’assassino ottiene il suo scopo perché è meticoloso.
Non bisogna elogirsi quando si è in vantaggio. Concentrati su stare lì. Quando Charlie Hollis, il mio allenatore, ha deciso che non ero abbastanza omicida, mi ha allenato con l’intento di vincere ogni partita 6-0, 6-0. Forse vi sembra strano, ma l’idea di Charlie era buona e precisa: corri e non lasciare che nessuno si senta a suo agio.