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La Juventus si adatta e vince

L’importanza dell’adattamento non è evidente solo nella storia dell’evoluzione ma anche nelle scelte che si effettuano nei momenti decisivi. Questo è quanto avvenuto domenica per quanto riguarda Juventus- Roma. L’allenatore della Juventus, Antonio Conte, ha preparato la squadra, cambiandone il modo di giocare così da adattarlo al modulo della Roma. “Se è il caso ci snaturiamo” ha detto Conte; significa avere la consapevolezza di riconoscere il valore degli avversari, riconoscendone i punti di forza  - da ridurre – e i punti di debolezza – da fare emergere -. Più facile sarebbe stato giocare servendosi delle qualità con cui la Juventus si è affermata in questi due anni in Italia (possesso palla e ritmo elevato) che contro la Roma sarebbe stato dannoso.  Invece si è comportato come suggerisce Sun Tzu, in L’arte della guerra secondo cui è geniale chi mostra “la capacità di assicurarsi la vittoria combattendo e adeguandosi al nemico” e “chi è prudente e aspetta con pazienza chi non lo è”.

Roma-Napoli: spettacolo e divertimento?

Stasera si gioca Roma Napoli, la prima contro la seconda in classifica, e ci si aspetta una partita divertente fra due squadre che prendono pochi goal e che segnano con facilità. I due allenatori sono persone che non si sprecano in polemiche fra di loro e che stanno insgnando ai giocatori a pensare a una partita alla volta senza montarsi la testa per i successi ottenuti in campionato. La Roma deve temere una squadra che ha segnato sinora 10 goal solo nel primo tempo, che anche se spesso non decidono la partita, danno ovviamente un vantaggio pratico ed emotivo. Un errore che le squadre devono evitare è quello di pensare a cosa succederà se vincono, non devono portarsi con la testa al futuro, soprattutto chi andrà per primo in vantaggio dovrà continuare a mantenere lo stesso tipo di concentrazione avuta sino a quel momento. Per il Napoli sarà utile avere negli occhi la vittoria con il Borussia e non certo quella con l’Arsenal. E’ sempre meglio ricordarsi le vittorie ottenute giocando bene piuttosto che soffermarsi troppo sui difetti. Ciò che può fermare il gioco delle due squadre è il timore di perdere, non essendo abituate a giocare incontri di alto livello.  Il ruolo degli allenatori è, in relazione a questo aspetto, assolutamente decisivo nel convincere i giocatori delle loro capacità tecniche. La fiducia con cui entreranno in campo dipende da loro e da come i giocatori che pù le rappresentano in campo sapranno interpretare con efficacia il loro ruolo. Buon divertimento.

Le ragioni della rinascita della Roma

Il cambiamento dell’atteggiamento in campo della Roma e delle conseguenze che ne derivano: migliore gioco, combattività dei singoli, forte coesione e maggiore senso di appartenenza rappresenta un dato positivo non solo per la Roma, prima in classifica, ma per il calcio italiano. Il primo passo verso questo cambiamento è rappresentato dalla diversa organizzazione della società, più chiara, senza sovrapposizione nei ruoli dirigenziali chiave, che ha determinato la scelta dei giocatori da cedere e quelli da immettere, facendo attenzione alle necessità di bilancio e a prendere non solo giocatori bravi ma anche dotati della personalità necessaria per giocare ad alto livello. Il secondo tassello è costituito dalla scelta di un allenatore non glamour o filosofo ma concreto. Dal punto di vista psicologico si è presentato come il classico padre severo ma giusto; in tal modo i giocatori si sono sentiti rispettati e così da questo nuovo ambiente e dall’intreccio di queste relazioni è nato il gioco attuale.  Il risultato della Roma dimostra che per vincere è innazitutto necessario avere un’organizzazione societaria efficace e un allenatore (il leader della squadra) che valorizzi i calciatori, non li escluda per un pregiudizio personale e che faccia rispettare regole semplici e ben definite. Solo a questo punto inizia l’allenamento del gioco.

Campionato di calcio interessante: le sorprese nelle prossime partite

Il campionato di calcio di quest’anno è sinora il più interessante di questi anni, perchè fa emergere situazioni nuove con cui le squadre devono confrontarsi al di là del loro livello tecnico:

La Juve deve dimostrare che continua a avere voglia di vincere e la drammatizzazione di Conte sul caso di Pirlo, non proprio uno qualsiasi, che non è andato in panchina dopo la sostituzione ma negli spogliatoi è un segnale di quanto l’allenatore consideri decisiva questa condivisione totale di ciò che avviene in campo da parte della panchina, per mantenere alta la determinazione della squadra.

Il Napoli ha un impegno apparentemente facile con il Sassuolo ma non deve pensare di avere già vinto la partita, questa è certamente una delle partite in cui si può misurare la volontà della squadra a vincere il campionato.

La Roma è stata spesso una squadra che ai primi risultai positivi pensava già di essere arrivata alla fine el campionato, deve mostrare pazienza, dimenticare le partite vinte e stare concentrata solo giocare la prossima partita.

Il Milan ha molti problemi tra infortuni e le debolezze mentali di Balotelli. Certamente come tutti dicono Mario è a un bivio, sprecarsi come Cassano o diventare il simbolo del talento calcistico italiano: ma chi lo aiuta? Non basta la buona volontà del giocatore o dirgli di cambiare perchè ciò accade, gli serve qualcuno accanto che lo guidi a diventare adulto.

L’Inter era partita bene anche la scorsa stagione, continuerà? Mazzarri appare più fiducioso e convinto di Stramaccioni e questo è importante.

Roma e Napoli non devono farsi prendere dall’euforia

Roma e Napoli hanno un nemico interno che devono battere, si tratta dell’euforia che potrebbe conquistarle per essere dopo molto tempo da sole in testa alla classifica e per avere vinto le prime quattro partite, l’ultima delle quali è stata particolarmente densa di significati. Per la Roma è stato il derby con la Lazio, che è forse il match più importante da giocare e spesso in questa città ha il valore di una stagione intera. Il Napoli non vinceva dai tempi di Maradona con il Milan al Meazza, la Scala del calcio. Pertanto queste due vittorie hanno certamente aumentato la fiducia di queste squadre nelle loro capacità. A questo punto si può cadere nel tranello dell’euforia, tutto sembra essere positivo e si comincia a giocare con minore concentrazione, soprattutto le partite sulla carta più facili. Se ciò accadesse sarebbe un errore grave, che i due allenatori devono evitare. Le partite con le squadre che non aspirano al vertice della classifica devono essere affrontate al massimo dell’impegno, perchè se non si vincono sono punti persi che non si possono recuperare. Saranno poi gli scontri diretti con le migliori che determineranno chi vincerà lo scudetto, ma se si sono persi punti in precedenza, eventuali successi negli scontri diretti non permetteranno di distanziare le concorrenti. Pertanto le partite mentalmente più difficili sono proprio quelle in cui il risultato appare più scontato. A questo proposito è necessario che le squadre ricordino che il goal è un evento raro e che talvolta basta un tiro in porta per segnarne uno, mentre altre volte non ne bastano 10 di tiri.

Scelte per uno stile di vita ecompatibile

Mentre a Roma si polemizza sulla decisione del sindaco Ignazio Marino di chiudere i Fori Imperiali al traffico, a Londra 50.000 ciclisti di ogni tipo invadono le strade della città per favorire la diffusione di uno stile di vita ecocompatibile.

RideLondon: Cyclists on a tandem take part in the Freecycle event

Il movimento a misura di ogni bambino

E’ stato aperto a oggi a Roma un parco giochi per bambini da 0 a 6 anni che gli permette di muoversi, raggiungere e provare giochi che sono a misura di ciscuno. E’ infatti organizzato su varie aree tematiche ognuna delle quali è adatta all’età del bambino. E’ un’ottima notizia l’apertura di questo parco tematico poichè testimonia come anche da noi si stia iniziando a diffondere la cultura del movimento a misura di ciascuno. L’importanza della crescita del bambino fin dai primi passi, il suo sviluppo senso–motorio abbinato a una corretta alimentazione, la creazione delle condizioni ideali per favorire l’aggregazione: queste le basi della nuova frontiera della responsabilità sociale tracciata da Laboratorio 0246, Associazione di Promozione Sociale che nasce a Treviso, forte dell’esperienza ultraventennale proprio nell’ambito di sport e sociale Verde Sport, società operativa nel ramo sportivo per il Gruppo Benetton, che ha deciso di concentrare la sua attenzione sui più piccoli, i bambini in fascia d’età 0-6 anni, e sulle loro famiglie.
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Rudy Garcia comincia sbagliando

Rudi Garcia è il nuovo allenatore della Roma e inizia subito male il rapporto con l’ambiente romanista dicendo che chi contesta la squadra è un tifoso laziale. Mi sembra che non sia certo questa la fase dell’anno in cui mostrarsi combattivi e grintosi da parte di un allenatore ai suoi primi giorni di lavoro con una nuova squadra. Piuttosto è il momento di comprendere le ragioni di queste insofferenze, per capire l’ambiente sociale e sportivo nel quale si sta inserendo. Comprendere non vuole dire compiacere i tifosi, ma vi è il modo di comprendere gli stati d’animo e nello stesso tempo di condannare la mancanza di rispetto nei confronti dei giocatori. Se invece ci si arrabbia immediatamente si dimostra di sapere reagire alla frustrazione della contestazione solo offendendo i tifosi. Sono d’accordo con l’allenatore che è duro nelle sue affermazioni ma deve andare sul pallone e non sul giocatore, in altre parole condanni il modo in cui si protesta ma non la protesta stessa che è legittima espressione di dissenso.

#RivoglioCampoTestaccio

“Mia madre veniva a guardare le partite della Roma a Campo Testaccio quando era incinta di me. E a chi le chiedeva se non temesse di partorire sugli spalti rispondeva: magari!”. Adriano Verdolini insegna sociologia all’Università La Sapienza e ormai è uno dei pochi romani a poter descrivere, anche grazie ai racconti dei genitori, che atmosfera si respirasse a Campo Testaccio.

Questa è una delle tante vergogne italiane, non è certo l’unica perchè molte altre città hanno esempi di questo tipo. Ma tutto ciò avviene a Roma, in un quartiere storico della città privo di spazi verdi e di strutture sportive dove fare sport. E poi è il primo stadio dove la Roma ha giocato sino alla fine degli anni ’30. Infatti l’impianto fu progettato dall’ingegner Silvio Sensi, padre di Franco (presidente del terzo scudetto romanista), su modello degli stadi inglesi (in particolare su quello dell’Everton). Aveva quattro tribune di legno verniciate con i colori della squadra (giallo oro ed il rosso pompeiano), le quali avevano una capienza di 20.000 spettatori e un campo in erba le cui dimensioni potevano essere regolate in base alle esigenze della squadra. L’impianto di Testaccio comprendeva anche l’abitazione dell’allenatore, un edificio sul cui muro esterno era dipinto lo stemma gigantesco della società giallorossa.

Campo Testaccio è un pezzo molto importante della storia della città e non solo per i tifosi della Roma. Bisogna immaginare un quartiere nato all’inizio del ’900 in cui venne costruito uno stadio di calcio in cui tutti facevano la ressa per andare a vedere la Roma e chi non aveva i soldi per pagare il biglietto guardava la partita dal Monte dei Cocci da cui godeva un’ottima visuale sul campo. In anni più recenti su questo campo giocavano bambini della Scuola Calcio Testaccio ma dal 2009 questo campo è abbandonato ed è un luogo di macerie a causa della pessima interazione fra privati e amministrazione pubblica. Infatti il Comune di Roma aveva dato il permesso di costruire dei parcheggi sotto il campo con la promessa di restituire in pochi mesi alla Scuola Calcio il campo ma ciò non è avvenuto. Ora si è costituito un comitato, #RivoglioCampoTestaccio, per ridare questo spazio verde e di sport al quartiere, perchè la burocrazia e i cavilli legali non possono continuare a bloccare un bene di tutti, perchè non basta più indignarsi e stare a aspettare ma bisogna agire sulle situazioni che possono migliorare la vita di un quartiere.

Il ruolo dell’educazione mentale nel tennis

Guardando le partite di qualificazione per gli Internazionali d’Italia di Tennis che sono iniziate oggi appare subito evidente la scarsa educazione mentale al gioco delle giovani tenniste. La routine tra un gioco e l’altro è spesso assente, si può vedere che le tenniste non si servono della ripetizione mentale del servizio prima di eseguirlo, spesso non fanno neanche lo stesso numero di rimbalzi con la palla prima di servire. In tal senso posso dire che non solo non seguono un programma di allenamento mentale ma che neanche s’impegnano a servire in una condizione di prontezza mentale adeguato. Spero di non essere stato troppo negativo ma se continuano a fare in questo modo non possono andare molto lontano.