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Un luogo dell’anima: i Ponds, nuotare nei laghi a Londra

In un mondo di costante flusso e caos, è quasi uno shock scoprire che alcune esperienze rimangono naturali, senza fretta e immutate. Nel mezzo della Londra metropolitana si trova Hampstead Heath, 320 ettari di foresta, parco, fauna selvatica e tre stagni. La gente ci nuota tutto l’anno, qualunque sia il tempo, proprio come facevano ai tempi di Keats e Constable, e il documentario li ha filmati per 12 mesi mentre nuotavano, ridevano, cantavano, si lamentavano, ruminavano, filosofeggiavano e semplicemente cercavano una tregua da tutto ciò che la vita gli lanciava.

The Ponds è un documentario che mostra un ambiente acquatico unico nel Regno Unito nel 2019.

Secondo uno dei nuotatori, i russi hanno un’espressione che cattura il fascino degli stagni. ‘Zhivaya voda’ significa letteralmente ‘acqua viva’ – l’idea che chiunque nuoti in uno specchio d’acqua contribuisce alla sua essenza. Per i nuotatori che s’immergono quotidianamente l’atto di entrare nell’acqua fredda degli stagni porta una sensazione di libertà dallo stress della vita, un senso di connessione con la natura e gli altri nuotatori, e una sensazione euforica e così potente.

A bird flying over swimmers in the mixed pond at Hampstead Heath on the first day of reopening after lockdown.

In gara senza plastica

La riduzione drastica dell’uso della plastica durante le competizioni deve essere un obiettivo di chi le organizza.

La soluzione introdotta nella maratona di Londra sembra efficace. Nell’edizione del 2018 sono state utilizzate 919.000 bottiglie di plastiche, il cui uso è stato ridotto a 700.00 nel 2019. Che verranno riutilizzate per costruire nuove bottiglie di plastica.

200.000 sono state rimpiazzate con l’uso di bolle contenenti acqua o sali minerali che potevano essere ingerite dai podisti poiché costituite da una membrana totalmente commestibile derivata da un’alga naturale. L’involucro può essere anche buttato e si biodegrada in 6 settimana anziché 450 anni, come invece avviene per la plastica. E’ prodotta dall’azienda Skipping Rocks Lab
Seaweed pods filled with sports drink.

 

Londra #carefreeday

Fare come a Manchester per vincere la paura del terrorismo

I fatti di queste ultime settimane ci spingono ad avere paura di andare a una manifestazione pubblica o di fare un viaggio a Londra ma la risposta non deve essere quella di chiudersi dentro casa ma di fare come a Manchester, di nuovo 50.000 persone insieme a dire che abbiamo fiducia e crediamo nella libertà. Viviamo in un presente dilatato su base planetaria. Qualsiasi cosa accada  in qualche parte del mondo lo sappiamo subito, dalle bombe a Kabul, ai morti di Londra sino al panico della folla di Torino. Sono storie diverse ma collegate tramite le informazioni di cui siamo costantemente e in tempo reale soverchiati. Questo vortice continuo di notizie ha reso più piccolo il mondo nella nostra percezione, perché questa condivisione immediata riduce le distanze geografiche e ci stimola a sentirci in pericolo. Gli attentati vogliono raggiungere questo obiettivo colpendo il nostro stile di vita, dalla libertà di uscire, andare ai concerti, divertirsi, andare a una partita o vederla in un piazza. La velocità dell’informazione è un’arma ulteriore di cui si servono i terroristi, poichè  sappiamo tutto l’istante dopo che è accaduto, senza essere stati preparati a mitigarne il contraccolpo sulla nostra mente. Per non sentirci schiacciati dal peso di queste notizie e dall’insicurezza che possono generare, dobbiamo allora imparare a rassicurare noi stessi e chi ci vive accanto. Non c’è, infatti, un modo preconfezionato di rispondere a queste tragedie e alle paure che ci sollecitano, dobbiamo continuare a fare quello cha abbiamo sempre fatto. Lo sport e la musica possono aiutare, perché sono condivisione di una passione e soddisfano nel profondo la voglia di stare insieme, di sentirsi uniti. Rappresentano, quindi, un antidoto a quella tensione inespressa vissuta sotto pelle, che si accumula ogni giorno se non viene sciolta nella pratica d’interessi che uniscono, che fanno provare emozioni condivise e che arricchiscono la nostra esistenza. Dobbiamo continuare a diffondere la cultura in tutte le sue forme da quella sportiva a quella musicale a quella artistica. Come singole persone siamo i depositari della nostra cultura che si deve poter manifestare in libertà, non dimentichiamocelo quando penseremo se andare a una partita, se partecipare a una gara podistica o permettere ai nostri figli di andare a un concerto.

I tempi della Maratona di Londra divisi per età

L’app di rilevamento di attivitàStrava – ha rilasciato alcune informazioni visualizzando le abitudini e le attività dei corridori di maratona di Londra dall’anno scorso. Ed è una buona notizia per i corridori più esperti.

  • I podisti iscritti a Strava nel gruppo d’età 35-44 hanno pubblicato il tempo finale più veloce, seguiti dal gruppo di età 45-54, che ha terminato con una media di 3 ore 56 minuti; con il gruppo di età più giovane (under 25) in terza posizione, con una media finale di tempo di 3 ore 59 minuti.
  • Il gruppo d’età 25-34 (stesso gruppo di età della maggior parte degli atti di elite) è stato uno dei più lenti, solo 15 secondi in meno del gruppo di età 55-64 – potenzialmente  illustra le differenze di stile di vita, livello di esperienza e strategia di corsa.
  • Complessivamente le donne hanno mediamente impiegato 4 ore 23 minuti e gli uomini, 3 ore 48 minuti.
  • Il 4° miglio è stato il più veloce per uomini e donne.

Più uguaglianza fra i sessi, più medaglie vinte

Se i paesi sperano di essere al top durante i Giochi Olimpici del 2016 a Rio de Janeiro, è bene che inizino a badare ai loro divari di genere. Secondo un nuovo studio della University of British Columbia, i paesi con più uguaglianza di genere tendono a vincere più medaglie olimpiche.

“Penso che ci sia uno stereotipo secondo cui le nazioni più macho e che valorizzano la mascolinità o dominio maschile dovrebbero essere più dominanti negli sport maschili, abbiamo scoperto che in realtà è il contrario”, dice l’autore Jennifer Berdahl, professore di studi sulla diversità e le donne  della UBC – Sauder School of Business.

Berdahl ha studiato 121 paesi utilizzando i dati del 2013 Global Gender Gap Report del World Economic Forum  e li ha confrontati con le medaglie vinte alle Olimpiadi invernali del 2014 a Sochi con un modello statistico che controllava fattori quali il PIL, la disuguaglianza di reddito e il numero di abitanti. I suoi risultati rivelano che le donne e gli uomini tendono a vincere più medaglie se il loro paese presenta una maggiore parità tra i sessi, soprattutto quando si tratta di risultati scolastici.

“Il nostro studio rende evidente che la parità di genere ha la tendenza ad alzare tutti all’interno di un paese”, dice Berdahl. “Lagloria olimpica è probabilmente solo un esempio di come intere società possono beneficiare di una maggiore parità tra i sessi”.

Per corroborare le sue conclusioni e tenere conto delle differenze di rendimento dei paesi Giochi invernali ed estivi, Berdahl ha anche studiato le Olimpiadi di Londra e ha trovato gli stessi risultati.

I risultati contraddicono la fede della società in quello che Berdahl chiama un “gioco a somma zero” quando si tratta di diritti di genere, riassunta nell’idea che offrire maggiori opportunità alle donne tenderebbe a limitare le opportunità per gli uomini.

“Piuttosto, la disuguaglianza di genere rischia di danneggiare sia le donne che gli uomini, incoraggiando gli stereotipi che limitano la loro capacità di raggiungere il loro pieno potenziale come individui”, Berdahl conclude. “La riduzione delle  regole false e antiquate per quanto riguarda ciò che gli uomini e le donne possono e non possono fare è una condizione ‘win-win’, che permette ad entrambi i sessi di realizzare il loro vero potenziale”.

Scelte per uno stile di vita ecompatibile

Mentre a Roma si polemizza sulla decisione del sindaco Ignazio Marino di chiudere i Fori Imperiali al traffico, a Londra 50.000 ciclisti di ogni tipo invadono le strade della città per favorire la diffusione di uno stile di vita ecocompatibile.

RideLondon: Cyclists on a tandem take part in the Freecycle event

Maratona di Londra: il silenzio per le vittime delle bombe di Boston

http://www.youtube.com/watch?v=Tu9ln52vsBA

Correre senza paura a Londra

Il campione keniano Wilson Kipsang ha detto che gli atleti non dovranno essre nervosi nel correre la maratona di Londra, dopo solo sei giorni dalle bombe di Boston.

Tra i favoriti alla vittoria in una gara che vedrà la partecipazione di 36.000 atleti, Kipsang ha detto: “Quando corri a pensi a ciò che potrebbe accadere, non ti puoi concentrare. Non dovremmo avere paura durante la gara perchè la sicurezza farà il suo dovere e correremo sentendoci liberi”.

Nessuno dei top runner di Boston correrà a Londra, mentre 2/3 degli atleti in handbike che hanno gareggiato sarà nuovamente presente.

Verranno osservati 30 secondi di silenzio in ognuna delle tre pertenze e al ritiro del pettorale a ogni partecipante verrà data una fettuccia nera da mettere durante la corsa in segno di solidarietà con le vittime.

Continua a leggere su http://www.athleticsweekly.com/news/run-without-fear-in-london-says-kipsang/#smuCOdZcSOKSCp1F.99   e http://www.guardian.co.uk/sport/2013/apr/16/london-marathon-tributes-boston-bombing

 

Vinciamo: Arco e tiro

Tesconi e la squadra di tiro con l’arco ci hanno regalato le prime due medaglie, una d’argento e l’altra d’oro. La concentrazione e la gestione dello stress sono state le chiavi di questi risultati. Lo si vede dai punteggi. Arco: Italia 219 punti e USA 218. Tiro a segno: Tesconi a tre punti su più di 500 dal primo e 1/2 punto di vantaggio sul terzo. Incredibile la concentrazione di questi ragazzi.