Archivio per il tag 'movimento'

Pagina 5 di 6

L’educazione fisica in Italia: poca

MOVIMENTO È VITA - Cenerentola dell’educazione la «ginnastica» è considerata spesso solo nella sua funzione ricreativa. «Il movimento è vita, la sedentarietà la quarta causa di morte» – dice Alberto Cei, psicologo dello sport, docente della scuola del Coni – che ne sottolinea invece l’importanza per lo sviluppo di dimensioni fondamentali della personalità: socialità, affettività, intelligenza senso-motoria, autoregolazione delle emozioni, autocontrollo, coordinazione, autostima: «il sentirsi bene dentro la propria pelle».  Leggi su Corriere della Sera

Raggiunti 1000 blog

Ho raggiunto il numero di 1000 blog, bella esperienza perchè scrivere costringe a ragionare in modo sintetico con l’obiettivo di elaborare commenti e idee non scontate e non basate semplicemente sul senso comune. Lo sport in tutte le sue forme, dalla semplice camminata a quello di vertice assoluto è una cosa seria; richiede che tutti i partecipanti sviluppino grazie alla loro pratica un’adeguata cultura sportiva fondata su due idee di base:

il movimento è vita e

migliorare è legittimo ma nel contempo bisogna sapere accettare i propri limiti quali essi siano.

Se s’impara a praticare lo sport con questo atteggiamento sarà più facile accettare le difficoltà e le sconfitte che ne sono parte integrante. Si diventa inoltre consapevoli che lo sport deve favorire il benessere personale e non essere praticato a suo discapito (doping e cultura del “solo chi vince vale”).

 

Come la città ostacola il movimento

Come la società ostacola la motivazione a muoversi:

  • I ragazzi delle città camminano quattro volte meno di quelli che vivono in città a misura di pedone.
  • Più gli adulti guardano i telegiornali che amplificano e accentuano i fatti di cronaca nera, più sono intimiditi e restano a casa a guardare la TV
  • I bambini che non vanno più a scuola a piedi perdono uno dei primi momenti individuali di formazione e di avventura.
  • TV, computer e internet limitano le opportunità di movimento già ridotte dalla diffusione dell’automobile.
  • In città andare a piedi diventa un simbolo di inadeguatezza  e di appartenenza a un ceto svantaggiato.

Il movimento a misura di ogni bambino

E’ stato aperto a oggi a Roma un parco giochi per bambini da 0 a 6 anni che gli permette di muoversi, raggiungere e provare giochi che sono a misura di ciscuno. E’ infatti organizzato su varie aree tematiche ognuna delle quali è adatta all’età del bambino. E’ un’ottima notizia l’apertura di questo parco tematico poichè testimonia come anche da noi si stia iniziando a diffondere la cultura del movimento a misura di ciascuno. L’importanza della crescita del bambino fin dai primi passi, il suo sviluppo senso–motorio abbinato a una corretta alimentazione, la creazione delle condizioni ideali per favorire l’aggregazione: queste le basi della nuova frontiera della responsabilità sociale tracciata da Laboratorio 0246, Associazione di Promozione Sociale che nasce a Treviso, forte dell’esperienza ultraventennale proprio nell’ambito di sport e sociale Verde Sport, società operativa nel ramo sportivo per il Gruppo Benetton, che ha deciso di concentrare la sua attenzione sui più piccoli, i bambini in fascia d’età 0-6 anni, e sulle loro famiglie.
Parco0-6_002

Michelle Obama e lo sport a scuola

Da Sport Illustrated Kids, intervista a Michelle Obama sull’importanza dello sport a scuola.

“Abbiamo una sfida. I bambini passano la maggior parte della loro giornata a scuola, dove non c’è un sacco di attività su base giornaliera. E tornano a casa per trascorrere il resto della giornata davanti a un televisore, o su un iPad, o su un qualche tipo di schermo. Quindi, ciò lascia poco tempo per il movimento. Le scuole sono il luogo migliore per incorporare l’esercizio, perché i bambini hanno bisogno che la pausa tra gli studi per dare alle loro menti la possibilità di riposarsi. Vogliamo fare capiare alla gente che il movimento non è solo essere un buon atleta. Ci sono un sacco di ragazzi che evitano l’attività perché pensano: “Beh, io non sono coordinato”. Ma la verità è che il movimento consiste nel servirsi delle braccia, è danza, è toccare le dita dei piedi, è identificare i punti di forza fisica e non confrontare se stessi col proprio compagno di classe, perché siamo tutti diversi. Quindi vogliamo che a scuola ci siano di nuovo delle attività divertenti per i bambini”.

Il cono rotante

L’ultima frontiera nello spingere le persone alla sedentarietà è il cono rotante, non dobbiamo più fare neanche quei piccoli movimenti della mano … a quando la lingua rotante che è uno dei pochi muscoli che usiamo ancora?

 

Il programma di Michelle Obama per ridurre l’obesità infantile

Continua la campagna “Let’s move” di Michelle Obama contro l’obesità infantile e il prossimo passo è la collaborazione fra 5 aziende e un sito web per diffondere ricette salutistiche. Le aziende coinvolte sono Conde Nast, Hearst Magazines, Meredith Corp., Food Network e Time Inc.

Sono state identificate più di 3000 ricette che soddisfano le linee guida per una nutrizione sana e equilibrata in relazione a quanta frutta, verdura, proteine e cereali devo esservi nel piatto di ognuno in ogni pasto. Le aziende stanno promuovendo queste ricette sui loro siti web di cucina e molte sono pubblicate sul sito del social network Pinterest.

 

 

Osa e vinci

Dopo la vittoria della Italia sulla Francia del rugby, i giocatori italiani hanno detto che Brunel gli ha insegnato il significato dello sport, a entrare in campo con la voglia di vincere e che per raggiungere questo obiettivo bisogna osare. Osare significa avere il coraggio di fare qualcosa che sia rischioso. Voglio fare notare che questo approccio è alla base non solo della mentalità vincente ma anche della motivazione. Infatti gli esseri umani sono spinti da tre bisogni: competenza, socializzazione e eccitazione.

Quest’ultimo, l’eccitazione, è sostenuto dall’abilità a svolgere attività valutate come emozionanti, sapersi assumere dei rischi (calcolati) è il modo in cui si soddisfa questa necessità E’ un bisogno che è già presente nell’infanzia e il riquadro qui sotto ne illustra le ragioni.

Sapersi assumere dei rischi

Si collega al sapersi muovere pensando durante le attività svolte. Ad esempio, nel calcio sempre più spesso i tecnici affermano che i giovani calciatori tirano raramente in  porta o non sanno fare un dribbling. Tirare in porta è una situazione sportiva in cui è possibile sbagliare l’esecuzione ed essere tacciati dagli altri compagni di volere giocare da soli. Il giovane si assumerà questo rischio se sa che il tecnico apprezza questo modo di agire, se premia l’osare e non soltanto le azioni corrette o quelle che sono state preparate in precedenza insieme alla squadra.   Dal punto di vista cognitivo saper decidere rischiando e saper pensare durante il gioco in situazione di pressione competitiva sono due aspetti che favoriscono lo sviluppo dell’intelligenza motoria, che è molto sviluppata fra gli atleti.

Come si vede non bisogna arrivare in nazionale per imparare a osare, basta creare situazioni di allenamento in cui i giovani debbano assumere delle iniziative per soddisfare le esigenze dell’esercitazione.

Aiutare le persone a trovare le ragioni per muoversi

Ogni giorno viene pubblicata una ricerca su quanto sia importante per il nostro benessere condurre una vita fisicamente attiva, l’ultima ci spiega che bastano poche ore di movimento la settimana per allungarsi la vita di alcuni anni (www.repubblica.it/salute)

E’ però altrettanto importante capire come promuovere l’attività fisica sapendo che in Italia fra coloro che non fanno sport in maniera continuativa:

  • 1 maschio su 2 è in sovrappeso
  • 1 maschio/donna su 10 sono obesi
  • 1 donna su 3 è in sovrappeso

 

Il movimento protegge il cervello

Attività’ fisica moderata e costante, dieta mediterranea e esercizi mentali. Sono questi, in ordine d’importanza, i fattori che conservando l’efficienza del cervello accrescono qualità e quantità della vita. Seguono, sempre in ordine decrescente, altri tre fattori, considerati separatamente perché di difficile definizione e misurazione. Sono: qualità del sonno, intensità dei rapporti sociali e livelli di stress cronico. L’elenco dei sei fattori è il frutto delle ricerche svolte sull’argomento negli ultimi anni sintetizzate da Stefano Cappa, docente di Neuroscienze Cognitive dell’Università Vita e Salute-San Raffaele di Milano, punto di riferimento della Società italiana di neurologia per questa disciplina, una delle protagoniste della Settimana mondiale del cervello, dal 12 al 18 marzo.
Rispetto al “mens sana in corpore sano” enunciato dai Romani oltre duemila anni fa non sembra un gran progresso. “Dal punto di vista pratico, non abbiamo ancora una ricetta rivoluzionaria di stili di vita salutari per la mente – commenta Cappa – Ma il lavoro sin qui svolto ha portato alcune scoperte sorprendenti, che stanno dando nuovo impulso alla ricerca sui fattori protettivi dell’efficienza mentale. Non a caso, il programma settennale di ricerca dell’Unione Europea che parte dal 2014 investirà moltissimo in questo settore della medicina. Ormai è chiaro che dalla farmacologia non arriverà una “pillola salva-memoria” mentre l’invecchiamento della popolazione moltiplica i casi di demenza che stanno portando al collasso i sistemi sanitari. Riuscire a prolungare anche di soli due anni una condizione di buona efficienza mentale porterebbe vantaggi sociali ed economici vitali”.
Attività fisica: “Bastano 30 minuti al giorno cinque volte a settimana – spiega Cappa – va bene camminare, pedalare o nuotare o qualunque altra attività, anche moderata. Si è sempre pensato che i benefici neurologici fossero la ricaduta di quelli sul sistema cardiovascolare. E invece cresce l’evidenza di un effetto protettivo dell’attività fisica direttamente sul cervello.” Da: www.repubblica.it/salute/?ref=HRHM1-10