Archivio per il tag 'Calcio'

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Helena Costa: Una donna alla guida di una quadra di calcio

Per la prima volta una donna allenerà una squadra di Ligue 2, la Serie B francese: si tratta della portoghese Helena Costa, 36 anni, scelta per la prossima stagione dal Clermont-Foot, squadra della città di Clermont-Ferrand. La Costa ha allenato la squadra femminile iraniana, dopo aver guidato quella del Qatar. Nel suo curriculum anche un incarico di talent-scout per gli scozzesi del Celtic. “Questa nomina – si legge nel comunicato della società – è destinata a portare il club in una nuova era”.

Dove nasce la speranza di Rudi Garcia

Mancano poche giornate alla conclusione del campionato di calcio e Rudi Garcia, allenatore della Roma, continua a sperare che qualcosa di positivo per la squadra possa ancora accadere anche se la Juventus ha un vantaggio di 8 punti.  Da dove nasce questa speranza nella mente di Garcia?

“Snyder, Irving & Anderson (1991, as cited in Snyder, 2000, p.8) define hope as “a positive motivational state that is based on an interactively derived sense of successful (a) agency (goal-directed energy) and (b) pathways (planning to meet goals)” .

Hope theory can be subdivided into four categories: goals, pathway thoughts, agency thoughts and barriers. Goals that are valuable and uncertain are described by Snyder (1994, as cited in Snyder, 2000, p.9) as the anchors of hope theory as they provide direction and an endpoint for hopeful thinking. Pathway thoughts refer to the routes we take to achieve our desired goals and the individual’s perceived ability to produce these routes (Snyder, 2000).  Agency thoughts refer to the motivation we have to undertake the routes towards our goals. Barriers block the attainment of our goals and in the event of a barrier we can either give up or we can use our pathway thoughts to create new routes.” (From http://www.positivepsychology.org.uk/pp-theory/hope/100-what-is-hope-and-how-can-we-measure-it.html)

Questa definizione si adatta bene alla Roma, poiché la squadra ha costruito la sua fiducia tramite i risultati e la coesione di squadra, mettendo la sua energia in questa direzione e mostrando durante tutta la stagione la strada che ha preso per raggiungere la posizione attuale.

30.000 calciatori senza lavoro

Siamo un paese dove la maggior parte dei ragazzi gioca a calcio, perchè? Se sono 30.000 i calciatori senza lavoro?

Va bene giocare a calcio ma togliamo dalla testa dei genitori che il loro figlio possa diventare un calciatore.

 

Hodgson ha scelto lo psicologo per la squadra inglese

Il Ct dell’Inghilterra Roy Hodgson ha confermato che userà uno psicologo dello sport fino alla Coppa del Mondo -  si tratta di Steve Peters e  aiuterà a preparare i suoi giocatori per le sfide in Brasile.

Peters, che ha lavorato a stretto contatto con il Liverpool e ha un rapporto di lunga data con il capitano dell’Inghilterra Steven Gerrard, sarà coinvolto con la squadra di Hodgson.

“Non è solo uno psicologo,” ha detto. “E’ il dottor Steve Peters, che è un uomo molto famoso in questo ambito. Ha un ottimo curriculum professionale in diversi sport e ha lavorato con il Liverpool e Brendan Rodgers, così Steve lo conosce bene.

“E’ qualcosa di cui  abbiamo parlato da un po’ di tempo, ma volevamo avere l’uomo giusto -. Per fortuna Brendan mi ha fatto parlare con Steve e lui ha accettato il nostro invito quindi siamo soddisfatti”

Peters ha inoltre lavorato con successo con la squadra ciclistica inglese  e il cinque volte campione del mondo di snooker Ronnie O’Sullivan.

(Dal Guardian)

Diamo un calcio all’omofobia

L'iniziativa di Paddy Power

E’ stata presentata l’iniziativa ‘Diamo un calcio all’omofobia‘, organizzata da  by Paddy Power in collaborazione con La Gazzetta dello Sport nell’ambito del Candido Cannavò Day, testimonial il calciatore Davide Moscardelli e l’ex cestista Gianmarco Pozzecco.

#ALLACCIAMOLI - L’iniziativa inviterà molti giocatori a indossare o portare lacci colorati alle scarpe, e andrà di gran moda l’hashtag #allacciamoli su Twitter, per esprimere il proprio no all’omofobia. “Chi allaccia ci mette la faccia… e la barba”, ha spiegato Moscardelli. “Sono con voi”, ha detto telefonicamente il Presidente del CONI Giovanni Malagò. Importante anche l’intervento di Damiano Tommasi, dell’Assocalciatori: “Allacciare un arcobaleno è un gesto che contagia facilmente, e mi piacerebbe capire come affrontare questo tema nella mia carica di Presidente dei calciatori. Bisogna anche saper rispettare il silenzio di chi non vorrebbe parlarne”.

Italiani, vittime di noi stessi ma la colpa è degli altri anche nello sport

Siamo un popolo abituato a dare la colpa agli altri e anche nello sport si manifesta questa mentalità. I genitori picchiano gli arbitri, naturalmente la Juve ruba le partite, chi si dopa si giustifica dicendo che è stata una leggerezza e così … e sopattutto non abbiamo speranza.

First International Conference in Sport Psychology and Embodied Cognition
UAE University–Abu Dhabi Sports Council
24th-­‐27th February 2014,
Emirate of Abu Dhabi, UAE

This academic conference aims at exploring important points of connection between the empirical studies of sport psychology and the embodied approach to the cognitive sciences. It will offer a unique occasion of interdisciplinary collaboration, and foster opportunities of reciprocal learning between theoretical and applied sport scientists, exercise and performance psychologists, cognitive neuroscientists, psycholinguists, philosophers of mind, phenomenologists, and practitioners who work in the sport environment, including coaches, trainers, and athletes of various disciplines.

Embodied cognition theory offers the most suitable paradigm to pursue this integration and cross-disciplinary collaboration: successful sport psychologists recognize that the results and the models of embodied cognitive science can allow them develop more effective training methods; reciprocally, attentive cognitive scientists can’t overlook sport and exercise psychology, as this field is one of the richest terrains for empirical exploration, experimental discovery, and epistemological validation of models and theories. Cooperation between these two fields promises immediate and tangible benefits, as it allows proving the correctness of the theoretical models by testing how effectively they can improve the athletes’ performances; at the same time, it raises the value of sport science for cognitive science, proving how the empirical study of athletic performance can inspire and validate new explanatory models of sensorimotor capabilities, control, attention, memory, and language-action interfaces. Sports can provide invaluable insights for the sciences of mind, telling how skills are actually enacted and controlled, through the body, defining dynamic boundaries between mind and world.

I will be there with a keynote entitled “Improving concentration in football teams.”

Nel calcio i genitori mettono troppe pressioni

Cesare Prandelli ha affermato, in un convegno dedicato all’attività giovanile nel calcio, che  ”il vero problema non sono i bambini ma i genitori … Io i genitori ho provato ad allenarlì per otto mesi ma poi ho rinunciato: mettono troppe pressioni, quando invece bisogna sbagliare. Il bambino stesso è più attento a capire il proprio futuro, con l’assillo dei famigliari diventa tutto più difficile. E’ vero che nelle difficoltà si forma il carattere ma è anche vero che in tal modo è più dura emergere”. Purtroppo ha ragione e gli allenatori dei giovani sono tartassati da genitori che li accusano di non valorizzare i loro figli. Sappiamo che la fiducia in se stessi si sviluppa attraverso le reazioni che gli adulti hanno agli errori.  Se l’adulto comunica: “va bene, continua a impegnarti” il giovane capirà che gli errori sono un evento normale e fisiologico dell’allenamento e che ciò che conta è perseverare nel mantenere l’impegno. Questo è l’approccio che si deve avere per imparare qualsiasi cosa, dalla matematica al calcio. I genitori dovrebbero mostrare questo atteggiamento nei riguardi di ogni compito dei loro figli. Molti genitori, invece, sono preda delle loro insicurezze e quindi vorrebbero realizzarsi magicamente attraverso i successi dei figli ma senza insegnare quale sia il percorso per raggiungerlo e senza dare loro il tempo di crescere. E quando dico successo, intendo il sentirsi coinvolti in un’attività per il solo piacere di farla e perchè ci si diverte.

La Roma non ha ancora una mentalità vincente

La Roma sta conducendo un campionato molto positivo. Infatti quest’anno è diventata una squadra competitiva e che sa vincere la maggior parte delle partite riducendo al minimo le sconfitte. E’ sulla strada giusta per raggiungere una mentalità vincente, che vuol dire entrare in campo con la convizione di sapere affrontare con successo qualsiasi squadra.  Rispetto a quanto ha dimostrato sino a oggi, non ha ancora raggiunto questo traguardo, Lo testimoniamo, a mio avviso, le due sconfitte che ha subito nelle due partite più importanti che ha giocato. Quella contro La Juventus in campionato, che le avrebbe permesso di continuare a esercitare una forte pressione sulla Juve stessa e quella contro il Napoli in Coppa Italia. In ambedue ha perso il confronto con l’avversaria in modo netto. Il prossimo passo dovrà essere quello di mantenere la stessa forte convinzione anche nelle partite decisive, che determinano la differenza fra una buona stagione e una ottima.

Da Ronaldo a Wilkinson per imparare la necessità di avere una routine pre-tiro

Cristiano Ronaldo e Jonny Wilkinson ci dimostrano con la loro abilità nei calciare la palla quanto sia importante avere una eseguire ogni volta che ci si trova nella condizione di effettuare una punizione nel calcio o un tiro nel rugby. Un video evidenzia le analogie fra questi due campioni e la necessità di allenare questa abilità. Quanti allenatori la insegnano ai loro atleti? Pochi!