Archivio mensile per luglio, 2012

Pellegrini flop: ora si può dire

Ora si può dire che Federica Pellegrini non aveva mai fatto in allenamento quei tempi che sarebbero stati necessari per vincere. Negli sport di breve durata come i 200m, i tempi fatti in allenamento sono predittivi del proprio valore in gara. Non è come negli sport di precisione dove si può perdere per piccoli errori di precisione o nella ginnastica artistica dove una caduta può sempre avvenire. Personalmente penso che lo staff tecnico sapesse di questa sua condizione negativa e che esigenze di marketing abbiano impedito che la realtà venisse a galla. Dico questo senza alcun ombra moralista perché conosco il valore del denaro.

Pessima la prima della pallavolo

La nazionale di pallavolo maschile ha giocato una pessima partita contro la Polonia, soprattutto ha perso la testa. Il giocatore più esperto, Mastrangelo, ha litigato con l’arbitro e la squadra nel quarto set si è sciolta. L’allenatore non è stato capace nei time out di trasmettere voglia di giocare. Questa sconfitta non compromette il percorso olimpico ma l’assenza di una reazione positiva della squadra deve essere compresa e risolta, altrimenti accompagnerà la squadra come un fantasma pronto a rovinare il gioco in qualsiasi momento del torneo.

L’occasione persa di Chiara Cainero

Non è stata positiva la prestazione nello skeet, tiro a volo, di Chiara Cainero. I punteggi delle avversarie sono stati piuttosto bassi, con l’eccezione della medaglia d’oro Kim Rhode che ha ottenuto il record del mondo con 99 centri su 100. Ha detto che il problema è stata la non buona visibilità dei piattelli. Personalmente ritengo che spesso i tiratori in queste condizioni tendono a provare a concentrarsi ancora di più con l’effetto di diventare meno reattivi nella loro azione tecnica. Non credo si tratti di un problema tecnico ma mentale e forse una maggiore attenzione a questo aspetto avrebbe potuto aiutarla. L’importante è reagire e ricominciare. In bocca al lupo.

Gestire la finale olimpica

Sapere gestire la finale olimpica è l’incredibile nell’incredibile. Primo perché raggiungerla è un fatto eccezionale e poi perché non bisogna arrivarci mentalmente scarichi. Può sembrare strano che ciò possa succedere ma avviene più spesso di quanto non si possa immaginare. Probabilmente è stato il caso di Arianna Errigo nella finale del fioretto, di Scozzoli nel nuoto e di Occhiuzzi nella sciabola. Si può non essere pronti alla prova finale, ci si è esauriti per raggiungere quell’obiettivo e non se ne ha più. A questi atleti sarebbe stato utile uno psicologo dello sport che li avesse aiutati a ritrovare l’energia mentale necessaria a lottare al loro meglio e ad avere un atteggiamento meno determinato a vincere. Il mio ricordo personale risale a quando un atleta prima della finale olimpica di tiro a volo, in cui era entrato fra i primi sei, mi disse che aveva la nausea, che non aveva più energia e che non sapeva cosa fare. La mia risposta fu di ricordargli in pochi minuti tutto quello che aveva fatto negli anni precedenti, sacrifici e rinunce,  per raggiungere quel traguardo e che doveva andare e fare ciò che sapeva. Andò bene e vinse la medaglia d’argento

Vinciamo: Arco e tiro

Tesconi e la squadra di tiro con l’arco ci hanno regalato le prime due medaglie, una d’argento e l’altra d’oro. La concentrazione e la gestione dello stress sono state le chiavi di questi risultati. Lo si vede dai punteggi. Arco: Italia 219 punti e USA 218. Tiro a segno: Tesconi a tre punti su più di 500 dal primo e 1/2 punto di vantaggio sul terzo. Incredibile la concentrazione di questi ragazzi.

Momenti di gloria

Stanno arrivando … momenti di gloria

http://www.youtube.com/watch?v=59xsHqiNZSE

L’arte per la cultura sportiva

Domani, 27 luglio, presso la Galleria Dray Walk (la Old Truman Brewery), nel cuore di Londra, FABRICA presenta “Doping Thrower”, un’installazione d’arte per promuovere la cultura sportiva, ideata ed eseguita dall’artista cubano Erik Ravelo.

Divertirsi alle Olimpiadi

Condivido questo video ricevuto per email.

Questi nuotatori USA non mostrano alcun segno di ansia … un bellissimo esempio di come anche un evento così importante può essere vissuto in modo divertente! Da condividere con atleti e squadre.

http://www.youtube.com/watch?v=YPIA7mpm1wU&feature=player_embedded#

The fitness matrix

I pensieri sono sempre un problema

I peggiori problemi agli atleti li determinano i loro pensieri. Immagini e parole che preoccupano e che invadono la mente nei momenti meno opportuni. Pensieri che durano anche solo un istante ma che negli sport di precisione o in quelli di breve durata possono distruggere una prestazione. Quando gli atleti sono invece nella loro condizione mentale ottimale la mente è vuota ed è tesa fare quelle azioni per cui ci si è tanto allenati senza pensare minimamente al risultato. Per raggiungere questa condizione bisogna essersi allenati mentalmente con costanza e a lungo.