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Autismo e calcio

Questo semplice twitter di ieri ha avuto 2353 visualizzazione. E’ la foto di una riunione del nostro staff che discute il nuovo programma di allenamento per i bambini con disabilità intellettiva e in larga parte con autismo, per migliorarne gli apprendimenti motori e insegnare il calcio.

L’interesse che ha suscitato dimostra come il tema della pratica sportiva per questi bambini (6-13 anni) è di attualità, sono pochi quelli che sono coinvolti con regolarità nello sport, non sappiamo in realtà quanti siano, con che frequenza e quali attività svolgano. I dati delle ricerche dimostrano che, in generale, questi bambini praticano sport individuali, in prevalenza corsa e nuoto. Sono estremamente rari i programmi che li vedono coinvolti nelle scuole calcio, poiché richiedono la presenza di allenatori e psicologi competenti. Spesso il calcio è sconsigliato in quanto questi bambini vengono inseriti in gruppi con giovani con sviluppo tipico e con allenatori che non hanno tempo e competenze per potersi dedicare a loro.

Roma Cares, la Roma e l’Accademia di calcio integrato da 5 anni hanno ideato e realizzato il progetto “Calcio Insieme” che attualmente coinvolge 7o bambini con disabilità  intellettiva. Coinvolge uno staff composto da 10 allenatori, 5 psicologi dello sport, 1 logopedista, 1 medico, 1 responsabile dei rapporti con le famiglie e scuole, 1 responsabile tecnico e 1 responsabile scientifico. E’ un progetto complesso che vede i bambini coinvolti da ottobre a giugno per due volte alla settimana. I risultati ottenuti e pubblicati su riviste scientifiche hanno dimostrato miglioramenti significativi nelle aree motorie e in quelle dell’area psicosociale.

Rischio di sovrappeso e obesità per i bambini con autismo

The risk of overweight and obesity in children with autism spectrum disorders: A systematic review and meta‐analysis

Kahathuduwa CNWest BD  Blume J  Dharavath  Moustaid-Moussa N Mastergeorge A

Obes Rev. 2019 Oct 8

Multiple studies have suggested that autism spectrum disorders seem to increase the risk of overweight and obesity. We examined the pooled prevalence and relative risk of developing overweight or obesity among children with autism spectrum disorders in a systematic review and meta‐analysis. We searched PubMed, Scopus, ProQuest, and Web of Science databases and subsequently screened the records to identify studies that reported prevalence of overweight and/or obesity in children with ASD and matched groups of neurotypical children. DerSimonian‐Laird random‐effects meta‐analyses were performed to examine pooled prevalence and relative risk of obesity in children with autism spectrum disorders using the “meta” package in R software. Among children with autism spectrum disorders, the prevalence of obesity was 22.2%. Children with ASD had a 41.1% greater risk (P = .018) of development of obesity. Non‐Caucasian race, increasing age, female sex, and living in the United States emerged as positive moderators of the association between autism spectrum disorders and prevalence of overweight or obesity. Autism spectrum disorders seem to increase the risk of childhood obesity. Increased awareness of this association may allow the implementation of early interventions to reduce obesity and prevent potential deterioration of quality‐of‐life in this population.

Stephan El Shaarawy con i bambini di “Calcio Insieme”

 

 

 

Autismo e sport: un legame poco conosciuto

Lo sport per giovani disabili intellettivi, bambini e adolescenti, soprattutto con la sindrome dello spettro autistico è un muro difficile da abbattere, vi sono troppi pensieri dogmatici che bloccano l’opportunità di sviluppo in questa fascia di età, decisiva per il tipo di impostazione che può fornire alla vita non solo presente ma anche futura da adulti.

Sedentarietà e sovrappeso sono l’esito più comune a cui vanno incontro questi giovani e le loro famiglie. In Italia gli alunni con disabilità nel sistema scolastico sono complessivamente 216.013, pari al 2,4% dell’intera popolazione (prossima a 9 milioni di alunni).

Di questi il 68% sono giovani con disabilità intellettiva.

Quanti praticano sport o attività motoria con continuità? Purtroppo non lo sappiamo e già questo è un fatto piuttosto grave che mette in evidenza il limitato interesse nei riguardi dello sport. Quante sono le organizzazioni sportive che svolgono programmi per questi giovani, anche su questo punto le informazioni sono molto scarse e le famiglie si basano sul passa parola per avere queste conoscenze.

Si potrebbe continuare con molte altre domande, che al momento non trovano risposta. Infine, la documentazione scientifica, ma non solo in Italia anche a livello internazionale è ridotta. Piuttosto, che documentare vige la regola ch “lo sport fa bene” e quindi dovrebbe essere praticato.  Poco è dato a conoscere sui programmi di allenamento svolti, sulle caratteristiche dei professionisti coinvolti, non esistono studi longitudinali.

Anche il recente quaderno sulle “Buone pratiche nell’autismo” pubblicato dall’Ordine degli Psicologi, certamente interessante per gli aspetti relativi a diagnosi e rapporti tra Scuola, famiglie e Servizi, ignora lo sport come sistema di empowerment dei giovani con ASD. E’ un peccato che non si siano informati su questo tema, perché lo sport rappresenta invece un tassello essenziale per lo sviluppo dei giovani con ASD.

International Journal of Sport Psychology ha dedicato un numero speciale su tema e chi fosse interessato lo può richiedere all’Editore Luigi Pozzi.

Giornata Mondiale della Consapevolezza dell’Autismo

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La storia di Zac che vuole diventare autonomo

Dobbiamo lavorare per associare sempre più spesso la parola #Autism con le parole #autonomy and #independent Zac sua madre Nura sono un grande modello! @InsideOutWest @BBCOne

Zak Mohamed, 20 anni, soffre di una forma di autismo grave  ma sua madre Nura è determinata a insegnargli a vivere il più indipendente che potrà imparare.

Lo ha sfidato a imparare ad andare nei negozi e al supermercato e a cucinare.

La BBC ha seguito Zak per vedere come sta imparando.

Puoi vedere la storia di Zac su Inside Out West su BBC One il lunedì alle 19:30 GMT.

Risultati immagini per Zak autism Nura

#Autismo #Roma #Calcio

“La Roma adesso ha una squadra speciale. Non quella di Dzeko e Di Francesco, ma composta da un piccolo esercito di bambini a cui giocare fa bene davvero. Si chiama “Calcio insieme” il progetto che Roma Cares, la fondazione benefica del club giallorosso, ha intrapreso con l’associazione sportiva dilettantistica Accademia Calcio Integrato. E che, alla fine del primo triennio, ha già raddoppiato i bambini tra i 6 e i 16 anni con disabilità di vari livelli iscritti al programma che intende veicolare un modello di calcio a loro adeguato: erano trenta nel 2015, quando l’idea divenne concreta grazie al lavoro di persone come Alberto Cei, psicologo dello sport e responsabile scientifico di “Calcio insieme”, oggi sono sessanta a partecipare”.

"Calcio insieme" a ragazzi con sindrome dello spettro autistico: la AS Roma scende in campo

Torneo calcio integrato per giovani della scuola calcio

Dopo tre anni di attività per la prima volta partecipiamo a un torneo di calcio integrato tra i nostri ragazzi/e di Calcio Insieme e quelli della Totti Soccer School.

Le partite si terranno nell’ambito della XXXII° edizione del Torneo Conte E. P. Galeazzi si terrà  Roma, Venerdì 25 maggio, presso il Centro Sportivo dei Cavalieri di Colombo Pio XI. Il torneo con formula dei gironi all’italiana, con 4 squadre comprendenti ragazzi con disabilità intellettiva e con sviluppo tipico, non avrà una classifica finale, poiché lo scopo è di sostenere e promuovere il lavoro di gruppo e lo sviluppo di abilità sociali.

Maglia autografata Francesco Totti alla Finale del Torneo Galeazzi 2018

#accademiacalciointegrato

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Spengimi l’autismo che devo fare gol

«Spengimi l’autismo che devo fare gol». C’è tutta la voglia di vivere di un ragazzo sbrigativamente etichettato come “diversamente abile” nell’appassionata richiesta — che vale più di uno scudetto — al suo allenatore, che è anzitutto un amico. Con un particolare in più: il ragazzo che «vuole spengere l’autismo per fare gol» gioca nella Roma. Sì sì, la Roma-Roma, quella vera di Totti e De Rossi.
La squadra giallorossa è infatti l’unica al mondo ad aver dato vita al progetto “calcio insieme” che vede sessanta bambine e bambini con diverse disabilità giocare con i loro coetanei tecnicamente così bravi da far parte, appunto, dei settori giovanili della Roma. E non è retorica affermare che non è ben chiaro chi ne tragga più vantaggi.

«Probabilmente tutti allo stesso modo» risponde di getto il direttore generale della Roma, Mauro Baldissoni, che due anni fa ha fortemente voluto questo progetto-pilota, affidato all’Accademia calcio integrato, tanto da considerarlo il fiore all’occhiello di tutte le iniziative solidali promosse dalla fondazione Roma cares.

di Giampaolo Mattei

Prima del fischio d’inizio di Roma-Shakhtar Donetsk (stadio Olimpico, 13 marzo 2018)