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Il calcio per bambini con grave autismo

Cei, A., Sepio, D. (2022). A case study of psychological empowerment of three children with Autism Spectrum Disorder (ASD) through football coaching. International Journal of Sport Psychology, 53(3), 281-302.

Il disordine dello spettro autistico (ASD) è un disturbo dello sviluppo che compare nei primi tre anni di vita ed è caratterizzato da problemi di comunicazione, deficit nell’interazione sociale, interessi e comportamenti ripetitivi e limitati. Sebbene lo sport offra l’opportunità di promuovere lo sviluppo psicosociale e motorio delle persone con disabilità intellettiva, sono state condotte poche indagini per identificare il metodo di allenamento più adatto ai bambini con ASD (Bremer et al., 2016). Lo scopo di questa ricerca è stato quello di studiare lo sviluppo psicologico e motorio di tre bambini con ASD grave.

I bambini sono stati inseriti in un programma sportivo chiamato “Calcio Insieme”, durato 8 mesi e comprendente due sessioni di allenamento settimanali. Lo sviluppo delle competenze psicosociali e interpersonali dei partecipanti è stato valutato attraverso interviste semistrutturate con i genitori prima e dopo l’intero periodo di attività. È stato valutato anche attraverso l’osservazione sistematica del comportamento dei bambini durante l’allenamento da parte di uno psicologo dello sport per tutta la durata del programma.

I tre bambini hanno migliorato le loro capacità motorie e interpersonali grazie al programma di allenamento. Il modello di allenamento e i metodi di valutazione hanno rivelato il ruolo chiave dello sport e del calcio nello sviluppo motorio e psicosociale dei bambini con ASD.

Il calcio come strumento di inclusione

Da tempo, il coinvolgimento e la piena realizzazione delle persone con disabilità, considerate la più ampia minoranza al mondo, costituiscono una priorità di ricerca e di sviluppo a livello internazionale. Grazie anche a studi specifici, si è sviluppata la consapevolezza che lo sport e, più in generale l’attività motoria, siano uno strumento decisivo per promuovere il loro sviluppo psicosociale e motorio. In quest’ottica, le persone con disabilità non sono più considerate persone da aiutare, ma cittadini a cui garantire diritti e scelte. Sviluppare l’attività motoria e sportiva nei bambini con disabilità fisica o intellettiva permette quindi di ribaltare la loro condizione prevalentemente sedentaria, ottenendo grandi benefici a livello fisico, nei processi cognitivi, nella vita affettiva e nelle loro relazioni con i compagni e con gli adulti. Le poche ricerche condotte finora mostrano che, a livello motorio, i ragazzi con disabilità sono molto meno attivi dei loro coetanei con sviluppo tipico e che la percentuale di individui sedentari aumenta con il crescere dell’età. Nonostante le evidenze e nonostante lo sport risulti essere un efficace sostegno alle terapie in cui sono coinvolti, la diffusione di programmi di attività motoria dedicati a loro è ancora marginale.

 Il progetto “Calcio Insieme”

Il calcio è lo sport più amato e praticato dalle bambine e dai bambini di tutto il mondo, ma per i giovani con disabilità intellettiva le opportunità di viverlo come una normale esperienza formativa e di gioco sono rare, se non del tutto assenti. Questa situazione si traduce in un evidente divario nell’accesso alla pratica sportiva: una risorsa vitale, come stabilito dalla Dichiarazione dei Diritti dell’uomo. Alla luce del ruolo fondamentale che l’attività sportiva svolge nello sviluppo fisico e comportamentale dei più piccoli, specie se praticata in squadra, il fenomeno si configura come un fattore di esclusione sociale critico, in particolare se si considera l’ampiezza di questa congiuntura: la pratica sportiva per i giovani con disabilità intellettiva è ancora poco diffusa e studiata, non solo in Italia ma in tutto il mondo. La maggior parte delle esperienze riguarda specifiche attività motorie quali la corsa e le attività in acqua: non esiste invece una pratica analoga nell’ambito dei giochi di squadra e all’interno delle società sportive di calcio. È diffusa, infatti, la convinzione che i giovani con disabilità intellettive fatichino a relazionarsi con gli altri e a essere parte di una squadra. Per questa ragione, finora, si sono privilegiati gli sport individuali.

Con l’obiettivo di cambiare questa prospettiva, nel 2015 la AS Roma ha avviato, in collaborazione con l’Accademia di Calcio Integrato, il progetto “Calcio Insieme”, volto ad affermare il diritto dei ragazzi e delle ragazze con disabilità intellettiva a vivere lo sport come un momento di crescita psicologico, sociale e motorio, esattamente come i loro coetanei. In questi giorni siamo giunti al termine del settimo anno di attività.

Un’attività da pianificare e svolgere in sicurezza e con professionalità

Il successo di un progetto di questo tipo dipende da molti fattori: la competenza dello staff, la specificità del programma didattico, il coinvolgimento delle scuole e delle famiglie, la corretta valutazione della condizione motoria e psicologica all’inizio e alla fine di ogni anno di allenamento. Questo approccio metodologico supera l’idea che offrire loro la possibilità di praticare uno sport sia già di per sé una misura sufficiente. Approcci di questo tipo, uniti alla mancanza di competenza degli operatori, hanno impedito di migliorare la proposta sportiva e di confrontare fra di loro le esperienze sportive di questo tipo.

Per sviluppare un progetto consapevoli dei rischi in termini di sicurezza e salute di partecipanti e soddisfare le esigenze dei ragazzi e delle loro famiglie, AS Roma  e l’Accademia di Calcio Integrato hanno formato uno staff composto esclusivamente da laureati in scienze motorie, alcuni già istruttori della Roma, da psicologi dello sport, un logopedista, un medico, un responsabile dei rapporti con le famiglie e scuole, un direttore scientifico, un direttore tecnico dell’A.S. Roma e un responsabile del progetto e dei rapporti istituzionali. Tutti hanno partecipato a un corso di formazione per conoscere i profili della disabilità intellettiva e per definire il programma di attività sportiva e i criteri di valutazione. Inizialmente il progetto ha coinvolto 30 bambini e bambine tra i 6 e i 12 anni, ma in seguito il numero è cresciuto fino ad arrivare a 80 giovani dai 6 ai 18 anni, suddivisi in gruppi in base alle loro capacità funzionali. Tra questi, 20 ragazzi con problematiche come l’assenza di linguaggio, l’estrema difficoltà a interagire con persone e situazioni nuove, difficoltà motorie gravi e comportamenti oppositivi, hanno un istruttore o uno psicologo dedicati, mentre per gli altri sono stati organizzati dei gruppi.

I risultati di un approccio scientifico

Gli studi condotti sui risultati del programma e pubblicati su riviste scientifiche mostrano un miglioramento significativo nelle abilità motorie di base come camminare, correre, rotolare, saltare in alto, afferrare una palla e stare in equilibrio. Da punto vista psicosociale, al termine del primo anno i giovani con migliori condizioni funzionali hanno dimostrato la capacità di giocare con gli istruttori e i compagni, di condurre a termine le attività e di essere sostanzialmente attivi durante l’intera durata di ogni seduta di allenamento. I bambini con problemi più gravi sono anch’essi migliorati ma hanno mostrato maggiore difficoltà nel concludere le esercitazioni. Hanno imparato a calciare la palla e riconoscono la porta, ma molti di loro hanno necessità di avere sempre accanto il tecnico o lo psicologo e talvolta possono avere crisi che impediscono loro di continuare l’attività.

I risultati raggiunti dallo staff sono testimoniati dagli allenamenti integrati con i ragazzi e le ragazze della Scuola calcio dell’A.S. Roma e dalle partite di calcio a cinque, con ciascuna delle due squadre formate da tre ragazzi con disabilità e due con sviluppo tipico. Queste esperienze sono un momento di grande soddisfazione non solo per i giovani coinvolti ma anche per lo staff, per i genitori e per i ragazzi della Scuola calcio.

Importanti risultati in termini di sviluppo delle capacità motorie e psicologiche sono arrivati anche dai campi estivi e dal gruppo “Lupetti crescono”, che comprende ragazzi e ragazze di 13-18 anni potenzialmente in grado di giocare partite di calcio a cinque e partecipare a tornei giovanili per giovani con disabilità intellettiva.

Calcio e autismo

Sono poche le ricerche condotte sul tema calcio e autismo, di seguito gli studi sui giovani con ASD presentati in un articolo di Vetri e Roccella (2020). On the Playing Field to Improve: A Goal for Autism. Medicine, 56.

Hayward et al. (2016) hanno indagato su un gruppo di 18 bambini con ASD (7-11 anni) che hanno partecipato a un community-based program di 16 settimane  Gli autori hanno valutato i risultati dell’attività fisica come le abilità pre e post-calcio, la frequenza dei partecipanti e la soddisfazione dei genitori. Lo scopo del loro programma di calcio era di insegnare ai bambini con ASD le abilità di base del calcio, dando loro l’opportunità di divertirsi e interagire con i coetanei. I risultati hanno supportato la fattibilità e l’efficacia di un programma di calcio perché evidenziando miglioramenti nella precisione dei tiri e nell’agilità sulle 15 yard. La soddisfazione generale dei genitori è stata molto buona e percepivano i loro figli come più attivi e divertiti nel giocare a calcio

Calcio Insieme è un progetto promosso dalla Fondazione Roma Cares (una Onlus legata alla AS ROMA e all’ associazione sportiva Accademia di Calcio Integrato). Cei et al. (2017) hanno reclutato 30 bambini con ASD (6-13 anni) per studiare gli effetti di un programma di allenamento basato sull’insegnamento del calcio. Tutti i bambini sono stati sottoposti alla valutazione motoria quantitativa iniziale e finale. Gli autori hanno utilizzato un approccio qualitativo per valutare le competenze psicosociali all’inizio e alla fine del periodo di allenamento attraverso interviste con i loro genitori e insegnanti dei giovani. I risultati hanno dimostrato che i genitori e gli insegnanti hanno percepito che la maggior parte dei bambini con ASD hanno migliorato le loro abilità psicosociali e comunicative. Le abilità motorie valutate quantitativamente hanno mostrato un miglioramento significativo nei sei seguenti test su dieci: camminare tra i coni, correre tra i coni, rotolare sul tappeto, saltare in alto (tre ostacoli di 20/30 cm), afferrare (cinque lanci da 1 a 5 m di distanza dall’istruttore) e rimanere in equilibrio sulla medusa [64].

Un terza ricerca è stata condotta da Chambers e Radley (2020) che hanno usato un approccio diverso. preferendo un intervento mediato dai pari per promuovere l’acquisizione di abilità in bambini con ASD. Gli autori hanno selezionato tre studenti maschi con autismo (rispettivamente di 11 e 12 anni) e hanno istruito una peer interventionist di 14 anni comune per tutti e tre i partecipanti. Le abilità calcistiche valutate erano il lancio, il calcio e la difesa. Durante le sedute di allenamento, il coetaneo spiegava e dimostrava le abilità calcistiche ai bambini con ASD e dopo l’esercitazione forniva istruzioni tecniche per correggere gli errori. Al termine dello studio, i tre partecipanti hanno acquisito rapidamente le abilità di calcio allenate e l’accuratezza nella esecuzione delle abilità persisteva nel tempo, in assenza di qualsiasi intervento da parte del compagno.

Articolo: Calcio Insieme

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Calcio Insieme per giovani con disabilità motorie e intellettive

 Calcio insieme 

Un programma di calcio integrato per giovani

con disabilità motorie e intellettive

ALBERTO CEI,    MICHELE ROSCI,    DANIELA SEPIO

              Università San Raffaele      AS Roma     Accademia di Calcio Integrato

                            Convegno Nazionale Scientifico AIDEE 2019

                                                   La Disprassia

                                     Roma, 17-18 Novembre 2019

Calcio Insieme, è un progetto promosso dalla Fondazione Roma Cares, Onlus legata al più ampio contesto di responsabilità e sostenibilità  sociale della AS Roma e dalla Asd Accademia Calcio Integrato, il cui obiettivo è lo sviluppo di una cultura dell’integrazione e dell’educazione ai valori dello sport attraverso il calcio.

Obiettivi - Studiare gli effetti di un programma di allenamento basato sull’insegnamento del calcio, su giovani con disprassia e con disturbo dello spettro autistico (ASD) promuovendone le competenze psicosociali, motorie e calcistiche. Nessun altro studio è stato condotto su sport di squadra e a nostra conoscenza i dati a disposizione provengono da sport individuali (Bremer et al., 2016; Luiselli e Cei 2017; Rivilis et al., 2011)) se non sono addirittura sconsigliati (https://dyspraxiafoundation.org.uk/dyspraxia-children/pe-lessons/).

Metodo - 30 partecipanti sono stati sottoposti a valutazione motoria pre/post. Valutazione psicosociale effettuata con interviste pre/post a genitori e insegnanti e con una valutazione svolta sul campo e continuativa nel tempo da istruttori di calcio e psicologi dello sport.

Risultati – Abilità motorie: differenze significative rispetto alle valutazioni iniziali in 6 prove su 10. Abilità calcio “correre con la palla”: il 39,3% non mostra alcun miglioramento, il 28,6% raggiunge un livello intermedio e il 10,7% un livello medio alto di abilità. Interviste ai genitori e insegnanti: percepiscono un incremento delle abilità psicosociali e motorie. Tale incremento differisce in base alla gravità del disturbo del giovane.

Conclusioni - Si conferma quanto emerso dalle rassegne su persone con ASD per cui la dimensione motoria migliora con percorsi specifici di apprendimento sportivo, ma a ciò si aggiunge che l’organizzazione dell’allenamento in attività di gruppo e individuali favorisce lo sviluppo delle competenze psicosociali. Il ridotto numero di giovani con disprassia richiede che i risultati dovranno essere documentati su una popolazione più ampia. Gli sviluppi futuri del progetto andranno verso una distinzione dei programmi di ricerca e di allenamento, con modelli specifici di intervento per le diverse diagnosi coinvolte.

Per sapere di più su Calcio Insieme:

Cei, A., Franceschi, P., Rosci, M., Sepio, D., e Ruscello, B. (2017). Motor and psychosocial development in children with autism spectrum disorder through soccer. International Journal of Sport Psychology, 48, 485-507.

Cei, A. e Luiselli, J. (a cura di) (2017). Sports, exercise and physical health among people with intellectual and developmental disabilities. International Journal of Sport Psychology, 48, 473-568, Special Issue.

Cei, A., Ruscello, B., e Sepio, D. (2019). Summer camp for children with ASD and parents perception of changes in psycho-social skills. International Journal of Sport Psychology, 50, 162.175.

Cei, A., Sepio, D., e Rosci, M. (in press). Sport, calcio e integrazione: L’esperienza dell’AS Roma con i bambini con disabilità intellettiva. Torgiano: Calzetti e Mariucci.

Ulteriori informazioni: www.accademiacalciointegrato.com

 

Torneo calcio integrato per giovani della scuola calcio

Dopo tre anni di attività per la prima volta partecipiamo a un torneo di calcio integrato tra i nostri ragazzi/e di Calcio Insieme e quelli della Totti Soccer School.

Le partite si terranno nell’ambito della XXXII° edizione del Torneo Conte E. P. Galeazzi si terrà  Roma, Venerdì 25 maggio, presso il Centro Sportivo dei Cavalieri di Colombo Pio XI. Il torneo con formula dei gironi all’italiana, con 4 squadre comprendenti ragazzi con disabilità intellettiva e con sviluppo tipico, non avrà una classifica finale, poiché lo scopo è di sostenere e promuovere il lavoro di gruppo e lo sviluppo di abilità sociali.

Maglia autografata Francesco Totti alla Finale del Torneo Galeazzi 2018

Calcio integrato per bambini con disabilità intellettiva

La Fondazione Roma Cares e l’Accademia di Calcio Integrato continuano anche quest’anno il progetto “Calcio Insieme” diretto a bambini/e di 6-13 anni con disabilità intellettiva. Il progetto vuole servirsi del calcio per promuovere lo sviluppo psicologico, motorio, sportivo e sociale dei giovani. Il programma si propone come un allenamento sportivo adattato alle esigenze di ognuno, con valutazioni motorie e psico-sociali specifiche (inizio durante e fine anno) per dimostrare che tutti possono imparare se seguiti da professionisti qualificati (istruttori, psicologi dello sport, logopedista e medici) con sedute di allenamento e apprendimento organizzate in unità didattiche della durata di 60 minuti per due volte la settimana. Il progetto è stato riconosciuto come progetto pilota della FISDIR e si svolge in collaborazione con la ASLRoma1.

Per informazioni rivolgersi a: segreteria@accademiacalciointegrato.org

Calcio Insieme incontra Amatrice Arquata e Accumoli

“I CUORI NON TREMANO “ Calcio Insieme incontra Amatrice Arquata e Accumoli – 20 maggio 2017 Centro Sportivo Pio XI via di Santa Maria Mediatrice, – Roma.

Una giornata insieme di sport e di integrazione tra i bambini delle scuole calcio di Amatrice, Arquata , Accumoli e quelli del “calcio integrato“ della AS Roma. La Roma Cares e l’ Accademia di Calcio Integrato, con la collaborazione di Gruppo HTR, invitano i tre Comuni colpiti dal terremoto a trascorrere una giornata insieme, di calcio, di solidarietà, di socialità, affinché i bambini e le loro famiglie possano sentire e condividere come lo sport vero riesca a comunicare la gioia di stare insieme.

Il calcio integrato ha lo scopo di promuovere l’attività motoria e l’insegnamento del calcio nei giovani tra i 6 e i 12 anni al fine di migliorare da un lato la qualità della loro vita attraverso la pratica sportiva continuativa nel tempo e dall’altra di insegnare un modello di calcio a loro adeguato, ma anche per costruire una community in cui scuola, famiglia, organizzazione sportiva e staff possono sentirsi parte di un progetto Lo scopo del progetto è di creare le condizioni per favorire l’empowerment di ogni bambino, cosi come è stato definito dal Comitato Paralimpico Internazionale.

Un percorso di calcio integrato per bambini con disabilità intellettive

Si tiene a Roma, il 25 novembre 2016, una giornata di studi dedicata al progetto “Calcio Insieme”, un percorso pilota di calcio integrato per bambine e bambini dai 6 ai 12 anni, con disabilità intellettive, in particolare quelli affetti da sindrome dello spettro autistico (ASD).

Il primo anno del progetto si è svolto nel periodo ottobre 2015 – giugno 2016 grazie alla Fondazione Roma Cares, espressione della responsabilità sociale dell’AS Roma, su proposta dell’Asd Accademia Calcio Integrato, in collaborazione con il CIP – Comitato Nazionale Italiano Paralimpico, della FISDIR – Federazione Sport Disabilità Intellettiva Relazionale e il sostegno della ASL Roma/1.

30 bambine/i sono stati coinvolti negli allenamenti, per un anno due volte a settimana, e tutti hanno mostrato dei miglioramenti pur nelle differenze delle condizioni di partenza e nei risultati ottenuti. Calcio Insieme è infatti un approccio di empowerment psicologico, relazionale, sportivo e motorio tramite il calcio, che ha individuato un modello didattico adeguato alle diverse esigenze dei bambini attraverso una ricerca da svilupparsi in tre anni.

La giornata di studio si tiene presso la sede del Consiglio Regionale del Lazio, in via della Pisana 1.301, Roma, a partire dalle ore 10:00. La Regione Lazio intende infatti divulgare gli esiti del progetto, valutandone anche l’impatto sul medio-lungo termine.

La partecipazione è gratuita, previa iscrizione. Per avere informazioni e iscriversi contattare:

  • Email: egrassi@regione.lazio.it, vvolpi@regione.lazio.it
  • Tel.: 06 5168 8038 – 8269

 

Scuola calcio per bambini con disabilità intellettive

«AS Roma è lieta di annunciare che, a partire da gennaio 2016, la Società promuove e sostiene il progetto “Calcio insieme”, un programma nato dalla collaborazione tra la Fondazione Roma Cares e l’Associazione dilettantistica “Calcio integrato: i campi di allenamento del Centro Olimpico Giulio Onesti sono stati messi a disposizione di bambini e bambine, tra i sei e i dodici anni, affetti da disabilità psicomotorie di vario livello, sostenuti da un pool di medici, logopedisti e istruttori specializzati.

Obiettivi dell’iniziativa sono lo sviluppo del benessere fisico e psicosociale dei bambini, la riduzione dello stress connesso alla loro condizione di vita, l’aumento della capacità di autovalutazione e l’incremento della motivazione all’attività motoria.

Un team di tecnici dell’AS Roma, accompagnati da psicologi dello sport, ha elaborato metodologie didattiche ed educative su misura, al fine di creare un ambiente sicuro, confortevole e mai noioso.

Tra i risultati perseguiti, vi è lo sviluppo della cultura dell’integrazione e dell’educazione ai valori dello sport attraverso il calcio.

“La Roma rappresenta una grande piattaforma sociale e siamo consci della responsabilità che ne deriva – sottolinea il direttore generale dell’AS Roma, Mauro Baldissoni –. Spero che questo sia uno dei tanti esperimenti che metteremo in piedi con concretezza. Lo sport è da sempre un aggregatore e insieme uno strumento motivazionale per superare i propri limiti, mettere su un campo di calcio bambini affetti da difficoltà intellettive rappresenta per loro una possibilità di miglioramento”.

Gli istruttori sono stati affiancati da un’intera équipe medica, coordinata dal professor Alberto Cei, responsabile scientifico di “Calcio insieme”, che osserva da vicino i progressi dei piccoli atleti, deducendone anche eventuali miglioramenti nella coordinazione dei movimenti, nella coscienza del sé o, più semplicemente, nel vissuto quotidiano.

“Il calcio può essere uno strumento fondamentale per aiutare i bambini affetti da disabilità mentali a sviluppare se stessi – spiega Patrizia Minocchi, presidente ASD Calcio Integrato – . Quello strumento magico che è la palla ha già dato i primi risultati, i bambini stanno imparando a relazionarsi”.»