Archivio per il tag 'ordine psicologi'

La formazione in psicologia dello sport

Negli ultimi 5 anni il numero degli iscritti all’Ordine degli psicologi è aumentato di molte migliaia, nel 2016 erano e 100.566 e nel 2020 sono diventati 117.762. Nel 2011 erano molti di meno, 81.757.

In questo periodo, sono impegnato nell’organizzare un master di psicologia dello sport e mi sto rendendo conto che non è semplice raggiungere un ampio numero di iscritti. Alcuni colleghi mi dicono che ciò sia dovuto alla concorrenza di altri master, taluni online, che rispondono meglio alle necessità dei giovani psicologi e di conseguenza hanno un costo più limitato.

Questa spiegazione però non la trovo convincente per il semplice fatto che negli ultimi 10 anni il numero degli psicologi iscritti all’Ordine è aumentato 36.005 unità e solo negli ultimi 5 anni di 17.196; con un incremento di circa 5.000 nuovi psicologi iscritti nel 2020 rispetto all’anno precedente. Quindi, vi è un grande numero di psicologi che terminati gli studi dovrebbero intraprendere un percorso di formazione post-laurea in uno nei diversi campi della psicologia.

La psicologia dello sport spesso non viene scelta perchè non è chiaro quali siano i percorsi professionali che questo ambito di lavoro può offrire. Nel nostro paese spesso si vive la psicologia dello sport come scelta fra due opzioni, avere la fortuna di lavorare con un Campione o lavorare a livello di attività giovanile (ad esempio le scuole calcio), che si ritiene sia un lavoro che non richiede specifiche competenze.

E’ chiaro che se questa è la lettura del mercato del lavoro è inutile impegnarsi in una formazione impegnativa. Di conseguenza, essendo poco preparati ad affrontare situazioni professionali complesse per mancanza di un training adeguato, le opportunità lavorative riguarderanno solo situazioni semplici e facilmente gestibili con le competenze possedute.

Il Master di Psicosport si propone di colmare questa lacuna fornendo una formazione qualificata, con docenti universitari e consulenti di alto profilo riconoscibile dai loro curriculum, un tirocinio di cinque mesi presso società sportive supervisionato e un programma di coinvolgimento degli psicologi anche dopo il termine del Master.

Chi fosse interessato a saperne di più sul tema dei nuovi orientamenti professionali in psicologia dello sport mi può scrivere e gli invierò l’articolo che ho pubblicato su questo argomento sulla rivista della Scuola dello Sport.

Autismo e sport: un legame poco conosciuto

Lo sport per giovani disabili intellettivi, bambini e adolescenti, soprattutto con la sindrome dello spettro autistico è un muro difficile da abbattere, vi sono troppi pensieri dogmatici che bloccano l’opportunità di sviluppo in questa fascia di età, decisiva per il tipo di impostazione che può fornire alla vita non solo presente ma anche futura da adulti.

Sedentarietà e sovrappeso sono l’esito più comune a cui vanno incontro questi giovani e le loro famiglie. In Italia gli alunni con disabilità nel sistema scolastico sono complessivamente 216.013, pari al 2,4% dell’intera popolazione (prossima a 9 milioni di alunni).

Di questi il 68% sono giovani con disabilità intellettiva.

Quanti praticano sport o attività motoria con continuità? Purtroppo non lo sappiamo e già questo è un fatto piuttosto grave che mette in evidenza il limitato interesse nei riguardi dello sport. Quante sono le organizzazioni sportive che svolgono programmi per questi giovani, anche su questo punto le informazioni sono molto scarse e le famiglie si basano sul passa parola per avere queste conoscenze.

Si potrebbe continuare con molte altre domande, che al momento non trovano risposta. Infine, la documentazione scientifica, ma non solo in Italia anche a livello internazionale è ridotta. Piuttosto, che documentare vige la regola ch “lo sport fa bene” e quindi dovrebbe essere praticato.  Poco è dato a conoscere sui programmi di allenamento svolti, sulle caratteristiche dei professionisti coinvolti, non esistono studi longitudinali.

Anche il recente quaderno sulle “Buone pratiche nell’autismo” pubblicato dall’Ordine degli Psicologi, certamente interessante per gli aspetti relativi a diagnosi e rapporti tra Scuola, famiglie e Servizi, ignora lo sport come sistema di empowerment dei giovani con ASD. E’ un peccato che non si siano informati su questo tema, perché lo sport rappresenta invece un tassello essenziale per lo sviluppo dei giovani con ASD.

International Journal of Sport Psychology ha dedicato un numero speciale su tema e chi fosse interessato lo può richiedere all’Editore Luigi Pozzi.