Archivio mensile per agosto, 2022

Come sarà il campionato di calcio spezzato dal mondiale?

In questa stagione agonistica il campionato di calcio sarà diverso da quelli precedenti a causa della Coppa del Mondo in Qatar che si svolgerà per un mese a partire dal 20 novembre. Questo evento si somma comunque ad altri.

Il primo è la chiusura del calcio mercato il 1° settembre a campionato già iniziato da 4 partite. Il principale fattore umano che viene a essere colpito è la costruzione della coesione di squadra. E’ uno dei punti fermi del gioco di squadra. Ci sono calciatori che dopo pochi giorni dall’acquisto sono già titolari. Come è possibile che s’integrino in così poco tempo e che i compagni di squadra dialoghino con loro sul campo in partita in modo efficace. E’ una conoscenza che avviene in modo estremo e non certo nei modi desiderabili.

Secondo, gli allenatori delle squadre che lottano per lo scudetto ragionano preoccupandosi di stare nel gruppo di testa quando inizierà la sosta per il mondiale. E’ un ragionamento a breve termine, di circa 10 settimane, inutile pensare a lungo termine poiché non si sa in che condizione saranno i giocatori al ritorno dal Qatar. Per dopo si vedrà, come se si trattasse di un nuovo campionato.

Terzo, le squadre che giocheranno le coppe avranno un impegno duro sempre in questo stesso periodo, in Champions League saranno 6  partite da lottare per qualificarsi e sempre da oggi a novembre.

Come ragioneranno i calciatori impegnati su questi tre fronti: campionato, coppe e mondiale? Cosa faranno per evitare d’infortunarsi? Cosa faranno gli allenatori: punteranno sempre sulla squadra migliore o sceglieranno di alternare i giocatori in funzione dell’importanza dell’impegno? Verranno introdotte nuove strategie di recupero fisico e mentale?

Le nostre esperienze mostrano chi siamo

Gli avvenimenti, gravi, felici o infelici non cambiano l’anima di un uomo ma la precisano come un colpo di vento spazzando via le foglie morte rivela la forma di un albero”. Irene Nemirovsky

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‘Thank you, Serena Williams’ – tributo di Oprah Winfrey

Watch, US Open 2022: 'Thank you, Serena Williams' - tribute narrated by Oprah Winfrey

Profilo di manager e allenatori competenti nel decidere

I manager e allenatori che sono abili nel decidere mostrano le seguenti competenze:

  • Sono in grado di analizzare molte informazioni in brevi periodi di tempo
  • Posseggono delle ottime abilità analitiche e strategiche
  • Sono molto sicuri di sè
  • Sono poco preoccupati delle conseguenze delle loro decisioni
  • Mostrano bassi livelli di autocritica e sono rapidi nel decidere
  • Non temono di sfidare i pensieri e le opinioni altrui
  • Sanno riconoscere precocemente gli errori e li affrontano con rapidità
  • Hanno idee molto chiare e specifiche su molte aree della loro vita

Sono nel complesso individui autonomi e indipendenti, che sanno giungere con rapidità al cuore di una questione, chiedono senza timore, raccolgono informazioni, le elaborano, integrandole con le proprie convinzioni e, subito dopo, le comunicano ai loro interlocutori diretti. Ragionano prevalentemente su come devono andare le cose oggi e quasi mai rimpiangono il passato o ripensano a come sarebbe potuto essere diverso il presente se…

Dal colloquio con queste persone può emergere che:

  • Quando si chiede loro informazioni sulla loro carriera abitualmente non criticano gli altri per quanto è accaduto a loro. In altre parole, si vogliono assumere la responsabilità delle decisioni prese, senza al contrario farle dipendere dagli altri
  • Rapidamente su una questione sanno prendere posizione e sono in grado d’identificare le variabili critiche che li hanno portati a prendere quella decisione
  • Quando forniscono una risposta non usano termini come “se, a meno che, talvolta, può essere” e così via. In altre parole, prendono una posizione e la sostengono, sino a quando altri dati non interverranno a modificare il quadro
  • Quando si rivolge la stessa domanda a individui lenti nel decidere, essi tireranno fuori molti se e ma anziché perseguire in modo diretto una soluzione.

Il tallone di Achille dei manager che decidono rapidamente è che prima o poi commetteranno un errore. Ciò ha più probabilità di avvenire quando un livello estremo di autostima, impedisce di prevedere gli errori, perchè ci si nutre della convinzioni che non si sbaglierà e quando si prendono rapidamente decisioni rischiose senza che ve ne sia la necessità.

I processi decisionali

Decidere consiste in un processo cognitivo al quale non è possibile sottrarsi. Infatti, ogni forma di attività o di inattività, le parole o il silenzio derivano sempre da una decisione, che può apparire talvolta più spontanea e talaltra più ragionata.

Il costrutto denominato decidere è relativamente complesso ed è costituito da vari aspetti:

  1. Decidere determina l’agire della persona che l’ha presa e a sua volta influenza altri e l’ambiente nel quale si è inseriti.
  2. Decidere significa scegliere fra diverse alternative che hanno una qualche percentuale di probabilità di permettere il raggiungimento dell’obiettivo che si è prefissato.
  3. Decidere è una vera e propria abilità, che consiste nel prendere decisioni con rapidità ed efficacia, assumendo dei rischi, prendendo decisioni basate su una quantità d’informazioni non ottimale e servendosi delle proprie intuizioni.
  4. Decidere, nel mondo del lavoro e nello sport, richiede individui che vogliono operare delle scelte nei tempi necessari,  che vogliono assumersi dei rischi calcolati, che vogliono prendere una decisione quando la situazione la richiede, anche se non posseggono tutti i dati che essi vorrebbero avere.
  5. Decidere è un processo che avviene per stadi successivi e che vanno rispettati.
  6. Decidere richiede la conoscenza del contesto nel quale tale decisione deve essere presa e dovrà essere agita.
  7. Decidere richiede un’adeguata conoscenza del proprio modo di essere in queste situazioni, ci si considera una persona più sistematica o più intuitiva?
  8. Decidere talvolta richiede il contributo di una o più persone, sapendo che la decisione finale deve essere presa da chi ha la responsabilità diretta di quella attività  su cui si va ad intervenire.
  9. L’operatività della decisione di una persona che ricopre il ruolo di esperto o professionale o è un atleta in larga parte viene agita direttamente da lui stesso.
  10. L’operatività della decisione di una persona che ricopre un ruolo manageriale o dell’allenatore di una squadra non viene agita da lui/lei, ma le azioni vengono invece delegate ai collaboratori e ai giocatori.

Cosa hanno in comune manager e atleti top?

Abilità analitiche e multitasking

Gli individui che svolgono attività altamente tecniche, come ad esempio atleti ed allenatori di alto livello, devono mostrare buone capacità di problem solving e devono essere capaci di affrontare problematiche diverse in tempi brevi, mantenendo nel contempo un’efficace capacità di analisi. Nello sport di elite si riscontra, infatti, la necessità di organizzare programmi di allenamento complessi, articolati nel tempo e fortemente orientati a ottenere i risultati attesi.

Controllo emotivo/distraibilità

Evidenzia la capacità di restare focalizzati sul compito di fronte a molte potenziali distrazioni sia esterne (es: pubblico) che interne (es: pensieri distraenti). Nello sport di alto livello è essenziale saper controllare i propri stati d’animo, compresi i momenti di rabbia e di frustrazione.

Gestione del tempo

Indica in che misura un individuo si percepisce efficace nella gestione del tempo, e  richiede la capacità di saper stabilire delle priorità e  attribuire responsabilità. Inoltre, necessita di essere in grado di stabilire limiti per se stessi ed eventualmente per altri. Un esempio di gestione del tempo disfunzionale può riguardare nell’allenamento quegli atleti eccessivamente motivati a migliorare. Possono voler allenarsi per un numero eccessivo di ore, senza per questo migliorare le proprie competenze e determinando uno stato eccessivo di stanchezza..

Fiducia e competitività

Indica in che misura un individuo si considera fiducioso nella sua capacità di incoraggiarsi, motivarsi e di supportarsi in ogni istante della sua attività. Gli atleti di elite, anche in presenza di giornate frustranti e poco premianti, dovrebbero percepirsi fiduciosi nelle proprie capacità di fare bene e percepirsi motivati a persistere di fronte a queste situazioni frustranti, anche in assenza di supporto.

Rapporti  interpersonali efficaci

Indica in che misura un individuo è fiducioso nella sua capacità di esprimere le proprie idee sia in un ambiente che lo sostiene e sia in situazioni più conflittuali o in presenza di opinioni contrastanti. Nel contempo è importante sapere supportare e confrontarsi con gli altri senza favorire in maniera eccessiva una delle due dimensioni  a discapito dell’altra.

Rapidità decisionale e accuratezza

Indica in che misura un individuo predilige la prontezza immediata nelle sue risposte piuttosto che tempi più lunghi caratterizzati da una maggiore accuratezza. L’efficacia di queste due modalità decisionali dipende dalle caratteristiche dei compiti che abitualmente deve affrontare. Il costo che sotto stress potrebbe pagare  la persona rapida nel decidere è di rispondere in maniera impulsiva senza aver riflettuto a sufficienza mentre quello dell’individuo accurato è di avere bisogno di raccogliere troppe informazioni prima agire.

Gli spazi per camminare dal 1850 a oggi

Colin Pooley, Walking spaces: Changing pedestrian practices in Britain since c. 1850. Published July 13, 2020 Research Article.

Camminare è una delle forme più sostenibili e salutari di spostamento quotidiano su brevi distanze, ma la pedonalità è diminuita sostanzialmente in quasi tutti i Paesi nell’ultimo secolo. Questo articolo utilizza una combinazione di testimonianze personali e rapporti governativi per esaminare come gli spazi in cui le persone si spostano sono cambiati nel tempo, per tracciare l’impatto che tali cambiamenti hanno avuto sulla mobilità pedonale e per considerare i cambiamenti necessari per rivitalizzare gli spostamenti a piedi come forma comune di spostamento quotidiano. Nel XIX secolo, la maggior parte degli spazi urbani non erano particolarmente favorevoli agli spostamenti a piedi, ma molte persone camminavano perché avevano poche alternative e il numero di pedoni significava che potevano dominare lo spazio urbano. Nel XX secolo, le successive decisioni di pianificazione hanno rimodellato le città facendo apparire gli spostamenti a piedi più difficili e più rischiosi. Il trasporto motorizzato è stato normalizzato e la pedonalità emarginata. Solo un cambiamento radicale potrà invertire questa tendenza.

 

Esistono in lingua italiana diversi libri sull’importanza di camminare ma, a mia conoscenza, nessun articolo scientifico che descriva con chiarezza come sia cambiata questa pratica negli ultimi due secoli in virtù della diffusione del trasporto a motore. Questo articolo inglese ha, invece, questo pregio e per questa ragione mi è sembrato interessante proporlo sul blog.

L’importanza del dialogo con se stessi

Van Raalte, Vincent e Brewer (2016) hanno fornito una definizione che sottolinea le caratteristiche linguistiche del self-talk. Secondo loro, il self-talk è “l’articolazione sintatticamente riconoscibile di una posizione interna che può essere espressa interiormente o ad alta voce, dove il mittente del messaggio è anche il destinatario” (p. 141). L’aggiunta del termine “sintatticamente riconoscibile” è di particolare importanza perché distingue il linguaggio del sé da altre verbalizzazioni (come le grida di frustrazione come aaahhhh!), dalle dichiarazioni di sé fatte attraverso i gesti e dalle dichiarazioni di sé fatte al di fuori del contesto del linguaggio formale. Definire il self-talk come “articolazione di una posizione interiore” contribuisce inoltre ad ancorarne il significato all’interno dell’individuo e a collocare l’origine del self-talk nella coscienza e nell’elaborazione delle informazioni.

Il discorso su di sé ha molte applicazioni potenziali, tra cui la rottura delle cattive abitudini e il sostegno agli sforzi per l’acquisizione di nuove abilità, ed è normalmente classificato in tre tipi: positivo, istruttivo e negativo.

Il linguaggio positivo si concentra sull’aumento dell’energia e degli sforzi, ma non porta con sé alcun indizio legato al compito (ad esempio, “posso farcela”). Il discorso positivo su di sé modella la nostra mente con pensieri che ci permettono di gestire meglio le situazioni difficili e lo stress. Aumenta anche la motivazione ed è quindi essenziale per gli atleti per ottenere prestazioni consistenti e ottimali (Blumenstein & Lidor, 2007).

Il self-talk istruttivo aiuta gli atleti a comprendere i requisiti del compito, facilitando la loro attenzione nei confronti degli spunti rilevanti per il compito, che aiutano la concentrazione dei giovani durante l’esecuzione del compito. Si può quindi affermare che il linguaggio istruttivo aiuta gli atleti a concentrarsi sugli aspetti tecnici della prestazione e a migliorare le loro abilità motorie (Hardy, Begley, & Blanchfield, 2015).

Il self-talk negativo è critico e ostacola il raggiungimento degli obiettivi. Il self-talk negativo interferisce quindi con una mentalità positiva, crea una mentalità di fallimento, sgonfia la fiducia in se stessi, riduce la motivazione, genera ansia e interrompe l’eccitazione ottimale (Burton & Raedeke 2008).

Sfortunatamente, gli allenatori di molte accademie calcistiche mostrano una notevole mancanza di conoscenze sull’allenamento delle abilità mentali dei giocatori (Harwood & Anderson 2015). Questa cruciale mancanza di conoscenze ha determinato una sottovalutazione del contributo della concentrazione e del dialogo con se stessi alle prestazioni calcistiche d’élite.

Fonte: Farina, M. and Cei, A. (2019). Concentration and self-talk in football. In Konter, E., J. Beckmann and T.M. Loughead (Eds.), Football psychology. New York: Routledge.

L’etica nello sport: quali sono le condizioni che favoriscono la frode

Il fenomeno dell’inganno è stato particolarmente indagato nel mondo del business. Sono state  indagate le ragioni che conducono alla frode finanziaria, Sono state identificate  tre ampie e diverse categorie: condizioni, struttura dell’organizzazione e scelta, e possono essere applicate anche a  questo particolare tipo di frode che è il doping.

La prima condizione, riguarda le motivazioni e le pressioni a servirsi della frode. Le  pressioni esercitate  sull’azienda perché raggiunga gli obiettivi previsti giocano un ruolo importante nell’intraprendere questa strada. In questa situazione, gli executives deliberatamente commettono azioni illegali per ingannare gli investitori e i creditori in relazione alle scarse o non favorevoli performance finanziarie.  Nel mondo dello sport, la necessità di ottenere risultati a ogni costo e le pressioni esercitate in tal senso sugli atleti rappresentano situazioni analoghe a quelle evidenziate nel mondo della finanza, e non ultime anche quelle che si riferiscono  alla possibilità di vedere lievitare i propri compensi in virtù dei successi sportivi.

La seconda riguarda la struttura organizzativa che può favorire lo sviluppo di un ambiente in cui la frode abbia buone probabilità di affermazione. A questo proposito, nei casi che sono stati scoperti è stato riscontrato che si trattava di ambienti caratterizzati da una direzione irresponsabile e non efficace. Ciò è potuto avvenire in quanto era coinvolto direttamente il livello aziendale più elevato. Gli attributi di governo aziendale che caratterizzano queste situazioni illegali sono l’aggressività, l’arroganza, la coesione, la lealtà, la fiducia cieca, l’inefficacia dei controlli e la gamesmanship. Le prime due  riguardano atteggiamenti e motivazioni dei manager  che vogliono essere i leader in quel tipo di business o addirittura oltrepassare le aspettative di guadagno formulate dagli analisti. Coesione, lealtà e gamesmanship aumentano la probabilità di non guardare i libri contabili, di non avvertire i segnali di pericolo. Questi ultimi uniti alla fiducia cieca in se stessi e all’inefficacia dei controlli possono inficiare il lavoro degli stessi controllori interni e bloccare il loro ruolo di prevenzione e di scoperta della frode. Nello sport ciò è stato riscontrato in quei casi che sono stati denominati “doping di Stato” ma questo ha riguardato anche le omertà e le connivenze che sono state evidenziate all’interno di specifici ambienti sportivi.

La terza categoria riguarda il processo decisionale e l’intenzionalità del manager nell’attuare la frode. La scelta è tra il perseguire in maniera corretta ed etica gli obiettivi di business e l’uso, invece, di strategie illegali per gonfiare a dismisura la stabilità e la crescita dell’azienda. Il management può essere sollecitato ad esercitare azioni illegali in presenza di alcune condizioni favorenti che riguardano:

  • Il vantaggio economico personale – il guadagno del management è collegato alle prestazioni aziendali attraverso una condivisione dei profitti, compensi in azioni o altre forme di benefit.
  • La volontà di assumersi dei rischi – desiderio di prendere decisioni che possono comportare anche rischi penali o civili.
  • L’opportunità di frodare – l’organizzazione aziendale è tale per cui sembra possibile attivare procedure di frode finanziaria.
  • La pressione da parte di terzi – internamente ed esternamente all’organizzazione vengono esercitate pressioni al fine di massimizzare  il valore degli azionisti.
  • I controlli inefficaci -  le probabilità di venire scoperti sono molto scarse

Pure nello sport gioca un ruolo essenziale l’intenzionalità dell’atleta di volersi servire di sostanze illecite per migliorare i propri risultati sportivi. Soldi, fama e successo sono alla base di questo tipo di frode e se a ciò si aggiunge l’inefficacia dei controlli e la pressione da parte di terzi … è veramente difficili resistere.

Un eterno dilemma: il rapporto tra intelligenza e certezze

“The problem with the world is that the intelligent people are full of doubts, while the stupid ones are full of confidence.”

Charles Bukowski