Archivio mensile per dicembre, 2020

Perchè l’esercizio fisico è sottostimato nella pratica clinica?

Ekkekakis, P. Why Is Exercise Underutilized in Clinical Practice Despite Evidence It Is Effective? Lessons in Pragmatism From the Inclusion of Exercise in Guidelines for the Treatment of Depression in the British National Health Service.

Kinesiology Review, 2020

L’esercizio fisico rimane molto sottoutilizzato nella pratica clinica per ragioni che vengono comprese solo in parte. Questa revisione critica colloca il problema nel più ampio contesto politico ed economico. Si concentra sulla depressione, la principale causa di disabilità a livello mondiale, e sui processi che hanno seguito l’inclusione dell’esercizio fisico come opzione terapeutica nelle linee guida della pratica clinica del British National Health Service. La revisione mette in evidenza fenomeni precedentemente non affrontati, tra cui la lobby antiesercizio da parte dei medici di base e gli sforzi per presentare le prove degli effetti antidepressivi dell’esercizio fisico come deboli, inesistenti o metodologicamente difettosi. In particolare, il campo della kinesiologia è rimasto in silenzio mentre questi processi si svolgevano. Queste informazioni suggeriscono che il percorso dall’evidenza della ricerca all’implementazione in ambito clinico rimane dipendente da fattori che vanno oltre la quantità e la qualità dell’evidenza della ricerca. La revisione sottolinea la necessità di monitorare con attenzione, valutare criticamente e partecipare attivamente alla letteratura sulla ricerca clinica e allo sviluppo di linee guida.

 

Camminare allontana il pericolo di morte

Association of Daily Step Count and Step Intensity With Mortality Among US Adults

JAMA. 2020; 323(12):1151-1160.

Domanda: Qual è la relazione tra il conteggio dei passi giornalieri e l’intensità dei passi con la mortalità tra gli adulti statunitensi?

Risultati: In questo studio osservazionale che comprendeva 4840 partecipanti, un numero maggiore di passi al giorno è stato associato in modo significativo a una minore mortalità totale (rapporto di pericolo corretto per 8000 passi/giorno contro 4000 passi/giorno, 0,49). Non c’è stata un’associazione significativa tra l’intensità dei passi e la mortalità per tutte le cause.

Significato: Un numero maggiore di passi al giorno è stato associato a un minore rischio di mortalità per cause naturali.

In questo periodo dell’anno si fanno sempre programmi per migliorare la nostra vita in quello che sta per arrivare. Questa ricerca ci fornisce l’opportunità di fare una scelta importante e significativa per il nostro benessere. E’ gratuita e alla portata di tutti. Si tratta di camminare, attività che molti di noi svolgono in maniera estremamente limitata. Non importa la velocità, per ottenere dei benefici è sufficiente muoversi con il nostro passo, bisogna però farne 8.000 al giorno per ottenere questo risultato positivo che ci farà vivere meglio e più a lungo.

Spedizione invernale al K2

La spedizione invernale al K2 ha raggiunto il Campo Base con due giorni di anticipo. La marcia di avvicinamento è stata completata,
@sergi_mingote  e i suoi compagni si preparano a resistere a gennaio e a parte di febbraio.

Anche l’italiana Tamara Lunger tenta il #K2. In caso di successo, sarebbe la prima donna ad arrivare in vetta di un ottomila in inverno in una prima salita e sulla stessa montagna in due stagioni diverse http://bit.ly/3rrKOxI

http://bit.ly/3rrKOxI#K2winterexpedition2021

Auguri di Buon Anno alla Psicologia dello Sport

La psicologia dello sport ha fatto molta strada da quando agli inizi degli anni ’60, nel periodo 1959-1963  venivano pubblicati 300 articoli. Continuiamo a pensare che sia una disciplina giovane ma sarebbe meglio iniziare a pensare che al contrario è una parte della psicologia ormai bene affermata e al suo interno molto differenziata.

Basti pensare che accanto alla classica distinzione fra psicologia dello sport e psicologia dell’esercizio, si sono affermate diverse altre aree come era già stato evidenziato da Robert Singer nella relazione introduttiva al Congresso Mondiale dell’ISSP a Lisbona nel 1993.

D’altra parte sono almeno 10 le riviste di psicologia dello sport e ogni anno vengono pubblicati in tutto il mondo decine di libri di psicologia dello sport.

La psicologia dello sport gode di buona salute e offre ormai le stesse opportunità che si possono trovare nelle altre aree della psicologia. Inoltre, è molto considerata da atleti e allenatori che ne comprendono la funzione.

Quindi mia cara Psicologia dello Sport ti auguro un prosperoso 2021!

 

 

 

Il collasso collettivo della Juventus

Juventus-Fiorentina si è conclusa ieri sera 0-3. Un risultato totalmente inaspettato e non spiegabile solo a causa dell’espulsione di Cuadrado o dalla sfortuna. In psicologia dello sport ciò che è accaduto è chiamato collasso collettivo.

Questo fenomeno si verifica quando in una squadra la maggior parte dei giocatori improvvisamente gioca al di sotto del suo livello di abilità pur avendo avuto un inizio favorevole della partita oppure performa sin dall’inizio al di sotto delle aspettative.

Studiando gli sport di squadra in Svezia, Apitzsch [2019] ha rilevato dalle dichiarazioni di 146 giocatori e 15 allenatori di élite che il 70,8% dichiarava di avere vissuto un’esperienza di questo tipo almeno una volta durante il campionato e in prevalenza giocando fuori casa.

Questo fenomeno è principalmente attribuibile a una comunicazione insufficiente e negativa, alla non accettazione del ruolo in campo e a un contagio emotivo negativo tra i giocatori durante la partita. Una specie di pigrizia collettiva che ha impedito alla Juventus d’impegnarsi al 100%, determinata da una perdita di motivazione dovuta alla percezione di giocare contro un avversario più debole e che invece aveva preparato al meglio la partita e dimostrando sul campo il proprio valore.

Nel calcio gli episodi più clamorosi di collasso collettivo sono accaduti durante la semifinale della Coppa del Mondo del 2014 svoltasi in Brasile, dove la nazionale brasiliana perse 7-1 contro la Germania e nel 2005 durante la finale di Champions League Milan-Liverpool svoltasi a Istanbul, quando la squadra italiana perse la partita dopo avere concluso il primo tempo in vantaggio di 3-0.

 

Buon Natale

Il mio regalo di NATALE 

viene dalle parole di Billie Jean King:

Continuate a imparare, continuate a imparare come imparare

e siate le persone che risolvono i problemi

In gara, sei consapevole dei tuoi pensieri?

Spesso gli atleti non sono consapevoli dell’importanza dei loro pensieri durante una gara.

A mio avviso compiono questi errori:

  • Confondono avere rispetto per l’avversario/a con l’averne paura
  • Hanno una visione di se stessi come atleti poco globale e hanno il mito della forma fisica e tecnica
  • Non pensano che l’avversario/a probabilmente vive la loro stessa situazione
  • Non reggono mentalmente i loro risultati positivi anziché trarne beneficio per quelli successivi
  • Non capiscono che trovarsi in difficoltà è normale e pensano che non dovrebbe accadere
  • Pensano “Ma lui/lei è un campione” e non che si è allenato/a meglio di loro

 

Esprimi i tuoi sogni

 Esprimi i tuoi sogni. Ti aiuteremo a realizzarli 

CEI Consulting collabora con organizzazioni e atleti che vogliono valorizzare il fattore umano nel raggiungimento di prestazioni eccellenti,  perché la differenza tra vincere e perdere consiste nel  controllo efficace delle emozioni e nel restare concentrati solo sulla prestazione.    

CEI Consulting aiuta gli atleti a:

  • Identificare i punti di forza e di debolezza della loro concentrazione attraverso un sistema innovativo per la valutazione della prestazione sportiva. 
  • Identificare le proprie abilità comparandole con quelle dei migliori atleti al mondo.
  • Sviluppare un programma di coaching mentale per l’alto livello allo scopo di ottenere le prestazioni migliori. 
  • Sviluppare una mentalità vincente.

CEI Consulting utilizza The Athlete’s Mental Edge, un esclusivo sistema per lo sviluppo dello della prestazione già usato da campioni olimpici e squadre professionistiche. E’ il risultato di 30 anni di ricerche svolte in USA, Canada, Europa e Australia nello sport di livello assoluto. 

CEI Consulting si serve di un programma di valutazione e di allenamento mentale svolto sui seguenti temi:

  1. I tuoi obiettivi 
  • Come stabilire gli obiettivi
  • Come s’impegna l’atleta tenace
  • L’atteggiamento mentale corretto durante l’allenamento
  • L’attenzione: sulla prestazione e non sul risultato
  • I principali errori degli atleti
  1. La gestione dello stress agonistico
  • A cosa serve rilassarsi 
  • Strategie per ottenere un livello di attivazione pre-gara ottimale
  • Come imparare a rilassarsi e come raggiungere l’attivazione necessaria
  • Come gestire la tensione psicologica e la fatica durante le gare
  1. La  concentrazione
  • A cosa prestare attenzione nel tuo sport
  • I tuoi punti di forza e di debolezza nella concentrazione
  • Il recupero della concentrazione dopo un errore e nelle fasi decisive della gara
  • Esercizi per migliorare l’attenzione in allenamento e in gara
  1. La tenacia
  • Sei pronto a gareggiare al tuo meglio?
  • Hai un piano per contrastare la fatica e restare fiduciosi?
  • Di cosa sei preoccupato?
  • Come trasformare la paura in un vantaggio competitivo
  1. La pianificazione della competizione
  • Come restare nella tua zona di attivazione ottimale pre-gara
  • Un’ora prima della gara: che cosa e come fare, al via sei pronto?
  • I tuoi pensieri e i d’animo prima, durante e dopo la gara
  • Cosa fare durante la giornata di gara 

Il caso Giampaolo: serve cambiare allenatore?

Una ricerca ha utilizzato i dati della Serie A nelle stagioni dal 2007-2008 al 2016-2017 analizzando i risultati della squadre dopo un cambio di allenatore [Argentieri, Canova e Manera, 2019].

Da questa analisi e coerentemente con la letteratura disponibile emerge che la sostituzione dell’allenatore non è utile per influenzare le prestazioni della squadra e, quindi, non ha alcun effetto significativo sui risultati della squadra. Non si evidenzia alcun impatto a lungo termine significativo del cambiamento di allenatore. Nei casi in cui è stato rilevato un impatto positivo del turnover ciò è avvenuto solo nel brevissimo termine, principalmente guidato da un aumento della motivazione e dell’impegno dei calciatori determinato dallo shock emotivo determinato dal cambiamento, che così contribuisce a una striscia di risultati positivi. Con il passare del tempo, però, questo effetto scompare e, di fatto, si rivela negativo. Questi dati sono analoghi a quelli evidenziati in relazione al cambio di allenatore nel basket (NBA), calcio inglese e hockey su ghiaccio (NHL).

Alcune considerazioni derivano però dalle esperienze professionali e riguardano i seguenti punti.

  1. Le squadre che cambiano frequentemente allenatore non sono squadre di successo e questo risultato negativo sarebbe favorito da un turnover troppo frequente.
  2. Eventuale incompetenza reale dell’allenatore e, pertanto, gli insuccessi della squadra sono determinati dalla non sufficiente competenza del tecnico.
  3. L’allenatore è stato sacrificato come capro espiatorio, altre sono le cause che hanno determinato i conflitti e, in tal modo, i dirigenti della società sportiva, addossando le colpe al tecnico, si servono del metodo più semplice per risolvere i problemi della squadra.

 

Qual è la tua parola dell’anno

In molti hanno proposto diverse parole per definire il 2020. La maggior parte delle scelte riguardano quanto è accaduto e si riferiscono alla pandemia che ci ha colpiti. le più scelte anche sulla base delle parole ricercate sul web sono: Lockdown scelta dal Collins Dictionary, Pandemia dal Merriam Webster mentre per il Cambridge Dictionary è Quarantena e per l’Oxford Language non è possibile sceglierne solo una.

Personalmente mi trovo d’accordo con Arianna Huffington nello scegliere Resilienza come parola dell’anno. Ha scritto:

“La ragione per cui “resilienza” è la mia parola dell’anno è che, a differenza della quarantena e del coronavirus e della distanziamento sociale, la resilienza è l’unica che sarà altrettanto rilevante quando la pandemia sarà finita. La resilienza è la qualità che è stata richiamata in noi da tutte le sfide del 2020. Ed è anche la qualità che ci porterà avanti nel 2021.

Si parla spesso di resilienza – anche nella definizione del dizionario di Oxford – in termini di navigazione o semplicemente di superamento delle sfide. Ma la parte fondamentale della resilienza non consiste nel rimbalzare indietro, ma nel rimbalzare in avanti. Si tratta di usare le avversità come catalizzatore per migliorare e diventare più forti”.