Archivio mensile per ottobre, 2015

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Ti assumi le tue responsabilità?

TAKE YOUR RESPONSIBILITY

Tre domande chiave per sapere se sei responsabile delle tue prestazioni:

  • Ti assumi la responsabilità ci ciò che fai o cerchi alibi?
  • Sei sicuro d’impegnare tutto te stesso o metti solo una parte di te?
  • Ti impegni nel tempo in modo intenso o il tuo impegno è discontinuo?
Identifica delle situazioni della tua vita in cui ti sei sentito responsabile delle tue prestazioni e altre in cui non lo sei stato e ti sei danneggiato.

I benefici del movimento per gli adulti di ogni età

 Siate Attivi, Meno Seduti, Costruite la Forza, Migliorate l’Equilibrio

Cominciate da Ora

L’inverno sta per iniziare: manteniamo i bambini piccoli attivi anche al chiuso

Gli insegnanti dei bambini temono spesso quei giorni in cui il tempo è brutto e i bambini non possono andare all’aperto a giocare. Ma i bambini devono avere tempi attivi ogni giorno per spendere energia, imparare cose nuove ed essere sani. Per fortuna, il gioco attivo può essere praticato all’interno così come all’esterno. Con un po’ di fantasia e creatività, gli insegnanti possono organizzare attività che permettono di servirsi del corpo nella sua globalità e bruciare energia, ma può essere fatto in casa. Ecco alcune idee da provare:

  • Ascoltare musica e ballare. Spostare i mobili se si ha bisogno di fare più spazio per i bambini. Cercare le loro canzoni preferite.
  • Dare ai bambini una sciarpa, nastro o alcuni striscioni di carta per muoversi a tempo di musica. Incoraggiarli a trovare tanti modi diversi per spostare la sciarpa o il nastro a loro piacere.
  • Incoraggiare i bambini a vestirsi come un personaggio preferito di un libro e a recitarne la storia.
  • Pianificare un periodo di tempo per effettuare semplici esercizi con i bambini. Gli esercizi possono essere svolti con la musica.
  • Fingere di pattinare sul ghiaccio indossando solo le calze su un pavimento liscio.
  • Fingere di essere gli animali, emettendo i loro suoni e movimenti.
  • Impostare un gioco di basket al coperto con palle di giornale gettato in un cesto della biancheria o scatola di cartone
  • Accumulare vecchie coperte e cuscini morbidi per praticare l’arrampicata indoor

Il gioco attivo è una parte essenziale della vita dei bambini piccoli. I programmi di assistenza all’infanzia efficaci dovrebbero fornire ai bambini modi di essere attivi all’interno così come avviene all’esterno. Con l’immaginazione e la creatività, si possono trovare  altre idee divertenti per sviluppare il gioco attivo.

(Alcuni suggerimenti tratti da eXtension.org)

La formazione in psicologia dello sport

Spesso mi viene chiesto cosa deve sapere fare uno psicologo per definirsi esperto in psicologia dello sport. Allora propongo un elenco di conoscenze e abilità che dovrebbe conoscere e le persone mi guardano stupite come se dovesse essere più facile e invece gli complico la vita mettendo in luce la complessità e le tante sfaccettature di questo lavoro. Altre volte dico più semplicemente di ritornare quando saranno in grado di citare almeno 10 nomi di esperti in psicologia dello sport e di raccontare cosa propongono.

Tutti pensano di essere in grado di lavorare in psicologia dello sport:

  • dai motivatori che conoscono a malapena alcuni aspetti della psicologia,
  • agli allenatori che si sentono psicologi,
  • agli psicologi che non hanno voglia di investire in una formazione specifica.

Viviamo in una giungla professionale in cui chiunque può fare tutto ma dobbiamo resistere alla superficialità dilagante nel nostro paese e costruire, invece, una professionalità che abbia solide basi scientifiche e sia collegata a quanto viene svolto nel mondo. A questo riguardo, l’American Psychological Association ha proposto sul sito della Div 47 relativo alla Psicologia dello sport e dell’esercizio un breve questionario per valutare se stessi e prepararsi a un futuro in questo settore, leggetelo e capirete cosa serve per svolgere questo lavoro con competenza.

Per informazioni ulteriori sul ruolo professionale dello psicologo dello sport non esitate a contattarmi.

La danza sui teli appesa tra due cime

La depressione di Serena Williams

La depressione di cui sta soffrendo Serena Williams si aggiunge a quella che hanno avuto molte altre stelle del mondo dello sport fra cui Lindsey Vonn, Ian Thorpe, Gianluigi Buffon. Due aspetti vanno tenuti in grande considerazione quando parliamo di depressione nello sport. Il primo,  la psicopatologia prodotta da nevrosi e comportamenti instabili è poco frequente tra gli atleti di alto livello, perché lo sport è già una sorta di vaccino contro questo tipo di manifestazioni. L’avere imparato a vivere situazioni emotive molto intense e talora estreme, nonché il loro ripetersi in modo continuo nel corso degli anni con esiti spesso vincenti, ha permesso all’atleta di sviluppare un’elevata stima di sé. Accanto a questo lato positivo derivato dall’esposizione continua allo stress agonistico e dalla scoperta positiva di saperlo affrontare, vi è  un altro aspetto che può invece aumentare il rischio di depressione e corrisponde alla scelta di fare dipendere la propria vita dal raggiungimento dei risultati sportivi. Così in caso d’insuccesso, a essere messo in discussione è il proprio valore come persona. Un fallimento che può portare a una depressione molto grave e in casi limite al suicidio. Non è un caso che Serena Williams avesse già sofferto in precedenza di depressione quando aveva dovuto smettere di giocare a causa di due problemi di salute. In un caso, si tagliò un piede con i vetri di un bicchiere, subendo due interventi chirurgici e così ha descritto il suo stato d’animo di quel periodo: “Specialmente quando ho avuto la seconda operazione (al mio piede), ero veramente depressa, piangevo tutto il tempo. Non volevo farmi vedere”. Nel 2011 soffrì anche di un problema polmonare e venne ricoverata in ospedale e operata. Quando rientrò in campo disse che non sapeva cosa aspettarsi, non voleva avere fretta e sperava che sarebbe ritornata a giocare come sapeva.  La sconfitta con Roberta Vinci, dopo un’annata trionfale, è stata lo stimolo che l’ha nuovamente messa in questa condizione di sofferenza. Se avesse vinto il torneo sarebbe diventata la prima tennista dopo quasi 30 anni a vincere nuovamente il Grande Slam, risultato raggiunto in precedenza solo da altre tre tenniste. Serena Williams si è portato questo macigno di aspettative per tutta la durata degli US Open, poi non l’ha più retto ed è crollata. Continuava a ripetere “Non sento la pressione”, come fosse un mantra che può cancellare la verità mentre invece questo approccio mentale le ha permesso solo di posticipare il suo dramma. Meglio avrebbe fatto ad accettare la paura di non riuscire a vincere nonostante sia attualmente la più brava. Non è facile ragionare in questo modo, quando il mondo pensa che devi vincere e non considera nessun altro risultato. In quei momenti non si hanno vie di fuga perché gli altri ti spingono con entusiasmo verso il baratro; l’unica alternativa sarebbe dovuta nascere da lei stessa: accettare che perdere era una possibile soluzione e che sarebbe potuto capitare. Se si vive nella convinzione che non si può perdere, che si deve sempre corrispondere alle aspettative degli altri e alle richieste del proprio Ego smisurato, quando invece la sconfitta si presenta, non si hanno strumenti per comprendere come questo evento sia potuto accadere e questo genera depressione per non avere saputo affrontare quella situazione con successo. La depressione inizia in quel momento con il disprezzo verso di sé. Mi auguro che Serena Williams si affidi a un bravo psicoterapeuta, che l’aiuti a capirsi e a confrontarsi con se stessa in modo più costruttivo.

Il mental coaching nel Tennis

Il mental coaching nel Tennis

 Offerta di 2 Webinars di psicologia dello sport sul Tennis

La gestione degli errori nel Tennis

 Relatore: Alberto Cei

Data: 21 ottobre, ore 19.00-20.15

Durata: 75 minuti

Programma: Questo webinar è dedicato ai tennisti che sanno quanto è dura non spaccare la racchetta dopo l’ennesimo stupido errore e che vogliono migliorare il loro self-control proprio in questi momenti.

La forza di ogni tennista consiste nel giocare al meglio delle proprie capacità.Questo è ciò che conta:

  • Giocare come sai
  • Impegnarti al massimo su ogni palla

Solo alla fine della partita farai conti e si vedrà chi ha vinto. Pensare al risultato del set o del game serve solo ad aumentare il proprio stress agonistico e a perdere più punti ancora. “Il tennis lo ha inventato il diavolo” ha detto Adriano Panatta perché ti spinge in errore, a  pensare, ad esempio, che oggi giochi proprio bene e … di colpo cominci a sbagliare; oppure che vuoi fargliela pagare al tuo avversario con quelle pallette che ti mette sempre lì … e così ti arrabbi e non ne prendi più nessuna. O ancora che vuoi tirare forte la prima, vuoi osare … e ti trovi ad avere difficoltà sulle seconde. Lo stesso ha detto la Pennetta dopo la vittoria con la Williams: “pensavo solo a correre e a buttare la palla dall’altra parte”.

Il webinar è rivolto ai tennisti, ai maestri di tennis, agli psicologi a tutti coloro che amano questo sport bellissimo e così difficile.

Partecipando si acquisiranno competenze su:

  • L’errore come parte integrante della partita
  • Accettare che vi sono momenti difficili in ogni partita
  • Conoscere se stessi: in quali situazione commetto più errori
  • Come valorizzare il momento positivo di gioco
  • Come uscire da un momento di gioco negativo
  • Strategie e tecniche psicologiche per aumentare il proprio self-control

Per corrispondere meglio alle vostre esigenze, inviate tre domande su questo tema a cui vorreste trovare una risposta durante il webinar vi risponderemo.

Riceverai una e-mail di conferma entro 24 ore.

 

La concentrazione nel tennis

Relatore: Alberto Cei

Data: 4 novembre, ore 19.00-20.15

Durata: 75 minuti

Programma: Questo webinar è dedicato ai tennisti che vogliono migliorare la loro concentrazione durante i game, riducendo i momenti di passività nel gioco e le azioni dettate solo dalla loro impulsività.

Per ogni tennista è necessario sapere riconoscere a cosa presta attenzione durante la partita. Pensa come giocare o a fare i punti? Pensa a correre e a buttare la palla dall’altra parte o pensa che il suo avversario è fortunato? Pensa che oggi è una giornata storta o ragiona, anche semplicemente ma ragiona. Tu che tennista sei?

Per essere concentrati durante gli scambi di gioco è necessario predisporsi a questo impegno durante le pause di gioco. E’ necessario possedere una routine stabile ed efficace che permetta al tennista di essere pronto nel momento del servizio o della risposta. Le pause più lunghe quando si è seduti rappresentano un altro momento importante per ridurre le tensioni mentali dannose, sostituendole con un atteggiamento che predispone al gioco. Verranno discusse le tecniche mentali che possono essere utilizzate in quei momenti per mantenere o ricostruire se necessario una condizione emotiva che valorizzi le proprie capacità di tennista.

Il webinar è rivolto ai tennisti, ai maestri di tennis, agli psicologi e a tutti coloro che amano questo sport bellissimo e così difficile.

Partecipando si acquisiranno competenze su:

  • Riconoscere a cosa si presta attenzione durante la partita
  • Coraggio, umiltà e tenacia sono abilità mentali decisive per restare concentrati sul gioco
  • Come predisporsi a essere attenti durante le pause tra i game
  • Come visualizzare le proprie azioni
  • Gli esercizi di mindfulness per restare concentrati sul presente

Per corrispondere meglio alle vostre esigenze, inviate tre domande su questo tema a cui vorreste trovare una risposta durante il webinar vi risponderemo.