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L’attività fisica come segno vitale di base

La necessità di condurre uno stile di vita fisicamente attivo è così importante che negli US 50 associazioni scientifiche, accademiche e professionali hanno inviato una lettera a Barack Obama per sostenere l’urgenza di interventi in questo campo per prevenire il diabete, l’obesità, i problemi cardiocircolatori e alle ossa e altre condizioni croniche. La lettera prende in considerazione alcune questioni strategiche quali:

  • Programmi di educazione pubblica per assicurare che tutti gli americani comprendano i benefici di stile di vita salutari e come utilizzare le opzioni che gli vengono proposte;
  • Educazione professionale, in modo che i professionisti della salute considerino l’attività fisica come un segno vitale alla stregua dei livelli pressione del sangue e del colesterolo, così da essere monitorati e tracciati con regolarità;
  • Electronic Medical Records che includano i campi dell’attività fisica … così da potere facilmente iniziare a registrare l’esercizio come segno vitale;
  • Curricula della scuola medica che forniscano a tutti i medici un’adeguata conoscenza di come parlare con i pazienti in relazione a uno stile di vita salutare;
  • Incremento delle opportunità offerte alla popolazione di praticare esercizi e attività fisica, con particolare riguardo alle disuguaglianze e altre barriere.

Promuovere il benessere con semplici azioni

Per promuovere il proprio benessere nel 2014 bisogna praticare alcune semplici azioni, ognuna delle quali permette di ridurre lo stress quotidiano e di aumentare il proprio self-control. Sono attività che non richiedono particolari qualità per essere praticate, l’unica abilità richiesta consiste nel ritenere importante il perseguimento della propria salute e benessere.

Rilassarsi – E’ un’attività che può essere svolta per 10 minuti su base quotidiana. Esistono tecniche di rilassamento che possono essere svolte in qualsiasi luogo così da permettere di ridurre lo stress in qualsiasi momento della giornata.

Meditare – Non bisogna andare per forza da un maestro zen per imparare a meditare, si può cominciare ad esempio immaginando per qualche minuto di essere nel proprio posto preferito e lo si può fare al termine del rilassamento.

Fare attività fisica – E’ necessario camminare almeno 30 minuti ogni giorno, non si diventerà atleti ma il vostro corpo ringrazierà.

Stare con le persone che si amano – Una positiva vita sociale è altrettanto importante e il contatto con le persone amate è indispensabile per condividere le esperienze positive e sentirsi sostenuti nei momenti di difficoltà.

Leggere – Dedicare tempo alla lettura di romanzi, novelle e poesie è un nutrimento dell’anima da non sottovalutare, quindi spegnamo internet e cellulare e leggiamo ogni volta che è possibile anche solo qualche pagina.

 

 

Attività fisica e salute

L’esercizio fisico dovrebbe essere prescritto dal medico (http://sante.lefigaro.fr/actualite/2012/11/01/19384-lexercice-physique-devrait-etre-prescrit-sur-ordonnance). E’ quanto propone in Francia Jacques Bazex, medico dell’Academie de médecine, in vista del programma a favore dell’attività fisica che il ministero della salute sta per realizzare. Sport prescritto come gli antibiotici, l’aspirina o gli antidepressivi.  Per  alcune categorie sociali svantaggiate dovrebbe essere pagato dallo Stato.
Secondo la rivista Lancet la sedentarietà sarebbe responsabile di un decesso su 10; è mortale tanto quanto il tabacco: 5,30 milioni nel mondo. (http://en.wikinews.org/wiki/The_Lancet_study_suggests_inactivity_now_as_deadly_as_smoking).
Mentre qui non se ne parla in nessuna proposta politica dei partiti, gli altri vanno avanti con idee e programmi concreti. Neanche nessun giornale ha riportato questa notizia, che ho ripreso da Carlo Nesti: http://www.torinogranata.it/?action=read&idnotizia=33924

 

Camminare e andare in bici deve diventare la norma

“Camminare e andare in bicicletta dovrebbe diventare la norma per gli spostamenti brevi, piuttosto che alla guida di un auto, lo ha raccomandato il ministero della salute del governo, nel tentativo di affrontare un’epidemia nazionale di inattività e obesità, che è attualmente all’origine di danni tanto quanto il fumo.
… l’Istituto Nazionale per la Salute e l’Eccellenza Clinica (NICE) esorta  enti locali, organismi sanitari, luoghi di lavoro e scuole a fare tutto il possibile per assistere le persone nel realizzare il viaggio attivo.

La relazione rileva che quasi due terzi degli uomini e quasi i tre quarti delle donne in Inghilterra non sono sufficientemente attive per mantenere la loro salute …

Questo costituisce un importante problema di salute pubblica e andare a piedi e in bicicletta rappresenta la soluzione chiave, ha detto il dottor Harry Rutter, esperto del Ministero della Salute…

“Solo una minoranza di persone in Inghilterra svolgono la quantità di attività fisica necessaria per migliorare la loro salute”, ha detto. “Questo crea un peso enorme e spesso invisibile della malattia e riduce la qualità della vita, ma la maggior parte delle persone sembrano non essere a conoscenza dell’importanza di questo problema. Nella popolazione la mancanza di attività fisica determina grosso modo lo stesso livello di problemi di salute provocati dal fumo.

“Noi tutti affrontiamo ostacoli per cambiare i nostri stili di vita e molti di noi sentono che non hanno il tempo o la voglia di aggiungere una regolare attività fisica alla nostra vita. Ma andare a piedi e in bicicletta – al lavoro, a scuola, a fare la spesa o altrove – può fare una differenza enorme. E l’occasione per fare diventare queste attività parte della normalità quotidiana. ”

Le 126 pagine del rapporto, forniscono raccomandazioni per molte istituzioni pubbliche e private …

Esorta le autorità locali a elaborare un coerente piano a lungo termine per stimolare il viaggio attivo da porre al centro di ogni politica, evitando i frammentari sforzi esemplificati dalle piste ciclabili … Le scuole sono invitate a fornire parcheggio custodito per biciclette e a introdurre “l’autobus a piedi” in cui gli alunni vanno a piedi a e dalla scuola …

Gli autori del rapporto affermano di essere consapevoli dell’ambizione del loro piano, con la media degli inglesi che va a piedi o in bicicletta 80 miglia meno all’anno  rispetto a una decina di anni fa, e la percentuale di spostamenti in bicicletta del 2%, contro il 26 % per i Paesi Bassi e il 19% in Danimarca.

(di Peter Walker, The Guardian)

Per i politici lo sport non di attualità

Aumentare almeno del 10% il numero di persone che conducono uno stile di vita fisicamente attivo dovrebbe essere parte integrante di qualsiasi progetto di governo, quando ne parleremo anche noi?

Leggi l’articolo su: http://www.huffingtonpost.it/alberto-cei/per-i-politici-lo-sport-n_b_2245751.html?utm_hp_ref=italy

Piramide dell’attività fisica

(Adnkronos Salute) – Gioco 7 giorni su 7, bici e nuoto massimo 5 volte a settimana, danza e calcetto 2 o 3. A fissare le ‘dosi’ ideali per ogni sport è la Piramide dell’attività fisica presentata al congresso ‘Milanopediatria’, in corso da oggi a domenica nel capoluogo lombardo. Sulla falsa riga della ormai nota Piramide alimentare, i medici nei bimbi hanno pensato di mutuare lo schema anche per l’esercizio fisico. Quale scegliere? Quando farlo? E per quanto? La nuova Piramide, organizzata in 4 gradini, risponde proprio a queste domande. Aiutando i genitori a orientarsi e a dettare regole ‘doc’ ai propri figli.

“I suggerimenti indicati si sono dimostrati efficaci, a tutto vantaggio dello stato di salute – assicura Marcello Giovannini, presidente di ‘Milanopediatria’ – Si è visto infatti che un’ora di cammino comporta un dispendio energetico quasi 3 volte superiore a quello ottenibile passando lo stesso tempo a guardare la Tv, con un importante incremento del rapporto tra ossidazione dei grassi e ossidazione dei carboidrati”.

Alla base della piramide, dunque, c’è l’attività fisica da eseguire tutti i giorni. Vale a dire “passeggiare col cane, fare le scale a piedi, aiutare la mamma nei lavori domestici, giocare con gli amici”, elencano i pediatri. Insomma, muoversi senza limiti particolari. “L’esercizio fisico non programmato, infatti, sembrerebbe in grado non solo di consentire un aumento di spesa legato al movimento, ma potrebbe favorire uno stile di vita più attivo. Le tentazioni di attività sedentarie (televisione, videogiochi) e di eccedere con i fuori-pasto sono molto più forti al chiuso che all’aperto”.

Il secondo gradino della Piramide dello sport riporta invece l’attività fisica da eseguire 3/5 volte alla settimana, e cioè “gli esercizi aerobici come andare in bicicletta, camminare velocemente, correre, pattinare, nuotare” per il tempo desiderato. “Sono gli esercizi più indicati – precisano i pediatri – perché inducono una maggiore ossidazione di lipidi. In particolare, bicicletta e nuoto sono consigliati in special modo se la massa ponderale è elevata e sono prevedibili traumatismi articolari favoriti dall’esercizio”.

Salendo lungo la Piramide, il terzo gradino è quello dedicato all’attività fisica programmata da eseguire 2/3 volte alla settimana, 50 minuti per volta. In questo caso gli sport più adatti sono “le arti marziali, la danza, un’ora di tennis oppure di calcetto o di pallavolo. Nel scegliere il tipo di esercizio fisico programmato è preferibile un’attività di gruppo – suggeriscono i medici – possibilmente con coetanei con gli stessi problemi di peso, perché i bambini e soprattutto gli adolescenti obesi si sentano meno inibiti nell’effettuare queste attività di gruppo. L’approccio all’attività sportiva deve essere inoltre calibrato alle possibilità reali del bambino e attuato in modo progressivo”.

Infine, la punta della piramide che rappresenta lo spazio da dedicare alla televisione e ai videogiochi: pochissimo. L’invito dei pediatri è “cercare di stare seduto meno di un’ora”.

I giovani stanno poco all’aria aperta

Spesso i paesi del Nord-Europa mi colpiscono per le domande semplici e dirette che pongono, nonché per le soluzioni che trovano. Questa volta in Gran Bretagna si sono posti la domanda: Quanto spesso i tuoi bambini giocano all’aria aperta? Più o meno di quando eri bambino? Le tua paure di sicurezza ti fanno tenere i tuoi figli in casa? I tagli del governo hanno ridotto le opportunità di fare sport vicino a casa?

Insomma ci si pone il problema della necessità di aumentare il tempo in cui i giovani passano all’aria aperta e in ambiente naturale perché lo si considera  come necessario al loro benessere e  allo sviluppo dell’autonomia personale. Pertanto si auspica che gli adulti siano sempre più consapevoli di questa necessità e agiscano di conseguenza. Intanto, in Gran Bretagna questa settimana è stata lanciata la Campagna dell’Amore per il Gioco all’Aria Aperta (http://loveoutdoorplay.net/).

Noi stiamo ancora discutendo da anni se aumentare le ore di educazione a scuola senza giungere a una soluzione, quando le avremo inserite … forse qualcuno si porrà questa ulteriore domanda e cioè che bisogna fare qualcosa in più poiché non sono sufficienti … a questo punto passeranno altri anni e, forse, ne usufruiranno i nostri nipoti … quelli che nel frattempo non sono andati a vivere in un altro paese.

 

I benefici sulla salute dell’attività fisica

Settembre è il mese che coincide con il momento in cui si rinnova l’iscrizione ai centri sportivi o ci si avvicina per la prima. La crisi economica ha ridotto a molti la possibilità di continuare in questa abitudine positiva. Sono, infatti, 4.500.00 gli italiani che dichiarano di non riuscire ad affrontare questa spesa. Ciò nonostante svolgere una regolare attività fisica è un fattore essenziale per restare in salute, molti lo sanno e si sono organizzati per svolgerla a casa, riducendo così i costi e risparmiando tempo. A sostegno di questo impegno individuale  e per conoscenza di molti altri che ancora non ne sono consapevoli riporto quali sono i benefici per la salute che ottengono coloro che conducono uno stile di vita fisicamente attivo:
  • Riduzione del rischio di malattie cardiovascolari.
  • Prevenzione e/o ritardo di sviluppo di ipertensione arteriosa e suo miglioramento.
  • Controllo della pressione arteriosa nei soggetti che soffrono di pressione alta.
  • Buona  funzione cardio-polmonare.
  • Mantenimento funzioni metaboliche e bassa incidenza di diabete di tipo 2.
  • Maggiore utilizzo dei grassi, che possono aiutare a controllare il peso, riducendo il rischio di obesità.
  • Rischio ridotto di alcuni tumori, come al seno, alla prostata e al colon.
  • Miglioramento della mineralizzazione delle ossa in giovane età, contribuendo alla prevenzione di osteoporosi e fratture in età più avanzata.
  • Miglioramento della digestione e la regolazione del ritmo intestinale.
  • Mantenimento e miglioramento della forza muscolare e la resistenza, con un conseguente aumento della capacità funzionale di svolgere le attività della vita quotidiana.
  • Mantenimento funzioni motorie comprese forza ed equilibrio.
  • Mantenimento funzioni cognitive e riduzione del rischio di depressione e demenza.
  • Livelli di stress inferiori e  relativo miglioramento della qualità del sonno.
  • Miglioramento immagine di sé e dell’autostima e aumento ‘entusiasmo  e ottimismo.
  • Diminuzione assenteismo (assenze per malattia) dal lavoro.
  • Negli anziani: minor rischio di caduta e prevenzione o ritardare delle malattie croniche associate all’invecchiamento.

Salute e benessere: E’ un problema?

E’ di oggi la notizia che il Rapporto trimestrale sulla situazione economica e sociale della Commissione Europea ci attribuisce i primo posto per posti di lavoro persi e riduzione delle entrate delle famiglie. Siamo un paese alle corde come un pugile suonato che qualcuno sostiene per non farlo cadere definitivamente a terra. Siamo un paese in cui non solo c’è poco lavoro e si guadagna poco ma a molti manca anche la salute perché si rovinano con il cibo spazzatura o mangiando quantità eccessive di cibo. Questo fenomeno ha un costo sociale annuo molto elevato, pari a 8,3 miliardi,che corrispondono al 6,7% della spesa pubblica che si perde in cure mediche, in prevalenza per malattie cardiovascolari e diabete, ma anche per dietologi e psicologi (negli Usa il costo dell’obesità per lo Stato tocca il 9% della spesa medica complessiva, 147 miliardi di dollari).  Costo che non potrà che peggiorare: nel 2025  si prevede che il 43% degli adulti sarà obeso. La guerra per la diffusione di una cultura del benessere è possibile farla ma nessuno ne parla. Non ha costi particolari, non richiede accordi fra le parti sociali, non richiede che la situazione economica europea cambi, è indifferente al valore dello spread. Mi chiedo se nessuno, a partire dal ministero della salute, fa nulla perché questo tema non è terreno di scontro politico che è l’arte principale in cui si esercitano i politici o perché anche chi governa a Roma come nelle Regioni non capisce o non è interessato alla salute dei cittadini. Potrebbe anche essere che l’idea di migliorare l’alimentazione e di favorire la diffusione dell’attività fisica sono soluzioni così banali che si ritiene che ogni persona dovrebbe essere capace di trovare da solo la soluzione migliore per sé.

                              LA SITUAZIONE IN ITALIA  (Dati ANSA)

                               Da: www.sportmedicina.com/obesita_pandemia.htm

 

QUANTI SONO GLI OBESI

4 MILIONI DI ADULTI

+25% RISPETTO AL 1994

LE REGIONI PIU’ COLPITE

MOLISE 12.8%

CAMPANIA 11.2%

CHI SONO

MASCHI 9.2%

FEMMINE 8.8%

LA GEOGRAFIA DELL’OBESITA’

NORD 7.8%

CENTRO 7.9%

SUD 10.8%

ISOLE 9.5%

L’ETA’

18-24 ANNI 11.6%

45-54 ANNI 12.4%

55-64 ANNI 14.4%

65-74 ANNI 14.2%

BAMBINI OBESI O SOVRAPPESO

ITALIA 36%

SPAGNA 27&

SVIZZERA 24%

INGHILTERRA 20%

FRANCIA 19%

GERMANIA 14%

 

Le regole per riprendere l’attività fisica

Ripreso il lavoro si comincia nuovamente a pensare a riprendere l’attività fisica che la maggior parte delle persone abbandona durante il periodo estivo. Per chi ha non ha fatto moto, il segreto sta nella gradualità. E’ come se il corpo si destasse dal sonno, per questo motivo non bisogna avere fretta e tanto meno stressarlo con sforzi in questo momento estenuanti. E’ molto meglio iniziare con allenamenti brevi e non intensi. Ciò che conta è la continuità nel tempo dell’attività fisica sia essa corsa, nuoto, bici o altro. Non è importante correre oggi 1 ora ma raggiungere questo obiettivo magari fra due mesi. La gradualità è il principio base da rispettare. Vale per gli adulti che passano dalla condizione di sedentarietà a quella di attività fisica, che devono essere consapevoli che non è importante “fare tanto” la prima settimana per dimostrare a sé e agli altri che in fin dei conti non si era poi così fuori forma ma conta invece continuare a essere ancora attivi dopo sei mesi. Lo stesso concetto vale però anche per gli individui allenati. Ormai lo sport in Italia lo praticano solo più gli adulti da 40  a 60 anni. Non siamo adolescenti, i tempi di recupero sono molto più lenti e il corpo sta invecchiando. Pertanto l’inizio graduale consente all’apparato fisico di riappropriarsi giorno per giorno dei movimenti conosciuti e di raggiungere quell’attivazione specifica per l’attività che si svolge. Questa semplice cosa è la più difficile da fare. Direi anzi che non la fa nessuno, me compreso. Ciò è possibile perché bisognerebbe ragionare ma invece non lo facciamo e ci lasciamo dominare dalla passione. Corriamo o nuotiamo o giochiamo a tennis perché ci piace, spinti dall’amore per il movimento, senza essere obbligati dagli allenatori a seguire un programma ben preciso come invece devono fare gli atleti, e pensando che “tanto ho sempre fatto in questo modo”.  per molti problema non è la prestazione, sappiamo che potremmo allenarci meglio, ma siamo contenti di quello che facciamo. Il problema è l’età che a un certo punto ti chiede il conto e allora se vuoi continuare devi fare come hai sempre saputo che avresti dovuto. Se intraprendi questa strada a qualcuno sembrerai più saggio, ma tu sai che è solo per necessità e non certo per scelta.