Archivio mensile per aprile, 2017

Sport giovanile: problemi e soluzioni

Lo sport giovanile sta diventando un problema e un articolo pubblicato sulla rivista del comitato olimpico americano aiuta a capire quali possono essere le ragioni e le eventuali proposte di soluzioni. Le riporto in una breve sintesi ma l’articolo di Christine M. Brooks (Summer 2016) è certamente più ampio e interessante da leggere.

  • C’è un tasso di abbandono elevato dallo sport in età pediatrica (fra il 2008 e il 2013 vi è stata fra i bambini 6-12 anni una riduzione di 2,5 milioni di praticanti nei sei sport tradizionali).
  • Gli allenatori organizzano, per i giovani, allenamenti con un livello d’intensità mai prima d’ora proposti, e che rappresentano la possibile causa di danni a lungo termine ai giovani atleti (il modello LTAD dovrebbe guidare gli allenatori nella costruzione di allenamenti adeguati allo sviluppo biologico dei bambini).
  • C’è un aumento di obesità infantile e dei problemi di salute successivi (negli USA il 19% e il 31% dei bambini e degli adolescenti sono obesi).
Obiettivi
  • Il principio della piacevolezza si riferisce alla nozione di FLOW di Mihály Csíkszentmihályi, che spiega perché le persone traggono piacere da un’attività. Circa il 40% di atleti in età pediatrica, secondo un’indagine, afferma di avere abbandonato lo sport perché non si divertiva. Scopo dell’allenamento è di allenare gli atleti seguendo step di apprendimento piccoli e gestibili così da permettere di restare nella zona di FLOW. Le ricerche dimostrano che gli allenatori così formati riducono i livelli di ansia dei bambini e aumentano la loro autostima.
  • Il principio d’impegnarsi per migliorare permette di sollecitare gli atleti a impegnarsi per raggiungere il limite superiore del loro potenziale genetico e restare nella zona di FLOW. Se sono fuori dal FLOW, è teoricamente impossibile motivare alla pratica e all’impegno e pertanto i progressi verso lo sviluppo del proprio potenziale genetico non verrà raggiunto.
  • Il principio dell’allenamento appropriato va di pari passo con lo sviluppo e la maturazione del giovane. Il modello LTAD si propone di integrare questi due aspetti con l’appropriata complessità e intensità del comportamento motorio dell’allenamento.
  • Il principio di non determinare danni è alla base dell’allenamento. In US quattro milioni di giovani in età scolare s’infortunano ogni anno mentre fanno sport. La ragione è anche in parte attribuibile allo stress imposto al corpo che è ancora immaturo dal punto di vista della coordinazione e dell’equilibrio.

 

Chi è competitivo

“Portare a termine qualcosa di difficile. Padroneggiare, manipolare o organizzare oggetti fisici, esseri umani o idee. Farlo il più rapidamente e autonomamente possibile. Andare oltre gli ostacoli e mantenere elevati standard. Eccellere per se stessi. Rivaleggiare e superare gli altri. Incrementare la consapevolezza attraverso l’osservazione delle proprie esperienze di successo frutto del proprio talento.” L’ha scritto H.A. Murray nel 1938.

Queste parole le dedico agli atleti che hanno iniziato un nuovo quadriennio olimpico, che possano trovare il loro posto nel mondo dello sport.

Auguri e che la vostra tenacia e dedizione vi siano sempre amiche.

 

 

European Master in Sport & Exercise Psychology

Il European Master in Sport and Exercise Psychology  organizzato dalla University of Thessaly in Grecia è un corso post-laurea con uno staff di docenti di alto livello e provenienti da tutto il mondo. Il programma pone l’enfasi su insegnamenti di qualità elevata e sull’esperienza pratica nell’ambito in rapida crescita della psicologia dello sport e dell’esercizio.

#EarthDay

Domani è la Giornata della Terra

Alleniamoci in mezzo alla Natura

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Selezione psicologo per Arsenal FC

Di seguito il job profile dello psicologo che verrà selezionato nei prossimi giorni per lavorare nel settore giovanile dell’Arsenal FC.

Speriamo che anche da noi le società sportive, non solo nel calcio diventino meno superficiali nell’affrontare le problematiche connesse allo sviluppo dei giovani atleti e di chi è responsabile del loro sviluppo sportivo e umano.

Description

 Arsenal Football Club Academy has for many years been a world leader in its field and is a constantly growing department within the organisation.

The aim of the Arsenal Football Academy is to tailor each individual’s development as a footballer by providing a World Class Development programme. The programme promotes the development of elite training environments to consistently outperform international competition. By placing players at the heart of the programme the aim is to develop and grow future Premier League & World Leading players in an environment which is challenging, developmental and inspirational.

Based at Hale End, the purpose of the role is to work as a Psychologist/Sport Psychologist applying psychological principles within Arsenal FC’s Youth System, alongside all relevant stakeholders to positively influence the environment, its people, and its processes.

Key Responsibilities

  • Work with the Academy Manager and Psychology & Personal Development team to contribute to a person centred environment, moreover, influence at a system, cultural, training, team and individual level.
  • Work to promote the welfare and well-being of the person (player, coach & practitioner) within the academy system
  • Apply the principles of psychology & personal development to improving performance
  • Provide individual psychological support with players & staff to address performance based challenges
  • Work closely with coaches and support staff to practically develop resilience and well-being within the training environment to lead to enhanced performance both on and off the field
  • Engage and deliver an ongoing meaningful Parent/Guardian/Host Family interaction and education curriculum in line with the Parent Strategy
  • Where appropriate identify and facilitate communication methods, to inform and educate athletes, coaches and all staff in the effective use of psychological and personal development support
  • To support, and help drive an agenda of personal development and contribute to a culture of learning within the football environment
  • Contribute to the Wellbeing & Resilience Group (WRG); with supervisory support that monitors all Youth Academy players, identifies key challenges and agrees actions and key responsibilities
  • Maintain a comprehensive record of work conducted with athletes and coaches
  • Participate in ad hoc Academy and First Team projects and or applied research across the organisation as appropriate
  • To compliment Arsenal People Development philosophy and work closely as part of the Psychology & Personal Development team to ensure a one-club approach
  • To deliver a high-quality People Development Programme (psychology, personal development, player care & life skills) at Hale End, to support the development and resilience of our current & future Arsenal players regardless of their sporting success
  • To facilitate extra-ordinary learning experiences for our young (and existing professional) players to learn from, both within and outside the club. Always championing our clubs values
  • To facilitate a variety of personal development sessions throughout the season (where possible within the playing schedule)

Main Job Requirements and Person Specification

Education/Qualifications/Training:

  • Must be qualified to post graduate level in Psychology or Sport Psychology and be BPS and BASES accredited, HCPC registered or working towards HCPC registration as a Psychologist/Sport Psychologist
  • Possess qualifications In counselling, and or counselling skills, and an understanding of the importance of relationships to effective practice

Specific Experience:

  • Ability to work on own initiative, and maintain independence within the environment
  • Experience of working with young people and engaging hard to reach clients
  • Experience of working in a busy, pressurised environment (willingness to work outside 9 to 5 hours when necessary)
  • Extensive experience in the provision of psychological and personal development support to athletes and coaches to improve performance and contribute to a performance environment. This experience should include extensive work with youth teams and their athletes, in particular ages 9-16 year olds

Abilities/Skills/Knowledge:

  • Practical experience of applying psychological knowledge within an elite sport environment
  • Experience and skills in developing resilience in others, and promoting personal well-being and personal development
  • An appreciation of clinical psychology and formulation driven practice and how this can contribute to productive work with athletes and teams
  • Additional knowledge or skills in a range of psychological therapies (e.g. cognitive behavioural therapy, counselling)

Hours of Work

You will be required to work a total of 40 hours per week over 5 days to include evening, weekend and matchday.

Arsenal FC is committed to the principle of equal opportunity and its policies for recruitment, selection, training, development and promotion are designed to ensure that no job applicant receives less favourable treatment on the grounds of race, colour, nationality, religion or belief, sex, sexual orientation, marital status, age, ethnic and national origin, disability or gender reassignment.

Please note, you have until 23:59pm on Thursday 27 April 2017 to apply for this vacancy.

Closing Date: 27/04/2017

30 anni dalla pubblicazione di Mental Training

30 anni fa usciva il mio primo libro di psicologia dello sport. Mental Training illustra un programma di preparazione psicologica organizzato su 8 settimane. Come scrisse nel 1992 John Salmela in The World Sport Psychology Sourcebook: “Mental Training is an original initiative that resembles many of the North American applied sport psychology “how-to” books”. Il libro, infatti, si rivolge agli atleti con l’intenzione di fornire schede per la valutazione di alcune abilità psicologiche di base e del loro comportamento agonistico e d’insegnare competenze mentali relative al goal setting, al rilassamento, all’allenamento ideomotorio e alla concentrazione. E’ un libro pratico e utile anche agli psicologi che vogliono avvicinarsi al mondo sportivo agonistico, fornendo un sistema che permette di programmare il proprio intervento attraverso compiti e abilità da sviluppare settimanalmente. E’ un libro che si basa sulle mie esperienze svolte negli anni precedenti con squadre di pallavolo di club e nazionali. In quegli anni era già presente una letteratura scientifica relativamente vasta in cui si evinceva l’efficacia del mental training per gli atleti di alto livello. In quello che si può considerare il migliore libro di psicologia di quel periodo, Psychological Foundations of Sport a cura di John Silva e Robert Weinberg (1984),  vi era una parte del libro (5 capitoli) centrata sui temi connessi alla gestione dello stress agonistico. Pertanto non fu difficile trovare un fondamento scientifico al programma che avevo sviluppato. Inoltre, in relazione alle durata del programma di 8 settimana, decisi di fare questa scelta poiché Richard Suinn, che per primo aveva introdotto nel 1971 nello sci alpino americano, un programma di gestione dell’ansia agonistica attraverso l’integrazione del rilassamento con l’allenamento ideomotorio (che lui chiamava: ripetizione  visivo-motoria del comportamento) basato su 10 incontri, come fosse una psicoterapia breve. Pensai che fosse necessario un periodo più lungo e mi orientai su un periodo di due mesi

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La funzione indispensabile del riscaldamento

Il blog sul riscaldamento, warm-up, ha suscitato molte conferme da parte di allenatori che riconoscono la difficoltà a fare vivere questa esperienza come la condizione essenziale per mettersi nella propria condizione psicofisica migliore per iniziare una competizione che sia individuale o di squadra.

Riassumiamone la funzione. “Per riscaldamento, s’intendono tutte le misure che, prima di un carico sportivo – d’allenamento o di gara – servono sia a creare uno stato di preparazione psicofisico e cinestesico-coordinativo ottimale, sia alla prevenzione degli infortuni” (Weineck, 2001).

Per riscaldamento si deve quindi intendere un insieme integrato di pensieri, azioni e immagini che si attivano in modo coerente prima della prestazione. Queste routine sono utili in quanto consentono di:

  • spostare l’attenzione da stimoli irrilevanti
  • evitare di pensare alla prestazione da eseguire
  • stabilire un adeguato livello di attivazione fisica e mentale

Sviluppare consapevolezza situazionale negli atleti significa capire “che il prima determina il dopo”

Gli atleti dovrebbero imparare a riconoscere e applicare il seguente concetto:

Il prima determina il dopo

Significa che come ti alleni determina come gareggi, che come fai il riscaldamento permette di mettersi nella propria condizione migliore per fornire un’ottima prestazione, che quello che fai nelle pause di gioco determina come gareggerai nel periodo successivo e così via ognuno può aggiungere gli esempi specifici a seconda dello sport praticato.

In psicologia questo approccio allo sport ha un nome, si chiama consapevolezza situazionale. La maggior parte della ricerca condotta su questo tema si è concentrata sui piloti degli aerei militari e commerciali. Sono persone molto allenate che per accedere a questa funzione hanno superato una selezione molto dura.

La caratteristica principale che li contraddistingue è che durante il volo pensano in anticipo. Sono, quindi, continuamente impegnati nell’immaginare ciò che potrebbe accadere, preparandosi così a rispondere a questi ipotetici eventi.  Mostrano un tipo di pensiero “Cosa se …” Inoltre prima dell’inizio della missione pianificano e discutono di questi aspetti.

Confrontando piloti esperti (6036 ore di volo) e meno esperti (720 ore di volo) si è evidenziato che:

  1. La quantità di tempo pre-volo aumentava in funzione dell’esperienza. I piloti più esperti passavano più tempo a raccogliere informazioni, pianificare e preparare piani specifici in relazione alle condizioni di volo.
  2. I piloti più esperti  erano più focalizzati sulla comprensione e sulla determinazione delle azioni da intraprendere in funzione degli obiettivi.

 

Caro tennista sai come giochi?

Nel tennis è necessario sviluppare un monitoraggio consapevole delle proprie prestazioni. E’ basato sull’analisi della qualità della propria performance in partita, sull’identificazione degli errori e sulle procedure messe in atto per eliminarli. Questa valutazione può essere fornita dal proprio allenatore ma deve essere anche sviluppata dal tennista, anche se giovane. In tal modo, il tennista si aiuta a diventare consapevole della qualità della sua prestazione in una specifica partita, a capire come identificare e correggere gli errori, a stabilire nuovi obiettivi, a concentrarsi sul superamento delle sue debolezze e a monitorare i suoi progressi.

I giovani tennisti devono interpretare i loro fallimenti come opportunità di successo.

A tale riguardo un tennista deve sapere:

  • quali sono i colpi che preferisce
  • dove sbaglia
  • servirsi al meglio del proprio servizio
  • essere rapido negli spostamenti laterali e nello scendere a rete
  • come gioca quando è sotto pressione
  • cosa fa quando deve chiudere un punto, il game o un set
  • come perde i punti
  • come vince i punti
Lo stesso grado di conoscenza deve sviluppare durante in relazione al suo avversario.

 

Seminario: Tirare al bersaglio

Tirare al bersaglio

Le componenti psicologiche nei compiti di mira

Mercoledì 3 maggio 2017 – ore 9-17
Roma, Scuola dello Sport – Centro di Preparazione Olimpica “G. Onesti” Coni  

In molti sport successo e insuccesso dipendono dalla capacità dell’atleta di colpire un bersaglio. In alcuni casi, questo è l’obiettivo unico dell’atleta, come avviene nelle discipline legate al tiro. In altri sport, l’atleta è chiamato a colpire un bersaglio dopo avere superato le misure difensive di un avversario o di una squadra rivale, come nel calcio, nel basket, negli sport di squadra. In altri casi ancora l’avversario è il bersaglio stesso, come avviene ad esempio nella scherma o nel pugilato. In tutti questi sport la prestazione è strettamente legata ad aspetti psicofisiologici, emotivi, comportamentali, sociali e ad abilità mentali che sono oggetto di studio specifico delle discipline psicologiche. Conoscere in profondità questi aspetti permette di fornire agli allenatori e ai tecnici suggerimenti chiari e operativi su come indirizzare e monitorare l’allenamento e agli psicologi strumenti per orientare correttamente e perfezionare il bagaglio delle proprie competenze professionali in ambito sportivo. L’obiettivo del seminario è di fornire a tutti gli interessati gli strumenti per allargare le proprie conoscenze e interagire correttamente nell’interesse dell’atleta e della prestazione che deve esprimere.