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Il riscaldamento mentale dell’atleta

Nella preparazione alla competizione la fase del riscaldamento rappresenta un’opportunità per prepararsi mentalmente all’inizio della gara, dando il tempo agli atleti di concentrarsi sul compito che li attende. È riconosciuto che molti atleti completano una qualche forma di preparazione mentale prima delle gare. Le strategie tipiche includono:

  1. la visualizzazione della prestazione
  2. la ripetizione di parole chiave
  3. la ricerca dell’attivazione ottimale tramite esercizi fisici e tecnici
  4. la rapidità e precisione

COME TI PREPARI ALLA GARA? AL VIA SEI SEMPRE PRONTO?

HAI MAI PENSATO DI EFFETTUARE UNA ROUTINE MENTALE E NON SOLO FISICA?

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Il riscaldamento è fisico e mentale

In relazione al riscaldamento voglio riprendere quanto esprime Jurgen Weineck nel suo libro “L’allenamento ottimale” poiché è un testo noto a tutti gli allenatori (gli psicologi dovrebbero studiarlo). Infatti, illustra chiaramente il ruolo fisico e anche mentale di questa fase dell’allenamento. evidenzia così quanto sia rilevante insegnare ai giovani atleti a utilizzare questa fase di allenamento nel modo adeguato e non semplicemente come esercizi noiosi da effettuare per evitare d’infortunarsi.

“Per riscaldamento s’intendono tutte le misure che, prima di un carico sportivo – d’allenamento o di gara – servono sia a creare uno stato di preparazione psicofisico e cinestesico coordinativo ottimale sia alla prevenzione degli infortuni”.

” Il riscaldamento in sé … può essere passivo, attivo e mentale, oppure realizzato in forma combinata.Nel riscaldamento attivo, l’atleta esegue praticamente gli esercizi o i movimenti, mentre in quello mentale se li rappresenta soltanto … Se viene utilizzato da solo … l’allenamento mentale è poco valido, perché mette in moto solo parzialmente, e spesso con scarsa intensità, i processi di adattamento caratteristici del riscaldamento. Invece, in alcuni sport (ad esempio ginnastica artistica e atletica leggera) se viene combinato con altri metodi di riscaldamento è di grande efficacia”  (p. 547).

“Come si può ricavare da vari lavori vi sono interrelazioni tra riscaldamento, motivazione e l’atteggiamento psichico verso l’attività stessa. Così da un lato, un grado elevato di motivazione e un atteggiamento fortemente orientato verso la prestazione possono rafforzare l’efficacia del riscaldamento – tra l’altro, grazie ai parametri psichici dello stato pre-agara che prepara l’organismo a una prestazione elevata – mentre, dall’altro, un atteggiamento negativo verso di esso ne riduce o elimina totalmente i benefici … il riscaldamento, partendo da una situazione iniziale “neutra”, serve a formare uno stato psichico di disponibilità alla prestazione, evoca uno stato ottimale di eccitazione del sistema nervoso, migliorando così l’atteggiamento verso la prestazione sportiva e la concentrazione su di essa” (p.551).

La funzione indispensabile del riscaldamento

Il blog sul riscaldamento, warm-up, ha suscitato molte conferme da parte di allenatori che riconoscono la difficoltà a fare vivere questa esperienza come la condizione essenziale per mettersi nella propria condizione psicofisica migliore per iniziare una competizione che sia individuale o di squadra.

Riassumiamone la funzione. “Per riscaldamento, s’intendono tutte le misure che, prima di un carico sportivo – d’allenamento o di gara – servono sia a creare uno stato di preparazione psicofisico e cinestesico-coordinativo ottimale, sia alla prevenzione degli infortuni” (Weineck, 2001).

Per riscaldamento si deve quindi intendere un insieme integrato di pensieri, azioni e immagini che si attivano in modo coerente prima della prestazione. Queste routine sono utili in quanto consentono di:

  • spostare l’attenzione da stimoli irrilevanti
  • evitare di pensare alla prestazione da eseguire
  • stabilire un adeguato livello di attivazione fisica e mentale

Il riscaldamento deve predisporre a fare il proprio meglio

Il riscaldamento è

l’ultima sequenza di azioni motorie e mentali

per prepararsi a fare

quello che sei capace di fare

e nulla di più

 

Warm-up dancing per Kate Hansen

Il riscaldamento è spesso un’attività noiosa e ripetitiva. Alle Olimpiadi di Sochi Kate Hansen, della squadra US di slittino, ha pensato di variarlo in questo modo certamente più divertente.

 

Il riscaldamento mentale

Molti atleti non hanno idea di cosa sia il warm-up mentale e pensano che basti riscaldare solo il corpo per essere pronti all’allenamento e alla gara. Il riscaldamento mentale guida la mente verso le attività principali che l’atleta dovrà svolgere durante la seduta di allenamento. Serve ad attivare la relazione fra fisico, mente (processi cognitivi ed emotivi) e motivazione. Quando si attiva solo il fisico il rischio è che non ci si senta motivati a svolgere quell’allenamento oppure che s’inizi senza avere raggiunto il livello di concentrazione necessario per lavorare con efficacia. Inoltre, permette di allenare il senso di responsabilità dell’atleta a mettersi in ogni sessione di allenamento nella condizione psicofisica migliore ed è un modo per dimostrare a se stessi che si vuole essere totalmente coinvolti in quello che si farà in quella giornata. Una domanda che dovrebbero farsi è: “Come faccio a sapere che sono pronto? E se non mi sento pronto come faccio per cambiare immediatamente questo atteggiamento che mi ostacola?”