Archivio mensile per aprile, 2017

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I tempi della Maratona di Londra divisi per età

L’app di rilevamento di attivitàStrava – ha rilasciato alcune informazioni visualizzando le abitudini e le attività dei corridori di maratona di Londra dall’anno scorso. Ed è una buona notizia per i corridori più esperti.

  • I podisti iscritti a Strava nel gruppo d’età 35-44 hanno pubblicato il tempo finale più veloce, seguiti dal gruppo di età 45-54, che ha terminato con una media di 3 ore 56 minuti; con il gruppo di età più giovane (under 25) in terza posizione, con una media finale di tempo di 3 ore 59 minuti.
  • Il gruppo d’età 25-34 (stesso gruppo di età della maggior parte degli atti di elite) è stato uno dei più lenti, solo 15 secondi in meno del gruppo di età 55-64 – potenzialmente  illustra le differenze di stile di vita, livello di esperienza e strategia di corsa.
  • Complessivamente le donne hanno mediamente impiegato 4 ore 23 minuti e gli uomini, 3 ore 48 minuti.
  • Il 4° miglio è stato il più veloce per uomini e donne.

Le regole vincenti Max Allegri

Giocatore-allenatore “Era bravo a leggere la partita, sapeva valutare dove riuscire a colpire l’avversario, a individuarne i punti deboli. Ma anche a capire quando e dove soffriva la squadra: se vedeva il terzino in difficoltà con l’ala era capace di sistemarsi in modo da limitare il gioco avversario senza bisogno che arrivasse una segnalazione dall’esterno. Aveva delle capacità innate in questo senso”. (Galeone)

Gestione degli imprevisti – “La fantasia e la capacità di gestire l’imprevisto. Le partite si preparano, ma non si prevedono. Mi succede di decidere una formazione il venerdì pomeriggio e di stravolgerla la domenica sulla base di un’intuizione. Il momento migliore sono le sette e mezzo del mattino. L’ora alla quale solitamente contraddico me stesso”.

Fiducia in se stesso – “Sono molto sicuro di me. Dico le cose dritte per dritte, non mi aspetto gratitudine, misericordia, empatia. Sentimenti che nel calcio non esistono più. Sono bravo a fingere e a rifugiarmi nella bugia al momento giusto”.

La tecnica è fondamentale – “I terreni di allenamento sono stati accorciati per affinare il gioco nello stretto. I match si vincono in due modi, con l’occupazione militare dello spazio e con la qualità degli interpreti. Il tempo per pensare con il pallone tra i piedi si riduce, alla fine la palla va per forza a quello più bravo”.

Leadership autorevole – “Il dialogo è complicato. Entri nello stanzone e trovi quasi tutti con le cuffie alle orecchie, la musica ad alto volume. Nessuno parla con nessuno. Servono autorevolezza, rispetto e pazienza. Non è mio costume sottolineare ogni giorno che sono io quello che comanda, gli spiego che sono costretti ad ascoltarmi non perché sono più bravo, ma semplicemente perché sono più vecchio. Ci sono talenti che sono come le onde, penso a Morata e a Coman per esempio. La loro parabola si alza e si abbassa, bisogna dosarli, aspettare il tempo giusto. Alcuni vanno presi per mano ed educati come bambini, da altri trovo collaborazione, esperienza, personalità”.

Compito allenatore –  ”Non sminuisco l’importanza dell’allenatore, ma il suo compito principale è mettere a loro agio i giocatori”.

Andare oltre la tattica - “Il calcio si fa su un prato di 106 metri per 68, si corre con i piedi, si gioca con i piedi, la palla spesso prende giri strani e si pretende che in queste condizioni la soluzione la diano delle situazioni schematiche? Se gli schemi servissero a vincere, perché il Real Madrid ha speso cento milioni per Bale, che molto semplicemente dribbla, tira e spacca la porta? Bisogna saper andar oltre la tattica, gli schemi sono solo una traccia”.

L’importante è volere migliorarsi – “Ho un gruppo di ragazzi in gamba, che si sono rimessi in discussione, che vogliono ancora vincere. E ho detto loro che mi inc*** molto se non migliorano, perché hanno potenzialità tecniche e fisiche veramente notevoli. Lo dico anche pensando alla Champions”.

Gli arbitri NBA favoriscono la squadra di casa?

“Nello sport il vantaggio di giocare in casa è una dato universale. Le squadre di baseball squadre vincono costantemente il 54% delle loro partite casalinghe, mentre nell’hockey questo dato è oltre il 60%.

In molte partite NBA le squadre di casa vincono di norma 66% il degli incontri casalinghi. Ma perché?  Forse a causa del tifosi? Forse perché gli stadi di casa sono di maggiore gradimento per la squadra? Forse il jet lag ostacola le prestazioni?

O forse, sotto la pressione dei tifosi gli arbitri commettono degli errori?

Da marzo 2015, la NBA ha cominciato a valutare le chiamate degli arbitri nei due minuti finali di tutte le partite in cui le due squadre sono divise da cinque punti, postando report giornalieri sul suo sito Web. Il mese scorso, The Pudding ha pubblicato i dati portandoli a conoscenza del pubblico.

La squadra di casa riceve un arbitraggio favorevole? Questo dato spiega il vantaggio di giocare in casa nel campionato NBA?

Le chiamate dell’arbitro sono state suddivise in tre categorie: chiamate corrette, non-chiamate e chiamate non corrette: In ogni categoria, la squadra di casa ha avuto beneficio. Negli ultimi anni, nel basket e negli altri sport, questo vantaggio si è ridotto. Nel secolo scorso nel calcio inglese il calo è stato lento e costante. Nel baseball, dove il vantaggio casalingo è stato ridotto al minimo, si è attuata una più stretta vigilanza sugli arbitri.

E forse sarà lo stesso nell’NBA, se gli arbitri saranno esaminati in modo più accurato. Il database relativo agli ultimi due-minuti continuerà a crescere, e noi continueremo a saperne di più su come l’arbitraggio influenza i risultati”.

(By Oliver Roeder)

Home Court Advantage by Referees’ Calls

Team benefiting from correct calls

(Refs correctly called an infraction against the other team)

Home team - 51%________________49% - Away team

 

Team benefiting from missed calls, an incorrect no-call

(Refs let team get away with infraction)

Home team - 52%_______________48% - Away team

 

Team benefiting from incorrect calls

(Refs screwed up – called an infraction on the other team)

Home team - 56%_______________44% – Away team

Giornata Mondiale dell’Attività Fisica

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Cos’è la motivazione per Arrigo Sacchi

Sentiamo cos’è la motivazione, l’allenamento e avere un sogno per Arrigo Sacchi

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Corsi di formazione di Calcio Integrato

Insegnare lo sport richiede competenza e responsabilità professionale. In particolare, insegnare uno sport di squadra come il calcio a bambini con disabilità intellettive e relazionali comporta una formazione che va oltre quella assolutamente importante ottenuta attraverso il percorso universitario. Per queste ragioni l’ASD Accademia di Calcio Integrato promuove due Corsi di formazione gratuiti, grazie al finanziamento della Presidenza del Consiglio Regionale del Lazio, con la collaborazione con il Comitato Italiano Paralimpico, la Federazione Italiana Sport Paralimpici  degli Intellettivo Relazionali e l’AS Roma.

Questi  Corsi di formazione hanno come obiettivo di formare operatori provenienti da diverse professionalità che possano lavorare in percorsi di calcio integrato rivolti a bambini (6-12 anni) con disabilità intellettive e relazionali.

La proposta formativa si basa sull’esperienza dell’AS Roma e dell’Accademia di Calcio Integrato all’interno del progetto “Calcio Insieme”: un modello d’integrazione attraverso il calcio, per bambini con disabilità intellettive e relazionali. Il Corso si suddivide in una parte teorica generale e una parte pratica. Lo strumento didattico principale è l’interazione e la partecipazione dei corsisti attraverso gruppi di lavoro ed esercitazioni pratiche in aula e in campo. L’utilizzo di situazioni d’aula interattive e di gruppo ha lo scopo di sviluppare un apprendimento partecipato, che attraverso l’esperienza pratica in campo potrà essere da subito sperimentato. Le giornate di formazione hanno come obiettivo, inoltre, di fornire le competenze necessarie per sostenere, aiutare e guidare i bambini con disabilità, ma anche per gestire correttamente eventuali problematiche. Il calcio e la palla saranno gli strumenti chiave per guidare il bambino all’apprendimento sportivo e allo sviluppo delle abilità motorie, sociali e psicologiche ad esso collegate. Il corsista al termine della formazione avrà acquisito le competenze base per allenare, gestire e valutare attività di calcio integrato per bambini con disabilità intellettive e relazionali. Il corso prevede 20 ore di lezione frontale e 4 ore di attività pratica.

MODALITÀ’ DI PARTECIPAZIONE

Ai Corsi, totalmente gratuiti grazie al contributo della Presidenza del Consiglio Regionale del Lazio, possono accedere 20 iscritti per ogni corso, per un totale di 40. Possono iscriversi ai Corsi laureati in scienze motorie, psicologi e medici dello sport. I Corsi si svolgono a Roma.

DATE DI SVOLGIMENTO

Il primo Corso si svolgerà: 6 -7 maggio e 13-14 maggio.

Il secondo Corso si svolgerà: 27-28 maggio e 10 – 11 giugno.

Per informazioni e iscrizioni: 

ASD Accademia Calcio Integrato

e-mail segreteria@accademiacalciointegrato.org

Sito Web: www.accademiacalciointegrato.org   www.fisdir.it