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Sofia Goggia a 9 anni scrisse: ”Voglio vincere l’oro in discesa”

Non è mai troppo presto per sognare. Sofia Goggia a 9 anni scrisse: “Voglio vincere l’oro in discesa”.

L’ha scritto rispondendo alle domande della Scheda degli Obiettivi del mio libro di allenamento mentale per atleti “Mental Training“.

Voleva essere mentalmente pronta e a lungo termine prontissima. Al suo allenatore chiedeva di seguirla al massimo.

 

 

30 anni dalla pubblicazione di Mental Training

30 anni fa usciva il mio primo libro di psicologia dello sport. Mental Training illustra un programma di preparazione psicologica organizzato su 8 settimane. Come scrisse nel 1992 John Salmela in The World Sport Psychology Sourcebook: “Mental Training is an original initiative that resembles many of the North American applied sport psychology “how-to” books”. Il libro, infatti, si rivolge agli atleti con l’intenzione di fornire schede per la valutazione di alcune abilità psicologiche di base e del loro comportamento agonistico e d’insegnare competenze mentali relative al goal setting, al rilassamento, all’allenamento ideomotorio e alla concentrazione. E’ un libro pratico e utile anche agli psicologi che vogliono avvicinarsi al mondo sportivo agonistico, fornendo un sistema che permette di programmare il proprio intervento attraverso compiti e abilità da sviluppare settimanalmente. E’ un libro che si basa sulle mie esperienze svolte negli anni precedenti con squadre di pallavolo di club e nazionali. In quegli anni era già presente una letteratura scientifica relativamente vasta in cui si evinceva l’efficacia del mental training per gli atleti di alto livello. In quello che si può considerare il migliore libro di psicologia di quel periodo, Psychological Foundations of Sport a cura di John Silva e Robert Weinberg (1984),  vi era una parte del libro (5 capitoli) centrata sui temi connessi alla gestione dello stress agonistico. Pertanto non fu difficile trovare un fondamento scientifico al programma che avevo sviluppato. Inoltre, in relazione alle durata del programma di 8 settimana, decisi di fare questa scelta poiché Richard Suinn, che per primo aveva introdotto nel 1971 nello sci alpino americano, un programma di gestione dell’ansia agonistica attraverso l’integrazione del rilassamento con l’allenamento ideomotorio (che lui chiamava: ripetizione  visivo-motoria del comportamento) basato su 10 incontri, come fosse una psicoterapia breve. Pensai che fosse necessario un periodo più lungo e mi orientai su un periodo di due mesi

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La concentrazione nel tiro

Al seminario sull’allenamento mentale che si tiene mercoledì alla Scuola dello Sport, Coni, Roma,  Francesco D’Aniello, vincitore di due mondiali e argento a Pechino nel tiro a volo, parlerà della sua esperienza durante la finale olimpica che ha così riassunto:

<<Lo stress lo accumuli se pensi al risultato   …   nella finale olimpica sapevo che tutti mi guardavano   …   ma convogliavo la mente su quello che serviva   …   sapevo che il cinese mi aveva raggiunto e questo fattore mi poteva distruggere   …   qui se io faccio uno zero mi si mangia   …   Quando ho realizzato questo che non potevo più sbagliare mi sono concentrato solo sul mio gesto tecnico.>>

Messaggio da John Salmela

Uno dei principali psicologi dello sport di livello mondiale, John Salmela, mi ha mandato questo messaggio:

Cari amici i nostri pensieri sono sempre con voi, ma forse avete bisogno di allenatori e giocatori più giovani, e di nuove idee, come un intenso mental training e migliori relazioni con gli allenatori.

Grazie John.