Archivio per il tag 'orgoglio'

Essere noi stessi grazie solo al nostro impegno

Un genitore mi scrive parlando di ragazzi che migliorano le loro prestazioni sportive ottenendo tempi che fanno sospettare all’uso di doping e di come sia possibile sostenere la motivazione del proprio figlio a continuare nel suo impegno sportivo. Siamo in presenza di due problemi. Il primo riguarda il sospetto di doping. A questo riguardo se si vuole intervenire si deve parlarne con la propria società sportiva per verificare se la propria percezione è per loro corretta o quant’altro. Nel caso continui ad avere questi dubbi si dovrebbe decidere cosa si vuole fare e quali sono le procedure previste per denunciare questi presunti casi.

In relazione alla motivazione del giovane nuotatore che si sente impotente e demotivato, bisogna certamente per prima cosa ascoltare il proprio figlio e accettare le sue emozioni di delusione e di rabbia. Nel contempo bisognerà dirgli che nel mondo dello sport vi sono persone che scelgono le scorciatoie mentre ve ne sono altre che basano il loro miglioramento solo ed esclusivamente sul proprio impegno.  Queste ultime devono essere il suo modello e ad esse deve fare riferimento quando pensa al suo futuro di atleta. Come in ogni altra attività umana ci sarà sempre chi ottiene dei risultati con la truffa, possono vincere qualche battaglia ma non vinceranno la guerra fino a quando saremo in molti a praticare uno sport pulito. Queste a mio avviso sono le ragioni di cui parlerei a mio figlio, dicendogli che il duro lavoro paga, magari all’inizio più lentamente, ma nessuno gli potrà mai togliere la soddisfazione di sapere che siamo ciò che siamo solo grazie a noi stessi, al nostro impegno e dedizione. Credo che questo sia un buona motivazione per essere fieri di se stessi.

Barcellona e Real Madrid misurano la loro volontà di vincere

Le due partite che il Barcellona e il Real Madrid dovranno giocare saranno una misura della loro volontà di vincere. La volontà consiste nel potere di un gruppo di scegliere e realizzare un comportamento idoneo al raggiungimento di fini determinati. Solo alla fine dei due incontri si saprà chi ha vinto ma sin da subito si può sapere chi vuole vincere. Per squadre come il Barcellone e il Real Madrid ciò che conta da subito è l’atteggiamento con cui si comincerà la partita, non dovranno mai trasmettere agli avversari la sensazione che per loro sarà facile e che hanno la finale in tasca. Ecco perchè dovranno entrare in campo con la volontà di vincere nonostante il risultato molto negativo della partita di andata. Questo è l’Everest da scalare: giocare al massimo delle proprie capacità e vincere, sapendo che sarebbe molto più facile giocare una partita mediocre sul piano dell’orgoglio e della volontà e non qualificarsi. Sono sfide quasi impossibili come lo è scalare l’Everest senza ossigeno, ma qualcuno ci riesce.

Conte può fare la differenza

Intervista su Tuttosport:

“E’ un errore pensare che si possa avere lo stesso atteggiamento, quale che sia la competizione. E la pressione agonistica non è determinata solo dagli avversari ma anche dall’ambiente, dal contesto, dalle aspettative. Per la Juventus, ad esempio, è stato più “semplice” affrontare il Chelsea, in un match in cui aveva poco da perdere, che il Nordsjaelland. Se sai di avere a disposizione un solo risultato buono, entri in campo con uno stato d’animo differente”.

“In casi come questi l’assenza dell’allenatore pesa. La presenza di Conte, con il suo approccio da condottiero, sarebbe di grande aiuto. Un aiuto di cui in campionato non c’è più bisogno, non se ne sente la necessità, ma che in Champions può fare la differenza”.

La sindrome da pareggite c’è già. Ora non si può far altro che far leva sull’orgoglio della squadra”.

18 giorni alla romamaratona

Chi corre questa maratona è ormai al termine del suo allenamento e se è vero che il viaggio è altrettanto importante del fine è il momento di tirare le somme a riguardo dell’allenamento di questi mesi. Spesso invece i podisti giunti a questo punto cominciano a porsi dei dubbi: “mi sarò allenato abbastanza per il tempo che voglio fare?” Cominciano a vivere nell’attesa che venga il giorno della gara per scoprire se la loro preparazione va bene. In tal modo non si permettono di apprezzare il lavoro anche duro che ha svolto nei mesi precedenti. Maratone ne ho corso tante e sono caduto anch’io in questa trappola mentale. Ora noi corriamo per piacere e per sfidarci, lo facciamo per provare queste emozioni non solo le poche volte che si corre una maratona. Corriamo per avere questi stati d’animo ogni volta che ci alleniamo e, quindi, per noi deve essere quasi più importante il viaggio, perchè dura molto di più, mesi e non poche ore come la gara. Ecco perchè dobbiamo apprezzare e essere orgogliosi che oggi, a -18 dala maratona, stiamo concludendo il nostro viaggio.

Primo: non prenderli

Questo è il principio base a cui si è sempre ispirato Trapattoni. Su questa base vorrei fare delle domande (virtuali perchè il destinario non le saprà mai) a Delneri relative alla preparazione della sua squadra. Primo, se la squadra  è così evidentemente debole (mentalmente? fisicamente? tecnicamente? tatticamente?) come mai non gioca per soddisfare questa regola trapattoniana? Secondo, ho letto sui quotidiani che avrebbe posto particolare attenzione, in questo periodo, alla condizione mentale dei calciatori, cosa ha fatto? Terzo, visto l’esito cosa ha sbagliato? Quarto, capisco che il gioco di una squadra è distribuito fra tutti i reparti, ma oltre a calciatori più talentuosi, non servirebbero anche altri, vogliamo dire, più volitivi? Quinto, giacchè siamo noi a guardarvi in Tv o sui media non sarebbe più intelligente dire quando si perde in maniera così vistosa “abbiamo un problema a difenderci” piuttosto che sostenere che si è giocato senza attaccanti? Sesto, una curiosità: avete mai chiesto ai vostri calciatori cos’è per loro “avere orgoglio” e come questo si dovrebbe manifestare in campo? Settimo, avete mai fatto allenamenti in cui si deve dimostrare l’orgoglio di appartenenza a questo club. Ottavo, ai giornalisti avete mai pensato che queste sono domande  che potrebbero interessare i lettori appassionati di calcio?