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I segreti del benessere: movimento e relazioni interpersonali

Xu X., Mishra G.D., Holt-Lunstad J., et al. Social relationship satisfaction and accumulation of chronic conditions and multimorbidity: a national cohort of Australian women General Psychiatry 2023;36.

Premessa - Le relazioni sociali sono associate alla mortalità e alle condizioni croniche. Tuttavia, si sa poco sugli effetti della soddisfazione delle relazioni sociali sulle condizioni croniche multiple (multimorbidità).

Obiettivi - Esaminare se la soddisfazione delle relazioni sociali è associata all’accumulo di multimorbilità.

Metodi - Sono stati analizzati, a partire dal 1996, i dati di 7.694 donne australiane prive di 11 patologie croniche all’età di 45-50 anni. Ogni 3 anni sono stati misurati cinque tipi di soddisfazione delle relazioni sociali (partner, familiari, amici, lavoro e attività sociali)  ottenendo un punteggio da 0 (molto insoddisfatto) a 3 (molto soddisfatto). I punteggi di ogni tipo di relazione sono stati sommati per ottenere un punteggio di soddisfazione complessivo. Si è voluto studiare l’accumulo di multimorbilità in relazione a 11 condizioni croniche.

Risultati - In un periodo di 20 anni, 4.484 donne (58,3%) hanno riportato multimorbilità. Rispetto alle donne che riferivano la massima soddisfazione (punteggio 15), le donne con la soddisfazione più bassa (punteggio ≤5) avevano le probabilità più elevate di accumulare multimorbilità. Risultati simili sono stati osservati per ogni tipo di relazione sociale. Altri fattori di rischio, come lo stato socioeconomico, comportamentale e la menopausa hanno spiegato insieme il 22,72% dell’associazione.

Conclusioni - La soddisfazione delle relazioni sociali è associata all’accumulo di multimorbilità e la relazione è spiegata solo in parte da fattori socioeconomici, comportamentali e riproduttivi. I legami sociali (ad esempio, la soddisfazione per le relazioni sociali) dovrebbero essere considerati una priorità di salute pubblica nella prevenzione e nell’intervento sulle malattie croniche.

Perchè i buoni propositi d’inizio anno falliscono

I primi giorni dell’anno sono generalmente quelli in cui le persone esprimono buoni propositi per cambiare Di solito si vuole diventare fisicamente più attivi, seguire una dieta, avere più tempo e prendersi cura di se stessi, ridurre gli stress della vita quotidiana e così via.

Molti di questi progetti restano a livello di intenzione senza tradursi mai in pratica, altri invece vengono portati avanti per un po’ di tempo e pochi sono quelli che diventano parte della vita quotidiana, modificandola in modo positivo e duraturo. Questi ultimi sono condotti da persone che sono riuscite a trasformare il proprio disagio attraverso azioni da cui traggono piacere, magari hanno scelto anche attività che sentono vicine al proprio carattere e in cui si sentono sostenuti dal partner, in famiglia e dagli amici. Quando si realizza questa sintonia è molto più probabile che i progetti di cambiamento vadano a buon fine e modifichino in modo stabile il proprio stile di vita.

Al contrario in assenza di questa combinazione di fattori, le attività che conducono al cambiamento sono percepite come noiose o troppo faticose, il piacere è del tutto assente e le persone si sentono obbligate a seguire quanto viene detto loro, come se si trattasse di seguire una cura medica. E’ piuttosto ovvio che di fronte ai primi ostacoli queste persone abbandonino i loro progetti iniziali.

In sostanza, prima di buttarsi in nuovi progetti è necessario essere consapevoli di quali siano le attività nuove e più positive che potrebbero produrre un sensazione di piacere e di ciò che serve per produrre su se stessi un impatto emotivamente positivo. Infine, non bisogna mai dimenticarsi di avere dei validi sostenitori durante la realizzazione di questo cambiamento.

Fotografia Di Messa A Fuoco Selettiva Della Persona Che Tiene L'avventura Inizia La Tazza

La motivazione alle attività outdoor

I giovani che praticano attività all’aria aperta  sono motivati dal desiderio di trascorrere del tempo con la famiglia e gli amici. Mentre una parte degli adolescenti sono motivati ​​da godere del tempo con i propri cari, in questa fascia di età un numero maggiore è motivato dallo svolgere queste stesse attività outdoor. I giovani adulti sono motivati ​​dall’ esercizio fisico e molto meno motivati ​​dalla famiglia e dagli amici.
Cosa ti spinge a partecipare alle attività all’aria aperta?

 

Age 6-12 13-17 18-24
Be with family/friends 77% 69% 49%
Get exercise 66% 72% 74%
Experience excitement/adventure 54% 46% 52%
Develop my skills/abilities 51% 51% 43%
It is cool 45% 31% 18%
Be with people who enjoy the same things  41% 45% 25%
Keep physically fit 36% 55% 59%
Be close to nature 32% 30% 44%
Develop a sense of self-confidence 26% 31% 33%
Enjoy the sounds/smells of nature 26% 27% 39%
Observe the scenic beauty 22% 26% 43%
Gain a sense of accomplishment 22% 31% 39%
Get away from the usual demands 18% 34% 49%
Be with people who share my value 14% 22% 17%
Talk to new/varied people 12% 13% 11%
Experience solitude 5% 11% 26%

 

Hanno colpito gli appassionati della corsa e le loro famiglie

Le bombe sono state messe per colpire i podisti amatori, infatti sono esplose ben dopo che gli atleti di elite avevano concluso la corsa. (L’altr’anno il tempo medio fu 4:18:27). Podisti che nonsarebbero mai andati alle olimpiadi stavano terminando la corsa e fra gli spettatori vi erano le loro famiglie e gli amici che stavano per accoglierli e festeggiarli.

Leggi l’articolo su http://sportsillustrated.cnn.com/more/news/20130415/aftermath-boston-marathon-explosions/#ixzz2QjN7jRgX

A woman kneels and prays at the scene of the first explosion on Boylston Street near the finish line of the 117th Boston Marathon on Monday.

L’importanza del proprio ambiente sociale e affettivo

Nell’intervista a La Stampa di oggi, la tuffatrice Tania Cagnotto spiega quanto sia importante per lei il suo ambiente sociale: “Distinguo molto la vita dalla piscina, un podio mi farebbe sentire in cielo però la mia esistenza è altro e non ne risentirebbe in ogni caso caso. Il mio moroso, i miei amici, i miei genitori per loro non cambia nulla e sono queste le persone che contano.” E a proposito delle amiche della scuola che la seguiranno anche a Londra dice: “Mi piace l’idea della sorellanza, del darsi una mano, capirsi, condividere. E’ una microcomunità da cui prendo energia. E a completare il supporto femminile ci sarà anche mia madre.” Si conferma ancora una volta l’importanza che ha il proprio ambiente sociale e affettivo per gli atleti di livello assoluto. Non è una novità, è così in tutto il mondo, e andrebbe ricordato a quegli allenatori che dicono che i ragazzi migliori da allenare sono gli orfani perché non hanno genitori che protestano.

La bibbia dello sportivo

La Gazzetta dello Sport pubblica oggi “La bibbia dello sportivo” in cui sono descritte le otto regole per vivere bene, si parla di come evitare problemi fisici e trarne beneficio, della scarpa giusta se fate jogging e si consiglia di bere il latte dopo l’allenamento. Meno male che hanno lasciato due spazi vuoti anzichè arrivare alle classiche 10 regole. Questo mi permette d’inserire due regole che mancano e che sono alla base di qualsiasi attività sportiva. Quindi per me la numero 9  è: divertirsi e va bene per tutti dai piccini ai praticanti la ginnastica dolce. La numero 10 è: fare sport con gli amici, tanto è vero che per molti questa è la principale ragione che li ha avvicinati allo sport. Leggi: http://www.gazzetta.it/Fitness/09-03-2012/bibbia-sportivo-otto-regole-vivere-bene-81568569290.shtml