Nell’intervista a La Stampa di oggi, la tuffatrice Tania Cagnotto spiega quanto sia importante per lei il suo ambiente sociale: “Distinguo molto la vita dalla piscina, un podio mi farebbe sentire in cielo però la mia esistenza è altro e non ne risentirebbe in ogni caso caso. Il mio moroso, i miei amici, i miei genitori per loro non cambia nulla e sono queste le persone che contano.” E a proposito delle amiche della scuola che la seguiranno anche a Londra dice: “Mi piace l’idea della sorellanza, del darsi una mano, capirsi, condividere. E’ una microcomunità da cui prendo energia. E a completare il supporto femminile ci sarà anche mia madre.” Si conferma ancora una volta l’importanza che ha il proprio ambiente sociale e affettivo per gli atleti di livello assoluto. Non è una novità, è così in tutto il mondo, e andrebbe ricordato a quegli allenatori che dicono che i ragazzi migliori da allenare sono gli orfani perché non hanno genitori che protestano.
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