Archivio mensile per settembre, 2020

Culture diverse, stesso obiettivo

Questi sono alcuni degli atleti cinesi, iraniani, maltesi, indiani e italiani con cui ho lavorato in questi ultimi anni.

Mentalità e cultura diverse ma uno scopo comune: fornire prestazioni eccellenti.

L’allenamento

Riflettere su questa idea.

L’allenamento è:

Sentirsi comodi in una situazione scomoda

Coaching per manager dello sport

Il coaching per manager dello sport: un’altra moda o una  naturale esigenza, segno dei tempi? 

La maggior parte delle organizzazioni sportive per sopravvivere e competere efficacemente deve riuscire a fare dei veri e propri salti di cambiamento, delle virate che impattano in modo ben più sostanziale sul modo di funzionare dell’organizzazione rispetto ai cambiamenti incrementali dell’ultima parte del XX secolo.

Sono queste le sfide che determinano una domanda crescente di leadership in grado determinare empowerment, di impegnare e di allineare le persone alle strategie, di ispirare e motivare le persone, in grado di realizzare una rete di rapporti fondati sulla fiducia ancor prima di definire la catena formale del comando.

Sono sfide che hanno modificato la natura stessa del lavoro manageriale, rispetto alle quali i manager sono mediamente impreparati e che possono essere vinte investendo sulla personale efficacia di ruolo, cercando di armonizzare e bilanciare la fase della consapevolezza con quella del cambiamento, del che fare, del come fare, e soprattutto del come monitorare i progressi fatti.

Il Leadership Coaching Program è una  sponda concreta a chi vuole influire nel suo specifico contesto sportivo per guidare, condurre oltre che per gestire, in una parola a chi è chiamato ad essere nella sua organizzazione un manager leader e a sua volta coach per il suo team.

Per informazioni scrivi a: coaching@ceiconsulting.it

 

Sport e disabilità: un incontro molto difficile

Inizia una nuova stagione sportiva ancora in mezzo all restrizioni dovute al COVID-19. Le persone con disabilità rispetto a quelle con sviluppo tipico incontreranno maggiori problemi nel seguire programmi sportivi e di attività motoria.
Resta comunque molto basso il numero di praticanti con disabilità come è bene ricordare riportando nuovamente a distanza di un anno il rapporto Istat del 2019 – Conoscere il mondo della disabilità, persone, relazioni e istituzioni
In sintesi alcuni dati, impressionanti per la loro negatività
  • il 9,1% delle persone con gravi limitazioni praticano attività sportiva (con continuità o saltuariamente)
  • In Italia su 10 persone con limitazioni gravi, 8 dichiarano di essere completamente inattive, contro il 34,1% registrato presso la popolazione senza limitazioni
  • Differenze di genere: 13,7 % degli uomini, ma solo il 6,0% delle donne, invece il 20,7% di persone disabili praticano sport con un età inferiore ai 65 anni, contro il 2,7% degli anziani.

 

 

 

Gli errori

Gli errori sono necessari, utili come il pane e spesso anche belli: per esempio la torre di Pisa.

Gianni Rodari
100 Gianni Rodari | Nel 2020 si festeggia il centenario di Gianni Rodari

La concentrazione nel calcio

I calciatori devono essere in grado di ampliare o restringere il campo della loro attenzione in modo rapido e appropriato in risposta a specifiche situazioni di partita.

In condizioni di intensa pressione psicologica i calciatori hanno poco tempo da dedicare all’analisi razionale di una situazione (ad esempio, passare la palla piuttosto che tirare). Questo perché la velocità del gioco richiede loro di agire velocemente, formulando pensieri in pochi millisecondi.

Le condizioni di gioco sotto pressione devono essere praticate durante l’allenamento fino a quando le risposte del giocatore a tali situazioni diventano completamente automatizzate. Questo è strumentale per permettere ai giocatori di concentrarsi sul gioco senza la necessità di valutare costantemente ciò che è meglio in una situazione specifica.

Una decisione e quindi un comportamento devono essere presi e attuati mentre la palla è in movimento ed è in questo tipo di situazioni che le differenze tra dilettanti ed esperti sono evidenti. Mentre , l’esperto è tipicamente più

Diversi studi hanno messo a confronto le prestazioni dei principianti con quelle degli esperti. I giocatori esperti:

  1. sono orientati ad osservare gli altri giocatori senza palla mentre i calciatori meno esperti concentrano la loro attenzione sulla palla e sui compagni di squadra a cui potrebbero passarla.
  2. analizzano solo alcuni elementi rilevanti del gioco per una durata più lunga rispetto ai dilettanti, che invece cercano di elaborare una grande quantità di informazioni in un periodo di tempo limitato. Quindi, sembra che non sia solo la quantità di attenzione o di concentrazione che è importante per ottenere il massimo delle prestazioni (precise e veloci), ma piuttosto il fatto che la concentrazione deve essere completata dall’abilità di individuare e selezionare il focus ambientale appropriato.
  3. sono più orientati verso le componenti tattiche delle sue azioni mentre il dilettante si concentra tipicamente sull’esecuzione tecnica del compito. Il motivo è che anni di allenamento hanno preparato il calciatore a questa situazione e il giocatore ha padroneggiato la tecnica che è diventata completamente automatizzata.Nel calcio, questo comporta la capacità di concentrarsi selettivamente (il più rapidamente possibile) sui segnali ambientali più significativi; quelli che permettono al giocatore di ‘leggere il gioco’, cioè di anticipare le azioni degli avversari.

Seminario: Calcio e integrazione – l’esperienza dell’AS Roma con i bambini con disabilità intellettiva

Calcio Insieme è un progetto di empowerment psicologico, relazionale e motorio tramite il calcio per giovani con disabilità intellettiva, con particolare riferimento al disturbo dello spettro autistico.

Dal 2015 la Fondazione Roma Cares, espressione della responsabilità sociale dell’AS Roma Calcio, e Asd Accademia Calcio Integrato orga- nizzano su base annuale programmi di sviluppo motorio attraverso il gioco del calcio per bambini con disabilità intellettive. Le indagini condotte hanno evidenziato la costante presenza dei bambini durante le attività e la soddisfazione delle loro famiglie e i benefici motori, sportivi e psicosociali che derivano da questi programmi.

Scopo di questo Seminario è di presentare i risultati delle ricerche condotte, illustrare il modello d’intervento, realizzato per la prima volta nel calcio giovanile con la collaborazione degli istruttori della AS Roma, degli psicologi dello sport, del logopedista, dei medici e dei responsabili dei rapporti con le scuole e le famiglie.

Tre errori mentali nel golf

Tre errori tipici dei giocatori di golf
  1. L’abilità dei golfisti di dirigere l’attenzione colpo da eseguire viene spesso dato per scontato. Più sei in forma, più è facile cadere un questo tranello.
  2. Il fatto di esserci fisicamente, di eseguire meccanicamente i gesti di routine abitudinari non significa essere concentrati, la mente va sempre attivata, ovviamente nel modo giusto.
  3. Concentrarsi o recuperare un focus attentivo corretto dopo aver commesso un errore è difficile anche per i giocatori esperti, quanto si allenano a farlo rapidamente?

In che modo il tipo di sport praticato influenza l’ansia?

Whiteley, G. E. (2013). How trait and state anxiety influence athletic performance. (Doctoral dissertation). Department of Psychology, Ohio, Wittenberg University. 

Alcune ricerche hanno suggerito che i partecipanti agli sport di squadra sono più ansiosi, dipendenti ed estroversi dei singoli atleti sportivi (Martens, Vealey, & Burton, 1990). Inoltre, i singoli atleti sono stati identificati come meno attenti e più sensibili e creativi dei partecipanti agli sport di squadra (Cox, 2007). Al contrario, Nicholls, Polman e Levy (2010) hanno esaminato diversi atleti con diversi livelli di esperienza che hanno partecipato a una serie di sport diversi e hanno scoperto che gli atleti di sport individuali hanno mostrato una minore fiducia in se stessi e livelli di ansia somatica più elevati rispetto agli atleti di squadra.
Spesso gli sport come l’atletica leggera, il golf e il nuoto sono percepiti solo come sport individuali, mentre sport come il calcio, il calcio e il basket sono visti esclusivamente come sport di squadra. Tuttavia, la ricerca non è riuscita a fornire una definizione accurata della distinzione tra sport individuali e di squadra. Ad esempio, un atleta di atletica leggera potrebbe essere preoccupato di ottenere buone prestazioni perché il suo punteggio influisce sulla squadra, piuttosto che voler migliorare le proprie statistiche personali. Allo stesso modo, un giocatore di calcio potrebbe desiderare di ottenere buone prestazioni per impressionare gli amici, i genitori o gli allenatori, piuttosto che contribuire allo sforzo di squadra. In sostanza, l’orientamento verso la squadra di un atleta dipende da come definisce la sua partecipazione allo sport.

Sai osservare?

Tutti guardano, 

alcuni osservano l’azione,

pochi ne osservano la preparazione

E TU?