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Calcio Insieme a Casa

Durante il lockdown abbiamo continuato ad allenare i bambini con disabilità intellettiva.

Questa è la copertina del Quaderno Tecnico di Calcio Insieme a Casa che abbiamo realizzato in collaborazione con Roma Cares.

E un esempio di esercizio. Grazie a tutto lo Staff che lo ha reso possibile.



 

Seminario: Calcio e integrazione – l’esperienza dell’AS Roma con i bambini con disabilità intellettiva

Calcio Insieme è un progetto di empowerment psicologico, relazionale e motorio tramite il calcio per giovani con disabilità intellettiva, con particolare riferimento al disturbo dello spettro autistico.

Dal 2015 la Fondazione Roma Cares, espressione della responsabilità sociale dell’AS Roma Calcio, e Asd Accademia Calcio Integrato orga- nizzano su base annuale programmi di sviluppo motorio attraverso il gioco del calcio per bambini con disabilità intellettive. Le indagini condotte hanno evidenziato la costante presenza dei bambini durante le attività e la soddisfazione delle loro famiglie e i benefici motori, sportivi e psicosociali che derivano da questi programmi.

Scopo di questo Seminario è di presentare i risultati delle ricerche condotte, illustrare il modello d’intervento, realizzato per la prima volta nel calcio giovanile con la collaborazione degli istruttori della AS Roma, degli psicologi dello sport, del logopedista, dei medici e dei responsabili dei rapporti con le scuole e le famiglie.

Barriere solo nella mente

E’ passato un anno dall’entusiasmo che hanno suscitato le paralimpiadi di Londra e si continua a fare poco o nulla per promuovere lo sport e il movimento fra le persone con disabilità. Le iniziative sono lasciate alle singole associazioni che devono trovare da se stesse gli spazi per ridurrne l’emarginazione che continua a essere la loro condizione sociale più frequente. E’ di oggi la notizia dell’iniziativa di Pietro Scidurlo, paraplegico dalla nascita, ragazzo “con un pessimo rapporto con la sua disabilità … e con la forte esigenza di fare qualcosa di straordinario per lui e per le persone come lui”. Alla ricerca di una vita per lui migliore un anno fa ha percorso in handbike il cammino di Santiago di Compostela e dopo questa esperienza ha fondato una onlus, FreWheels, per dimostrare che “le barriere sono solo nelle nostre menti. Se le cose le fanno gli altri, possiamo farle anche noi disabili”, allo scopo di favorire l’indipendenza fisica e sociale dei giovani con disabilità. Ora ha appena terminato un viaggio in canoa di  500 km in 8 giorni, dal Ticino al Po, partendo da Somma Lombardo (Varese) e arrivando in piazza San Marco a Venezia.