Archivio mensile per agosto, 2012

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Sport salvato dal marketing

Sky ha dichiarato che il calcio scommesse determina dei problemi economici. Il doping è un’altra questione che può allontanare gli sponsor da determinati sport e da singoli atleti. Avere atleti che si definiscono stressati dal loro sport non è certo una buona pubblicità per chi vuole vendere l’immagine di un atleta come esempio di salute, equilibrio o energia. Paradossalmente potrebbero essere le aziende che mettono i loro soldi a chiedere agli atleti di essere più equilibrati e sani, mentre coloro a cui questo dovrebbe interessare di più e cioè le Federazioni sportive, i Corpi dello stato e le organizzazioni dello sport invece sono assenti. Il business delle aziende che investono sugli atleti potrebbe salvarli dall’intraprendere brutte strade, giacchè nessuno vuole investire i suoi soldi su qualcuno che non è come appare.

L’idea diPetrucci

Petrucci, presidente del Coni, ha detto che si augura che Schwarzer possa diventare testimonial della lotta contro il doping. Personalmente aggiungerei, magari fra 10 anni dopo che ha passato questo tempo a fare il volontario in un campo di lebbrosi.

Chiediamo troppo ai nostri ragazzi?

Forse chiediamo troppo ai nostri ragazzi e ragazze nello sport. Eccellenza e talento sono due parole molto usate da tutti, e credo che non abbiamo ancora capito che al di là della positività che esprimono, possono rappresentare anche un peso, qualcosa che genera aspettative eccessive in se stessi e negli altri. E’ difficile imparare a gestire questo tipo di stress, spesso le persone che circondano gli atleti non capiscono questa difficoltà ma vedono gli atleti solo come individui  da spingere sempre di più verso una perfezione che non esiste. Questi atleti rischiano di diventare come Icaro che voleva raggiungere il sole e che per questo morì. Quindi condanniamo certamente chi ricorre al doping o a qualsiasi forma di truffa. Però togliamo questo peso dalle loro spalle, cosicché i loro talenti e i loro successi non siano nello stesso tempo la loro tomba.

Scorciatoie e farabutti

Ci sono scorciatoie e farabutti e il mondo non è come vorremmo. Non dobbiamo però rinunciare all’eccellenza che viene dall’applicazione intelligente.

Messner ha ragione

Messner ha ragione. Togliamo l’agonismo e non ci sarà più l’ossessione di raggiungere il risultato a ogni costo. Prima di prendere questa strada, scelta già fatta in molte gare di granfondo di ciclismo proprio per la stessa ragione, vorrei che si facesse qualcosa per diffondere una cultura positiva della competizione nello sport, mentre invece nessuna organizzazione dello sport fa nulla per fare capire che non deve vincere il più furbo. Partiamo da educare i dirigenti, gli allenatori, le famiglie e gli sponsor, senza questo nulla è possibile; non lasciamo soli gli atleti con i loro pensieri che la paura tramuta in incubi che li portano a cadere nelle bracce di questi professionisti del doping.  Possiamo fare ancora qualcosa? Che ne dite siamo ormai stritolati in una tenaglia tra le partite vendute del calcio e lo sport stravolto dal doping? Che ne pensate?

Quando la normalità diventa follia

Schwarz è la normalità che diventa follia. Cresciuto alla scuola Damilano, con una fidanzata campionessa e originario di una zona d’Italia in cui lo sport è un valore positivo. Ha avuto tutto per continuare a essere il migliore, non solo per i risultati ma per la cultura che il suo lavoro esprimeva. E’ invece è successo l’impensabile. Impensabile solo per chi pensa che si resti sempre uguali e che non si possa cambiare idea. Invece è successo, il ragazzo nonostante i successi non aveva una personalità stabile e equilibrata, anzi sentiva un bisogno di ripetersi e non credeva di riuscirci. Allora la scelta più facile è stata quella di ricorrere al doping e ai medici truffatori. Qual è l’insegnamento di questa storia: non bisogna mai lasciare questi atleti da soli, non basta un allenatore o un manager bisogna servirsi di esperti psicologi che capiscono la loro mente e cosa sarebbero disposti a fare per vincere. Due anni fa feci una conferenza agli atleti del corpo dello stato a cui questo atleta apparteneva, ovviamente il generale disse che non era necessario il mio lavoro. Complimenti.

Follia Schwazer

Una cosa che va male può anche peggiorare. E’ il caso dell’atletica italiana dopo l’esclusione di Schwazer trovato positivo all’EPO. Il ragazzo non ha ancora capito che non ha rovinato solo la sua carriera ma tutta la sua vita.

Olimpic trap sport crudele

La gara di trap, tiro a volo, è stata veramente crudele. Il croato Cernogoraz ha vinto la medaglia d’oro ma era entrato come ultimo in finale con 122 presi su 125. Giovanni Pellielo, invece, con un piattello in meno 121 su 125 era rimasto fuori dalla finale classificandosi al settimo posto. Michael Diamond aveva preso tutti i 125 piattelli eguagliando il record del mondo, in finale ha sbagliato due piattelli di troppo e si è classificato solo al quarto posto. Massimo Fabbrizi e Cernogoraz hanno terminato alla pari la finale, pertanto hanno fatto uno spareggio che è durato 6 piattelli, al sesto l’italiano ha mancato il piattello ed è finito al secondo posto. In questo sport la differenza fra la gioia della vittoria e la tristezza della sconfitta è fatta veramente di niente. La rivincita per chi ci sarà è fra quattro anni.

Immaginare di vincere

Immaginare di vincere aiuta a vincere. Non è retorica, è ciò che dicono i grandi campioni. Usain Bolt ha detto:  ”Nella mia testa non ho mai avuto alcun dubbio che sarebbe andata a finire così”. Lo stesso ha fatto la ventenne Jessica Rossi quando ancora il giorno prima della gara si allenava immaginando di vincere e di fare il record del mondo. E’ stato infatti dimostrato più volte dagli studi di psicologia della prestazione che l’ottimismo è una delle cause del successo. Essere ottimisti significa essere convinti che con la giusta concentrazione e determinazione la vittoria è lì che ti aspetta. Stato d’animo che di solito non hanno coloro che non salgono sul podio, perché prima e durante la gara non sentono questo feeling con la loro prestazione. Questi stati d’animo non sono di certo frutto di una magia ma si allenano e chi vince le olimpiadi vuol dire che li ha allenati più degli altri.

Bisogna sognare per vincere

Napoleone ha detto: “Vinco le mie battaglie anche con i sogni dei miei soldati”. I campioni da Phelps a Bolt a Serena Williams a Wiggins c’insegnano che bisogna sognare e lavorare duro, quindi alziamo la testa e diamoci da fare.
  •     (Au dessus des vents, di René e Radka)