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Funzione dello sport nella nostra società

Nello sport ci troviamo nella curiosa situazione per cui è dimostrata la sua importanza per condurre uno stile di vita fisicamente attivo, ridurre lo stress quotidiano e favorire il benessere individuale dall’altra parte per gli atleti lo sport può esse fonte di stress, di stimolo per l’insorgenza di psicopatologie e per allontanarli dalla realtà della vita quotidiana.

Abbiamo atleti come il calciatore inglese Henderson che è andato a giocare in Arabia Saudita per 40milioni e ora si considera scontento s vorrebbe andarsene e persone che si considerano felici perchè sono riusciti a vincere la battaglia contro la sedentarietà e le limitazioni quotidiane che determina.

Cosa impariamo da queste situazioni, che non lo sport a fare bene come spesso con molta retorica si è affermato. Lo sport, come lo studio e come il lavoro è un’attività umana il cui effetto positivo/negativo sulla persona dipende da come viene questa attività svolta.

Lo sport come attività ricreativa viene svolta sulla base della scelta di prendersi cura di se stessi, come attività del tempo libero, piacevole e realizzata a propria misura. Su queste basi è un percorso che attraverso il movimento produce benessere e lo sviluppo nel tempo di nuove abilità.

Lo sport di prestazione richiede invece un impegno totale da parte di chi lo sceglie e le gare rappresentano rappresentano il momento di confronto delle proprie competenze con quelle di altri atleti. Lo sport di prestazione di livello assoluto richiede una dedizione totale, così come qualsiasi altra attività umana che una persona consideri come fondamentale per realizzare se stessa. E’ un’attività per la quale si decide abbandonare altre attività che sono percepite come ostacoli all’impegno totalizzante dello sport. A mio avviso, sono gli atleti migliori e con maggiori aspettative che possono sviluppare seri problemi psicologici, mentre è probabile che quelli che hanno meno successo o che non vogliono svolgere un’attività così impegnativa tendono a costruirsi altre situazioni nella loro vita che senza volerlo li difendono da queste problematiche.

La questione per me allarmante è che queste problematiche non sono solo frequenti fra gli atleti di livello assoluto ma anche fra gli atleti adolescenti. Si tratta di ragazzi e ragazze di 14-19 anni o anche di età inferiore se si parla di sport ad avviamento precoce, che per le loro capacità sono entrati in un circuito federale o di organizzazione sportive che svolgono un’attività molto impegnativa come atleti, hanno l’obiettivo di farla diventare la loro professione ma ovviamente non sanno se ci riusciranno.

Noi che lavoriamo con loro cosa vogliamo per loro? Che svolgano l’attività come i senior per vedere chi ci riuscirà? Che frequentino scuole facilitate per potersi allenare e gareggiare per più tempo? Qual è il ruolo delle famiglie? Sono tante le domande e credo che al momento abbiamo poche risposte.

 

Genitori e sport: quale ruolo?

Domani alla conferenza che terrò a Civitanova Marche sul tema del ruolo dei genitori nello sport parlerò di questi temi.

  • Promuovere lo sport nei giovani
  • Cambiare la cultura sportiva
  • Lo sport è un progetto a lungo termine
  • Cosa serve ai giovani per svilupparsi
  • Insegnare orientamento al compito per imparare a vincere e perdere
  • Il ruolo dei genitori in questo contesto

Educare i genitori allo sport

La National Alliance for Youth Sports ha realizzato un programma educativo per i genitori dei ragazzi e ragazze che praticano sport per renderli consapevoli del loro ruolo e delle responsabilità così come dei modi per rendere piacevoli e positive le esperienze dei loro figli.

 

Domande per i genitori sullo sport dei figli

Oggi i genitori svolgono un ruolo decisivo nel favorire l’attività sportiva dei figli. Qualche domanda per riflettere su come li educhiamo:

  1. Incoraggio mio figlio  a fare sport per divertirsi e non per vincere?
  2. Faccio attività fisica o movimento con mio figlio?
  3. Parlo con mia figlia dell’importanza dell’impegno indipendentemente dal risultato?
  4. Mostro un umore positivo e stabile nel parlare di sport con mia figlia?
  5. Accetto che mio figlio abbia idee e desideri diversi dai miei?
  6. Evito di criticare durante la competizione?
  7. Mi mostro avvilito o arrabbiato quando perde e contento quando vince?
  8. Sono fermamente convinto che la sua felicità sia la cosa più importante e non le mie aspettative?
  9. Chiedo “Cosa ne pensi di …?” o dico subito quello che penso sia giusto?

 

 

Il ruolo dello psicologo dello sport nella squadra nazionale

Si è tenuta presso la Scuola dello Sport un workshop sul ruolo delle differenti figure professionali che lavorano in una squadra nazionale prima e durante grandi eventi sportivi. In relazione al ruolo dello psicologo ho messo in luce quali sono le principali attività da svolgere:

  • La preparazione psicologica essenziale è stata svolta in precedenza
  • Non introdurre nuove strategie e procedure ma aiutare gli atleti a seguire le loro abitudini
  • Lo psicologo non deve essere ossessionato dal “fare”
  • Sono necessarie 24 ore di assistenza e disponibilità a fornire consulenza in qualsiasi ambiente
  • Lo psicologo deve essere preparato all’unicità dei giochi olimpici
  • Seguire il programma preparato in precedenza
  • Essere reattivo e efficace
  • Promuovere l’uso di routine comportamentali e e piani giornalieri
  • Aiutare gli atleti a restare concentrati sulla competizione senza lascirsi distrarre dall’ambiente del villaggio e dell’atmosfera olimpica
  • Aiutare atleti e allenatori a non porre eccessiva enfasi sulla gara
  • Aiutare la squadra a generare un’atmosfera positiva e facilitante soluzioni efficaci
  • Essere pronti a sostenere psicologicamente i tecnici
  • Preparare strategie di gestione delle relazioni interpersonali
  • Comunicazione interpersonale fra i membri dello staff: gestione del tempo libero, relazioni con capo delegazione e dirigenti federali, gestione dei media