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Mindfulness e consapevolezza positiva di se stessi

La pratica della mindfulness può essere estremamente utile nel focalizzarsi sulle qualità positive di sé stessi e nel mantenere la concentrazione su ciò che è bello e significativo nella propria vita. Ecco un possibile programma di mindfulness per restare concentrati sulle cose belle di sé stessi:

  1. Consapevolezza del respiro - Inizia con una pratica di respirazione consapevole. Trova un posto tranquillo, sediti o sdraiati comodamente e porta l’attenzione al respiro. Nota come l’aria entra ed esce dal tuo corpo. Questo aiuta a calmare la mente e ad entrare in uno stato di presenza nel momento presente.
  2. Riconoscere i pensieri positivi - Durante la giornata, presta attenzione ai pensieri positivi su te stesso. Quando emergono pensieri di apprezzamento, gratitudine o amore verso te stesso, prenditi un momento per riconoscerli senza giudizio. Potresti annotarli in un diario per mantenere traccia di essi.
  3. Pratica della gratitudine verso se stessi - Dedica del tempo ogni giorno per riflettere su almeno tre cose che ami di te stesso o di cui sei grato. Potrebbero essere abilità, qualità personali, relazioni o anche piccoli successi quotidiani. Focalizzati su come queste cose positive influenzano la tua vita.
  4. Ascolto attivo e compassione - Quando interagisci con gli altri, pratica l’ascolto attivo. Presta attenzione a ciò che dicono di positivo su di te o sulle tue azioni. Anche se potrebbero essere piccole cose, accoglile con gratitudine e compassione verso te stesso.
  5. Mindfulness nel movimento - Durante le attività quotidiane come fare una passeggiata, fare stretching o svolgere lavori domestici, sii consapevole dei movimenti del tuo corpo e delle sensazioni che provi. Questo ti aiuta a mantenere la consapevolezza del momento presente e ad apprezzare la tua capacità fisica.
  6. Mindfulness nel tempo libero - Quando hai tempo libero, dedica del tempo a te stesso senza distrazioni esterne. Puoi praticare la meditazione guidata, ascoltare musica rilassante, leggere un libro che ti ispira o fare attività che ti mettono in contatto con te stesso e le tue passioni.
  7. Auto-riflessione giornaliera - Prima di andare a letto, prenditi alcuni minuti per riflettere sulla giornata appena trascorsa. Osserva e riconosci i momenti in cui hai coltivato pensieri positivi su te stesso o hai praticato la gratitudine. Questa pratica può aiutare a consolidare una mentalità positiva.
  8. Visualizzazione positiva - Dedica del tempo ogni giorno alla visualizzazione di te stesso in situazioni positive e gratificanti. Immagina te stesso mentre realizzi i tuoi obiettivi, mentre ti senti pienamente felice e realizzato. Questa pratica può aiutarti a creare una connessione emotiva con i tuoi desideri e obiettivi, rinforzando una mentalità positiva.
  9. Cultivare la gentilezza verso sé stessi - Pratica la gentilezza verso te stesso come faresti con un amico caro. Quando ti trovi ad affrontare difficoltà o momenti di auto-critica, sii compassionevole e gentile verso te stesso anziché giudicarti severamente. Usa frasi rassicuranti e amorevoli per supportarti in momenti di sfida.
  10. Creare uno spazio sicuro interno - Dedica del tempo ogni giorno per creare uno spazio interno di calma e serenità. Questo può essere fatto attraverso la meditazione, la visualizzazione o la ripetizione di affermazioni positive. Questo spazio interno diventa un luogo dove puoi ritirarti quando hai bisogno di rinnovare la tua energia e rafforzare la tua fiducia in te stesso.

Ricorda che la pratica della mindfulness richiede tempo e costanza. Mantenere un atteggiamento gentile e compassionevole verso te stesso è fondamentale. Questo programma può essere adattato e personalizzato in base alle tue esigenze e preferenze individuali.

Sport, meditazione e concentrazione

La meditazione è per tutti

Quando si pensa alla meditazione di solito ci si immagina un monaco in un lontano paese dell’Asia o a qualche persona privilegiata come  u attore che ha tempo da perdere per fare esercitarsi all’alba. La maggior parte di noi non medita perchè la considera inutile, perchè pensa di non avere il tempo, perchè è così stressato che meditare sarebbe un ulteriore stress, perchè preferisce dormire mezz’ora in più e poi è sempre in ritardo, perchè ha altro a cui pensare, perchè non ne ha bisogno, perchè hai figli o la casa da sistemare prima di uscire, perchè se non conosce nessuno che la fa ci sarà pure un buon motivo, perchè a casa lo prenderebbero per matto, perchè c’ha provato ma non fa per lui/lei, perchè la mattina non c’ha neanche il tempo di fare colazione, perchè crede che non serva a niente, perchè non serve a risolvere i problemi e così via.

Non sono consapevoli che meditare è un modo per prendersi cura di noi stessi e di guidare i nostri pensieri su un percorso che migliora il nostro benessere.

In tal senso, meditare consiste nel prendere un pensiero che ci piace e svilupparlo, ampliarlo sino a fargli occupare in modo unico e totale la nostra mente. Meditare permette di essere focalizzati su un pensiero alla volta con l’obiettivo di favorire il benessere.

Le ricerche hanno dimostrato che gli effetti positivi della meditazione si presentano in modo evidente dopo avere sommato 30 ore di pratica. Quindi se una persona si esercitasse per 15 minuti per 6 giorni la settimana, dopo 3 mesi vedrebbe i primi miglioramenti del proprio umore e della condizione psicologica, che nei mesi successivi andrebbero a stabilizzarsi. Naturalmente questa attività è suggerita a persone che non soffrono di patologie psicologiche e che, invece, dovrebbero seguire un percorso psicoterapeutico con un professionista.

La meditazione nello sport

Phil Jackson e Kobe Bryant parlano dell’importanza della meditazione per sviluppare l’autocontrollo e la piena padronanza di se stessi in competizione.

“It’s like having an anchor. If I don’t do it I feel like I’m constantly chasing the day as opposed to being in control” – Kobe

“You seat on the bench, you take a deep breath and you reset yourself; and you do that through the mindfulness.” – Phil

 

 

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L’uso della meditazione nello sport

L’uso della mindfulness sembra essere una delle nuove strategie e tecniche per allenare mentalmente gli atleti a restare concentrati sul presente e sulla loro prestazione, anziché lasciarsi dominare dallo stress agonistico. Va detto che già 40 anni la meditazione trascendentale e lo zen erano descritte come modalità adatte allo sport. A questo riguardo, riporto quanto scritto da due tra gli psicologi dello sport che hanno fornito contributi significativi per innovazione ed efficacia.

Robert Nideffer nel 1976 nel libro “The inner athlete”:

“Trascendental meditation (TM) procedures can be helpful in improving an athlete’s general feeling of well-being as well as increasing his energy level and his ability to concentrate … they are very useful to athletes who engage in endurance events which require little in the way of external attention … keeps him from becoming locked into negative, self-defeating thoughts and feelings … most applicable in those competitive situations where an athlete’s responses require non thought, where movements have been learned so well that they have become automatic … complicated gymnastics routines or dives are often practiced to the point where they are almost reflexive” (p.179).

Terry Orlick nel 1980 nel libro “In pursuit of excellence”:

“Thinking is useful in many ways, but there some occasions when thinking interferes with the task and you have to leave it behind …

In such cases, you cease to be your own conscious master but become an instrument in the hands of the unknown. The unknown has no ego-consciousness and consequently no thought of winning the contest … it is for this reason that sword moves where it ought to move and makes the contest end victoriously. This is the practical application of the Lao-tzuan doctrine of doing by not doing” (p.146, corsivo è di Daisetz Suzuki, Zen and Japanese Culture).

Rilassamento, yoga, meditazione, mindfulness

Rilassamento, yoga, meditazione, mindfulness

fate come volete ma fate qualcosa

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La meditazione dei campioni

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Sono ormai molte le star dello sport che si servono della meditazione per ridurre lo stress fra gli altri Kobe Bryant e Lebron James  nel basket, le olimpioniche di beach volley Misty May-Trainor e Kerri Walsh e Andy Murray nel tennis. Concentrarsi per essere in sintonia con se stessi e la propria prestazione. In Italia nella maggior parte dei casi siamo ancora fermi al ben noto concetto di tirare fuori gli attributi maschili per superare lo stress.

Corsa e meditazione

Il runner e maestro buddista Shambhala, Sakyong Mipham vive l’attività fisica come essenziale per il benessere spirituale. In questo libro visionario e pratico, offre alcune semplici lezioni che integrano la serenità mentale con il movimento fisico che ognuno può perseguire – indipendentemente dall’età, dal background spirituale e dalla propria abilità. Il risultato consiste in un migliore stile di vita – più energia, più focus, più pazienza – che va bene per i runner, per coloro che ricercano una vita spirituale e per chiunque sia interessato a migliorare la salute e il benessere.

(http://runningmind.org/)