Mi chiedo se gli psicologi che insegnano la respirazione, le tecniche di rilassamento, la meditazione, o la mindfulness agli atleti anche loro le praticano quotidianamente e nel caso da quanto tempo.
Stiamo parlando dell’insegnamento di processi di autoregolazione e di concentrazione. Personalmente sono convinto che si diventa esperti in questi ambiti non solo perchè se ne conosce l’efficacia e le modalità d’insegnamento, l’esperto è chi ha un’esperienza quotidiana personale di anni. Gli atleti spesso dicono:
- “Ho imparato a rilassarmi ma non ho capito a cosa mi servisse”.
- “Questi esercizi di concentrazione sono noiosi e poi non fanno per me”.
- “Respiro, ma poi sbaglio lo stesso”.
- “Mi distraevo facilmente, era solo frustrante”.
Certamente queste considerazioni sono determinate dal tipo di motivazione dell’atleta, dal suo interesse verso gli aspetti psicologici del suo sport e delle competizioni e dalla sua disponibilità ad allenarsi in modo diverso da quello abituale.
A prescindere dall’atleta, solo chi pratica quotidianamente queste tecniche di autoregolazione conosce gli ostacoli che la nostra mente ci crea ogni giorno per non fare. L’insegnamento di queste tecniche prevede che lo psicologo abbia sperimentato queste difficoltà e le abbia superate. Se mi rilasso e poi quando sono auto mi arrabbio perchè qualcuno mi ha tagliato la strada; questo significa che non so ancora mettere in pratica l’insegnamento fornito dal rilassamento. Quindi sono come quell’atleta, che ha imparato a rilassarsi ma non sa applicarlo ancora applicarlo in gara. Un altro esempio, se anch’io non ho affrontato la difficoltà di trovare un momento della giornata in cui praticare questi esercizi perchè sono impegnato in attività diverse come faccio a insegnarlo a un atleta.
In altre parole tutte queste tecniche c’insegnano una regola basata sull’apprendimento dell’autocontrollo: per raggiungerlo bisogna bisogna allenarsi quotidianamente a risolvere problemi. Se come psicologo non ho voluto trovare il tempo per me, non sarò mai credibile agli occhi degli atleti a cui propongo questo percorso.
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