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L’influenza di messaggi motivazionali digitali sull’incremento dell’attività motoria

Lee, A. M., Hojjatinia, S., Courtney, J. B., Brunke-Reese, D., Hojjatinia, S., Lagoa, C. M., & Conroy, D. E. (2023). Motivational Message Framing Effects on Physical Activity Dynamics in a Digital Messaging Intervention: Secondary AnalysisJMIR Formative Research7(1), e41414.

Abbiamo condotto un intervento di 6 mesi per promuovere l’aumento del numero di passi in giovani adulti non sufficientemente attivi attraverso messaggi digitali. Questa analisi secondaria ed esplorativa ha confrontato le risposte all’intervento con messaggi con cornice affettiva, con cornice cognitiva sociale e con citazioni ispirate, per identificare se un tipo di messaggio suscitasse una risposta all’intervento costantemente maggiore dopo la consegna di un messaggio.

Abbiamo generato modelli dinamici dell’attività fisica specifici per ogni persona e abbiamo scoperto che le risposte ai passi non differivano in modo statisticamente significativo in base al tipo di messaggio, ma la velocità e l’entità momentanea dell’intervento e della risposta ai passi era maggiore nei fine settimana rispetto ai giorni feriali per tutti i tipi di messaggio. Abbiamo anche osservato un’eterogeneità significativa tra i partecipanti, per cui alcuni sono stati più attivi con i messaggi affettivi (nei giorni feriali: 35,6%, nei fine settimana: 37,8%), altri con i messaggi socio-cognitivi (nei giorni feriali: 26,7%, nei fine settimana: 35,6%) e altri ancora con le citazioni ispirazionali (nei giorni feriali: 35,6%, nei fine settimana: 26,7%). Pertanto, questa analisi esplorativa suggerisce che la personalizzazione dei tipi di messaggi per i partecipanti a un intervento può essere un’impresa degna di nota per generare un incremento di attività motoria.

L’effetto mediano (in una successione finita di valori è il valore intermedio fra gli estremi di tale successione) degli interventi di attività fisica digitale negli adulti è di 943 passi al giorno; quindi, se un futuro intervento includesse più messaggi al giorno, la conoscenza della risposta ottimale dei partecipanti potrebbe diventare significativa, poiché circa un terzo di questo campione ha mostrato una differenza minima di 250 passi tra i vari tipi di messaggio. Questa eterogeneità tra i partecipanti indica che gli interventi futuri possono trarre vantaggio da metodi in grado di esplorare gli effetti di più tipi di messaggi sull’attività fisica e di sfruttare i tipi di messaggi più efficaci per un individuo una volta identificati. Dato che i messaggi hanno effetti prossimali sul comportamento nei minuti e nelle ore successive alla consegna del messaggio, l’uso di dispositivi indossabili per misurare il comportamento nell’attività fisica fornisce una ricca fonte di informazioni sulle dinamiche comportamentali. Sfruttando questa tecnologia, l’identificazione del sistema e la modellazione dinamica possono informare il lavoro futuro che regola continuamente gli interventi in base alle risposte dei partecipanti nel tempo.

W i servizi online offerti dalle palestre.

I primi a reagire con un nuovo modello di utilizzo dei servizi offerti dalle palestre a seguito del coronavirus sono i giovani sino a 20 (Generazione Z).

“… l’industria dello sport affronta la fase 3 completamente trasformata dalla digitalizzazione: per 8 giovani su 10 sotto i 20 anni (la cosiddetta Generazione Z), l’uso di piattaforme per accedere a strutture e corsi ha migliorato notevolmente la fruizione di sport e oltre la metà di loro (53%) si trova meglio nel proprio club da quando è possibile pagare da mobile. A rivelare questo trend è una ricerca dell’Osservatorio Sportclubby, piattaforma per prenotare corsi, campi e servizi dedicati a qualsiasi tipo di sport, che monitora più di 650 strutture e trainer e oltre 250.000 utenti attivi in Italia”.

Lo sport in palestra è sempre più digitale.

“Nell’ultimo mese, per esempio, è raddoppiato rispetto al 2019 (+95%) il numero di realtà che hanno digitalizzato i propri servizi e pagamenti grazie a Sportclubby e le prenotazioni nei singoli centri sportivi sono cresciute del 70% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso”.

I benefici di questa evoluzione digitale secondo una ricerca condotta dal’ Osservatorio Sportclubby su 680 sportivi italiani attivi:

  • Per 2 persone su 3 è notevolmente migliorata la comunicazione da parte dei club, per cui è più facile rimanere sempre aggiornati su quello che succede nella propria palestra.
  • Ad apprezzare il nuovo approccio sono soprattutto i giovani tra i 20 e 35 anni (71%), da sempre abituati a informarsi prevalentemente online.
  • Anche l’accesso ai corsi, alle attività e alla prenotazione dei campi è migliorata rispetto a prima che il club utilizzasse l’app: ad affermarlo sono il 66% degli intervistati, tra cui pesa soprattutto il cluster degli under 20 (80%).
  • Oltre la metà degli sportivi (53%) si trova molto meglio ora che abbonamenti e tesseramenti presso il proprio circolo sono gestibili da mobile e questa soluzione piace abbastanza anche a un ulteriore 30% di utenti.
  • Ad apprezzare di più le tessere digitali sono i giovani nella fascia 20-35 (59%), mentre dai Gen Z potrebbe arrivare un segnale per un cambio di rotta riguardo ai programmi di loyalty. Se tra i poco soddisfatti si registra soltanto un 17% di risposte, la concentrazione sale infatti decisamente tra i più giovani (25%).
  •  La quarantena ha restituito tempo per lo sport ai più impegnati, offerto forme di workout online (anche gratuite o a prezzo contenuto), con l’opportunità di raggiungere nuovi utenti rispetto ai soli tesserati. Con il ritorno alla normalità, però, molti hanno messo l’allenamento in secondo piano.
  • Secondo i dati rilevati dall’Osservatorio Sportclubby su oltre 650 centri sportivi italiani, tra chi faceva sport regolarmente durante l’ultimo mese del lockdown, collegandosi a video corsi in streaming, più di un terzo (36%) oggi ha smesso di allenarsi. Questa fetta di utenti pesa , come detto, per un 29% di prenotazioni in meno registrate nei singoli club rispetto a prima, ma costituisce anche un bacino “dormiente” che sarà possibile fidelizzare e recuperare con operazioni in chiave big data.

20 anni fa il World Wide Web divenne pubblico

Oggi festeggiamo 20 anni dal giorno in cui il World Wide Web divenne pubblico e gratuito, questa opportunità ha cambiato per sempre il mondo digitale ma anche la nostra vita quotidiana.

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