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Germania vs Grecia

La Germania ha stravinto contro la Grecia ma la partita non è stata per loro una passeggiata di salute fino al goal del 2-1. Infatti la facilità a tirare in porta sin dall’inizio della partita, li aveva portati a rilassarsi mentalmente un po’ troppo, pensando che la rete sarebbe venuta da un momento all’altro. Invece è successo che dopo il vantaggio iniziale hanno continuato a sbagliare sotto porta e si è verificata una delle regole del calcio, secondo cui chi sbaglia ripetutamente viene con probabilità punito. Così è stato e la Grecia ne ha approfittato andando momentaneamente in parità. Lo spavento ha fatto nuovamente riconcentrare i tedeschi che da quel momento in poi non hanno più concesso questo tipo di margine agli avversari e puntualmente sono venuti gli altri tre goal. Poteva finire diversamente solo nel caso si fosse verificato quanto segue: http://www.youtube.com/watch?v=pavNpozrgM8&feature=share

Campione di rally e di tiro a volo

Nasser Saleh Al Attiyah, atleta del Qatar, ha vinto i campionati asiatici di tiro a volo eguagliando il record del mondo di 150 bersagli colpiti su 150. Non ha commesso neanche un errore in due giorni e insieme ad altri 4 atleti appartiene al ristretto numero che può vantare questo titolo. La sua impresa è eccezionale non solo per questo risultato ma anche perchè, nel contempo, è uno dei più importanti rallysti del mondo ed è appena tornato da poco più di una settimana dalla Dakar, che ha vinto nel 2010. Negli ultimi due mesi ha vinto nel tiro a volo i Giochi Arabi, poi è andato alla Dakar ed è tornato nuovamente a Doha per questa gara. Questa sua abilità distribuita su due attività così diverse è certamente impressionante, i suoi segreti sono l’estrema forma fisica, la ricerca continua della concentrazione e il sostegno di quanti gli sono accanto. La concentrazione la allena al massimo livello anche in allenamento dove s’impegna a tirare con la stessa intensità della gara. Questa volta in finale per mantenerla in maniera ottimale si è concenrato sul figlio di 8 mesi, immaginando il suo sorriso e lo sguardo. Questo è possibile in quanto nel tiro a volo vi sono delle fasi di pausa in cui bisogna tenere la mente occupata con qualche semplice pensiero che la allontani dal pensare al risultato, riducendo così lo stress agonistico di quei momenti. Questa storia mette in luce quanto siano diversi gli stili di vita con cui si può raggiungere il successo e come un atleta di vertice mondiale possa trovare anche nei pensieri di tutti i giorni lo stimolo per ridurre la tensione nei momenti di maggiore pressione.

L’importanza della mente dai numeri

Giacchè sono ai campionati del mondo di tiro a volo: qualche numero per spiegare quanto la mente sia decisiva nelle prestazioni sportive, proprio di quelle dei fortissimi. Una gara si svolge su cinque serie da 25 piattelli, in due giorni, per un totale di 125 piattelli, che se vengono presi tutti corrisponde al punteggio massimo. I primi nove atleti hanno preso 122 piattelli su 125 e il 47% degli errori li hanno fatti nella prima e nell’ultima serie. Quindi all’inizio perchè non hanno saputo gestire lo stress dovuto al cominciare bene un mondiale e nell’ultima serie perchè, anche in questo caso, dovevano controllare la tensione della fase finale in cui è sempre crescente, soprattutto quando stai fornendo un’ottima prestazione. Lo stesso andamento ha avuto chi ha sbagliato 4/5 piattelli su 125, questi atleti nella prima e nell’ultima serie hanno accumulato il 48% degli errori. Lo stesso fenomeno si è verificato con quelli che sono stati leggermente meno bravi, sbagliando 6/7 piattelli, anche per loro il 48% degli sbagli è andato sempre in queste due serie. Al contrario nelle seconda e nella terza serie sono stati compiuti da tutti un numero minore di errori. Partendo dai numeri di chi commette pochi errori, ne deriva che le fasi iniziali (prima serie) e finali (quinta serie) sono quelle in cui il controllo dello stress viene messo maggiormente a dura prova. Inoltre, fra i sei atleti che sono andati in finale solo tre non hanno fatto errori nell’ultima serie, mentre due ne hanno fatto uno e un altro ne ha fatti due. Possono sembrare insignificanti questi errori, ma valgono oro per chi su 125 colpi ne sbaglia al massimo tre, e  i numeri aiutano a capire come ci si deve allenare.

Tiro a volo e mente

Sono a Belgrado ai campionati del mondo di tiro a volo. Sport poco conosciuto e che ogni olimpiadi regala qualche medaglia all’Italia. E’ uno sport che spesso non piace perchè l’attrezzo sportivo è un’arma che viene associata alla guerra e alla caccia. In ogni caso è uno sport pacifico che richiede un prontezza mentale degna di uno sprinter, con la differenza che ogni partenza viene ripetuta per 125 volte, quanti sono i tiri da effettuare. La preparazione di un solo tiro dura 7/8 secondi e l’azione susseguente di tiro è della durata di 60 centesimi di secondo. Talvolta questi atleti quando sono sotto pressione riescono a distrarsi proprio dutante questa manciata di secondi. Perchè ciò non succeda l’allenamento mentale è per loro fondamentale ed è teso a determinare quella condizione mentale che gli permette di restare focalizzati solo sulla loro azione tecnica e non sull’idea di dovere rompere il piattello.

C’è ancora molto da fare per migliorare nella concentrazione

I mondiali di atletica ci stanno insegnando che per un campione la vittoria o la sconfitta sono decise da piccoli particolari o sono divise da una manciata di centesimi di secondo. Nei 10.000m maschili, il secondo che era stato in testa nella fase finale è giunto dietro al primo per molto meno di un secondo. Nella finale dei 110 ostacoli, due manate hanno impedito al primo di vincere, perchè è stato squalificato. Di Bolt si è già detto, l’ansia non dominata gli ha fatto commettere una partenza falsa. Sono dettagli che hanno annullato mesi di allenamento. Una migliore gestione della concentrazione avrebbe con probabilità ridotto il rischio di questi errori. Allenarla non è facile, intanto perchè questi sono atleti ovviamente molto concentrati, ma questo non è bastato. Per primo, quando si è in forma, pronti e forti, bisognerebbe essere consapevoli  che questi piccoli dettagli  possono fare la differenza, poichè rappresentano delle crepe che si aprono nella mente, magari piccole ma tali da ostacolare la prestazione. Si potrebbe fare molto per lavorare su questo aspetto della prestazione e non so cosa abbiano fatto questi atleti, in ogni caso non a sufficienza. Suggerirei loro più allenamento mentale per dare alla mente gli strumenti necessari per gestire il corpo in maniera ottimale.

La concentrazione della Sharapova

Venti secondi è il tempo permesso nel tennis per riprendere il gioco. La routine della Sharapova prevede di andare a fondo campo e stare qualche secondo rivolta verso pubblico, lo sguardo dritto davanti, per poi ritornare sulla linea di fondo campo. Pochi secondi possono sembrare nulla a chi non è esperto a vivere situazioni di stress intenso. Sono invece sufficienti a ritrovare la propria condizione ottimale e svuotare la mente da quanto è successo immediatamente prima.

Allenarsi a vincere

Parlavo con allenatori del triathlon che mi dicevano che spesso gli atleti dicono: “ho perso perchè dopo il nuoto mi è scivolata la bicicletta” o “ho perso tempo a infilare le scarpe da corsa” o altre spiegazioni collegate a episodi apparentemente casuali. Ho risposto che per questi atleti di alto livello queste spiegazioni indicano semplicemente che non erano attenti a quello che stavano facendo e che non c’è nulla di casuale, bensì questo è il loro problema. Ci si allena infatti proprio per acquisire una mentalità vincente, in cui non c’è spazio per questi fatti, che testimoniano un limite da migliorare. Molte squadre nel calcio non sono andate bene questa settimana proprio perchè non si sono preparate mentalmente. Ora è la vigilia di un’altra serie di partite, si saranno allenati per essere pronti per la durata di un incontro oppure, allenatori e atleti, continueranno con queste spiegazioni ridicole?

Quando si fa goal

Durante una partita di calcio la concentrazione deve essere mantenuta per l’intero periodo, ma vi sono momenti in cui questa sembra decrescere. A conferma di queste convinzioni, la Tabella 1 illustra che nel campionato italiano di Serie A di calcio del 2007/08 la maggior parte delle reti sono state segnate rispettivamente negli ultimi 15 minuti dell’incontro (22%), alla fine del primo tempo (18%) e all’inizio del secondo (17,2%). La rilevanza dell’ultimo quarto d’ora di gioco si riscontra anche se si confrontano i goal subiti negli scontri diretti tra le prime sei della classifica, fra le ultime sei e le partite fra questi due gruppi (Tabella 2). In queste fasi della partita la squadra che riuscisse a restare concentrata sul gioco in maniera più efficace incrementerebbe la probabilità di subire un numero minore di goal. Un’adeguata preparazione fisica associata a un programma di allenamento per l’incremento dell’attenzione in condizioni di elevato stress agonistico sono due soluzioni efficaci per evitare di subire il 27% circa delle reti negli ultimi minuti. (Fonte: Alberto Cei e Stefano D’Ottavio, 2010)

Tabella 1. Percentuale di goal effettuati nel campionato italiano di Serie A di calcio 2007/08 in diversi momenti della partita (Fonte:  http://www.livescores.it/calciostatistiche.html ).

Minuti Goal %
0-15 70 11,1 %
16-30 87 13,7 %
31-45 114 18,0 %
46-60 109 17,2 %
61-75 105 16,6 %
76-90 139 22,0%

Tabella 2. Percentuale di goal subiti nel campionato italiano di Serie A di calcio 2007/08

Periodo partita Goal subiti (in percentuale) negli scontri diretti fra le
in minuti prime 6 prime 6 vs ultime 6 ultime 6
0 – 15 7,5 11,1 11,7
16 – 30 17,5 15,6 11,7
31 – 45 13,7 11,9 22
46 – 60 17,5 15,6 13,2
61 – 75 17,5 18,6 14,7
76 – 90 26,2 26,8 26,4