I mondiali di atletica ci stanno insegnando che per un campione la vittoria o la sconfitta sono decise da piccoli particolari o sono divise da una manciata di centesimi di secondo. Nei 10.000m maschili, il secondo che era stato in testa nella fase finale è giunto dietro al primo per molto meno di un secondo. Nella finale dei 110 ostacoli, due manate hanno impedito al primo di vincere, perchè è stato squalificato. Di Bolt si è già detto, l’ansia non dominata gli ha fatto commettere una partenza falsa. Sono dettagli che hanno annullato mesi di allenamento. Una migliore gestione della concentrazione avrebbe con probabilità ridotto il rischio di questi errori. Allenarla non è facile, intanto perchè questi sono atleti ovviamente molto concentrati, ma questo non è bastato. Per primo, quando si è in forma, pronti e forti, bisognerebbe essere consapevoli che questi piccoli dettagli possono fare la differenza, poichè rappresentano delle crepe che si aprono nella mente, magari piccole ma tali da ostacolare la prestazione. Si potrebbe fare molto per lavorare su questo aspetto della prestazione e non so cosa abbiano fatto questi atleti, in ogni caso non a sufficienza. Suggerirei loro più allenamento mentale per dare alla mente gli strumenti necessari per gestire il corpo in maniera ottimale.
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