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Scuola calcio per bambini con disabilità intellettive

«AS Roma è lieta di annunciare che, a partire da gennaio 2016, la Società promuove e sostiene il progetto “Calcio insieme”, un programma nato dalla collaborazione tra la Fondazione Roma Cares e l’Associazione dilettantistica “Calcio integrato: i campi di allenamento del Centro Olimpico Giulio Onesti sono stati messi a disposizione di bambini e bambine, tra i sei e i dodici anni, affetti da disabilità psicomotorie di vario livello, sostenuti da un pool di medici, logopedisti e istruttori specializzati.

Obiettivi dell’iniziativa sono lo sviluppo del benessere fisico e psicosociale dei bambini, la riduzione dello stress connesso alla loro condizione di vita, l’aumento della capacità di autovalutazione e l’incremento della motivazione all’attività motoria.

Un team di tecnici dell’AS Roma, accompagnati da psicologi dello sport, ha elaborato metodologie didattiche ed educative su misura, al fine di creare un ambiente sicuro, confortevole e mai noioso.

Tra i risultati perseguiti, vi è lo sviluppo della cultura dell’integrazione e dell’educazione ai valori dello sport attraverso il calcio.

“La Roma rappresenta una grande piattaforma sociale e siamo consci della responsabilità che ne deriva – sottolinea il direttore generale dell’AS Roma, Mauro Baldissoni –. Spero che questo sia uno dei tanti esperimenti che metteremo in piedi con concretezza. Lo sport è da sempre un aggregatore e insieme uno strumento motivazionale per superare i propri limiti, mettere su un campo di calcio bambini affetti da difficoltà intellettive rappresenta per loro una possibilità di miglioramento”.

Gli istruttori sono stati affiancati da un’intera équipe medica, coordinata dal professor Alberto Cei, responsabile scientifico di “Calcio insieme”, che osserva da vicino i progressi dei piccoli atleti, deducendone anche eventuali miglioramenti nella coordinazione dei movimenti, nella coscienza del sé o, più semplicemente, nel vissuto quotidiano.

“Il calcio può essere uno strumento fondamentale per aiutare i bambini affetti da disabilità mentali a sviluppare se stessi – spiega Patrizia Minocchi, presidente ASD Calcio Integrato – . Quello strumento magico che è la palla ha già dato i primi risultati, i bambini stanno imparando a relazionarsi”.»

Prendi la palla, passa la palla

Uno dei principi ispiratori del Barcellona, squadra di cui tanto si parla per il suo gioco particolare e per la qualità che esprime, si può riassumere in poche parole: prendi la palla, passa la palla. Questo è il loro mantra, l’ idea del gioco del calcio, il principio su cui poi s’inserisce la tecnica individuale e la tattica di squadra, le esercitazioni in allenamento e il comportamento in partita. E’ una regola a cui i calciatori si sono autodisciplinati che hanno imparato nel settore giovanile e che continuano ad applicare in maniera raffinata anche nelle situazioni di maggiore stress agonistico. Prendi la palla, passa la palla non è solo un comportamento ma è un vero e proprio stato mentale, proviamo a ripeterlo mentalmente ci accorgeremo subito che si aprono quegli schemi mentali che ci permettono di agire in quel modo, saprò sempre cosa fare: muovermi per prendere e muovermi per dare. Come insegnamento per i giovani è decisamente positivo e efficace per costruire la coesione di gruppo. Le esercitazioni da effettuare sono pressochè infinite con o senza avversari, con uno o più avversari, con un tocco di palla o con più tocchi di palla, con pochi compagni o con più compagni. Possono giocare in questo modo principianti o fuoriclasse. In questo approccio anche il fcampione gioca per la squadra, perchè questa regola vale per tutti.