Archivio mensile per dicembre, 2022

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Fisiologia e training di un master di 75 anni recordman mondiale

Bas Van Hooren Guy Plasqui and Romuald Lepers Physiological, Spatiotemporal, Anthropometric, Training, and Performance Characteristics of a 75-Year-Old Multiple World Record Holder Middle-Distance Runner in International Journal of Sports Physiology and Performance online 30 november 2022.

Gli atleti master attirano costantemente l’attenzione degli scienziati dello sport e dei fisiologi dell’esercizio perché rappresentano un gruppo che può fornire indicazioni essenziali sulla capacità degli esseri umani di mantenere le prestazioni fisiche e le funzioni fisiologiche con l’avanzare dell’età. I cambiamenti legati all’età nelle caratteristiche fisiologiche degli atleti master sono stati esaminati principalmente negli atleti di resistenza come i maratoneti. Studi recenti hanno evidenziato che alcuni atleti master di endurance di livello mondiale hanno una capacità cardiorespiratoria molto elevata, come dimostrato dal massimo assorbimento di ossigeno (VO2max) di 64,5 mL-kg-1-min-1 a 60 anni e 46,9 mL-kg-1-min-1 a 70 anni, rispettivamente.

A nostra conoscenza, non è mai stato esaminato il profilo fisiologico di corridori master di livello mondiale sulla media distanza. Mentre le prestazioni nella corsa su lunga distanza sono tipicamente spiegate da 3 variabili fisiologiche primarie (assorbimento massimo di ossigeno, economia di corsa e soglia del lattato), la velocità massima di sprint è considerata un fattore determinante per le prestazioni nella corsa su media distanza, in particolare tra atleti con la stessa velocità aerobica massima. Nel presente studio abbiamo analizzato le variabili cardiorespiratorie, la velocità massima di sprint, l’antropometria e le variabili spazio-temporali di un mezzofondista di 75 anni di livello mondiale che nel 2022 ha corso i 1500 m in 5 minuti e 16 secondi, il secondo tempo mondiale più veloce mai registrato nella fascia di età 75-79 anni.

Conclusioni
In conclusione, questo mezzofondista di 75 anni di livello mondiale presenta un VO2max e un rapporto di riserva di velocità anaerobica eccezionalmente elevati. Inoltre, la sua resistenza agli infortuni gli ha permesso di sostenere un allenamento regolare fin dai 50 anni e di ottenere prestazioni internazionali in diverse categorie di età. Sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere meglio l’interazione tra l’insorgenza di infortuni, la capacità fisiologica e il livello di prestazioni con l’avanzare dell’età.

Pelé per sempre

Mexico 1970: cosa possano dire di più a riguardo dell’amore per il calcio.

“Today we won’t work because we’re going to see Pelé”

I differenti profumi della motivazione

Working with Parents in Sport

@_WWPIS

INFOGRAPHIC – ‘What motivates your children to play sport?’ What is motivating your children to play sport? Thank you to our friend @laramossman for producing this excellent graphic for our audience. https://buff.ly/3glY9Rp

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I valori

Tanto per non scordarsi l’importanza di avere valori.

“Ci rendiamo conto che la grandezza non è mai scontata. Bisogna guadagnarsela.

Il nostro viaggio non è mai stato fatto di scorciatoie, non ci siamo mai accontentati.

Non è mai stato un sentiero per incerti, per quelli che preferiscono il divertimento al lavoro, o che cercano solo i piaceri dei ricchi e la fama.”

Barack Obama, 

dal suo discorso presidenziale inaugurale

Un mondiale di calcio senza il divertimento

Sarà anche vero che a questo mondiale il gioco proposto dalle squadre è scarso, personalmente mi sembra che ciò che manca di più è il divertimento.

Vuol dire avere il piacere di entrare in campo per sfidare gli avversari, il gioco poi è il mezzo per raggiungere questo scopo. Non è un ragionamento ingenuo, è chiaro che le squadre vogliono vincere anche giocando male o con un solo tiro in porta. Tuttavia, quando il piacere manca, si perde il desiderio di fare di tutto per riuscirci. Così succede come a Lukaku che è stato dominato dal senso di rivincita, dalla sua frustrazione di non essere stato decisivo sino a d ora, che invece spesso porta ad agire in modo impulsivo e con scarsa precisione, o le litigate nello spogliatoio su questioni personali che però uccidono il piacere di giocare insieme, o il giocare per mestiere e non per passione come è successo a diversi calciatori non più giovani.

Questa mancanza non è però solo dei calciatori, direi che un ruolo importante per la sua sollecitazione dovrebbe svolgerlo l’allenatore, che se non ne evidenzia la rilevanza in un mondiale, in cui tutto il mondo guarda la tua squadra, direi che fallisce nella sua funzione di guida. Il leader deve infiammare la squadra e pensare come Napoleone quando affermava: “Vinco le mie battaglie anche con i sogni dei miei soldati”.

Gli allenatori hanno questo obiettivo di fare sognare le squadre?