Archivio mensile per luglio, 2023

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Non c’è salute senza una buona salute mentale

New IOC Mental Health Action Plan to further focus on well-being of athletes and promoting psychologically safe environments.

The Mental Health Action Plan emphasises the importance of recognising that athletes’ mental health needs are as important for their performance and well-being as their physical health needs, and that good mental health means much more than the absence of a mental health symptom or disorder.

Key targets for 2026

Guided by the principles of human rights, equity, evidence-based practice and working collaboratively, the Mental Health Action Plan is a comprehensive strategy that will serve as a roadmap for the IOC to promote mental well-being across its four spheres of responsibility – the IOC as an organisation, the IOC as the owner of the Olympic Games, the IOC as the leader of the Olympic Movement, and Olympism in society. Across the four spheres, there are five thematic focus areas, with corresponding key objectives and actions, to be achieved by the end of 2026:

  1. Culture and leadership – Demonstrating leadership in the field by championing a policy environment that recognises the importance of mental health and well-being.
  2. Measurement and research – Contributing towards more thorough and reliable mental health epidemiology in elite athletes and under-researched groups, with attention to cross-cultural differences – recognising that evidence-based approaches are critical for impactful initiatives.
  3. Reduce prevalence and improve well-being – Encompassing the continued development of expert-led tailored tools and initiatives to improve mental health literacy, reduce stigma, build mental resilience and reduce sport-specific stressors that impact mental health and well-being.
  4. Improve care – Encouraging the fostering of psychologically safe athletic environments which reduce the barriers to help seeking, including through supporting early recognition of when further support may be needed, and establishing pathways to care.
  5. Improve access to sport – Promoting and supporting the mental health benefits that people and communities experience through accessing sport and Olympism in Society, especially in resource-limited settings, contributing to Olympism.

Le vittorie derivano da miglioramento graduale nel tempo

Molti giovani atleti e atlete pensano che data la bontà del loro allenamento e l’avere anche capito che la componente mentale della prestazione sportiva è un aspetto rilevante, ritengono che queste condizioni siano sufficienti per fornire prestazioni di alto livello. Hanno una concezione molto scolastica del miglioramento, del tipo “Ho fatto quello che mi hanno detto e, quindi, ora otterrò i risultati a cui aspiro”. Purtroppo chi ragiona in questo modo, si sta preparando ad andare a sbattere contro un muro!

Non hanno capito che i risultati eccezionali e le imprese compiute dai grandi atleti che ammirano derivano da un miglioramento graduale nel corso degli anni e dipende da questi motivi chiave:

  1. Allenamento costante: Gli atleti di successo dedicano molto tempo e sforzo all’allenamento costante. Attraverso una pratica regolare e ripetitiva, possono migliorare le loro abilità tecniche, la forza fisica, l’agilità e la resistenza. Questo allenamento costante permette loro di perfezionare le loro abilità e di raggiungere livelli sempre più alti di performance.
  2. Esperienza: L’esperienza gioca un ruolo fondamentale nel successo degli atleti. Nel corso degli anni, gli atleti affrontano varie competizioni, si scontrano con avversari di diversi livelli e affrontano sfide diverse. Queste esperienze consentono loro di acquisire conoscenze e abilità specifiche che li aiutano a migliorare e a superare ostacoli futuri. Imparano dagli errori commessi e sviluppano strategie migliori per affrontare situazioni simili in futuro.
  3. Progressione graduale: Gli atleti di solito iniziano la loro carriera a livelli più bassi e si costruiscono una solida base di competenze e successi. Man mano che raggiungono risultati positivi a livello locale o regionale, possono progredire verso competizioni sempre più competitive, come campionati nazionali o internazionali. Questo processo graduale permette loro di adattarsi progressivamente a livelli di competizione più elevati e di migliorare le proprie prestazioni nel tempo.
  4. Adattamento mentale: Oltre all’aspetto fisico, gli atleti devono anche sviluppare una mentalità vincente e orientata alla continua crescita. Nel corso degli anni, imparano a gestire la pressione, a mantenere la concentrazione e a superare le difficoltà mentali che ostacolano le prestazioni. Attraverso l’esperienza e il supporto di allenatori o mental coach, sviluppano la tenacia, la grinta e la determinazione necessarie per affrontare sfide sempre più difficili.
  5. Innovazione e progressi tecnologici: Nel mondo dello sport, ci sono continui progressi tecnologici e innovazioni che possono contribuire all’ottimizzazione delle prestazioni. Gli atleti di successo sono spesso aperti all’adozione di nuovi strumenti, metodologie e tecnologie che possono aiutarli a migliorare le loro performance. Questi progressi vengono spesso integrati gradualmente nel loro allenamento e nella loro preparazione.
  6. Gestione della loro vita privata e sociale: L’immagine pubblica dei campioni ha sempre più rilevanza e può influenzare il proprio stato mentale e le prestazioni. Agli atleti si chiede di essere da modello per i giovani che li ammirano, di sapere gestire la loro vita privata e soprattutto di non lasciarsi dominare dai social e da quanto non aspettano altro che di poterli attaccare in modo odioso. E’ una condizione nuova generata dall’uso costante degli smartphone, di instagram e gli altri social che rende i campioni molto più vicini al loro pubblico ma anche vulnerabili a qualsiasi tipo di critica che con facilità diventa virale, producendo problematiche psicologiche anche gravi.

In sintesi, i risultati eccezionali degli atleti di successo derivano da un impegno costante, un’esperienza accumulata nel tempo, un progresso graduale e una mentalità focalizzata sul miglioramento continuo. Attraverso un costante impegno nel tempo, gli atleti possono raggiungere livelli di eccellenza e compiere imprese straordinarie.

Lo sport genera campioni troppo stressati

Stefano Massari, mental coach di Matteo Berrettini, ha scritto un articolo interessante sul tema della pressione agonistica e sociale che vivono le star dello sport di livello mondiale. Ha scritto che: “Il lavoro principale è cercare di far andare a braccetto il successo con la felicità. Per evitare storie come quelle di Andrè Agassi, che era diventato il tennista più forte e la persona più triste del mondo. Il rischio di perdersi dietro ai risultati e al successo è altissimo”. Ricorda che molti hanno dato forfait  dai”demoni nella testa” della ginnasta Simone Biles alle Olimpiadi o il cedimento psicologico della tennista Naomi Osaka davanti alle pressioni di un pubblico tutto per lei. Ma anche il momento buio di Matteo Berrettini, in lacrime dopo tanti infortuni fisici e un ritorno con molte sconfitte e ritiri sui campi di tennis, oppure la difficile rincorsa di Marcell Jacobs, che dopo gli storici ori olimpici nei 100 metri e nella staffetta 4×100 ha gareggiato poco e spesso con prestazioni poco brillanti.

Ormai è un tema ricorrente che non si può più ignorare. Lo sport di livello assoluto è diventato spettacolo e i suoi protagonisti delle rockstar, spesso non preparate a giocare questo nuovo ruolo. Questo sport è negativo per la salute mentale degli atleti, li spinge a considerare che l’unica cosa che conta è vincere, che si deve restare indifferenti alle sconfitte, che non bisogna mostrare in pubblico e sui social i propri limiti nel sapere vivere questo ruolo di vincente a tutto tondo. Diciamo con chiarezza che questo tipo di persona che lo sport richiede e che il pubblico ammira non esiste e che sui social coloro che li odiamo sono tanti e sempre pronti ad esprimersi in modo odioso nei loro confronti.

Sarebbe facile dire a questi atleti non pensarci ma non è possibile quando una carriera sportiva non dura tutta una vita, oltre i 40 anni si può continuare a essere una rockstar, non certo un atleta di livello mondiale. Inoltre, questi atleti e atlete hanno mostrato un’abilità eccezionale nel riuscire a trasformare la loro passione di ragazzi e ragazze in un lavoro che li ha portati, grazie al loro impegno, ai vertici assoluti.

Ciò che hanno realizzato nello sport, insieme anche al loro staff e spesso, ma non sempre, la famiglia, rappresenta il massimo livello di autorealizzazione a cui un essere umano può aspirare. Nel contempo è anche la causa del dolore psicologico che vivono. Il nostro lavoro con loro come psicologi è d’insegnargli a parcheggiare in un parte profonda della loro mente questi stati psicologici debilitanti, a sviluppare la loro forza interiore in modo superiore e ad accettare che l’ambiente in cui vivono comprende anche queste stimoli negativi che non dipendono dalle loro prestazioni ma da come si è sviluppato lo sport.

Non sarà comunque facile.