La salute mentale dei giovani atleti è ancora poco studiata

Purcell R, Henderson J, Tamminen KA, et al. Starting young to protect elite athletes’ mental health. British Journal of Sports Medicine 2022,  57:439-440.
Una ricerca appena pubblicata che riassume il tema della salute mentale fra i giovani atleti di élite ha evidenziato questi risultati, piuttosto allarmanti.
  • I disturbi mentali sono un’importante condizione di salute che colpisce i giovani a livello globale.
  • Circa la metà di tutti i disturbi mentali comuni emerge prima dei 18 anni.
  • Il 58% dei disturbi mentali negli adolescenti non viene individuato e trattato.
  • I giovani atleti d’élite mostrano un significativo stigma nei confronti della salute mentale e atteggiamenti negativi verso la ricerca di aiuto, compresa la paura delle conseguenze della ricerca di aiuto in un contesto sportivo d’élite.
  • Le ricerche pubblicate sulla salute mentale nello sport d’élite sono triplicate negli ultimi due decenni. Solo pochi studi trasversali hanno invece studiato atleti d’élite giovani di età compresa tra i 12 e i 18 anni.
  • Il 16,9% soffre attualmente di almeno un disturbo mentale, con una prevalenza nell’arco della vita del 25,1%. I sintomi di salute mentale auto-riferiti dagli atleti giovani variano dal 6,7% per l’ansia al 9,5% per la depressione,
  • Le ragazze/donne hanno una probabilità significativamente maggiore rispetto ai ragazzi/uomini di riferire sintomi o di essere valutati clinicamente come affetti da psicopatologia.
  • I giovani atleti che praticano sport individuali riportano una maggiore gravità dei sintomi rispetto a quelli che praticano sport di squadra.
  • Vi è urgente bisogno di uno solido sviluppo della ricerca su questo argomento.
  • I giovani atleti d’élite possono trovarsi di fronte a una serie di circostanze di vita che aumentano il rischio di sviluppare disturbi mentali, tra cui le “pietre miliari” dello sviluppo come la pubertà, il ruolo dei genitori, la navigazione in relazioni interpersonali più complesse, l’impegno con i social media come “nativi digitali” e la negoziazione di aspetti della formazione della loro identità, come il genere, la cultura o la sessualità. A sui si aggiungono quelle connesse al porre l’enfasi sui risultati sportivi.

 

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