Archivio mensile per giugno, 2020

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Che allenatore sei?

Insegni a essere autonomi o a dipendere da te?

Il campione britannico di tennis da tavolo Matthew Syed descrive i grandi allenatori come “capaci di progettare la pratica in modo che il feedback sia incorporato nell’esercizio, portando a un riaggiustamento automatico, che a sua volta migliora la qualità del feedback, generando ulteriori miglioramenti, e così via”.

Ad esempio, l’allenatore di Michael Johnson, Clyde Hart, ha introdotto il feedback nelle sessioni di Johnson cablando un cercapersone attraverso altoparlanti da pista per dare un feedback del ritmo di Johnson in ogni sessione per 15 anni. Come un metronomo in musica, lo ha aiutato a giudicare il suo ritmo e la sua velocità, permettendogli di giudicare istantaneamente la sua forma ai punti di controllo chiave e di perfezionare la sua tecnica e tattica.

Il golfista Jack Nicklaus ha illustrato questo punto quando ha detto: “Jack Grout mi ha insegnato fin dall’inizio. Ha detto che devo essere responsabile del mio swing e capire quando ho problemi sul campo da golf come posso correggere quei problemi … io stesso senza dover correre da qualcuno. E durante gli anni in cui ho giocato la maggior parte del mio golf agonistico, ho visto Jack Grout forse una o due volte all’anno per un’ora… Ma mi ha insegnato da giovane le basi del gioco. Mi ha insegnato a valutare quello che facevo. Quando commettevo un errore, quando facevo delle cose, come si fa sul campo da golf a rimediare senza mettersi fuori da un torneo di golf e poi insegnare a se stessi”.

(Fonte: Ben Oakley, 2015)

Quando in atletica eravamo innovativi nella scienza e allenamento

Un libro dedicato a tre grandi della protagonisti della scienza dello sport e dell’allenamento nell’atletica leggera.

Segui il webinar della FIDAL di presentazione del libro venerdì 12 giugno alle 14.30

 

I miei libri

I miei libri. Leggere per conoscere.

10 obiettivi per allenarsi con piacere e successo lontano dalle gare

Tutto riprende, ci si allena di nuovo, ma non è proprio come prima, non solo perché sono mesi che non andiamo al campo o in palestra o al palazzetto ma perchè non c’è la cosa principale: le gare. Ciò nonostante dobbiamo allenarci, per ritrovare la forma psicofisica e tecnica perduta, per migliorarci ancora una volta e raggiungere livelli più elevati. Questa è la vita dell’atleta, allenarsi per gareggiare e realizzare i propri sogni. Per queste ragioni ho scritto quali potrebbero 10 obiettivi per mantenersi motivati e soprattutto per ritrovare il piacere di allenarsi in modo efficace.
  1. Ricominciare ad allenarsi in campo non è la stessa cosa che ripetere le stesse cose come se nulla fosse successo – È un nuovo inizio, e ognuno deve imparare dall’esperienza di questi mesi. Per molti la gare sono ancora lontane ma la tua motivazione va accesa subito, stabilendo gli obiettivi per essere pronti quando riprenderà la stagione agonistica.
  2. La vita è un continuo cambiamento – Stabilisci quali sono i cambiamenti che vuoi ottenere e inizia subito il cammino per raggiungerli.
  3. Accetta questa condizione inaspettata - Alcune persone preferiscono pensare: “perché proprio a me doveva capitare di vivere questa situazione di lockdown” e così coltivano il proprio vittimismo mentre altre pensano: “Perché non doveva capitare proprio a me”. Questo secondo approccio permette di vivere in modo attivo le situazioni negative, sostiene la motivazione personale e la ricerca di un ruolo propositivo.
  4. Una nuova opportunità – Pensa ai motivi per cui questo nuovo periodo di allenamento può rappresentare un’occasione di miglioramento che non avresti mai avuto.
  5. Concentrati sulla tua crescita personale – Ogni situazione, quindi anche il lockdown e la ripresa degli allenamenti senza le gare, rappresenta uno stimolo per conoscerti e imparare a reagire con pensieri, emozioni e azioni. In questo modo potenzi il nostro self-control.
  6. Impegnati ogni giorno – Ogni giorno fai un passo per realizzare il sogno della tua vita.  Molti atleti non coltivano i loro sogni perché hanno paura di restare delusi se non riusciranno a realizzarli. Altri corrono il il rischio e s’impegnano al massimo senza avere alcuna certezza del risultato finale.
  7. Usa gli errori come istruzioni per migliorare – E’ vero che gli errori sono l’unica occasione di miglioramento. Impara a conoscerli e ad accettare che le prestazioni eccellenti si fondano sulla correzione di migliaia di errori commessi sino a quel momento.
  8. Usa strategie appropriate per gestire lo stress – In questo periodo d’incertezza momenti di ansia, preoccupazione, depressione, umore instabile sono fenomeni comuni a molte persone. Non è questo il problema, dobbiamo convivere con le nostre paure. Diventa però un problema se non fai nulla per superare questi momenti e, quindi, l’allenamento mentale praticato quotidianamente permette di uscire da questi stati mentali negativi e limitanti la nostra vita.
  9. Condividi i tuoi pensieri - non metterti in una condizione di distanza psicologica dalle persone che per te sono importanti. Invece, ascoltale e parla con loro, condividi pensieri, sentimenti e azioni.
  10. Sii ottimista – L’ottimismo è l’arte di dare un senso temporaneo e non permanente a ciò che ci accade. Si tratta di riconoscere che domani sarà un giorno migliore grazie alle nostre capacità personali impiegate al loro meglio.

 

 

 

 

For once, don’t do it

Quanto la protesta contro il razzismo unisce persone come tutti noi, i grandi campioni e le multinazionali dello sport forse è un segno che si può cambiare. #UnitWeAllWin @Nike #GeorgeFloyd @Adidas @Brooksrunning

“Sono profondamente rattristato, veramente addolorato e chiaramente arrabbiato. Vedo e sento il dolore di tutti, lo sdegno e la frustrazione. Sto dalla parte di coloro che gridano contro il razzismo radicato e la violenza verso le persone di colore nel nostro paese. Ne abbiamo avuto abbastanza.

Non ho le risposte, ma le nostre voci collettive mostrano forza e l’incapacità di essere divise dagli altri. Dobbiamo ascoltarci, mostrare compassione ed empatia e non voltare mai le spalle alla brutalità senza senso. Dobbiamo continuare le manifestazioni pacifiche contro l’ingiustizia e chiedere la responsabilità. La nostra voce unificata deve fare pressione sui nostri leader affinché cambino le nostre leggi, altrimenti dobbiamo usare il nostro voto per creare un cambiamento del sistema. Ognuno di noi deve essere parte della soluzione e dobbiamo lavorare insieme per assicurare la giustizia per tutti.

Il mio cuore va alla famiglia di George Floyd e agli innumerevoli altri le cui vite sono state prese in modo brutale e insensato attraverso atti di razzismo e ingiustizia”.

Michael Jordan