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Come può un giocatore migliorare la propria capacità di comprendere il gioco dell’avversario

Nel tennis o nel tennis tavolo, un giocatore può migliorare la propria capacità di comprendere il gioco dell’avversario attraverso l’allenamento mirato, sviluppando diverse abilità tattiche, mentali e tecniche. Ecco alcuni modi in cui questo processo può avvenire:

1. Studio delle tattiche dell’avversario

Un aspetto fondamentale per capire il gioco dell’avversario è l’osservazione attenta durante le partite o le sessioni di allenamento. Allenatori e giocatori possono studiare video di partite per analizzare le tendenze e le abitudini tattiche dell’avversario:

  • Colpi preferiti: Osservare quali colpi usa più spesso, ad esempio se predilige il rovescio o il diritto, o se tende a usare colpi incrociati o lungolinea.
  • Posizionamento in campo: Capire come si muove e quali sono le sue zone di comfort sul campo.
  • Punti deboli: Riconoscere i punti deboli, come una risposta meno efficace ai colpi alti o alle rotazioni particolari.

2. Allenamento situazionale

L’allenamento situazionale aiuta il giocatore a sviluppare la capacità di reagire rapidamente a diverse condizioni che possono presentarsi durante una partita:

  • Simulazioni con sparring partner: Un giocatore può allenarsi con avversari che replicano lo stile di gioco di un avversario specifico, simulando situazioni reali. Questo aiuta a interiorizzare le risposte più efficaci.
  • Allenamento su variazioni di rotazione e velocità: Affrontare colpi con diverse rotazioni (topspin, backspin) o velocità aiuta a riconoscere e reagire più rapidamente ai colpi dell’avversario.

3. Miglioramento della lettura del gioco

Allenare la capacità di lettura del gioco aiuta un giocatore a prevedere meglio le intenzioni dell’avversario:

  • Lettura del linguaggio corporeo: In particolare nel tennis tavolo, dove le azioni sono più rapide, diventa cruciale imparare a leggere i movimenti e l’anticipazione dei colpi osservando la postura e il movimento della racchetta.
  • Riconoscimento dei segnali pre-colpo: Anticipare le decisioni dell’avversario, come capire se sta per giocare un colpo aggressivo o difensivo, osservando il posizionamento e i tempi di preparazione del colpo.

4. Allenamento mentale e reattività

La velocità nel riconoscere il gioco avversario dipende molto dalla prontezza mentale:

  • Esercizi di reattività: Lavorare su esercizi che migliorano la velocità di reazione mentale e fisica permette al giocatore di rispondere rapidamente ai cambiamenti di ritmo e tattica dell’avversario.
  • Simulazione di situazioni di pressione: Simulare situazioni di alta pressione durante l’allenamento aiuta a mantenere la calma e la concentrazione durante le fasi critiche della partita, riuscendo a “leggere” l’avversario anche nei momenti più tesi.

5. Allenamento alla variazione tattica

Un giocatore può migliorare la comprensione del gioco dell’avversario anche variando il proprio stile:

  • Cambio di ritmo e colpi: Abituarsi a variare costantemente ritmo, profondità e angolazione dei colpi aiuta a mettere in difficoltà l’avversario e a testarne le reazioni. Questo permette di capire in che modo tende a rispondere a certi stimoli tattici.
  • Capacità di adattamento: Sviluppare un gioco versatile consente di testare diverse soluzioni tattiche contro l’avversario durante la partita, aiutando a identificare quali strategie funzionano meglio.

6. Feedback da allenatori e analisi post-partita

Dopo le partite o le sessioni di allenamento, un’analisi dettagliata può essere fondamentale:

  • Analisi delle statistiche di gioco: Raccogliere dati su errori, vincenti, tipi di colpi giocati e come sono stati affrontati durante la partita permette di individuare pattern nell’avversario.
  • Consigli degli allenatori: Gli allenatori spesso vedono dettagli che possono sfuggire al giocatore, fornendo indicazioni su come migliorare la lettura e la reazione alle tattiche dell’avversario.

7. Sviluppo della visione di gioco a lungo termine

Il giocatore può allenarsi a guardare oltre il singolo scambio e a capire il quadro tattico più ampio:

  • Pianificare strategie a lungo termine: Non tutti i punti devono essere vinti subito. Imparare a costruire il punto, forzando gradualmente l’avversario in posizioni scomode, migliora la comprensione delle sue debolezze nel corso della partita.

Conclusione

Migliorare nella comprensione del gioco dell’avversario richiede un approccio sistematico e integrato tra l’allenamento tecnico, tattico, mentale e l’analisi. Attraverso simulazioni specifiche, l’osservazione dettagliata e la reattività mentale, un giocatore di tennis o tennis tavolo può diventare sempre più efficace nel decifrare il gioco avversario, aumentando le possibilità di vittoria.

Il tennis tavolo contro la sclerosi multipla

Innovativa esperienza di Antonio Barbera, medico italiano di Messina trasferitosi negli Stati Uniti più di 20 anni fa, con i malati di sclerosi multipla.

Barbera, ginecologo, fu colpito da due attacchi e avvertiva costantemente un senso di costrizione toracica, che definiva come un “elefante seduto sul suo torace”. Un giorno, nel novembre del 2019, si rese conto, che mentre giocava a ping pong, il suo elefante aveva lasciato il suo torace e si era andato a sedere in un angolo lasciandolo in pace, anche se temporaneamente. Cominciò, dunque, a ricercare se ci fossero altri casi come il suo.

Barbera ha anche fondato una organizzazione non-profit con l’intento di diffondere l’informazione sui molteplici benefici del nostro sport. Il nucleo della sua fondazione, il progetto NeuroPongTM. Ha sviluppato un programma di tennis tavolo a misura di persone con condizioni neurodegenerative e, avendo chiari in mente i suoi obiettivi, ha approfondito le sue conoscenze sulla capacità unica del nostro cervello di creare nuove cellule e nuove connessioni nervose, se adeguatamente stimolato.

Tale processo, chiamato neuroplasticità, permette la produzione di nuove cellule e nuove connessioni nervose che possono non solo ridurre il normale deterioramento delle funzioni cerebrali associato all’età ma anche aiutare la funzionalità cerebrale delle persone con condizioni neurodegenerative. NeuroPongTM è nato a Fort Collins, Colorado, dove Barbera risiede, ed è arrivato anche in Italia.

Quasi un anno fa Barbera ha contattato la Fondazione Mondino, Istituto Neurologico Nazionale a Carattere Scientifico/IRCCS, impegnato nella cura della Sclerosi Multipla, diretto da Roberto Bergamaschi e l’Associazione Sportiva Dilettantistica Tennis Tavolo 2009, guidata da Patrizia Piccinini e da Enrico Frizzo Tatulli.

Dopo aver stilato un protocollo di ricerca sui benefici del tennistavolo in persone con la Sclerosi Multipla con i colleghi statunitensi, Barbera ha coinvolto i colleghi del Mondino e gli amici del TT 2009. Il suo progetto NeuroPongTM prevede un curriculum formativo sulle condizioni neurodegenerative e l’applicazione delle tecniche del tennistavolo adattate ai bisogni del singolo individuo e della sua specifica condizione, a qualunque stadio essa sia. Il medico lavora anche con la International Table Tennis Federation Foundation e la settimana scorsa ha presentato i suoi dati al primo congresso mondiale TT4Health Congress a Creta.

L’ASD TT 2009 non è comunque nuova ad attività del genere. Promuove e divulga la pratica del tennistavolo non solo come attività fisica sportiva competitiva, ma anche di integrazione e supporto sociale, avendo come obiettivo la sensibilizzazione ai molteplici benefici che questo sport può offrire alla intera comunità.

I problemi dei giovani atleti

In questi giorni ho scritto poco rispetto al solito perchè mi sono posto domande a cui ho avuto difficoltà a rispondere.

Sono queste e riguardano indistintamente ragazzi e ragazze:

  • Nel tennis, a molti piace tirare forte, il che potrebbe anche andare bene se la palla la maggior parte delle volte cadesse in campo, in realtà avviene il contrario. Perchè è così difficile togliere questa idea dalla loro testa?
  • Toni Nadal ha detto che una differenza importante fra Rafa e i giovani di oggi è che Rafa quando migliorava manteneva quel livello senza ritornare indietro, mentre oggi questo non avviene: si migliora, si gioca bene qualche partita e poi si torna indietro. Anch’io vivo la stessa situazione. Come mai?
  • Perchè molti atleti raggiunto un ranking mondiale importante si spaventano della fatica che devono fare per migliorarlo e quasi preferiscono retrocedere in classifica?
  • Cosa spinge un atleta negli sport di opposizione (tennis, tennis tavolo, scherma), in cui bisogna superare più turni di gara per arrivare almeno a giocarsi l’entrata in semifinale o finale, ad accontentarsi di un risultato inferiore e smettere di giocare al meglio?
  • Perchè alcuni atleti spiegano una sconfitta dicendo che l’avversario era più forte? Quasi che essere forti fosse una categoria assoluta che non lascia chance?
  • E lasciamo perdere quelli che attribuiscono i loro insuccessi a problemi tecnici; se fosse vero perchè giocano o competono anziché smettere e aspettare di  migliorare la tecnica?

 

 

Tennis tavolo: campionati del mondo a squadre

Iniziamo i mondiali a squadre di tennis tavolo. FORZA ITALIA!

Formidabile Giorgia Piccolin, batte Matelova ed è negli ottavi agli Europei

Determinazione  di Giorgia Piccolin ”</p

Quanto è difficile diventare un atleta junior di livello internazionale?

Quanto è difficile diventare un atleta junior di livello internazionale?

Negli sport di opposizione in cui si combatte direttamente contro un altro avversario è molto difficile, perchè aldilà delle abilità sportive e di quelle fisiche, l’elemento mentale è quello che determina il successo.

Con questo non intendo dire che vi sia una prevalenza mentale sulle altre due componenti ma che senza la guida mentale e con un grado di agonismo ridotto non sarà possibile per l’atleta esprimere le sue capacità sportive e motorie.

Negli sport di opposizione velocità e precisione sono due aspetti inscindibili della prestazione. E’ evidente che chi si allena per coniugate insieme queste due caratteristiche corre maggiori rischi di sbagliare ma un’altra opzione non è possibile. Se si rallenta troppo si diventa prevedibili e la mancanza di precisione comporta il tirare i colpi in modo casuale.

Allenarsi su questi due aspetti, comporta anche lavorare mentalmente nel mantenere un livello elevato di fiducia anche se all’inizio si commetteranno più errori. Il mantenere elevata la fiducia permetterà però di insistere in questo tipo di allenamento e, di recuperare in fretta dagli errori e di competere con maggiore convinzione.

 

 

Aspetti mentali del tennis tavolo

Tennis tavolo intervista Alberto Cei su aspetti psicologici di questo sport

Tennistavolo ieri, oggi, domani - Alberto Cei - YouTube

10 caratteristiche del tennis tavolo

Oggi sono stato intervistato dalla federazione del tennis tavolo per parlare degli aspetti psicologici di questo sport.

Ripropongo le 10 caratteristiche di cui essere consapevoli e sapere accettare nel tennis tavolo per essere vincenti.

  1. Il tennis tavolo è uno sport in cui ogni giocatore commette molti errori
  2. Si può vincere sino all’ultimo punto
  3. La concentrazione deve essere elevata e costante in ogni punto e sino all’ultimo
  4. Bisogna reagire in modo positivo subito dopo ogni singolo errore
  5. Il servizio è decisivo
  6. E’ necessario avere una routine pre-gara specifica
  7. E’ necessario avere una routine tra i punti
  8. Anche i campioni vanno in difficoltà ma sanno cosa fare per uscirne
  9. In difesa: gioca una pallina in più!
  10. Chen Bin, coach di Ding Ning, oro olimpico: “Il tennis tavolo  non è solo colpire la palla sul tavolo, devi restituire la palla, devi avere la sensazione di come la palla viene verso di te, e visualizzare come la tua palla finirà sul tavolo dell’avversario quando la colpisci di nuovo“.

10 buone ragioni per fare un respiro profondo

10 buone ragioni per imparare a eseguire un respiro profondo

  1. migliora l’autocontrollo nelle situazioni di stress
  2. migliora la gestione della fatica fisica e mentale
  3. prima azione da effettuare quando ci si vuole rilassare
  4. precede la visualizzazione di un’azione tecnica o di gara
  5. riduce la tensione mentale e stimola pensieri efficaci
  6. favorisce l’allungamento dei muscoli durante stretching
  7. riduce le risposte verbali impulsive
  8. facilita il recupero subito dopo un esercizio a elevata intensità
  9. consente di approfondire ulteriormente la concentrazione sul compito
  10. riduce l’attivazione pre-gara o in gara se necessario

10 punti chiave del tennis tavolo

10 caratteristiche di cui essere consapevoli e sapere accettare nel tennis tavolo per essere vincenti.

  1. Il tennis tavolo è uno sport in cui ogni giocatore commette molti errori
  2. Si può vincere sino all’ultimo punto
  3. La concentrazione deve essere elevata e costante in ogni punto e sino all’ultimo
  4. Bisogna reagire in modo positivo subito dopo ogni singolo errore
  5. Il servizio è decisivo
  6. E’ necessario avere una routine pre-gara specifica
  7. E’ necessario avere una routine tra i punti
  8. Anche i campioni vanno in difficoltà ma sanno cosa fare per uscirne
  9. In difesa: gioca una pallina in più!
  10. Chen Bin, coach di Ding Ning, oro olimpico: “Il tennis tavolo  non è solo colpire la palla sul tavolo, devi restituire la palla, devi avere la sensazione di come la palla viene verso di te, e visualizzare come la tua palla finirà sul tavolo dell’avversario quando la colpisci di nuovo“.

La gestione delle pause può determinare il risultato

In questo periodo lavoro molto con tiro a volo, tennis e tennis tavolo. Vi chiederete cosa hanno in comune: le pause tra un colpo e l’altro e tra i punti. Anche un’altra caratteristica unisce questi atleti, spesso non allenano questa fase della loro prestazione, e questo determina effetti negativi sui momenti immediatamente successivi. Non allenano la pausa perché per abitudine è considerata una fase non tecnica, quindi non è compito dell’istruttore quando si è bambini e successivamente dell’allenatore insegnare come gestirla.

La pausa è una fase di pausa, per cui non c’è niente da insegnare, magari si consiglia  di controllare la respirazione e di pensare all’azione seguente. Lo si dice a parole ma non lo si insegna.

Alcuni atleti ne capiscono l’importanza e anche per questo diventano dei campioni. La maggior parte la vive aspettando che passi, meglio se in fretta per ritornare alla gara. Infatti, questa idea “ritornare alla gara” è un altro pensiero comune fra gli atleti. Le pause rappresentano un’interruzione della prestazione e non sono parte della prestazione. Con questo non si va lontano, i fucili non si possono spaccare ma le racchette sì, costano anche molto meno. Molti atleti crescono con questa atteggiamento verso le pause, le considerano una fastidiosa parte della gara e, quindi, quando sono in agitazione o stanno perdendo accelerano questa fase per ritornare subito in gara e provare a riprendersi. Gli effetti in genere sono disastrosi e si convincono di non essere capaci a giocare, mentre invece non sanno solo gestire le pause.