Spesso ai ragazzi/e non insegnamo a pensare. Sento spesso allenatori che continuano con quelle frasi che dicevano anche a me 50 anni fa.
- “Con l’esperienza s’impara”
- “Basta che lo fai una volta e poi ti viene”
- “Gli basterebbe vincere una volta e poi si sbloccherebbe”
- “Anch’io alla tua età ero così”
- “Hai solo 16 anni … non possiamo pretendere che …”
- “E’ l’età sono presi dagli ormoni”
- “Non pensa (Non ascolta), sono tutti uguali”
- “Troppo impaziente (Troppo addormentato)”
- “Calma (Sveglia)”
- “Speriamo maturi”
Impariamo invece dall’allenatore di Rod Laver, leggenda del tennis, come si può insegnare a essere più competitivi.
Hollis credeva che queste fossero le caratteristiche dei buoni tennisti: “cuore, cervello e spirito combattivo”. Condivideva con Rod storie di grandi giocatori per illustrare il significato di queste caratteristiche. In ogni occasione Hollis ha ribadito i vantaggi che si ottengono inseguendo ogni palla, rimanendo positivi, apprezzando la sfida di lavorare sodo, non arrendendosi mai e imparando dalle sconfitte. Hollis ha inculcato a Rod che, quando le cose non andavano come voleva, doveva impegnarsi e giocare ancora più intensamente. È importante sottolineare che non si trattava necessariamente di vincere, ma anche di imparare. Aiutato dall’approccio olistico del suo allenatore all’insegnamento del gioco, Rod ha capito che “il tennis è un gioco mentale quanto fisico”. (Janet A. Young, Pearls of Wisdom from Rod Laver)
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