Perché il tennis lo ha inventato il diavolo

Il tennis lo ha inventato il diavolo” ha detto Adriano Panatta perché ti spinge in errore, a  pensare, ad esempio, che oggi giochi proprio bene e … di colpo cominci a sbagliare; oppure che vuoi fargliela pagare al tuo avversario con quelle pallette che ti mette sempre lì … e così ti arrabbi e non ne prendi più nessuna. O ancora che vuoi tirare forte la prima, vuoi osare … e ti trovi ad avere difficoltà sulle seconde.

Perché è sbagliato pensare in questo modo?

Perché il diavolo ti ha portato a pensare solo al risultato che stai ottenendo (quanto gioco bene oggi) o a quello che vuoi ottenere (tirare forte, fargliela pagare). D’accordo sono pensieri legittimi che passano nella mente di tutti. Solo che quelli bravi li allontanano mentre gli altri ci si soffermano un bel po’. L’effetto è che anziché essere concentrati su cosa bisogna fare per forzare il servizio o su come bisogna rispondere alle pallette, ci si accontenta di pensare a cosa si vuole ottenere.

Pensare di fare un punto non serve a niente, anzi è dannoso.

Bisogna concentrarsi sull’azione da fare per mettere in difficoltà l’avversario e spingerlo a sbagliare. Talvolta non bisogna fare nulla di particolare ed è sufficiente mandare la palla oltre la rete, perché poi ci penserà l’altro a commettere un errore.

La mente è tutto nel tennis, anche i fuoriclasse devono guidarsi attraverso ogni game in modo da esaltare il loro gioco, non è un caso che le pause si siano allungate oltre i secondi consentiti proprio per permettere al giocatore di svolgere questo lavoro mentale di recupero e concentrazione sullo scambio successivo.

1 Risposta a “Perché il tennis lo ha inventato il diavolo”


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