Allenatori solo vittime dei club?

Ancora una volta il calcio non perdona gli allenatori e con regolarità dopo qualche partita persa vengono esonerati. Si dice sempre che ciò avviene perché è più facile licenziare un allenatore piuttosto che 11 giocatori e che i presidenti delle squadre non sanno accettare la sconfitta. Ragionando in questo modo gli allenatori sono sempre vittime e gli altri sono i loro carnefici. Per una volta mi piacerebbe provare a pensare che invece i risultati delle squadre rispecchino i limiti degli allenatori e che questi esoneri dovrebbero essere vissuti come campanelli d’allarme di un modo di essere leader che è stato sbagliato e che quindi andrebbe capito, valutato e cambiato per essere più preparati quando si presenterà la prossima occasione di sedere in panchina. Non so neanche se questi allenatori nel caso in cui effettuino questo percorso critico lo facciano da soli o si affidino all’aiuto di un consulente nel campo del miglioramento delle prestazioni. La mia impressione è che questo modo di fare non appartenga al mondo degli allenatori di calcio, per la ragione che se non sentono la necessità di un consulente psicologo quando sono alla guida della squadra perché mai dovrebbero sentirne la necessità quando sono senza squadra.

2 Risposte a “Allenatori solo vittime dei club?”


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