Domenica si corre la 40° edizione del Passatore, 100km di corsa da Firenze a Faenza su e giù per l’Appennino. Sono circa 1500 gli iscritti, molti dei quali hanno già più volte corso questa distanza. A parte quei pochi che gareggiano per la vittoria, i partecipanti sfidano se stessi piuttosto che gli avversari. Anzi la partenza rispetto alle altre gare su strada è molto più gioiosa e rilassata, perché è inutile spendere energia in una partenza nervosa quando si hanno davanti a sé 100 km da percorrere in un tempo che per + del 50% degli arrivati sarà superiore alle 13 ore. Matti o masochisti, nessuno dei due, credo che sia una dimostrazione di quanto profondo sia nell’essere umano il bisogno di mettersi alla prova e di servirsi di se stessi in modo totale, fisico e mente lavorano insieme. E’ un’impresa estrema ma che non mette in pericolo la propria vita come invece succede nell’alpinismo o nelle traversate oceaniche. E’ la corsa non certo quella dei campioni, ma simile a quella che l’uomo e la donna hanno sempre fatto quotidianamente per migliaia di anni, sino a quando l’invenzione del motore ce ne ha privati, e allora abbiamo dovuto inventare le gare di corsa di lunga durata per rivivere la vita di una volta. Informazioni: www.100kmdelpassatore.it
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